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L'ALTRO TURIGLIATTO: PESI E LEGGENDE

"Ma tu..., sei quello che ha fatto cadere Prodi?". Da otto anni a questa parte convivo con un doppio e ne condivido la riprovazione di buona parte degli elettori del centrosinistra. Non finisce mai!

Il 24 gennaio 2008 il governo Prodi - formato da tutte le forze politiche di centro e di sinistra, era il tempo dell'Unione - veniva sfiduciato dal Senato (156 sì e 161 no). La sconfitta veniva dall'Udeur di Mastella e dai seguaci di Dini, che facevano parte della maggioranza, ma votarono contro lo stesso. Votò contro anche un senatore di Rifondazione Comunista che già aveva criticato aspramente il governo sulla partecipazione alla missione "umanitaria" in Afganistan e sul raddoppio della base militare americana di Vicenza: Franco Turigliatto. Il suo voto non era assolutamente decisivo, ben altri furono i killer di Prodi (leggi la ricostruzione di Travaglio), ma lo stesso lui assurse a simbolo della sua sconfitta. Colpa di Turigliatto. Il premier rassegnò le dimissioni e le cose presero la piega che sappiamo, anche grazie alle manovre e agli intrighi di Napolitano che, dal Quirinale, contribuiva con le sue gesta a rendere, la nostra, quella repubblica extraparlamentare che vediamo oggi.
La sera della sfiducia, quel 24 gennaio, me ne torno a casa da una giornata in Consiglio regionale e vengo apostrofato davanti al portone da un concittadino che mi dice: "Perché ha fatto cadere Prodi? Non si rende conto che, così, spalanchiamo le porte a Berlusconi?".

SHOPVILLE LE GRU: L’ESPOSTO FA NOTIZIA

Quattro mesi fa ho presentato un esposto alla Corte dei Conti su una questione scandalosa. Oggi La Stampa di Torino se ne è occupata, rompendo il silenzio…
Esseri incapaci e soldi che sfumano
Era l’ 11 novembre dell’anno passato quando mi risolsi a rivolgermi alla Corte dei Conti per segnalare una vicenda scandalosa dai risvolti economici ancora più scandalosi (leggi l’esposto). Oggi La Stampa se ne è occupata con un articolo di P. Romano, il corrispondente locale (leggi l’articolo). All’interno della Shopville Le Gru – uno dei pochi grandi centri commerciali che ancora funzionano per afflusso e per varietà di negozi e proposte – il Comune di Grugliasco dispone, fin dal 2002, di uno spazio di 1.800 mq, mai utilizzato e mai concesso a qualcuno perché lo facesse, magari in cambio di un congruo canone che desse sollievo alle case comunali e impedisse il solito salasso dei cittadini contribuenti.
Ricordiamo che il Comune divenne proprietario di quegli immobili giusto in occasione della conclusione della lunga controversia legale (leggi) collegata alla costruzione del Centro e alle mazzette allora pagate agli amministratori, locali e non (leggi). Per evitare ulteriori oneri, lo spazio in questione era allora al grezzo e lo è tutt’ora.

IL GONFALONE

Alle cerimonie pubbliche gli Enti partecipano mandando il gonfalone, ai funerali privati il mio Comune ce lo manda lo stesso, portato dai Vigili in divisa
Il senso dei simboli
Oltre un mese fa è morto un ex-assessore della mia città, aveva 74 anni. Lo ha fatto a lungo l’assessore (credo più di quindici anni, era già assessore allo sport nel 1979), per tanto tempo e con meriti e demeriti, è finito rottamato con la fine della prima repubblica nel 1992 e per via delle vicende che l'hanno accompagnata, qui a Grugliasco. Se avessi saputo della sua morte probabilmente ai funerali ci sarei andato: lo conoscevo da così tanto tempo…
Nel corso dei suoi mandati da assessore è incorso in alcune disavventure giudiziarie: la prima, tentata concussione ai danni di una cooperativa che si era aggiudicata la gestione del parco Porporati (aveva esercitato pressioni perché rinunciassero all’appalto in favore del secondo classificato, un aderente al partito dell’assessore, promettendo in cambio la gestione delle altre aree verdi della città), poi chiusa nel 1994 con un patteggiamento e una condanna a dieci mesi.
La seconda, una condanna a due mesi per corruzione (in continuazione con altra pena) per aver ricevuto tangenti da Aimeri per fargli vincere l’appalto per la raccolta rifiuti, nei primi anni ‘80. L’assessore faceva parte di quelli che avevano patteggiato, uscendo dal procedimento prima che si arrivasse al processo.

