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LA SBERLA

A risultati acquisiti, sono tanti che non capiscono o che fanno finta di non capire...

Queruli e piangenti i fan di Renzi continuano a fare come i bambini quando perdono e scrivono/dicono: "Adesso vogliamo proprio vedere che cosa faranno quelli del NO", come se si trattasse di un partito e non di un insieme di elettori - la maggioranza - che ha espresso, con le più svariate motivazioni, un giudizio negativo su un progetto di riforma della Costituzione.
"Quelli del NO" sono 19 milioni e hanno così votato: piaccia o non piaccia, questa è la democrazia. Continuare a classificarli come "quelli che non hanno avuto il coraggio di cambiare" o che "hanno avuto paura di osare" o, peggio, come vittime dei "populisti", è continuare a insultare "l'accozzaglia" dimostrando di non capire e di non volerlo fare. Perché hanno scelto questa opzione, invece di abbandonarsi al mantra renziano del cambiamento fine a se stesso, è materia di dibattito e discussione, di analisi politiche e sociologiche, di riflessioni su cosa è diventato questo paese. Non può continuare questa lagna perché, così facendo, si allarga quel solco che proprio la protervia e l'incoscienza del premier ha già scavato in profondità.

SHOPVILLE LE GRU: L’ESPOSTO FA NOTIZIA

Quattro mesi fa ho presentato un esposto alla Corte dei Conti su una questione scandalosa. Oggi La Stampa di Torino se ne è occupata, rompendo il silenzio…
Esseri incapaci e soldi che sfumano
Era l’ 11 novembre dell’anno passato quando mi risolsi a rivolgermi alla Corte dei Conti per segnalare una vicenda scandalosa dai risvolti economici ancora più scandalosi (leggi l’esposto). Oggi La Stampa se ne è occupata con un articolo di P. Romano, il corrispondente locale (leggi l’articolo). All’interno della Shopville Le Gru – uno dei pochi grandi centri commerciali che ancora funzionano per afflusso e per varietà di negozi e proposte – il Comune di Grugliasco dispone, fin dal 2002, di uno spazio di 1.800 mq, mai utilizzato e mai concesso a qualcuno perché lo facesse, magari in cambio di un congruo canone che desse sollievo alle case comunali e impedisse il solito salasso dei cittadini contribuenti.
Ricordiamo che il Comune divenne proprietario di quegli immobili giusto in occasione della conclusione della lunga controversia legale (leggi) collegata alla costruzione del Centro e alle mazzette allora pagate agli amministratori, locali e non (leggi). Per evitare ulteriori oneri, lo spazio in questione era allora al grezzo e lo è tutt’ora.

IL SINDACO ”VERO” E IL POLIZIOTTO “FINTO”

Ingredienti della storia: un finto poliziotto, l’offerta formativa del Comune alle scuole e il sindaco scaricabarile…
Le “offerte formative” del comune
Qualche giorno fa veri poliziotti ne hanno arrestato uno finto – naturalmente in alta uniforme e pronto a salire su un’auto con lampeggianti e armamentario di ordinanza – giusto davanti a una scuola della mia città. Il finto poliziotto in alta uniforme, peraltro residente con famiglia proprio a Grugliasco,  aveva appena finito di tenere una conferenza sui pericoli della droga a brufolosi quindicenni che, su richiesta dei genitori e degli insegnanti, pare fosse anche disposto a spiare con sofisticati strumenti messi a disposizione dell’elettronica contemporanea (leggi La Stampa e Repubblica).
Cosa ci faceva il finto poliziotto in una scuola e come ci è arrivato? Grazie all’amministrazione comunale di Grugliasco. Vediamo come.

MALA TEMPORA CURRUNT 2

Non si sgonfia la faccenda, tante parole ma nessuna risposta al domandone sui rimborsi elettorali.
Ancora sull’affaire regione…
Dopo gli articoli apparsi sui giornali - se ne da conto e copia nel post che precede – altri giornali si sono occupati della faccenda.
Ieri (giovedì) Il Fatto quotidiano (leggi) ha pubblicato un’intervista che riprende esattamente i termini della faccenda.
Sempre ieri Il Corriere della Sera (leggi) ha pubblicato una lettera di Mercedes Bresso che ribatte all’articolo di lunedì scorso.
Infine, oggi, La Stampa (leggi) finalmente si accorge della cosa e ne scrive, richiamando l’indagine in corso e le iniziative della Procura torinese.

TURIGLIATTO MONOPOLIZZA IL WEB!

Questo il titolo di un pezzo apparso oggi su "La Stampa" a firma di Patrizio Romano. Leggetelo che ne vale la pena!
In cielo volano gli asini
L'articolo che allego è apparso oggi e rappresenta a suo modo un bell'esempio dell'ignoranza che aleggia sul mondo della politica (e non solo su quello), trasformando anche le persone più simpatiche in lagnosi ragazzini capricciosi.
La multinazionale Google - non un oscuro cracker voglioso di contravvenire alle leggi - offre, fra gli altri,  un servizio  a pagamento per valorizzare siti e blog a soggetti vogliosi di farsi conoscere.
Siccome io sono voglioso di farmi conoscere, visto che sono candidato alle prossime elezioni, ho deciso di spendere qualche soldo (200 € in tutto) per promuovere il mio blog. In particolare la pagina dove è contenuto il mio programma elettorale, quello che vorrei tanto che le persone conoscessero per decidere che sono proprio quello giusto.
Funziona così: indicando alcune parole chiave (spero che Montà e Vigna sappiano che cosa sono), il primo link che viene proposto a chi cerca su Google è il mio; l'indicazione è la parola chiave seguita dal nome del mio blog. E' un servizio che si chiama AdWords, lo usano commercianti e artigiani per far conoscere i loro servizi, forse anche qualche massaggiatrice, ma non lo so perché non ho mai provato.