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ETICA? ME NE DIA DUE ETTI, TAGLIATA FINE!

Legalità: quanto costa? conviene davvero o è meglio un ritocchino al sorriso?
In certi ambienti tornano prepotentemente di moda i bei valori dei tempi andati. Ci ha pensato Fini, con il suo pronunciamento, dopo che in tanti avevamo provato a segnalare ai centrosinistri (sempre più sinistri e non per ideologia) che ci avrebbe fatto piacere che gli indagati stessero fuori dalle liste e dalle istituzioni, che avremmo desiderato metodi e culture diverse dal berlusconismo nel governare partiti e istituzioni, che competere con la destra populista sul suo terreno sarebbe stato un suicidio.

I dalemi ci spiegavano che non capivamo un cazzo, che questo moralismo faceva il gioco della destra, non come la bicamerale! Ce lo dicevano con tono spocchioso e con la degnazione del sovrano verso i sudditi. Come lui parecchi dirigenti del suo partito, che il vizio della boria non lo perderanno mai.
Abbiamo dovuto sentire dalla bocca dell'ex segretario del MSI, dell'alleato fedele di b fino a ieri, parole come: rispetto delle regole, senso dello stato, delle istituzioni e dei suoi dipendenti, rispetto delle differenze, laicità, modernizzazione, solidarietà, nuovo welfare, sicurezza.

Abbiamo fatto il tifo per lui, per quello che stava facendo, non certo per la sua storia e il suo progetto politico. Abbiamo apprezzato il suo coraggio, probabilmente frutto di una sfida che presuppone il non ritorno. Coraggio triplo se confrontato alla abiezione leghista: in un posto qualunque del pianeta, cosa farebbero a un ministro che saluta come fa Bossi?

E siamo qua a commentare Veltroni, i rottamatori, Bersani e il nuovo Ulivo, il neo Vendolismo (ma non è appena stato eletto in Puglia? che vuole fare, dimettersi e fare come Veltroni a Roma due anni fa?), Di Pietro, Grillo, a sperare non si sa più in cosa.
Sarebbe questo il tempo di organizzare un'alternativa, di provare a costruire qualcosa di nuovo, non contro qualcuno o qualcosa, ma per dare una mano a sbloccare una situazione incredibile. Non si riesce, è complicatissimo, la politica ha costruito i meccanismi per escludere qualunque permeabilità: liste bloccate, congressi che sono comitati elettorali, regole fatte per questo e quello, intrecci fra affari e politica così stretti che non si vedono nemmeno più i confini, famigliari e fedelissimi piazzati dappertutto a garantire il potere del capo.

I "pozzi della politica sono avvelenati" ha detto Don Ciotti all'assemblea nazionale di Libera. Purtroppo ha ragione, perfino i valori fondanti una società matura sono in vendita: tutti cianciano di legalità, ma vale solo per gli altri; la moralità si vende a peso; il merito, solo per i fan degli avversari politici, i nostri supporter sono per definizione il meglio che c'è.

Forse bisogna scavare nuovi pozzi o trovare nuovi modi per rifornire di acqua pulita una società di aspiranti berluschini, ma anche di gente che assiste in silenzio attonito al magna magna, che non riesce più ad andare avanti.
Come si fa?

Mariano
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