Un salutare scossone alla palude italiana?
Ieri sera, mentre ascoltavo il presidente della Camera demolire Berlusconi e il suo progetto politico con una incisività e una determinazione mai vista in nessuno, mi chiedevo quali effetti ciò che stava accedendo avrebbero avuto sulla politica e la società italiana.
Assistere alla dissoluzione politica di un centrodestra, che sembrava vittorioso e inarrivabile fino a qualche mese fa, da un piacere immenso a chi pensa che comunque non è da lì che verranno le soluzioni giuste alla crisi economica e morale. Dunque, il piacere di vedere andare all'aria un progetto politico inquietante e distruttivo: questa la prima soddisfazione che mi ha dato Fini.
Poi quello che ha detto: un'analisi spietata di quindici anni di politica italiana, di usi e costumi introdotti anche grazie a un'uso sapiente dei mass media e dell'economia necessaria a comprarseli tutti, la demolizione pezzo a pezzo del belusconismo come filosofia di occupazione dello stato e di gestione del potere, col suo corredo di nani, ballerine, ghedini e furbetti del quartierino.
Che goduria! Pensavo agli imitatori del centrosinistra, quelli dei manifesti immensi, della personalizzazione senza senso, della criminalizzazione del dissenso, della fedeltà da cani preferita alla lealtà da compagni di avventura, delle liste bloccate, delle alleanze per vincere e della conquista del potere per conservarlo...
Ma pensavo soprattutto a berlusca, al livore e ai tormenti che doveva maturare a sentirsela raccontare in quel modo dal suo partner. Ero curioso - oggi lo sono ancora di più - di vedere quali reazioni metterà in campo.
Non bisogna neanche esagerare nell'attribuire troppi significat alle cose che accadono, ma certamente ieri è stata una giornata storica: ha consegnato al paese una nascente nuova destra europea liberale e di valori, ha cerificato il fallimento culturale della destra populista, che non riesce mai a tenere insieme le sue parti andando in crisi ogni volta che vince, ha certificato la fine di un'esperienza che sembrava trovare d'accordo una vasta maggioranza del paese.
Una cosa mi ha colpito tantissimo del discorso di Fini: il riconoscimento del significato del lavoro della Magistratura, quella di trincea in primis, e il ringraziamento al lavoro degli statali, a cominciare dalla polizia per arrivare agli insegnanti. Pensavo che solo un centrosinistra suicida non è riuscito in questi anni a dire con altrettanta efficacia ciò che andava detto.
Fini ha fatto ciò che andava fatto, ma i riflessi sul centrosinistra non tarderanno a mostrarsi. A fronte di una destra dinamica, che rilegge il suo quadro di valori perfino quando vince e che mostra di aver già superato berlusca, una sinistra immobile rischia la scomparsa totale.
Il quadro politico è in movimento e ne vedremo delle belle anche dalla nostra parte.
Bisogna essere partecipi e non spettatori, solo così possiamo determinare la formazione di un centrosinistra altrettanto dinamico e proiettato al futuro.
Mariano
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