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IL TRAMONTO DEL PREMIER

Tra un bunga bunga, un lodo alfano e i cortigiani in fuga...

...si consuma il declino del premier, con un percorso che assomiglia straordinariamente a quello dell'Italia.
Solo pochi giorni fa era in corso un pressing asfissiante sui parlamentari di Fini per comprarli al capo, oggi corrono tutti ad accreditarsi dal presidente della Camera per non finire a fondo col capo. Due mesi fa l'armata mediatica del premier sbaragliava ancora una volta i cattivi che avevano osato ribellarsi a lui, l'opposizione strepitava senza audience e senza speranza, la resa dei conti si allontanava, le sala stampa dei ministeri sformavano cifre ottimistiche sul meraviglioso futuro del paese.
Gli industriali se ne stavano buoni al loro posto e si scusavano per le intemperanze che di alcuni di loro verso premier, allineati e coperti a sostegno del governo e delle sue incapacità.

A Pomigliano si regolavano i conti fra i sindacati e con i sindacati, naturalmente sulle spalle dei lavoratori e dei tanti troppi giovani disoccupati, la spazzatura non era più un problema da due anni tranne che a Palermo, ma lì era perché si erano ribellati al premier e si erano messi in proprio.
Tutti facevano finta che fosse davvero così, che il problema di questo nostro paese fosse solamente  qualche esuberanza di troppo del premier e qualche brunettata mal lanciata. Si fingeva che non ci fossero più arrivi di clandestini, che l'ordine regnasse sovrano e che la gente fosse serena, tranquilla e ben pasciuta, rincoglionita dalla televisione e stordita dal benessere.
Perfino i  miei amici centrosinistri si illudevano che i temi delle regole, della legalità, del ricambio del ceto politico, della progettualità, dell'europeizzazione, della riscossa industriale, delle energie alternative, dell'economia ecologica, fossero da rimandare ad altro momento, a dopo la legge elettorale e ad altre simili amenità. E continuavano - e continuavano - a fare come sempre, sovente più berlusconizzati dei berlusconi, tutti attaccati ai loro scranno e alle briciole del potere da gestire per favori e prebende.
Poi un giornale fa finalmente il suo mestiere e racconta del bunga, bunga. Soprattutto racconta dell'uso che fa il premier del suo potere, telefonando per mettere fuori una delle sue escort beccata a rubare e... il re è finalmente nudo!
Non si coglie l'indignazione popolare,anche se Famiglia Cristiana va giù pesante, non si coglie la voglia di riscossa, di liberare il paese da una feccia simile. Forse c'è e verrà a galla, la il premier ci pensa da solo a sotterrarsi.
Mentre già si fanno più forti le ipotesi di governo tecnico e la Lega si prepara a sbraitare l'egoismo più truce, speriamo dall'opposizione, farebbe piacere sapere che i nostri amici Di Pietro Bersani Vendola ... sono consapevoli del periodo storico che si sta aprendo e dell'importanze della scommessa che, ancora per stavolta, stiamo per fare su di loro.

Mariano
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