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VELENI DI FINE ANNO

L’impazzimento del paese procede a gonfie vele. Oramai è tutto un correggere e cambiare provvedimenti e decisioni… come i topi che scappano dalla stiva della nave che affonda
La bussola
Siamo arrivati alla fine dell’anno e ancora non sappiamo quali esatti contorni avrà la nuova tassa sulla casa, l’IMU cambiata di nome e di importo. Sappiamo solo che la fregatura sarà dolorosa e che in questo clima di incertezza saranno così tanti gli errori che pagheremo quasi certamente qualcuna delle multe che l’erario applica ai fessi che ancora ci provano a pagare le tasse.
Napolitano guarda sconsolato questo suo governo, incapace di fare quello per cui l’ha creato e sempre pronto a ingannare il Parlamento con commi ed emendamenti che favoriscono questo o quello, così spudoratamente da farci ringraziare tutti i giorni che ci siano i M5S che, almeno, impediscono le nefandezze più macroscopiche.

L’ABUSIVA E I SUOI SERVI

Cosa trasforma persone ragionevoli e dignitose in servi sciocchi, pronti a farsi tappetini e a violare le regole elementari della convivenza in cambio di una manciata di fave?
Le regole? Non per noi!
Da alcuni giorni mi ronza in testa la domanda del sottotitolo. Ho cercato di non darle retta, ma non se ne va. Perciò ve la giro, così tortura un po’ anche voi.
Ecco l’antefatto: nel 2006, le autorità pubbliche tramavano per farci digerire l’inceneritore, fra l’altro decisero - a corredo dell’operazione e per mettere tranquilli i comuni interessati e i loro comitati - di istituire una Comitato Locale di Controllo. Composizione: amministratori della città Torino, della Provincia e dei comuni confinanti con l’area dell’inceneritore (Beinasco, Grugliasco, Rivalta, Orbassano e Rivoli), dunque sindaci e assessori delegati. Il Comitato avrebbe poi eletto al suo interno un presidente scelto fra i suoi membri. Dato che l’appartenenza al Comitato non è un titolo nobiliare, ad ogni elezione in uno dei comuni (o in Provincia) ovviamente la sua composizione si aggiornava con il nuovo sindaco eletto e il nuovo assessore. Facile no?
Così è andata per tutti i comuni che fanno parte del Comitato di Controllo, tranne che in un caso: quello della presidente. Si chiama Erika Faienza e, fino al 2009, era assessore all’ Ambiente di Beinasco...

INCENERITORE: PRONTI…VIA!

Partita la fase di rodaggio dell’inceneritore del Gerbido. La temperatura si alza e anche i cittadini più distratti cominciano a provare una certa inquietudine… Meno le autorità pubbliche.
In che mani
Il 24 aprile su NORDOVEST finalmente un articolo sincero e puntuale che per primo, rispetto ai più diffusi e  blasonati quotidiani torinesi, spiega alcuni retroscena di questo impianto (leggi). Apprendiamo che il Comitato di Controllo è presieduto da una consigliera provinciale che non ne ha titolo, che essa è del tutto convinta che la presidenza sia una questione sua, quasi uno scranno dove si siederà per sempre.
Anche lei è sicura di aver fatto bene a far partire l’inceneritore senza comunicarlo ai cittadini: si sa che sono deficienti e non vanno spaventati.

Impariamo che le ceneri saranno smaltite dalla Servizi Industriali - quella impresa che in tutti gli accordi di programma fin qui sottoscritti dovrebbe essere spostata altrove da dove si trova (a ridosso del Centro Agro Alimentare!) – e tante altre notizie che forse non tutti sanno. Se poi ci mettiamo anche le vicende che travagliano IREN, proprietaria dell’80% dell’impianto, c’è davvero da essere preoccupati.

Ve ne consiglio la lettura anche per un altro motivo: basta leggere le dichiarazioni della presidente Faienza per comprendere la qualità dei politici che si occupano di questo impianto con tutti gli addentellati e le conseguenze. Da farsi venire i brividi e da indurre in agitazione perfino il più tenace sostenitore degli inceneritori.

Suo marito, il sindaco di Grugliasco, va lamentandosi ai attacchi alla sua signora, come se non fosse anche lei un personaggio pubblico, perciò soggetto a critiche e attacchi connessi col suo ruolo. Insomma, sempre la stesa storia.

Mariano

25 APRILE: IL SENSO DELLA DEMOCRAZIA

Un cittadino riprende la seduta del Consiglio comunale, un consigliere comunale, segretario del PD, si alza dal suo posto e lo aggredisce… Il sindaco sghignazza felice
L’antifascismo per finta

23 aprile, seduta del Consiglio comunale di Grugliasco. Parecchi cittadini fra il pubblico, preoccupati dalla recente accensione dell’inceneritore poco lontano. Tutti disciplinati, nonostante le reiterate provocazioni della presidente del consiglio che fa di tutto per dimenticarsi che lo stipendio glielo pagano anche loro.

