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PUNTO DI VISTA: IN DISTRIBUZIONE IL NUOVO NUMERO

Pubblicato il nuovo numero di PUNTO DI VISTA con articoli interessanti e divertenti. Dopo che avevano tentato di chiuderlo eravamo in pochi a sperare di farcela, per questo e per la democrazia siamo particolarmente soddisfatti del risultato.
E' stata dura e difficile, ma ce l'abbiamo fatta! Grazie  a Giovanni  e grazie a tutti quelli che ci hanno scritto su e a quelli che lo stanno distribuendo.
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Fateci sapere le vostre opinioni e  commenti.

UN ALTRO MODO DI VEDERE LE COSE

Oltre gli schemi di oggi, un'idea utile per domani

Oggi il governo è finito sotto due volte nella sola mattina, a riprova del perdurare di un'agonia che si preannuncia dura e dolorosa. Ma non di questo ci occupiamo qui: di Berlusconi si parla già al passato e lo fanno perfino i suoi amici... Ben più importante e interessante è occuparci di quello che succederà dopo, non solo nella contingenza del crollo della sedicente II repubblica, ma anche degli scenari politici che il nostro paese è in grado di costruire per uscire dal tunnel e darsi un futuro.
Amo le predizioni, ma non ci azzecco mai molto quando le faccio. In questo sono in buona compagnia: ricorderete cosa dicevano dell'Irlanda qualche mese fa autorevoli economisti che spronavano l'Italia a fare altrettanto; ricorderete anche cosa si diceva della crisi, che sarebbe finita a inizio 2010; o dei grandi benefici delle privatizzazioni o ancora della libertà di assumere e licenziare che avrebbe rigenerato l'economia e molte altre cose ancora. Ma voglio provarci anche io a prevedere il futuro, a costo di darvi lo strumento per sfottermi a lungo e con intensità.

IL VERMINAIO DELLE LIBERTA' , I GIORNALI E LE TIVU'

Se anche la Carfagna lascia la casa...

Vuol proprio dire che siamo alla frutta, anzi oltre. Ogni giorno la politichetta nazionale ci riserva sorprese che lasciano esterrefatti e ci fanno dimenticare quella del giorno prima, travolti come siamo un un vorticare di avvenimenti che testimoniano uno sfacelo senza precedenti.
Il boss non ha ancora finito di dire che tutto va bene da Lisbona che, come se fosse tutto programmato, la Carfagna si fa intervistare per annunciare il suo abbandono a tutto. Il capo sta ancora spiegando che governerà fino al 2013 e anche coltre e le motivazioni della sentenza su Dell'Utri ci confermano ciò che già sapevamo dei suoi legami con la Mafia siciliana. Chissà cos'altro ci riserveranno i prossimi giorni.

LA SCUOLA SI MUOVE?

Fermenti e proteste in una scuola sotto assalto

Mercoledì un bel corteo festoso ha sfilato a Torino lungo il solito percorso, riunendo insieme studenti e insegnanti e personale della scuola. Lo stesso è successo in gran parte d'Italia, ma è presto per dire se si tratta di un vero risveglio oppure degli ultimi sussulti di un organismo già quasi cadavere.
Parole d'ordine tutte incentrate condannare l'operato del governo e della gelmini (la maiuscola non riesco proprio a mettercela), con una determinazione e una competenza che da tempo non trovavo. Si avvertiva che gli studenti avevano discusso della partecipazione al corteo, che essere lì non era per divertimento, ma il frutto di una scelta precisa che c'era anche la voglia e la sorpresa di trovarsi a sostenere gioiosamente le buone ragioni di una generazione che non ha davvero più nessuna speranza e pochissima fiducia nel mondo degli adulti.

TORMENTI DEMOCRATICI

"Prima perdevamo le elezioni, adesso anche le primarie", dice Veltroni

Effettivamente l'esito delle primarie di Milano ha sorpreso e  sorprende. A fronte di un' affluenza non entusiasmante, dunque presumibilmente composta nella sua maggior parte da persone schierate, il candidato principale del PD subisce una sonora sconfitta da parte di un personaggio sulla carta assai meno forte.
I giornalisti hanno attribuito il successo di Pisapia all'appoggio di Vendola; credo invece che non abbia influito per nulla dato che ha contato la notorietà del personaggio, le sue idee chiare e comprensibili, la serietà con cui ha fatto il parlamentare in passato e la sua scelta di campo in quanto a programma politico ed elettorale.

ASSAGGI DI RIBELLIONE

Rivolta: istruzioni per l'uso?

Il post di venerdì ha stimolato parecchi commenti su fb. Il filo conduttore di tutti era la richiesta di maggiori delucidazioni su come si fa a ribellarsi a questo stato di cose, il tutto come se io fossi quello che certamente sa rispondere a una domanda così impegnativa e complessa. Grazie per la considerazione ma.... confesso che non so rispondere!
Diverse volte ho provato a ribellarmi - ancora lo faccio com'è certamente noto a chi legge questo post, così com' è certamente chiaro quanto l'abbia pagata cara -, in qualche caso i risultati della mia ribellione sono stati positivi, in altri casi disastrosi.
Una cosa l'ho imparata: la ribellione da soli è un esercizio votato quasi sempre all'insuccesso, ribellarsi insieme ad altri produce gioia e qualche risultato in più.

GIOVANI GENERAZIONI E VECCHIE CONTRADDIZIONI

Prof, come si fa a ribellarsi?

Me ne stavo tutto tranquillo a spiegare la crisi demografica, economica e politica del 1300 a 25 sedicenni catalettici abbastanza silenziosi e dall'occhio vitreo straordinariamente fisso e... mi sono cacciato nei guai senza che ce ne fosse bisogno.
Uno di loro - si vede particolarmente vivace, forse perché va a letto presto la sera, oppure perché ha un ciclo biologico normale - mi interrompe nel bel mezzo della spiegazione sulle conseguenze del calo demografico e mi fa una domanda a tradimento sulla durata della vita - oggi e allora - spingendomi a parlare di previdenza pensionistica, assistenza sanitaria e quant'altro connesso alle mie preoccupazioni di quasi vecchio nel mondo d'oggi.
Senza quasi accorgermene, ho pesantemente provocato l'aula intera sogghignando nell'affermare: "Cerco di trattarvi bene perché vi toccherà lavorare da precari tutta la vita per pagarmi la pensione il più a lungo possibile", e poi ho anche aggiunto: "... e cercate anche di non ribellarvi troppo che fate casino e mi impedite di godermela" con tono da gradasso che ha avuto tutto dalla vita e che ancora ne aspetta tanto. Un vero provocatore.

IL VENETO NEL FANGO, L'ITALIA SOTTO

Rischi, vantaggi e disastri dell'Italietta del "ghe pensi mi"

Il Veneto è sott'acqua e la catastrofe continua a non "bucare" le prime pagine dei giornali e le aperture dei tiggì. Non è una questione di antipatia o di semplice sottovalutazione di quello che sta accadendo, è che sembra proprio impossibile che una cosa del genere possa capitare nella locomotiva veneta.
Sono almeno dieci anni che sentiamo parlare del Veneto come luogo felice, sede di un nuovo miracolo economico, basato sulla piccola e piccolissima industria, disseminata in migliaia di capannoni costruiti in ogni dove e sovente vuoti a causa delle delocalizzazione a est. Da altrettanto tempo sotto valutiamo il consumo di territorio, ma anche la progressiva desertificazione culturale, a partire dal bassissimo tasso di scolarità.

