NOVITA'
latest

468x60

header-ad

I più letti

Visualizzazione post con etichetta Società. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Società. Mostra tutti i post

16/12/21. LA SCOMPARSA DELLA NOTIZIA

A 7 anni di distanza dall'ultimo sciopero generale- proclamato allora contro il Jobs Act renziano - CGIL e UIL proclamano un nuovo sciopero generale nel momento più difficile della loro storia recente e  a grosso rischio di impopolarità. Chi legge ha già avuto modo di formarsi un'opinione sulla fondatezza delle rivendicazioni sindacali, sulle ragioni dell'una o dell'altra parte, dunque non serve qui recuperarle. Lo stesso per quanto riguarda il teatrino confindustriale, quello dei singoli partiti, alcuni più lanciati, altri quasi timorosi, altri ancora insopportabili: niente di nuovo solo l'ennesima constatazione dell'irrilevanza della cultura politica in organizzazioni che si montano e smontano per ottenere il consenso. A qualunque costo, a qualunque condizione e con qualunque mezzo.

Infatti i partiti di oggi sono finiti, non sono più in grado (nessuno, purtroppo) di concorrere a disegnare il futuri/i futuri possibili di questo paese, ascoltando, studiano, elaborando, discutendo, proponendo, cambianti idea, insomma sviluppando tutte quelle attività che sono affidate a chi concorre a costruire la classe dirigente di un paese. Oltre che finti (anche per questo i cambi di casacca non fanno più notizia), sono proprio finiti.

Qualcosa del genere sta succedendo nel mondo dell'informazione, a cominciare dai giornali. Proprio la copertura dello sciopero generale del 16 dicembre ne è la riprova. I grandi giornali hanno teso a non dare la notizia, a nasconderla quando proprio non potevano farne a meno, a riportare con dovizia di particolari tutte le giaculatorie di chi spiegava che i sindacati erano irresponsabili e che solo la CISL era buona. Neanche La Stampa dell'epoca d'oro della FIAT trattava così le notizie: le aggiustava, ma serviva i suoi lettori che compravano il giornale per informarsi. 

Risultato: lo sciopero generale si è svolto, pare anche con un certo successo, il paese l'ha sopportato bene e ha perfino salutato con una certa simpatia i cortei affollati da lavoratori poco contenti di aver perso la giornata di lavoro, ma ancora più scontenti dal vedersi prima penalizzati dal governo e poi sfanculati dalla Confindustria e dai suoi organi di informazione e trasmissione. La copertura informativa lì hanno garantita giornali più di nicchia che hanno provato a fare il loro mestiere.

Quando una notizia è tale deve essere data e bene. Quando un giornale smette di dare le notizia che non piacciono agli editori o alla redazione diventa un bollettino. Bisogna smettere di comprarlo. A quanto pare i lettori dei grandi ex giornali hanno da tempo cominciato a farlo, li salvano ancora i sussidi pubblici. Prima o poi sarebbe tempo di cominciare a staccare anche questa spina, è evidente che il sostegno pubblico alla libertà di stampa, che stava alla base del sistema dei sussidi,  non c'entra più niente con tutto questo.

Mariano

PICCOLI PICCOLI

Un piccolo sommario delle miserie che ci fanno capire che non c'è speranza...

Il colore della zona come manifestazione dell'egotismo dei politici. Hanno rivendicato autonomia, lo fanno ancora da sputtanati per sempre. Hanno passato mesi a lottare contro il governo cattivo che calpestava le loro prerogative facendo la caricatura degli Italiani più tossici, quelli che le decisioni impopolari le fanno prendere agli altri per potercisi scagliare contro. Adesso si misurano il colore della loro regione come se fosse la lunghezza del loro pisello (sono tutti maschi) e sprizzano orgoglio maschio quando annunciano il giallo. Dei trasporti non se ne sono occupati, le scuole hanno cercato di chiuderle con tutti i mezzi, i più tenaci fra loro ci sono anche riusciti. Provvedimenti per ristorare artigiani e piccoli commercianti, vedremo.

Insegnanti valdostani rifiutano i tamponi, così le scuole restano chiuse e loro a casa. E' successo per davvero, ma i dirigenti scolastici che fanno? Niente, la Procura neanche, il Ministero neppure. Tutto è lecito in questo paese dove accade persino questo e senza che nessuno di loro ci rimetta alcunché, tantomeno lo stipendio.