IL BRANCO

Come la rinuncia all’autonomia in cambio di benefit trasformi le persone in caricature tragiche. Una storiella per cominciare bene l’anno.
Andare “a servizio”
Dicembre appena trascorso, drammatica e intensa seduta del Consiglio comunale della mia città sul tema rifiuti e inceneritore, prossimo a entrare in funzione. Contrariamente al solito, la sala è stracolma di cittadini venuti a sentire, chiamati dai consiglieri di opposizione che sono stati promotori della convocazione della seduta. Si dibatte se permettere a qualche rappresentante del comitati di intervenire per consegnare ufficialmente ai consiglieri le tante firme a una petizione che chiede un modo diverso di trattare e smaltire i rifiuti, raccolte fra la popolazione della città. La maggioranza - (PD, Moderati, IdV, UDC), sindaco in testa - non vuole perché “dicono sempre le solite cose che già sappiamo”, l’opposizione (Lista civica Grugliasco Democratica, Ecologisti e M5S, PdL tace) chiede uno spazio di mezz’ora per interventi del pubblico. Schermaglie, si vota fra i rumors del pubblico, vince la maggioranza.

Il sindaco – facente funzioni di capobranco – si accorge della gaffe di fronte ai cittadini e rimedia proponendo che l’intervento esterno, prima negato, sia ora consentito, ma a una sola persona in rappresentanza di tutti. Cosa che avviene, per un totale di 27 minuti (cioè la mezzora chiesta dalle opposizioni, che nei fatti ottengono quello che avevano chiesto). Il branco si accorge della gaffe, del cedimento del sindaco, sembra disorientato, smentito dal capo che, fino a qualche minuto prima, aveva aizzato i suoi membri contro tutto e tutti, ponendo come condizione fondamentale della loro sopravvivenza l' essere coesi nel respingere tutto quello che venisse dall'opposizione o dai cittadini presenti.

Ma il branco si riprende in fretta dallo smarrimento, ha altre missioni per cui è stato programmato dal capobranco; infatti, come annota una delle cittadine presenti, ogni volte che il sindaco capobranco esce dall’aula, i banchi della maggioranza sembrano ondeggiare per l’incertezza e il disorientamento. Il membro del branco ha sempre bisogno di essere in contatto col capo, a vista, a olfatto, fa lo stesso, basta che il contatto non si interrompa. Il capo se ne accorge e si dispone a rimanere sempre in vista così da tranquillizzare i suoi.
E così si arriva al ridicolo. L’opposizione (senza dirlo) aveva presentato alla discussione due documenti: uno di questi era stato approvato dal Consiglio comunale un anno fa. Molti dei consiglieri di maggioranza (e il Sindaco) erano presenti e avevano votato favorevolmente. Solo che evidentemente non l’avevano letto, oppure non avevano letto la sua riscrittura un anno dopo, convinti che tutto andasse respinto facendo barriera col corpo e con la mente a ogni sollecitazione che mettesse in discussione l’autorità del capobranco.
Così, uomini adulti, gente di mondo, persone che sanno vivere e sanno guardare le cose con distacco e laicità hanno finito per votare contro un documento che prima avevano approvato. Qualcuno di loro l'ha fatto a testa bassa e in evidente stato di difficoltà, ma questo rende ancora più triste l'intera faccenda.

Poco male”, potreste dure voi lettori abituati oramai a vederne di tutti i colori. Solo che i documenti non erano proprio carta straccia: fissavano obbiettivi e modalità in relazione alle politiche di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Indicavano criteri per limitare l’esplosione dei costi che i cittadini sopportano e definivano una via per evitare che lo scempio dell’ambiente e della salute continuasse con l’allegra incoscienza con cui è avvenuto finora.

A votazione conclusa, il capogruppo della lista civica l’ha fatto notare. Il pubblico ha rumoreggiato, dai banchi gli sguardi sono andati al capobranco. Seduto al suo posto, col ghigno di quando è in imbarazzo, li ha rassicurati. Si sono comportati bene, possono stare tranquilli: il capo penserà a loro con riconoscenza e gratitudine.

Mariano

INCENERITORE DEL GERBIDO: LA PRIMA PIETRA?

Tra una crisi isterica e qualche senso di colpa i politici a parata nel prato.

Dunque la prima pietra dell'inceneritore del Gerbido è stata posta. Insieme alle autorità, alle televisioni e ai giornalisti c'erano anche un'ottantina di contestatori che ribadivano ancora una volta le buone ragioni di chi non lo voleva proprio o ne voleva uno più piccolo, per mantenere la tensione alla differenziazione della raccolta e pretendere una politica degli imballi meno sfacciatamente dalla parte dei produttori. Tra i contestatori c'era anche il mio amico Carlo, consigliere comunale della lista civica di Grugliasco e medico, non c'era il sindaco di Grugliasco, forse impegnato a prendere le misure per fare il municipio nel parco e l'oratorio nell'altro giardino.
Ha mandato il vicesindaco e l'assessore all'ambiente, entrambi imbarazzati e particolarmente aggressivi, specialmente quando sono stati riconosciuti dai protestanti e fatti oggetto di qualche reclamo.
Dovevate sentirli! Ma la cricca grugliaschese è fragile e basta poco a farla andare in tilt.
Due parole, proclami di lavori eseguiti a tempo di record davanti alle televisioni, e poi... tutti al rinfresco!

MARIANO IN ONDA SU PRIMANTENNA

sul tg di PRIMANTENNA Mariano presenta la sua interrogazione alla giunta regionale sulla pericolosa situazione per la salute pubblica e l'ambiente, relativa allo smaltimento delle scorie dell'inceneritore di Vercelli