I ROTTAMATORI DEL PD IN CONGRESSO

La rivolta dei gregari genera il giusto ricambio? 

Sono riuniti a Firenze, alla corte di Rienzi, i cosiddetti "rottamatori" della vecchia dirigenza democratica. Proclami bellicosi e pagine sui giornali in quantità, tutto per segnare una rivendicazione di ex-giovani che aspirano a succedere ai brontosauri delle nomenclature che governano tutti i partiti, il PD in testa.
Molti di quelli che oggi si propongono di rottamare i vertici del PD sono figli delle segreterie particolari, nutriti fin da giovani da incarichi professional-politici che li hanno tenuti al calduccio dagli spifferi gelati di cui hanno patito i loro coetanei: lavoro evanescente, merito zero e familismo esasperato, sempre ben ricoverati in qualche ufficio pubblico a occupare ruoli ottenuti mediante l'uso sapiente dell'appartenenza politica e dell'essere anagraficamente gggiovani.

TOPOLINIA CHIAMA ROMANIA

Non si butta via niente: utili sinergie fra pubblico e privato

La notizia fa in fretta il giro della città: Topolinia ha una nuova cittadina amica. Non è ancora proprio gemellata, ma si sta lavorando a questo, per adesso i topolini e i romanici (si chiamo così i nuovi amichetti) hanno cominciato a volersi bene, insomma hanno fatto amicizia. D'altra parte risale alla notte dei tempi la vocazione internazionalista di Topolinia, mica se la sono inventata oggi. Cominciò con Squirrel, ridente cittadina dell'hinterland di Oisonopole. Continuò con Nebiolò e poi ancora con con il resto del mondo.

ITALIA SOTT'ACQUA E DISASTRI ANNUNCIATI



Quattro giorni di pioggia mettono in rilievo la fragilità dell'Italia e l'imprevidenza di un popolo che ama l'emergenza e piange sul latte versato, ma non ha alcuna voglia vera di prevenire le disgrazie.
Il Veneto  é disastrato in alcune delle zone più importanti e centrali della regione, frane dovunque (qualcuno le ha chiamate "assassine" come se gli assassini non fossero i politici che redigono piani regolatori con case dovunque, anche nelle zone pericolose) nell'Italia centrale e settentrionale, la Liguria ha ripreso a piangere, ma già arriva l'eco dal sud, visto che le piogge stanno arrivando anche lì.
Eppure è normale che piova, specialmente in autunno, guai se non accadesse.

Stupisce l'intensità e la quantità di acqua che cade in poco tempo, come se fossimo ai tropici e non nella zona temperata.
Meno normali sono le temperature di questi giorni grigi, tutte superiori alla media, così che le nevi cadute da poco si sciolgono e vanno a ingrossare fiumi già gonfi di acqua. E' la manifestazione evidente dell'effetto serra, quello che per vent'anni si è continuato a mettere in discussione, trattando il tema del riscaldamento del pianeta come una follia di pochi ambientalisti a caccia di farfalle.
Il clima è già cambiato, solo un folle non se ne accorge. E' cambiato qui come in tutto il resto del mondo. Fingere che tutto sia come prima non aiuta ad evitare frane, dissesti, morti e danni che impiegano risorse che potrebbero essere usate per dare lavoro nella manutenzione del territorio. Stupisce che di questo non se ne accorgano le forze politiche e sociali di massa, quelle che hanno la responsabilità di costruire il futuro, prossimo e remoto, delle nostre città, dei paesi, delle coste, delle pianure e delle montagne.
Non serve la stizza e la spocchia dell'ambientalismo intellettualoide, forse serve una sana cultura scientifica e un po' di attenzione al modo con cui le giovani generazioni affrontano i problemi della vita di domani. Le vecchie generazioni hanno già dimostrato che cosa sanno fare in materia e finora non hanno dato un buon esempio.

Mariano

TRASPARENZA E CORRETTEZZA

Lo strano caso di un concorso per dirigenti pubblici.

Sentite questa. Capita a Grugliasco, cittadina ridente del nord ovest, governata da una amministrazione di centrosinistra "ortodossa", una cittadina in prima linea nella difesa dei valori della legalità, della trasparenza e con amministratori sempre pronti a fregiarsi dei bollini blu del settore.
Succede che l'amministrazione comunale decide di bandire concorsi pubblici per reclutare ben 4 dirigenti per ricoprire posizioni che attualmente sono occupate da altri soggetti con contratti a termine.
Interessante osservare che il comune sta esternalizzando buona parte dei servizi mediante una privatizzazione selvaggia; nonostante ciò, invece di ridurre i dirigenti li moltiplica. Infatti il rapporto dirigenti/dipendenti è oramai di 1 a 25/30 e tutte le attività utili alla città delegate ad altre società.

I KILLER DEL PASSEGGINO

Crescono le vittime di uno strano modo per farsi strada.

Oramai è costume universale, qui da noi, dedicare un supplemento di attenzione a mamme, papà nonni e nonne che vanno in giro col passeggino. Normalmente scelgono i luoghi più affollati - mercati al sabato, centri commerciali nei giorni festivi, strade pedonali piene di gente nelle occasioni particolari - per farsi avanti spingendo l'attrezzo, incuranti di chi viene loro incontro, come se il solo possesso del passeggino li autorizzasse a sbattersene del contesto. "Alle vostre caviglia pensateci voi, sembrano dire con gli occhi fiammeggianti, e provate a cadere sull'attrezzo, che vi sbanchiamo in tribunale."
Sono gli altri che si debbono adeguare, che debbono prestare attenzione e che devono mantenere alta la vigilanza perché i guidatori di passeggino tagliano la strada senza preavviso, cambiano direzione guardandoti con quell'aria di superiorità, si bloccano sul più bello davanti a una vetrina, leccano voluttuosamente il gelato guardando altrove, insomma se ne sbattono altamente del prossimo: loro hanno il bebè.

IL TRAMONTO DEL PREMIER

Tra un bunga bunga, un lodo alfano e i cortigiani in fuga...

...si consuma il declino del premier, con un percorso che assomiglia straordinariamente a quello dell'Italia.
Solo pochi giorni fa era in corso un pressing asfissiante sui parlamentari di Fini per comprarli al capo, oggi corrono tutti ad accreditarsi dal presidente della Camera per non finire a fondo col capo. Due mesi fa l'armata mediatica del premier sbaragliava ancora una volta i cattivi che avevano osato ribellarsi a lui, l'opposizione strepitava senza audience e senza speranza, la resa dei conti si allontanava, le sala stampa dei ministeri sformavano cifre ottimistiche sul meraviglioso futuro del paese.
Gli industriali se ne stavano buoni al loro posto e si scusavano per le intemperanze che di alcuni di loro verso premier, allineati e coperti a sostegno del governo e delle sue incapacità.

L'ORDINE PUBBLICO SECONDO B

L'escort minorenne, Lele Mora ed Emilio Fede.
Davvero edificante la storia che sta venendo a galla in queste ore, protagonista ancora una volta il premier commesso viaggiatore e la sua corte oramai sterminata.
Una aspirante zoccola ancora minorenne - poco importa la sua nazionalità - della scuderia di Lele Mora (ma nella scuderia non ci stanno i cavalli? vuole forse dire che sono equiparati ai nullafacenti che si occupa di piazzare qua e là con la sua agenzia di ricattatori?) viene beccata mentre ruba e arrestata.