Didattica a Distanza e furbacchioni. Giornalini e giornaloni, tivù e siti web a scovare gli studenti furbacchioni, i loro trucchi per eludere il controllo dei docenti durante le sedute davanti al pc, meno cura a individuare i comportamenti analoghi di docenti che non hanno mai smesso di essere pagati, anche quando la DAD non hanno nemmeno provato a farla. Naturalmente pronti a giustificarsi con le stesse argomentazioni degli allievi "cattivi".

Sindacati scuola, una vergogna nazionale. Prima hanno agitato la bandiera della sanatoria per tutti i docenti fuori ruolo, ben spondati dal PD; per fortuna la Azzolina ha tenuto duro e i concorsi "semplificati" sono partiti alcuni sono conclusi, altri hanno finito per essere sospesi. Li avete visti i sindacalisti in televisione gongolare, come se fare la guerra alla ministra fosse per loro più importante che dare stabilità e prospettive di decine di migliaia di precari. Pensano forse di non avere nessuna responsabilità nel caos che da almeno un decennio coinvolge la scuola italiana? 

Confindustria chiaggni e fotti. Sparito dai radar a fine novembre il grande Presidente di Confindustria - una specie di imprenditore con i soldi degli altri come ce ne sono tanti da noi - quello che lanciava ultimatum a Conte un giorno sì e l'altro pure, con la grancassa dei giornali. L'indifferenza vi seppellirà.

Mes. Se nessuno l'ha chiesto sarà perché gli altri paesi europei se la passano meglio di noi. O perché la reputazione di chi lo chiede sarebbe così danneggiata da rendere il beneficio peggiore della cura? Perché chi deve decidere non ci spiega meglio la questione? Stupisce l'insistenza del PD e la scarsa capacità dei 5 stelle di dire le cose come stanno: ma perché stupirsi ancora?

Virologi, veterinari e infettivologi. Rivogliamo gli psicologi da salotto televisivo. Niente da fare, prendi lo scienziato più strutturato, referenziato ed esperto delle cose del mondo, mettilo davanti a una telecamera e ti diventa in un amen una specie di tronista di "Amici" senza avere il phisique du rhole

Covid, scampati e idioti. Dopo fascisti, negazionisti, tuttologi, fancazzisti e profittatori, escono dalle fogne i totisti, quelli che "tanto muoiono i vecchi, non ci rompete il cazzo a noi giovani", destinati a soppiantare i discotecari dell'estate scorsa.

Fare una scelta non è facile, non se ne abbiano quelli dimenticati e/o trascurati. Possono sempre aspirare al prossimo post.

Mariano

COMPETENZA & DEMOCRAZIA, DOVE STA IL PROBLEMA?

