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REGIONE. 8 ANNI DOPO, RIPARTE L'INCHIESTA

Dopo i controlli della Corte dei Conti, le controversie e i processi ad alcuni consiglieri regionali della legislatura Cota, la Procura scava più indietro nel tempo, quindi...
... faccio parte anche io della schiera di 51 ex consiglieri regionali (legislatura 2005/10) a cui è arrivato dalla Procura di Torino l'invito a presentarsi all'interrogatorio in qualità di persona sottoposta a indagini (leggi) Ho ricevuto stamattina prima la notizia da alcuni giornalisti che mi hanno chiamato, poi l'invito recapitatomi a casa contenente la sommaria descrizione delle contestazioni insieme all'invito a  presentarmi, fra poco di più di un mese, a un formale interrogatorio presso la sede della Guardia di Finanza.
Non è mai piacevole doversi difendere, tanto meno sopportare indagini e interrogatori, tuttavia sono convinto che sempre si debba rispondere della propria condotta pubblica e del modo con cui si è utilizzato, gestito e speso denaro pubblico. Dunque, meglio indagini approfondite che dubbi non risolti, a maggior ragione perché non ho davvero nulla da nascondere.

REGIONI: IL POTERE DEI SOLDI

Se non provi non capisci. Quando poi capisci, l'anestetico sta già facendo effetto...
Essere casta
Non avrei mai immaginato di scrivere questo post, ma gli avvenimenti di questi giorni mi trascinano a parlare nuovamente della mia esperienza di consigliere regionale, conclusa oramai due anni fa.
In questi giorni ne leggiamo e sentiamo di tutti i colori (e ancora tante ne vedremo e sentiremo nei prossimi) sui trattamenti economici della casta regionale, benefit e fuori-busta compresi. Più difficile trovare un'analisi "dal di dentro" del fenomeno, della lievitazione dei privilegi e dei soldi, oltre che della crescita esponenziale della voracità dei singoli e dei gruppi.
Nei cinque anni in cui sono stato in Regione non mi sono mai fatto rimborsare benzina, autostrada, pasti, missioni e altre cose di cui in questi giorni si tratta diffusamente: il mio lauto stipendio bastava e avanzava a coprire anche le spese vive del mio vagabondare per il Piemonte e a consumare qualche pasto mentre ero in trasferta "per servizio".

REFERENDUM SULLA CACCIA: SI FA

Una bella occasione per dire la nostra sui beni comuni
In pochi ci speravano, ma l’impossibile è successo. A distanza di oltre 25 anni dalla raccolta delle firme necessarie, promossa dalle associazioni ambientaliste piemontesi e sostenuta dai verdi e da altri gruppi politici anticaccia, la battaglia legale ingaggiata dai governi regionali di tutti i colori contro il referendum è finita.
Il referendum si farà in primavera e finalmente i Piemontesi potranno dire la loro. Ora comincia la mobilitazione per impedire che il referendum fallisca per mancanza del quorum e perché tutti i cittadini siano adeguatamente informati, così da andare massicciamente a votare per difendere un bene comune, la fauna.
Il video rappresenta l’intervento finale di una battaglia che ho portato in Consiglio regionale a tutela della tipica fauna alpina. Si è conclusa con la votazione di un ordine del giorno che chiedeva la sospensione della caccia per cinque anni per quattro specie. Io l’ho promosso, ma l’avevano sottoscritto numerosi consiglieri di entrambi gli schieramenti politici. Non è passato per tre voti: lascio a voi indovinare (e poi verificare sul sito del Consiglio regionale del Piemonte) di quale gruppo politico erano i voti mancanti.

Mariano

NUOVO DIFENSORE CIVICO DEL PIEMONTE


Antonio Caputo, giurista e avvocato civilista, è stato nominato nel corso dell'ultima seduta del Consiglio regionale del Piemonte. Caputo è stato eletto a scrutinio segreto dopo che lo scorso 15 ottobre non era stato raggiunto il quorum dei 2/3 dei seggi consiliari. Si ricorda come la figura del difensore civico, sia esso regionale o provinciale o comunale, sia di massima importanza perché rappresenta una figura di garanzia del cittadino verso l'operato della pubblica amministrazione attraverso la sua azione consultiva, informativa e di stimolo alla Pubblica amministrazione, al fine di eliminare errori, ingiustizie o ritardi che si possono verificare nel corso delle procedure amministrative.