ELEZIONI REGIONALI

Quando la realtà supera l'immaginazione: il baldo Giovine.

Sembrava che tutta la storia dei ricorsi fosse finita a favore di Cota, che infatti ha festeggiato e inviato comunicati stampa perfino su Marte per stigmatizzare l'azione della Bresso e pavoneggiarsi il giusto e invece... siamo daccapo! A buttare tutto per aria sembra che ci stia pensando il baldo Giovine, consigliere della lista dei Pensionati che ha preferito candidare persone inesistenti, firmarsi i documenti al posto loro e presentarsi la lista in solitudine,  visto che l'unico candidato vero sembrerebbe essere stato lui.
Il 15 dicembre comincia il processo per le falsificazioni e pare che Giovine voglia dichiararsi colpevole per poter così patteggiare. Se così fosse verrebbero meno ben 28 mila voti allo schieramento di centrodestra e ricomincerebbe la sarabanda appena conclusa dal Consiglio di Stato con una strana sentenza. Ne da conto con un bel pezzo il giornale on line Lo Spiffero.

MHHH, MARCHIONNE!

Il supermanager canadese incanta l'Italia

La performance di Marchionne da Fazio resterà negli annali della televisione, ma ancora di più nei manuali di psicologia dei prossimi anni. Un capolavoro di comunicazione, una capacità immensa di piegare la realtà all'ideologia, la propria, un fascino carismatico ipnotico incredibile.
Parte da un assunto anche condivisibile - quello per cui certi costumi rendono ingovernabile un'azienza di grandi dimensioni - per arrivare a teorizzare un modello di sindacato come piace a lui, sennò ciccia!

LA SCUOLA A PICCO, I SINDACATI ANCHE

Uno stillicidio di proteste inefficaci accompagna la decadenza della scuola statale.

Mai la Gelmini avrebbe immaginato di trovare nei sindacati l'alleato prezioso che le mancava per affossare definitivamente la scuola pubblica statale. Mai avremmo pensato che la voglia di reazione del mondo della scuola a lustri di incuria e approssimazione sarebbe stata stroncata dall'azione congiunta di governo e sindacati, nel silenzio assordante di partiti e movimenti che sembrano parlare a un paese diverso da quello dei nostri allievi e delle loro famiglie.
Non parlo dei sindacati autonomi, e neanche di quelli di destra, parlo di CGIL, CISL e UIL. Possibile che non riescano a trovare una piattaforma comune? Visto che sul tema scuola sostengono fondamentalmente le stesse cose, possibile che non riescano a mettersi d'accordo su azioni comuni incisive e capaci di dare un segno a lavoratori e paese? Sì, è possibile.

lLA DIFFERENZA FRA IMMUNITA' E IMPUNITA'

I pericoli del lodo Alfano, la posizione equivoca di Fini e il pronunciamento di Napolitano
 di Luca Ricolfi su LA STAMPA di oggi, 23 ottobre 2010

Un bell'articolo di Ricolfi chiarisce quali sono le ragioni della sollevazione contro il lodo Alfano così come licenziato in commissione, le preoccupazioni di Napolitano e le ragioni che spngono anche molti amici di Fini a prendere le  distanze dall'atteggiamento scelto dai suoi parlamentari.

In tutta Europa si parla di cose serie, di come gestire la crisi economica e possibilmente uscirne. Anche in Italia se ne parla molto, e con grande preoccupazione, sulla grande stampa non meno che fra la gente. Non così nei palazzi della politica, dove quotidianamente va in scena il conflitto fra Pdl e Fli, ovvero la disfida fra Berlusconi e Fini.

LA FOLLIA DELL'IMMONDIZIA

Le donne di Terzigno, i giornali e le TV e... Angelo.

Facile ricordare le promesse di b, i rifiuti spariti all'improvviso, i bertolasi e le zoccole (maschi e femmine) di regime, facilissimo ricordare l'esito delle elezioni regionali e di quelle comunali nelle zone interessate dal problema, il discredito internazionale, il protagonismo meneghino calato in Campania.
Adesso che  nodi vengono al pettine, riesplode la rivolta, più cruenta di prima e densa di disperazione per la presa in giro crudele, sulla pelle di chi sopporta disagi e ha creduto che il meneghino davvero avrebbe risolto il problema. Ovviamente la discarica se la beccano non le zone che meglio potrebbero ospitarla, ma i luoghi dove è stimata minore la resistenza. Oppure dove votano sbagliato, oppure ancora dove i politici locali non hanno un radicamento elettorale a rischio.

ELEZIONI REGIONALI: EPILOGO OSCURO

I tanti dubbi di una decisione "oscura".

Alla fine del mese di luglio gli avvocati di Cota presentarono al Consiglio di Stato un'istanza volta a sospendere il riconteggio. Allora le operazioni non erano nemmeno partite, c'erano le resistenze della Regione leghista e le difficoltà di risorse e personale riscontrate nei tribunali del Piemonte.
All'istanza di sospensiva il Consiglio di Stato risposte rigettandola e - preso atto dei ritardi presumibili nelle operazioni - spostando i termini della decisione a ieri. Dunque il CdS attendeva l'esito del riconteggio per emettere sentenza, il riconteggio poteva partire e andare avanti. Come è poi andata la storia.
Intanto i legali del centrodestra facevano di tutto per ritardare le operazioni, ma questa andavano avanti lo stesso. Sembrerebbe, alla luce di quello che è successo ieri, che sapessero cosa serebbe accaduto e che il ritardare le operazioni di riconteggio fosse qualcosa di più che semplice ostruzionismo.

RICORSI, ELEZIONI, FANTASIE

In attesa di un epilogo, il ceto politico in delirio.

Il TAR rinvia di 25 giorni per permettere le fine del riconteggio, il Consiglio di Stato dovrebbe decidere oggi, ma si attende un rinvio anche lì.
I riconteggi mostrano una realtà ormai chiara a tutti: se si accetta per buono il criterio stabilito dalla sentenza del TAR Piemonte, Bresso vince e Cota perde. L'unico luogo dove questa sentenza può essere ribaltata è il Consiglio di Stato e vedremo che cosa accadrà. Se anche il Consiglio dovesse ribaltare la sentenza e annullare gli effetti del riconteggio, resta pur sempre la vicenda Giovine, quello della lista dei Pensionati.

Fuori dal Comune

ECOLOGISTI: IN CAMMINO

Di ritorno dal I Meeting della Costituente Ecologista

Sabato sono andato a Bologna, per partecipare al Metting della Costituente Ecologista, con Marco Riva e Dario Roasio. Si trattava del primo appuntamento che alcuni fra i promotori dell'appello "IO CAMBIO" avevano organizzato per cominciare a dare gambe all'idea che ci accomuna: provare a costruire anche in Italia un'organizzazione (partito o movimento) ecologista che raggruppi e sostenga le tante esperienze di partecipazione, governo del territorio, promozione di nuovi stili di vita, più compatibili con le emergenze del pianeta, la voglia di giustizia e libertà, il desiderio di vivere in un mondo pulito.
Una giornata interessante, con tanti contributi, interventi e sollecitazioni. Forse è la volta buona che qualcosa di importante si mette in movimento. Sarà la constatazione di quello che succede nel resto del mondo - oramai dovunque i partiti ecologisti sono una realtà importante nelle geografia politica - o anche solo lo sfascio del sistema politico italiano... sarà tutto questo e anche altro, ma in tutti era chiara la voglia di costruire davvero qualcosa di nuovo e importante.
Non si tratta di una riedizione dei Verdi - che pure partecipano e sostengono con forza questo progetto - o di un'exploit buono a costruire una lista per le prossime elezioni. Si tratta di mettere in piedi un luogo e un tempo dove le esigenze di partecipazione alla politica trovino aria pulita, regole chiare, gente di cui non vergognarsi e con cui cercare collaborazioni e spunti per crescere e far crescere il nostro paese.
Se vi va, potete seguire l'iniziative, partecipare agli incontri e dire la vostra sul sito.
Vi chiedo incoraggiamento e un po' di credito.
Mariano

AVVISO DI GARANZIA A B

Non so perché, ma mi viene quella voglia forcaiola...