In cosa consiste la qualità degli eletti? Il tema è centrale per ridefinire le categorie della politica, il ruolo degli eletti e la stessa idea di democrazia rappresentativa
La derisione degli eletti - più sono in alto più è facile beccarli mentre si rotolano nella loro ignoranza come maiali nella mota, perché esternano, appaiono, twittano - è uno degli sport che più avvince i sudditi schierati politicamente. Naturalmente dileggiano gli eletti degli altri partiti, quelli del loro no, perché sono abili, esperti e colti per definizione. Lo fanno anche i giornali di regime, quasi tutti, i bersagli sono prevalentemente gli eletti del M5S - i nuovi barbari in fase di normalizzazione, per fortuna - impettiti perché molto presi dal nuovo ruolo e sovente sostenuti solo dall'immensa boria del parvenu. Di quel genere di parvenu che è davvero convinto di essere lì per suo merito, non per coincidenza, fortuna e solo un pochino di abilità personale. Alcuni approfittano dell'occasione per costruirsi competenze e preparazione, i più per tessere alleanze mentre giocano alla politica che scimmiotta le dinamiche che hanno portato alla fine dei partiti di massa italiani. Sciupano un'occasione che difficilmente si ripresenterà, sciupano tempo e risorse che avrebbero potuto sfruttare meglio. Sciupano speranze.
Quelli degli altri partiti sono anche peggio, ce ne accorgiamo di meno perché il grosso dei mass-media li perdona, perfino quando sparano cazzate tremende, sbagliano i congiuntivi e ignorano la Storia. Alcuni ne fanno la loro bandiera, sventolando la grossolanità e vantandosi dell'ignoranza.
"Ci vorrebbero rappresentanti politici migliori della media del popolo", "Sarebbe ora che l'Italia scegliesse la meritocrazia, basta con raccomandazioni e familismo", "Stoppiamo la fuga dei migliori, facciamo rientrare i cervelli in Italia" e così via: luoghi comuni che riempiono la bocca dei convitati televisivi, sempre gli stessi e sempre a fingere di litigare fra loro mentre promuovono le loro intelligenze standard senza pudore alcuno. Ma sono le stesse cose che senti nei bar, nei luoghi di lavoro, sui mezzi pubblici con distanziamento. Minchiate.
Ogni epoca ha avuto la sua rappresentanza politica, più o meno capace di realizzare al meglio l'interesse pubblico, magari compenetrandolo con la carriera politica e/o professionale. Solo che agli elettori i partiti proponevano soggetti di cui andavano fieri, per la storia di cui erano portatori, per il valore simbolico e pratico della loro candidatura, per la lealtà al progetto, qualche volta alla fedeltà ai capi. Quando la rappresentanza eletta risultava poco attrezzata per realizzare programmi ambiziosi e progetti politici epocali, i partiti - spesso con il consenso degli eletti nelle loro liste - cercavano in giro i soggetti che meglio potevano realizzare il progetto politico di cui erano portatori. Questo approccio permetteva di candidare ed eleggere anche persone di umili origini e pochi studi, ma ricche di esperienze, legami, progetti e disciplina; gente che sapeva stare al suo posto, che faceva il suo lavoro (la rappresentanza) e che concorreva al progresso del paese anche scegliendo altre persone, più corazzate e competenti, per realizzare parti del programma di cui erano protagonisti (la competenza).
I caciaroni, i mafiosi, i fascistoidi, gli smodati e i qualunquisti se ne stavano nelle fogne. Da cui sono stati liberati da Veltrusconi e dalle logiche che, in nome delle modernizzazione del paese, hanno sdoganato storie e soggetti che mai prima avrebbero avuto ascolto e peso. E hanno dilagato.
Parlamentari ed eletti in genere sono anche oggi lo specchio del paese, l'espressione della sua frammentazione e del disorientamento che lo pervade. Sarebbe sbagliato chiedere loro esperienza, competenza, profondità, forse sarebbe più saggio chiedere loro di circondarsi di collaboratori e dirigenti all'altezza delle sfide, così da realizzare al meglio ciò che hanno promesso. Invece sono davvero come l'Italia: pronti a piazzare l'amico, la damazza post FIAT di cui nessuno ha ancora capito le capacità, il compagno di scuola, quello che ti è fedele, e via col rosario delle miserie.
Per un momento ho davvero sperato che il M5S riuscisse almeno a fare questo - sfruttare la giovinezza e la freschezza delle rappresentanze per imporre il meglio, sotto forma di persone e riforme radicali e profonde -, invece non hanno perso tempo neanche loro a collocarsi nella mediocrità paralizzante, in questo rappresentando al meglio l'Italia intera degli ultimi trent'anni.
Mariano

USCIRNE PAZZI: QUELLI CHE...

Oramai stiamo impazzendo. Per via della quarantena o c'è altro? 


1) "Conte è brutto, incompetente, cattivo" e tutto il male possibile...I più onesti corrono subito col pensiero ai precedessori (Gentiloni, Renzi, Letta, Monti, Berlusconi...): pensate a uno di questi a gestire la pandemia.Così i più onesti si ridimensionano con un "beh, non si può nemmeno criticare?"
2) "I ministri di Conte sono dei mentecatti" - specialmente quelli che vengono dal M5S -, poi fanno la lista dei loro predecessori (chi si ricorda di Alfano prima alla Giustizia con Berlusconi, poi agli Interni e poi agli Esteri nel governo delle sinistre?) e idem: "beh, non si può nemmeno più criticare?". I ministri di Conte sono ciò che il paese mette a disposizione per farsi governare; tutti i cultori della "meritocrazia col curriculum degli altri" stavano zitti anche di fronte all'evidenza quando i parvenu giungevano, appunto, dai partitoni sedicenti rossi e dai puntelli ondivaghi che raccattavano in Parlamento in cambio di qualche emendamento, se si accontentavano di poco. Adesso sono diventati tutti esegeti dei congiuntivi altrui.

ANDRA' TUTTO BENE: SICURI?

