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SCUOLA CHE PASSIONE!

C'è sempre un modo per essere utile alla società, bisogna cercarlo
Una mia collega di qualche anno fa, il primo giorno di scuola guardava i nuovi studenti e poi... andava  piangere nel cesso. Più passavano gli anni, più le sue lacrime erano irrefrenabili e accompagnate da singhiozzi imbarazzanti, tanto che anche le bidelle non sapevano bene come regolarsi. Per qualche tempo non osai chiedere conto di un simile comportamento: pensavo che piangesse perché ricominciava un anno di lavoro, di lotte senza tregua con adolescenti brufolosi e in perpetua overdose ormonale, di litigate epiche con i colleghi, di scontri fisici col preside e di incomprensioni a raffica con i genitori dei pargoli.
Una decina di anni fa, ovvero dopo una contiguità lavorativa considerevole, il giorno dopo la sua scena madre consueta, le ho chiesto ragione. Mi ha risposto così:
"Li guardo e mi viene da piangere perché mi immagino il rosario di delusioni e di schiaffi della vita che ciascuno di loro otterrà dal passare del tempo. Penso a quelli che si vedono diplomati e saranno inesorabilmente bocciati, a quelli che affrontano con baldanza questa nuova avventura e faranno una brutta fine, a quelli che moriranno da giovani, a quelli che si ammaleranno, che avrenno problemi nel lavoro, nella vita, con i genitori.... e vorrei proteggerli da tutto questo. So che non è possibile e soffro per loro... ma poi mi riprendo."

Annichilito dal dispiegamento di pessimismo concentrato nelle sue parole, le ho solo più chiesto come facesse a riprendersi così in fretta. Ecco la sua risposta:
"Cerco di fare tutto quello che posso, di dare tutta me stessa, perché almeno qualche occasione non la perdano. Se mi odieranno perché troppo severa o tirchia coi voti, un giorno capiranno. Se qualcosa di quello che cerco di insegnare loro sarà utile per vivere meglio e per trovare qualche strada aperta, sai che soddisfazione! Penso tutto questo e mi passa: so che avrò una parte nella loro vita futura. Sta a me decidere quanto impegno e competenza ci voglio mettere..."
Adesso è in pensione, al lavoro era una bestia, di quelle che gli studenti classificano con parolacce nelle loro scritte a pennarello sui muri dei gabinetti. Non ho nominato la Gelmini, contenti?
Buon anno scolastico!

Mariano
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