Debbo dire che la notizia di berlusconi convocato dalla Procura di Roma, sempre per la faccenda dei diritti taroccati e delle fatture false per produrre un po' di nero, mi fa piacere.
Sapere che c'è in giro qualcuno che ancora ci prova a far funzionare la legge - che se ne sbatte di tutte le minacce e le intimidazioni a cui il barzellettiere e i suoi camerieri lo sottopongono, che non ha paura di fare il suo lavoro, quello per cui è pagato dai contribuenti e per il quale dovrebbero essergli tributati rispetto e considerazione - mi rassicura.
Mi fa capire che il paese non è tutto quella rappresentazione scandalosa che emerge dai giornali e dai telegiornali. Mi fa sperare che l'Italia sommersa dalla merda sollevi il capo per respirare e reagire, non in nome della contrapposizione politica, ma semplicemente agitando quel senso dello stato, delle regole, che ci fa più cittadini e meno sudditi.

FULVIO SE NE E' ANDATO

Una brutta caduta in montagna,  ora un vuoto enorme.

"Chiamami subito per favore", così recitava un messaggio di Piero, nostro comune amico, spazientito perché non rispondevo al telefono. Era lunedì 10 nel tardo pomeriggio.
L'ho chiamato appena ho potuto, lui era già in viaggio verso Exilles con sua moglie. Andavano a casa di Fulvio, avevano appena sentito la notizia dell'incidente in montagna e della sua morte. Increduli e basiti, proprio come me. Fulvio è precipitato in una scarpata domenica nella tarda mattinata, mentre stava tornando a casa da una gita lungo un percorso che avrà fatto mille volte e descritto nei suoi resoconti sui sentieri della Val di Susa. Cosa sia successo non si sa, forse una banale distrazione, un malore, un incidente... speriamo di saperlo presto.

LA LIGURIA IN ARCHIVIO

Il dissesto e le ondate di fango dimenticate dopo soli tre giorni!

Tanti ne sono passati, infatti, fra la notizia delle ondate di fango che si sono rovesciate un po' in tutta la regione, soprattutto a Varazze, e l'oblio totale. Adesso i giornalisti hanno la Marcegaglia, Fini e la cronaca nera. Le piogge torrenziali, ma limitate a un periodo abbastanza breve, hanno messo in luce un'altra volta l'estrema fragilità della costa ligure, devastata dalla speculazione edilizia e dall'incuria delle pubbliche amministrazioni, più attente alle sagre che al ripristino del territorio.

Non c'è bisogno di essere degli ingegneri per rendersi conto di come sia tutto precario: fogne che strabordano alla più piccola intemperie, cemento e asfalto fin negli anfratti più remoti, stradine tracciate sulle colline per raggiungere case e poderi senza alcuna protezione e consolidamento, disboscamenti da incendi non riparati con piantumazioni che rinforzino la tenuta delle ripe.

E poi ancora: piani regolatori che prevedono lo sviluppo inarrestabile dell'edilizia delle seconde case, porticcioli e grandi porti per le barche dei nullatenenti, ottenuti rubando spazio al mare e aspettando la prossima mareggiata per chiedere i danni al governo.
Si dice che la Ligura sia una delle regioni che, in modo massiccio e da parecchio tempo, subiscono l'assalto della malavita organizzata che trova terreno fertile per riciclare i suoi soldi sporchi. Forse non vanno cercate lì la ragioni del disastro di oggi, probabilmente basterebbe ascoltare le parole degli operatori commerciali, entrare in qualche locale e parlare con la gente del posto, andare nei municipi e intervistare gli amministratori.
Non è giusto generalizzare e non è nemmeno una bella cosa, ma qualcosa nella cultura ligure, italica, non va, c'è poco da fare.
Tre giorni sono bastati, anche questa volta, per far cadere nel dimenticatoio la colata di fango di tre giorni fa. Così il sindaco di Varazze, che in televisione spiegava che sono senza soldi, che lo Stato, che questo e che quello, potrà dimenticarsi di piantate alberi, pulire i ruscelli, sgomberare i detriti e fermare un po' l'espansione del cemento fino alla prossima alluvione.  Allora tornerà a snocciolare giaculatorie autoassolutorie.
Per ora avanti  fra una festa e un'altra: il turista prima di tutto!

Mariano

QUEGLI EQUIVOCI SULL'ACQUA

La gestione dell'acqua, la produzione del servizio e le pericolose semplificazioni a fin di bene

Un importante articolo di   di Marco Ponti su www.lavoce.info
La socialità di un servizio pubblico non ha molto a che vedere con la sua produzione. Ma a parità di risorse e di tariffe, meno la produzione è efficiente, meno servizi si possono fornire ai cittadini. Il referendum per l'acqua è un esempio della confusione tra i due concetti. La produzione in condizioni di monopolio, pubblico o privato, tende a essere inefficiente, mentre le gare periodiche di affidamento sono perfettamente compatibili con il massimo di socialità e favoriscono l'efficienza. Quello che davvero manca nella riforma è una Authority indipendente per il settore. Leggi l'articolo.

IL BEL DANUBIO BLU

I fanghi tossici arrivano al fiume: una lezione all'Europa.

Dopo due giorni di rassicurazioni e di attacchi agli "allarmisti" che temevano l'allargamento della catastrofe ecologica, le peggiori previsioni sono confermate: i fanghi tossici all'alluminio sono arrivati al Danubio. Già circolano le prime fotografie di pesci morti, di carcasse di ucceli animali fluviali, già si comincia a reclamare decisi interventi da parte della cominità internazionale, questa volta anche per scongiurare il peggio. Solo che siamo già nel peggio. Tutto questo a breve distanza da altre catastrofi del genere, tutte con un unico denominatore, il profitto dei privati, la sconsideratezza degli stati che controllano poco ciò che fanno, il perpetuo ricatto dell'economia vecchia e tossica sull'ecologia.
Ogni volta che qualcuno cerca di suggerire prima e lottare poi per un modello di economia più rispettoso delle persone, delle cose e dell'ambiente, finisce per ritrovarsi clasificato fra gli inveterati estremisti; quelli che - se solo si desse loro retta - porterebbero il pianeta alla fame.

REGGIO CALABRIA: ARRIVA L'ESERCITO

Dalle zone di guerra direttamente a Reggio: la guerra continua.