Quando la retorica finisce per sfiancare anche l'ottimista più determinato, quello è il momento di fare ricorso alla ragione
La stanchezza da quarantena comincia a farsi sentire, alla fine sono quasi quattro settimane di reclusione totale, di passeggiatine furtive condite da sensi di colpa (era proprio necessario andare a comprare prima il giornale, poi tornare a uscire per il pane e di nuovo per la spazzatura?) e di riorganizzazione dell'informatica di casa. I freni inibitori stanno lentamente cedendo, così come i sani principi di cui andare fieri: figli e nipoti davanti alla tele non stop, giusto una pausa per guardare sul tablet i video che ha postato la maestra per poi fare i compiti fra maledizioni e sceneggiate che neanche a Napoli. Resa totale a cibarie, movimenti fisico, civiltà nelle relazioni eccetera.
Perde colpi la speranza che l'epidemia passi, placando la sua furia per permetterci di fare la conta dei morti, delle responsabilità e degli insegnamenti. Lentamente si è fatta strada la constatazione che le cose non vanno affatto meglio, nel mentre l'eccezionalità facilita l'emersione del meglio e del peggio in tutti noi e nella società, sembra che elimini i filtri che attutiscono la nostra percezione della realtà e degli eventi. Il meglio continua a essere in secondo piano, il peggio esplode in tuta la sua virulenza. E fa paura, a volte schifo.

IL BLUFF DELLA POLITICA: SERVI SCIOCCHI AI VERTICI, NESSUNA PROSPETTIVA. A MENO CHE...

In UE come in Italia e giù giù fino al più piccolo comune, una classe dirigente rivela tutta la sua inadeguatezza e malafede
Fra gli effetti dell'epidemia da coronavirus c'è anche la caduta del "velo del prestigio" che avvolgeva le massime autorità dell'UE, finora incontrastate sul piano politico, qualche volta criticate per la scarsa incisività delle loro azioni e per loro dipendenza dai governi nazionali più forti e dalle agenzie economiche e finanziarie mondiali, ma mai messe veramente in discussione. Finché, in condizioni ordinarie, sono stati tenuti lontani dal campo di battaglia - generali presunti di conflitti che si giocavano altrove con la loro supposta regia - il gioco ha tenuto. Appena la crisi sanitaria ha cominciato a mordere, con tutte le conseguenze che già conosciamo e quelle che ancora debbono presentarsi, il velo è caduto.

POLITICA E 'NDRANGHETA, LA SFIGA DEL SUPPORTER

La notizia dell'arresto di un assessore regionale di FdI del Piemonte, nell'ambito di un'inchiesta nazionale di proporzioni gigantesche, ha gettato nello sconforto alcuni suoi supporter che speravano...


...che mantenesse l'impegno che si era preso con loro quando, nel chiedere manovalanza ventre a terra per la sua campagna elettorale aveva fatto promesse o, se preferite, si era preso l'impegno di piazzarli e/o di trovare un lavoro per quelli disoccupati da lunga pezza.
La promessa aveva ridato vigore a cinquantenni sfiniti dalla precarietà, dalla fine degli ammortizzatori sociali, dallo sgonfiarsi delle speranza che le fabbriche dove avevano lavorato una vita riprendessero a produrre con nuovi e improbabili padroni.
Stamattina un "compagno" senza più tessera sindacale, in passato un pasdaran della FIOM in una delle aziende automobilistiche considerate sede dell'aristocrazia operaia degli anni '70, mi ha incrociato per caso. Sapendo che aveva fatto il manovale per l'assessore arrestato e quanto attendesse una sua chiamata per porre fine al limbo della disoccupazione, non ho osato sfotterlo come avevo fatto fino a ieri.

PARASSITI

Si insinuano e si moltiplicano, si diffondono senza sosta mangiandosi l'organismo che li ospita fino a a farlo morire, morendo essi stessi...

Vai a vedere un film, Parasite, e rileggi senza nemmeno accorgertene, un bel pezzo delle tua storia e delle tue storie. Quasi due ore e mezzo al buio - seguendo le vicende di questa famiglia di parassiti e dell'organismo che hanno infettato insinuandosi con sapienza e cinismo - durante le quali rivedi, come se fosse un film, alcuni dei tormenti che hanno segnato la tua esistenza e non solo la tua.
Rileggi le storie di quelli per cui non sei mai stato abbastanza (di sinistra, moderato, ambientalista, no TAV eccetera), che non perdevano occasione per ricordartelo rivendicando subito dopo qualcosa per loro; e intanto si insinuavano nell'ambiente piazzandosi al meglio con la protervia di chi crede che "le/gli sia dovuto" e senza mai smettere di segnalare - a volte a te, spesso alle tue spalle - quanto loro fossero leali, puri, disinteressati e irreprensibili.

UMBRIA: CIECHI O NON VEDENTI?

Un disastro annunciato e tanti luoghi comuni a  mascherare l'evidenza solare...