ALLARME CSI PIEMONTE!


Mariano Turigliatto lancia un grido d’allarme attraverso una lettera aperta e sottoscritta da molti consiglieri della maggioranza.

Una missiva che pone l’accento sulle peculiarità del Consorzio per il Sistema Informativo piemontese e sulle criticità del momento in vista della nomina del nuovo direttore generale.
Il CSI, traspare dallo scritto, è un elemento essenziale e strategico per lo sviluppo delle tecnologie informatiche e della telecomunicazione regionali, che ha altresì l’importante compito di migliorare l’efficienza e l’efficacia delle pubbliche amministrazioni.
La crisi attuale del CSI rischia infine di compromettere il settore dell’indotto locale, con gravi ripercussioni a livello occupazionale, ma la nomina del nuovo direttore deve diventare un’occasione per rilanciare il ruolo dell’innovazione tecnologica all’interno delle amministrazioni locali.

SCARICA IL COMUNICATO STAMPA

SCARICA LA LETTERA DI MARIANO

LEGGI L'ANSA 

TUTELA TIPICA FAUNA ALPINA: L’INTERVENTO DI MARIANO



Dopo la polemica legata alla disattesa tutela della tipica fauna alpina da parte della giunta regionale, tutela peraltro promossa attraverso un ordine del giorno di Mariano Turigliatto che risale al lontano 2005, vi invitiamo a seguire l’intervento del consigliere Turigliatto in Aula consiliare.

(fonte: Estratto dalla registrazione del Consiglio regionale del Piemonte)

L’APPELLO DI MARIANO SULL’ANSA


(ANSA) - TORINO, 1 OTT - "CACCIA: APPELLO TURIGLIATTO PER TUTELA FAUNA ALPINA TIPICA"

Dall'inizio della legislatura l'ordine del giorno di Mariano Turigliatto che chiede alla Regione di tutelare la fauna tipica alpina sospendendone la caccia per cinque anni giaceva in consiglio regionale in attesa di essere discusso. Ieri l'iter è cominciato per sbaglio: l'aula voleva occuparsi del Lodo Alfano, ma un errore sul numero dell'odg ha portato alla ribalta gallo forcello e pernice bianca.
Così ora Turigliatto si appella ai colleghi per l'approvazione del documento. L'odg chiede una moratoria di cinque anni nella caccia di quattro specie che vivono sulle Alpi tra i mille e i tremila metri di quota. Sono il gallo forcello, la coturnice, la pernice bianca e la lepre variabile, "animali decimati da riscaldamento del clima, caccia e turismo, che - spiega Turigliatto - hanno la peculiarità di non poter essere ripopolati in cattività". Il documento ha raccolto nel tempo consensi bipartisan, per cui appare oggi firmato dai consiglieri Boeti, Bossuto, Cavallaro, Dalmasso, Dutto, Leo, Lupi, Moriconi, Pizzale, Robotti, Spinosa e Valloggia. "Mi appello a tutti i membri dell'aula consiliare - dichiara Turigliatto - affinché si vari un provvedimento capace di fornire un indirizzo alla giunta regionale, impegnandola a tutelare il patrimonio alpino faunistico piemontese. Spero che la discussione che ci sarà nella prossima seduta del consiglio spinga l'esecutivo regionale a un supplemento di indagine, e magari alla rettifica di alcune sue decisioni in materia di caccia della fauna alpina tipica". (ANSA)

L'ODG DI TURIGLIATTO ANCHE SULLA VOCE DEL POPOLO



 L'ordine del giorno, presentato dal Consigliere Regionale Mariano Turigliatto sulla proliferazione indiscriminata degli ipermercati nella nostra regione, viene ripreso anche dalla stampa cattolica locale

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