Dunque l'ordine pubblico a Reggio - città da tempo sfuggita al controllo dello Stato per collocarsi nella sfera di influenza dlela malavita organizzata - adesso lo garantirà l'esercito, chiamato a presidiare i centri sensibili della città minacciati dalle cosche e dalla camarille.
Non è incredibile? Nella sedicente sesta potenza del mondo, terra di ingegni arte spettacolo, ma anche di escort parlamentari e di pregiudicati  e bestemmiatori santificati, intere zone del paese sono stabilmente in mano alla malavita organizzata.
La stessa che rastrella il denaro necessario a effettuare ingenti investimenti nel nord del paese o addirittura all'estero. D'altra parte non vorrete mica che la 'ndrangheta investa in Calabria: troppa poca sicurezza, malavita diffusa... loro sono attenti agli investimenti che fanno, alla redditività, alla sicurezza. Così la malavita ha già inquinato il resto d'Italia, infilandosi in ogni meandro dell'economia legale, fino a entrare nelle cordate che realizzeranno l'Expo milanese. Ma ancora: nelle imprese di pulizie che lavorano al ribasso per gli enti pubblici, nelle imprese edilizie, insomma in ogni occasione utile a far fruttare danaro sporco, ripulendolo con la complicità di chi finge che l'evasione fiscale non sia anche un modo per agevolare la malavita organizzata.

QUIRINALE

La faccia di Napolitano

A chi ha guardato ieri i telegionali quando hanno dato la notizia della nomina del Ministro dello Svilupo Economico, attesa da più di cinque mesi, non sarà sfuggita l'espressione cupa del volto del presidente Napolitano.
Invece che alla nomina di un nuovo ministro sembrava di assistere alla liquidazione di un'impresa o anche alla certificazione di una rottura. Sembrava che il Presidente stesse lì perché obbligato, con la testa altrove per non partecipare più del necessario a un rito sgradito.
Potremmo pensare che l'espressione luttuosa di Napolitano sia causata dall'essere di diverso orientamento politico, ma non credo che sia per questo che aveva il volto tirato. Anche gli accompagnatori del neo-ministro Romani avevano il volto scuro.

TOPOLINIA: LA STORIA DELLA DOMENICA

Prima la famiglia: dove metto mia sorella?

A Topolinia, l'abbiamo già detto, le cose vanno un po' così. Noi che ne parliamo ci prendiamo gli insulti di quelli che amerebbero che anche a Topolina regnasse l'omertà e tutti stessero zitti ad ascoltare la favole del topo capo e dei Faccia di bambi suoi camerlenghi. E' che te le tirano proprio...
Oggi sono in vena e - in tempi di familismi, di case a Montecarlo, di chiacchiere sul merito e di  duri attacchi alla politica che non fa più il suo mestiere e allontana la gggente - vi racconto a storia della sorella eccellente fattasi amministratrice di Topolinia.
Era qualche anno fa e le promesse elettorali ai topolini erano così dense che davvero non si sapeva più cosa dire: verbali annullati agli amici, varianti urbanistiche e ai prezzi delle opere pubbliche che facevano impazzire di lussuria i faccendieri e i costruttori, un sorriso a testa a tutti i topolini creduloni e già berlusconzzati per bene da molto tempo. Solo che i protagonisti erano di altra parte politica e dovevi sentirli come si arricciavano se qualcuno segnalava che i loro metodi erano gli stessi del ben più illustre commesso viaggiatore.

SCUOLA: CHE PASTICCIO!

Si cominciano a vedere i guasti della Gelmini

Ieri il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato da sindacati e comuni cittadini contro alcune parti del Decreto Gelmni che riorganizzava i tagli pesanti agli organici della scuola pubblica.
La decisione arriva a scuola cominciata, quando tutti si sono ingegnati a fare fronte lo stesso ai tagli decisi e alle inspiegabili decisioni in merito alla riorganizzazione delle cattedre e dei curricola degli studi.
Per chi non è del ramo, voglio fare un esempio che chiarisce bene l'insensatezza del governo: negli istituti tecnici - dove l'aspetto professionalizzante, specie nei tre anni finali, dovrebbe essere prevalente - diminuiscono le ore di laboratorio e delle discipline scientifiche.
La ragione? Boh!

IL GATTO E IL TOPO

Fini vince, berlusca perde, buon compleanno!

Deve esserci rimasto male ieri pomeriggio il berlusca. Forse è la prima volta che l'operazione compravendita non gli riesce completamente e, per uno con un io così smisurato, la ferita deve essere dolorosa.Oltretutto deve anche aver capito che cosa lo aspetta, un regalo di compleanno lungo almeno un trimestre: patimenti, incertezze sui suoi processi, rischi di mine sul percorso, inattività del suo governo, logoramento quotidiano e tanti tanti mal di pancia.
Lui e i suoi fedeli avevano concepito la giornata di ieri come una esibizione muscolare per mostrare a tutti - ma prima di tutto a Fini e ai suoi, oltre che ai deputati di centrodestra un po' dubbiosi - che conveniva allinearsi dietro al capo, pena la fine politica. Un boomerang, ne è venuta fuori la rappresentazione plastica dell'inesistenza della maggioranza che solo due anni fa aveva sbaragliato il centrosinistra. Berlusca è in mutande e, avendo lavorato per costruire un partito di plastica, oggi non può più neppure fare ricorso alla politica, visto che essa è scomparsa dalla scena anche per merito suo.

CINQUE TERRE: SCANDALO AL SOLE

Un paesaggio unico lordato dalla curruzione politica?

Il sindaco di Riomaggiore, il comandante dei vigili, alcuni funzionari del comune e il presidente del Parco delle Cinque Terre sono stati arrestati per corruzione. Avrebbero intascato finanziamenti pubblici per lavori mai eseguiti, ma certificati come fatti.
Le indagini sono in corso da almeno sei mesi e si riferiscono a finanziamenti europei, nazionali e regionali finalizzati al ripristino e alla cura dei sentieri, al consolidamento di zone a rischio frana e di intervento per mettere in sicurezza i borghi. L'arresto cala come una tegola su una realtà gestionale che finora aveva fatto scuola in Italia e non solo da noi.

Da quando le Cinque Terre sono diventate parco, la loro valorizzazione è andata di pari passo con una intelligente politica di tutela e di promozione turistica più dolce. Per questo colpisce ancora di più il coinvolgimento del presidente  Bonanini, esponente di punta di Federparchi e Legambiente e candidato dal Pd alle elezioni europee. A lui è sempre stato attribuito il grande merito di aver salvato le Cinque Terre dalla speculazione selvaggia - a differenza di gran parte delle coste, liguri e non - valorizzandone l'unicità e la specificità, oltre che la grande bellezza.

Nel commentare queste vicende occorre sempre osservare la massima cautela, tuttavia, se anche solo parte delle accuse trovassero conferma, la vicenda potrebbe davvero essere l'ennesima dimostrazione di come un certo modo di intendere la gestione della cosa pubblica finisca per produrre mostri e mostruosità.  Anche nel centrosinistra piccoli berluschini sono cresciuti e hanno prosperato in virtù della loro spregiudicatezza.
Speriamo che tutto sia un equivoco e che i personaggi arrestati vengano rilasciati con tante scuse, ma se così non fosse - tra un tuffo e una camminata - anche quell'angolo di Italia potrebbe vantare una ulteriore e poco invidiabile notorietà.

Mariano

'A MUNNEZZA

il fiume carsico della spazzatura campana torna in superficie
Come le foglie che cadono d'autunno, torna l'emergenza rifiuti in Campania. Cumuli disposta qua e là per la città e nei i paesi dell'hinterland, qualcuno in fiamme, cortei di protesta, sindaci in cerca di popolarità che si mettono di traverso e cercano di impedire l'accesso alle discariche e l'apertura di nuovi impianti. Decidere chi ha ragione e chi ha torto è davvero impossibile, così come non si riesce a parteggiare per questa o quella istanza popolare, stando magari seduti davanti alla tele a sentirla gridare da qualcuno dei protestanti.