A. A fronte del disastro combinato da PD e satelliti negli anni scorsi, stupisce che qualcuno sperasse in una vittoria. E' vero che dagli Italiani puoi davvero aspettarti di tutto, compresa la conferma di avere la memoria davvero molto corta, ma sperare che gli Umbri si dimenticassero della mafietta postcomunista della Marini e dei suoi è davvero un po' troppo: dalle sezioni del PD passavano perfino le raccomandazioni per posti riservati agli invalidi, suvvia! Pur di liberarsi di un sistema pervasivamente asfissiante non stupisce che gli Umbri si siano buttati nella braccia dell'unica proposta politica che prometteva (e poteva avere i numeri per) di farli fuori. Classica sindrome di chi preferisce l'ignoto, che sa essere buio e schifoso, a una realtà che giudica insopportabile.
B. Per questo il M5S avrebbe dovuto evitare qualunque forma di contaminazione e di commistione.

TRANSUMANZE

Mentre le sempre più rade mandrie e greggi scendono a valle dopo un'estate sugli alpeggi, anche la politica registra le sue transumanze autunnali...

La stagione non felicissima dei 2mattei comincia a produrre i suoi effetti  anche nel recinto del bestiame politico: come mi colloco? Cosa mi conviene fare? Quali ordini dal capobastone?
Nel sud abbandonano la Lega personaggi dal passato non proprio specchiato e dal presente piuttosto torbido, li aveva imbarcati Salvini e aiutati a farsi eleggere nelle istituzioni. Dicono che la Lega non si occupa del sud (ma và) e, forti di questa nuova certezza, si piazzano in partitini dai nomi civettuoli.
Nel centro qualche scricchiolio lascia sperare che la marcia trionfale che il Salvini immaginava in Umbria, Toscana ed Emilia Romagna possa essere costellata di sorprese, tutte ancora da centellinare.

UNA STORIA FINITA E LA REPUTAZIONE

La gran parte della gente di questo paese ha a cuore la propria reputazione, per questo cerca di vivere il più possibile come dice che sarebbe giusto. Nella massa ci sono anch'io...


Fine luglio 2015: "Buongiorno sig. Turigliatto, sono il luogotenente *** della Guardia di Finanza di Torino. La chiamo perché ci siamo accorti di non aver acquisito a suo tempo la documentazione contabile del suo mandato di consigliere regionale. Vorrei sapere se lei ce l'ha ancora...".
"Così sui due piedi non saprei dirle, dato che dopo cinque anni la documentazione fiscale non è più utilizzabile, potrei averla buttata. Mi dia il tempo di controllare e la richiamerò subito".
Ero praticamente certo di non averla ancora buttata, però volevo verificare che fosse tutta dove ricordavo di averla depositata oltre cinque anni prima, nella cantina di casa mia. Ben bizzarro che l'ex-consigliere debba portarsela a casa e non lasciarla, come sarebbe logico, agli uffici del Consiglio Regionale. Controllo in cantina: era ancora lì.
Rapida consultazione con amici esperti, decido di non seguire i loro consigli: anche se la richiesta della Guardia di Finanza è arrivata fuori tempo massimo, si tratta pur sempre di danaro pubblico. E' doveroso fornire tutte le pezze che servono a ricostruire il modo in cui è stato impiegato, perfino indipendentemente dalla poca tempestività di chi controlla.

FACCIA DA GARULA

Con il termine garula in alcune paesi del Piemonte si designa un soggetto dall'io così elastico da suscitare, alla fine, perfino un po' di simpatia nei suoi fallimenti....
... e in questi giorni il garula sembra essere Matteo Salvini. Sì, proprio quello, lo stesso soggetto che giornali e tv, social buoni e cattivi, fascisti e antifascisti, pro immy e isolazionisti, hanno dipinto come l'asso pigliatutto, quello che avrebbe riportato l'Italia al totalitarismo e alla fine della democrazia parlamentare basata sulla separazione dei poteri.
Lascio all'esperienza politica dei miei amici il discettare se sia meglio andare a elezioni, sperare in un governo M5S-PD o desiderare una riedizione di quello appena affossato da Salvini in delirio da mojito. Io mi godo la faccia da garula del nostro, travolto dal suo delirio di onnipotenza, alimentato dal lassismo che i suoi compagni di governo hanno finora praticato.
Parecchi miei amici non sembrano trarre lo stesso piacere, almeno non mostrano quel godimento che pensavo avrebbero provato. Li vedo molto categorici nel condannare qua e là, nello stigmatizzare i nuovi barbari, almeno quanto lo sono stati nell'ignorare le alleanza spurie del passato e le politiche sempre a favore dei ricchi degli ultimi trent'anni....