SCANDALI SINISTRI

Vent’anni fa un’indagine della Magistratura torinese scoperchiava una “cupola” ante litteram nella quale si sperimentavano gli schemi della gestione del potere e della corruzione che ancora oggi segnano la storia italiana
Lo scandalo Le Gru vent’anni dopo
corruption Mi ha fatto un certo effetto leggere le due paginate che Nord Ovest del 30 gennaio ha dedicato al ventennale della Tangentopoli torinese, commentando le analogie e le differenze con gli scandali che oggi toccano parti del centrosinistra italiano. E' effetto di un protagonista (non ancora reduce), il rammarico di quello che avrebbe potuto essere e che non è stato, ma soprattutto alla mancata profonda riflessione intorno ai meccanismi della corruzione in politica, quella riflessione che avrebbe potuto “vaccinarla” dagli scandali che ne contrassegnano il cammino (leggi articolo)
Gli errori e le degenerazioni si ripetono sempre uguali, qualche volta perfino con gli stessi protagonisti, fotografia di un paese che non impara mai dai suoi errori e dove i maestri sono scambiati per agitatori e questi ultimi per eroi. Salvo Anzaldi, autore dell’articolo principale, tutte queste cose le mette in luce con la maestria e l’obiettività che gli sono caratteristiche.

POLITICA E N'DRANGHETA

La puntata di PresaDiretta di Riccardo Iacona, andata in onda domenica 15 gennaio, ci ha riportati allo scandalo della Shopville Le Gru del 19993, alla discesa in campo di B, alla corruzione dei partiti. Adesso si aggiunge anche la n’drangheta.
Fra la via Crea e il West

minotauroPuntatona quella di “PresaDiretta”, con riferimenti all’ Operazione Minotauro, di domenica 15! Impressionante la telefonata dell’on. Mimmo Lucà (PD) a Salvatore De Masi, ancora in carcere con l’accusa di essere il capo della ‘ndrangheta di Rivoli, per chiedergli dei voti per Fassino in occasione delle recenti primarie per il sindaco di Torino. Non solo il contenuto, ma la famigliarità che sembra esserci fra i due; infatti chi si occupa di attività pubbliche viene a contatto con chiunque, anche con malavitosi (ovviamente senza saperlo). Succede.. ma non può succedere che si stabiliscano legami più personali con personaggi che erano già finiti sotto torchio e dai quali, non fosse altro che per questo, sarebbe bene stare lontani. Con lui un altro onorevole dell’IdV (Porcino) e un consigliere regionale del PD (Boeti) che credevo più accorto.
Ma l’impressione più forte l’ho ricavata vedendo il malavitoso pentito Rocco Varacalli, ripreso davanti alla Shopville “Le Gru”, mentre spiega che anche le ditte dei clan hanno partecipato alla costruzione.

AMEN

In occasione di funerali e ricorrenze è uso attingere dai ricordi personali qualche episodio che ricordi chi non c’è più. Io Berlusconi l’ho conosciuto personalmente e mi ha pure stretto la mano…
La mia prima volta con Berlusconi

gameoverberlusconi Ho incontrato Berlusconi in una fredda e nebbiosa serata di dicembre del 1993. Io avevo 39 anni pensavo che il mondo non sarebbe più cambiato, che avremmo annegato gli ideali nelle merci e che la politica buona sarebbe stata quella degli affari… ma avevo ancora qualche velleità di provarci. Possibilmente insieme alla bella gente di cui ero in compagnia sul piazzale di un grande centro commerciale che si stava inaugurando proprio quel giorno. 147.000 metri quadri di luci cotillons, belle commesse, marmi, cartongessi e soldi, tanti soldi.
Lui arrivò in elicottero, materializzandosi nell’immenso piazzale, come un fantasma che emerge dalla nebbia. Pasquale aveva preparato dei bigliettini da un dollaro con la sua faccia, noi di Grugliasco una serie di cartelli che evocavano personaggi e fasi dello scandalo che stava per scoppiare, la Tangentopoli locale, quella della sinistra. Avevamo le bandiere dei Verdi e della Rete ed eravamo disposti in fila, perché i tantissimi VIP convenuti per l’inaugurazione - molti dei quali fini intellettuali di sinistra e anche di quelli sempre pronti a spiegarti come va il mondo – potessero vedere, leggere e, forse, vergognarsi.