ECOLOGISTI: CHE SIA LA VOLTA BUONA?

100 firme e un appello danno il via alla costituzione di un polo ecologista.
Ieri a Roma c'ero anche io, insieme ai tanti altri firmatari dell'appello "IO CAMBIO!". In una affollata conferenza stampa i soggetti di punta hanno spiegato il senso e le ragioni dell'iniziativa. Hanno anche provato a delinerare i primi passaggi di una avventura che potrebbe davvero cambiare la politica italiana.

Da tempo andiamo ripetendo che non è possibile che solo da noi manchi del tutto una forza politica che si richiama ai valori delle'ecologia della politica, delle relazioni, dei sentimenti, dell'economia e dell'ambiente, naturale e sociale.
Abbiamo dato la colpa all'indeguatezza dei Verdi e ad alcune loro cazzate particolarmente deplorevoli, abbiamo dato la colpa a Berlusconi, alla sinistra che è rimasta ancorata a una visione di società che andava bene prima della globalizzazione e del riscaldamento del pianeta. Poi abbiamo dato al colpa al'individualismo degli Italiani, alla considerevole sottovalutazione della scienza a favore delle chiacchiere, poi alla difficoltà di dare disciplina a un popolo che ama essere preso in giro piuttosto che aiutato ragionare. Insomma...

UN TERZO DEI GIOVANI SENZA LAVORO

... e il governo cerca la casa di Fini!
I giornali di questi giorni riportano nelle pagine interne la notizia drammatica del declino del nostro paese: il tasso di disoccupazione è salito all'8,7 % e un giovane su tre è senza lavoro. Le prime pagine sono piene di Fini e casa sua, di finiane pentite profumate coi soldi, di risse democratiche e di armistizi su documenti, destinati a durare fino alla prossima occasione buona per una puntata dello scontro Veltroni-D'Alema.

Queste le notizie che "tirano", ma siamo proprio sicuri che le cose stanno così?
Da qualche tempo anche i giornali si sono balcanizzati: conducono campagne mascherate da inchieste, si occupano di notizie da avanspettacolo e tacciono delle malefatte che costellano il quotidiano dell'Italia, ultima la vicenda di mazzette in Abruzzo. Purtroppo anche i giornali più seri si vanno adeguando all'andazzo, così perdono di credibilità e anche i loro stessi lettori finiscono per disamorarsi del lavoro dei tanti giornalisti seri che ancora lo fanno per bene.

LA FOLLIA PARLAMENTARE

Cosentino e la camorra ce la fanno: niente intercettazioni nei loro processi.
L'ha detto al Camera dei Deputati respingendo a maggioranza la richiesta di utilizzo delle intercettazioni a carico del sottosegretario, frequentatore e sponsor di camorristi in Campania.
Ora è tutto un cercare i franchi tiratori annidati nel centrosinistra che, approfittando del voto segreto, avrebbero aiutato la maggioranza messa in difficoltà da Fini e i suoi.

Trattandosi di voto segreto, sono autorizzate tutte le congetture possibili, ma non è davvero questo il problema: si conosce da tempo quale è la sensibilità verso la legalità anche di personaggi e soggetti più vicini al nostro mondo
Stanno tutti a discutere se il governo abbia o meno la maggioranza - oggi sembrerebbe di sì, visto che c'è chi è pronto a venire in soccorso quando le cose si fanno spesse - e pochi si accorgono del danno che anche questa votazione ha prodotto al tessuto sociale e culturale della nostra Italia malata.

VERDI: PERFINO IN SVEZIA!

Anche nel Nord profondo avanzano gli ecologisti...

I partiti svedesi hanno tutti programmi profondamente ecologisti, non solo per le cose che propongono, ma anche e soprattutto per l'impianto che vogliono dare alla struttura economica e sociale del paese. Ovviamente con apprezzabili differenza fra destra e sinistra, ma davvero in quel paese non sembrerebbe necessaria una forza politica che si richiama ai valori dell'ecologia.

Eppure c'è ed è la vincitrice delle elezioni di ieri - purtroppo insieme al Partito Democratico, il partito xenofobo di estrema destra, simile alla Lega nostrana - che hanno visto il calo dei due partiti maggiori.

I Verdi hanno superato il 7%, aumentando di circa due punti ripetto alle ultime elezioni, e non sono più il partito più piccolo fra quelli presenti in Parlamento (in Svezia c'è uno sbarramento del 4%).
Mentre in Italia b va alla festa della Destra e annuncia che entreranno in maggioranza e al governo, i rappresentanti del centrodestra svedese escludono un'alleanza con il partito di estrema destra.
Non avendo la maggioranza in parlamento, stanno proponendo ai Verdi di entrare a far parte del nuovo governo; sembra che i Verdi abbiano intenzione di rifiutare per l'impronta marcatamente nuclearista del programma del centrodestra (per saperne di più,  ecco un blog simpatico)
Ma fin qui sono cose svedesi, che solo gli appassionati possono seguire con interesse.

Ciò che interessa di più è una riflessione su come sia possibile che l'Italia non solo non abbia contenuti verdi nei programmi dei partiti maggiori, che hanno dell'economia e della società una visione da anni '70, ma anche che il partito dei Verdi abbia fatto la fine che sappiamo e che i tentativi di costruire una forza politica autenticamente ecologista a 360 gadi siano così complicati e scarsamente premiati.

D'altra parte l'informazione fa per bene la sua parte: provate a cercare queste notizie sui giornali di oggi e non le troverete. Troverete il commento sull'avanzata del partito xenofobo, troverete le considerazioni sula mancanza di maggioranza in parlamento, forse perfino notizia delle avances ai Verdi. Ma della loro avanzata e successo non danno mai conto. Succede sistemticamente ogni volta che si parla di elezioni nei paesi europei, chissà perché.

Mariano

ETICA? ME NE DIA DUE ETTI, TAGLIATA FINE!

Legalità: quanto costa? conviene davvero o è meglio un ritocchino al sorriso?
In certi ambienti tornano prepotentemente di moda i bei valori dei tempi andati. Ci ha pensato Fini, con il suo pronunciamento, dopo che in tanti avevamo provato a segnalare ai centrosinistri (sempre più sinistri e non per ideologia) che ci avrebbe fatto piacere che gli indagati stessero fuori dalle liste e dalle istituzioni, che avremmo desiderato metodi e culture diverse dal berlusconismo nel governare partiti e istituzioni, che competere con la destra populista sul suo terreno sarebbe stato un suicidio.

I dalemi ci spiegavano che non capivamo un cazzo, che questo moralismo faceva il gioco della destra, non come la bicamerale! Ce lo dicevano con tono spocchioso e con la degnazione del sovrano verso i sudditi. Come lui parecchi dirigenti del suo partito, che il vizio della boria non lo perderanno mai.
Abbiamo dovuto sentire dalla bocca dell'ex segretario del MSI, dell'alleato fedele di b fino a ieri, parole come: rispetto delle regole, senso dello stato, delle istituzioni e dei suoi dipendenti, rispetto delle differenze, laicità, modernizzazione, solidarietà, nuovo welfare, sicurezza.

I REGALI DEL PD E LA COMPRAVENDITA DI B

Centrodestra alla frutta, PD diviso, Italia in picchiata
Sono oramai 75 i parlamentari del PD che hanno firmato il documento proposto da Veltroni e che attacca duramente la conduzione del partito ad opera del suo segretario, Bersani. Penso poco bene di entrambi, ma non è questo il problema, a tutti e due va riconsciuto lo sforzo di far uscire il partito dalle secche in cui si trova. A Bersani poi va riconosciuta anche la capacità di navigazione in una forza poltiica con poca anima e mille personalismi associati a centomila correnti.

In quello che sta accadendo non si possono ignorare alcune anomalie preoccupanti

Prima anomalia: i parlamentari sono rappresentanti del popolo, non toccherebbe ai militanti - e fra questi, anche a loro - oppure ai dirigenti politici del partito mettere in discussione il segretario, criticarlo e chiederne eventualmente la testa? Che cosa c'entrano i parlamentari che, semmai, dovrebbero criticare il loro modo poco efficace di fare opposizione?

TENGO FAMIGLIA

Non di sole zoccole, veline e calciatori...
Strana l'Italia, non sai più a chi credere. Ti guardi in giro e vedi cose che neanche nel Medioevo... ma quelli che contano  fanno finta di nulla e trascorrono la vita ricattando e facendosi ricattare. Tranne le persone oneste che stanno lontane da certi ambienti e che neppure immaginano cose come quella che segue.

Sentite questa: uno stimato professionista, funzionario pubblico e politico locale quotato e che chiameremo Romeo, finisce nei guai per una brutta storia di presunta concussione. Si tratta di uno dei reati più odiosi, il professionista è accusato di aver adoperato le sue due funzioni pubbliche - la prima come dipendente e la seconda come amministratore pubblico - per farsi dare dei soldi da un cittadino qualunque con il solito corollario di porcate a contorno.
E' in corso il processo - ha scelto il rito abbreviato, dunque non aspetteremo a lungo la sentenza - e gli auguriamo di trovarsi assolto e lindo come un cielo di prima mattina. Andiamo a vedere come i suoi ambienti vivono questa brutta storia e, oltre ad altre chicche di cui tratteremo un'altra volta, scopriamo che:

suo padre è stato a lungo dipendente comunale nello stesso comune in cui lui era assessore prima di essere sospeso per il processo, adesso è in pensione e chi vuole affittare i locali del centro civico di quartiere deve rivolgersi ancora a lui, volontario disinteressato.

suo fratello (cioè l'altro figlio di suo padre) lavora anch'esso in comune, nello stesso ufficio dove lavorava suo padre prima di andare in pensione.

per buon peso anche suo cugino lavora nello stesso ufficio comunale, così come suo zio, che però lavora in un altro ufficio, forse per mancanza di spazio fisico per poter ospitare tutta la famiglia allargata.

sua zia, vale a dire la moglie dello zio e mamma del cugino, lavora nella sede locale dell'ASL.

suo zio paterno dell'assessore, invece, lavora nel consorzio intercomunale, anch'esso ente pubblico.

SCUOLA CHE PASSIONE!

C'è sempre un modo per essere utile alla società, bisogna cercarlo
Una mia collega di qualche anno fa, il primo giorno di scuola guardava i nuovi studenti e poi... andava  piangere nel cesso. Più passavano gli anni, più le sue lacrime erano irrefrenabili e accompagnate da singhiozzi imbarazzanti, tanto che anche le bidelle non sapevano bene come regolarsi. Per qualche tempo non osai chiedere conto di un simile comportamento: pensavo che piangesse perché ricominciava un anno di lavoro, di lotte senza tregua con adolescenti brufolosi e in perpetua overdose ormonale, di litigate epiche con i colleghi, di scontri fisici col preside e di incomprensioni a raffica con i genitori dei pargoli.
Una decina di anni fa, ovvero dopo una contiguità lavorativa considerevole, il giorno dopo la sua scena madre consueta, le ho chiesto ragione. Mi ha risposto così:
"Li guardo e mi viene da piangere perché mi immagino il rosario di delusioni e di schiaffi della vita che ciascuno di loro otterrà dal passare del tempo. Penso a quelli che si vedono diplomati e saranno inesorabilmente bocciati, a quelli che affrontano con baldanza questa nuova avventura e faranno una brutta fine, a quelli che moriranno da giovani, a quelli che si ammaleranno, che avrenno problemi nel lavoro, nella vita, con i genitori.... e vorrei proteggerli da tutto questo. So che non è possibile e soffro per loro... ma poi mi riprendo."

LA SOFFERENZA DELL'ESSERE GIOVANE OGGI

Lezioni di vita da un ex studente che diventerà papà
Altra corsetta serale al parco, musica sparata nelle orecchie per combattere la fiacca, gente che suda, amici, conoscenti... ex studenti!
"Ciao Mariano", mi dice arrivandomi da dietro, "come stai?"
"Da vecchi",  gli rispondo ansimando e maledicendo la necessità di parlare che distrugge equilibrio precario che avevo raggiunto, " e tu? Lavoro? Famiglia?". Lo subisso con tutte le domande insieme per costringerlo a una riposta lunga e articolata, da ascoltare con calma durante la corsa.
"Sto per decidere di fare come tutti gli altri - mi fa - ... di adeguarmi all'andazzo, così farò carriera, starò meglio in salute e potrò dedicarmi con più serenità alla mia seconda laurea e alla creatura che arriverà all'inizio dell'anno".
Mi complimento per la creatura in arrivo e per la voglia di continuare gli studi ben oltre il normale, ma non posso non chiedergli che cosa sia successo e a che cosa si riferisce. Mi risponde più i meno così:
" Sai che lavoro in una ditta di media importanza, abbastanza strutturata per affrontare le crisi con un minimo di tranquillità e sufficientemente specializzata da temere meno degli altri la concorrenza dei cinesi. Eppure il cancro che la divora dall'interno avanza ogni giorno di più. La corruzione e l'individualismo non sono cose della sola politica, è tutta la società che è così. Nella mia azienda si assumono i figli dei dipendenti, che siano capaci o no non importa, opure i figli dei clienti, così il fatturato è garantito... almeno per adesso. Si va avanti se si lecca il culo al capo... soprattutto se non si protesta quando qualcuno intasca qualcosa per mandare avanti un ordine, una fattura, un fornitore piuttosto che un altro". 

CILENTO, POVERA TERRA MIA

Ciao, Angelo
di Giovanni Lava
Non conoscevo Angelo Vassallo, forse neppure ne avevo sentito parlare. So però che da molti anni, quando d'estate mi reco qualche settimana al paesello natio, preferisco percorrere qualche chilometro in più per una nuotata nel mare di Acciaroli e Pioppi ...


... piuttosto che in quello di Casalvelino o Ascea, le località più vicine e gettonate dai miei compaesani. I motivi sostanzialmente sono due: il mare più pulito e una costa meglio conservata. Ignoravo che gran parte del merito fosse proprio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, così barbaramente trucidato. Di fatto la sua uccisione mette una pietra tombale sulle residue speranze di salvaguardia di una costa, quella del Cilento, tanto bella quanto deturpata da anni di speculazione edilizia selvaggia e da frequentazioni poco raccomandabili. Basta percorrere la superstrada che collega Agropoli a Vallo della Lucania per farsi venire i brividi alla schiena.
Il Cilento era e per molti versi resta un lembo di terra tanto bello, quanto aspro e povero. Un territorio che fino a qualche decina di anni fa non conosceva criminalità nè piccola nè grande. Il cilentano con secoli di isolamento alle spalle è per costituzione un tipo poco espansivo, fiero, ma anche generoso ed ospitale, molto diverso dal napoletano standard, tanto che i napoletani sono sempre stati guardati con sospetto e scarsa simpatia. Era da Napoli, dalla città, che venivano i dominatori e  ... le fregature. 

ITALIA ALLO SBANDO

Destra divisa, sinistra impotente, centro inesistente
I commenti al mio post di lunedì, che trattava " a caldo" del discorso di Fini, costituiscono un esempio indicativo delle reazioni che si odono in giro fa chi ancora si occupa di politica. Ringrazio coloro che hanno scritto e vorrei provare a commentare le loro parole.

Innanzitutto il tema della moraltà di Fini, delle caratteristiche del personaggio, dell'appartamento di Montecarlo, della famiglia acquisita, davvero imbarazzante per i comportamenti eccetera. Certamente Fini è tutto questo, è anche colui che ha sostenuto in ogni modo il cavaliere ben sapendone i limiti e ben conoscendone usi costumi e frequentazioni.

Tutte queste cose non le ha imparate adesso, prima gli facevano comodo, adesso non più. La rottura non è determinata dal disgusto personale verso un satrapo puttaniere e amico dei mafiosi, maturata nel momento in cui se ne è accorto, è il prodotto della maturazione di una opzione politica che Fini ha teso a interpretare al meglio. E ci è riuscito per ora alla grande.
Confondere i due piani - l'affidabilità del personaggio Fini e la funzione politica delle sue posizioni di oggi - complica enormemente la comprensione del fenomeno. I miei sentimenti  e i miei apprezzamenti per il personaggio sono sempre gli stessi, ma non posso non registrare che le sue posizioni d'oggi accelerano la fine politica di b e aprono la strada a una nuova stagione politica in Italia.

PIU' FINI PER TUTTI

Un salutare scossone alla palude italiana?
Ieri sera, mentre ascoltavo il presidente della Camera demolire Berlusconi e il suo progetto politico con una incisività e una determinazione mai vista in nessuno, mi chiedevo quali effetti ciò che stava accedendo avrebbero avuto sulla politica e la società italiana.
Assistere alla dissoluzione politica di un centrodestra, che sembrava vittorioso e inarrivabile fino a qualche mese fa, da un piacere immenso a chi pensa che comunque non è da lì che verranno le soluzioni giuste alla crisi economica e morale. Dunque, il piacere di vedere andare all'aria un progetto politico inquietante e distruttivo: questa la prima soddisfazione che mi ha dato Fini.

LA DEMOCRAZIA: RISCHI E FISCHI

La stizza dei demos e l'insulto degli avversari.
Finalmente alla Festa nazionale del PD è successo qualcosa: dopo giornate tristi e monotone ci hanno pensato alcuni contestatori a ravvivare un po' il clima.
I fatti sono noti: c'era Schifani, presidente del Senato e chiacchierato avvocato di mafiosi, col suo passato carico di zone d'ombra e discutibili avvenimenti personali e professionali. C'era Fassino, che dire... Insieme a un noto giornalista RAI, ovviamente democratico, dovevano discutere di politica.
Un'oretta indolore ma significativa, vista la penuria di centrodestri illustri alla Festa democratica di quest'anno. I grillini, il popolo viola e chissà chi altro organizza una sacrosanta contestazione al personaggio e, a seguire, si innesca il solito corollario di polemiche e minacce di rompere alleanze del giorno dopo. Niente di nuovo, se non la solita miseria che la politica esibisce tutti i giorni, però qualche considerazione bisogna ben farla in questo nostro paese dove anche le cose più normali diventano straordinarie manifestazione di stupidità.

La prima: dare degli squadristi a un gruppo di contestatori non violenti e civilmente attrezzati è una pericolosa cretinata.  Fanno intendere che gli squadristi, quelli veri, sono innocenti persone che agitano un libretto rosso al sabato pomeriggio, prima di andare a fare un giro in via Garibaldi, magari mangiandosi un gelato coi figli e i nipoti. Invece gli squadristi veri usano altri metodi e diffondono valori ben differenti, anche quelli in doppiopetto e non  tutti di destra....

LA SCUOLA E LA GELMINI: CHE C'ENTRANO?

Le balle spaziali della ministra e il silenzio imbarazzato di partiti e sindacati
Apre la scuola. Nelle superiori gli studenti con debiti transitano abbronzati nei corridoi a caccia dell'insegnante che li interrogherà per certificare che, anche d'estate, non hanno fatto nulla. I più piccoli si godono gli ultimi giorni di vacanza, alcuni di loro curvi sui libri delle vacanze insieme ai nonni, nell'inutile tentativo di smaltire le quantità di compiti rimasti nel dimenticatoio per tutta l'estate.

La Gelmini, reduce dal grembiulino dell'anno scorso (ricordate?), quest'anno propone un'altra ovvietà: la frequenza minima a scuola. Se davvero volesse combattere i diplomifici, basterebbe che mandasse commissioni esterne a esaminare gli allievi alla fine di ogni anno di corso. Ma tanto fa lo stesso, tra poco si parlerà d'altro e sarà tutto dimenticato.
Intanto i partiti parlano di candidature alle primarie, di legge elettorale, di contrapposizioni, di cose strane, tra queste il distacco fra la il mondo della politica e la società. Tesori!

UN MASSAGGIO ALL'IO

Soddisfazioni d'inizio autunno per riprendere bene il lavoro
 In questo blog parlo raramente delle cose che mi accadono e mi coinvolgono sul piano più intimo, personale. Per pudore, timidezza e anche per l'idea che a chi legge importa poco dei fatti miei e delle mie elucubrazioni. Questa volta ho pensato di fare uno strappo: ho trascorso una giornata più felice di quanto non mi aspettassi perché una persona a me sconosciuta mi ha toccato il cuore. 

Stamattina presto sono andato al Poliambulatorio vicino a casa mia (con la giusta dose d'orgoglio per il ruolo che ho avuto nella sua realizzazione, anche se la struttura lascia un po' a desiderare in quanto a funzionalità) per fare l'esame del sangue.
Ho fatto la trafila godendomi la competenza sbrigativa ed efficiente delle infermiere, anche contento perché ero tra i primi e speravo di farcela in tempo per andare a scuola in orario. Passa pochissimo tempo... e tocca a me.
Entro nella sala dei prelievi e mi accoglie una signora che, riconoscendomi, si dichiara da subito onorata di cavarmi il sangue. Non leccava, era proprio sinceramente contenta e... gratis!
Ero un po' imbarazzato per le sue considerazioni e le pregavo scherzosamente di smetterla di complimentarsi con me, altrimenti tutto il sangue mi sarebbe andato alla testa e non avrebbe potuto cavarmi quello che serviva per riempire le provette. Lei mi ha risposto più o meno così:
"Per una volta che qualcuno le fa dei complimenti che vengono dal cuore, senza secondi fini -  non abito nemmeno a Grugliasco e in zona - solo perché ha apprezzato quello che ha fatto e quello che è, se li prenda e non si preoccupi". E mi ha schiaffato la siringa nella vena, preoccupata di non trovarci più il sangue che serviva. Il tutto è durato un paio di minuti, non di più, giusto il tempo di chiedermi che cosa facessi adesso e di raccomandarsi di non mollare con l'impegno sociale.