I BAMBINI DI SALVINI

Agghiacciante è la protervia del Ministro degli Interni, ma ancora più quella degli infanti che ne celebrano le gesta e ne seguono le evoluzioni.
Salvini tratta la platea elettorale - definire diversamente noi, il popolo bue, sarebbe davvero un azzardo e un lusso che non possiamo più permetterci - come una scolaresca di bambini della scuola materna, rincretiniti fin dalla più tenera età dalle colpevoli premure della loro famiglia, allargata o ristretta fa lo stesso.
Uno dei pargoli - potrebbe essere chiunque di noi - cade e si sbuccia un ginocchio. Salvineggiando, due le reazioni possibili.

MAURO, IL PAPA' DI SIMONE

Non mi capitava da tempo di commuovermi nel leggere di persone normali, con idee normali e tanta dignità che trasmettono ai figli e a chi vuole vederla...

Simone, il giovanotto che ha tenuto botta agli agitatori di Casa Pound, ha una famiglia che dovrebbe essere presa a modello di cosa bisognerebbe essere e fare per risollevare questo questo paese dallo sfascio. Suo padre, Mauro, è stato intervistato da un giornalista de "Il Fatto quotidiano" poco dopo che il figlio era assurto alla ribalta nazionale.
Orgoglio - non per il figlio sui social, ma per il modo con cui ha zittito quelli di Casa Pound con la sola forza delle argomentazioni -, consapevolezza della necessità di metterci coraggio e  determinazione nel difendere gli ultimi, ma anche nell'esigere rispetto e attenzione; un po' di paura per le conseguenze sul figlio, soprattutto il vago timore che si monti la testa...

INTEMPESTIVITA', BORIA E SUPERFICIALITA'. LE BASI DELLA DELUSIONE

Distopia: il mondo della rappresentazione politica è diverso da quello della realtà. Perché sembrano tutti fuori tempo?
Intempestivo, sempre troppo uguale al fallimentare se stesso, il non più giovane Renzi: ogni volta che fa o dice qualcosa, incrementa la profondità della buca che si è già scavato. Intempestivo Di Maio: dovrebbe tacere e fare, dimostrando nei fatti il cambiamento promosso dal governo del popolo. Adesso qualche buona notizia da dare ce l'avrebbe pure, ma riesce a risultare poco convincente perfino quando è in discesa e... parla troppo e a sproposito. Era abbastanza simpatico e misurato, gli si perdonava l'inesperienza e l'impulsività, è diventato saccente, spocchioso e avventato. La freschezza è svanita, insieme a quella dei suoi compagni e compagne di movimento, avvolti nella boria e nell'autoreferenzialità.
Tempestivo Salvini, ma di lui si è già detto tutto...

2019: LE DOMANDE DI CUI CONTINUARE A CERCARE LA RISPOSTA

Lasciare tutto ciò che non si è riusciti a risolvere nell'anno vecchio, per ripartire da "vergini" col nuovo? Neanche per sogno!
1 Il progresso richiede individui dotati di coraggio, abnegazione, sopportazione, coesione e capacità di applicazione: studiare, apprendere, trasmettere, elaborare. Alzi la mano chi non ha sentito (o detto) almeno una volta cose del genere. E allora, perché questo paese è in declino da oramai così tanti anni che non riusciamo nemmeno più a raccontare com'era prima?
2 Aria, acqua, terra, se li distruggiamo facciamo del male a tutti noi. Lo stesso per la natura,il paesaggio, la flora e la fauna. Ci rallegriamo quando arriva la pioggia a ripulire l'aria tossica delle nostre città, che fine fanno  (e dove vanno) i residui dilavati? Saranno meno nocivi solo perché sono andati altrove?
3 Chi ha un problema gravi di salute cerca il medico più adatto a risolvere il guaio. Che il dottore sia bello o brutto, simpatico o antipatico, poco importa.

I PRENDITORI

A vederli schierati sul parco e in platea alle OGR tornava in mente il loro contributo al declino, nazionale e locale


C'è una differenza fondamentale fra un imprenditore e un prenditore: il primo investe - soldi energie, intelligenze, rischi - per realizzare un'impresa che produce beni e/o servizi che generano ricchezza. Innanzitutto per lui, poi anche per dipendenti e fornitori, indirettamente (attraverso le tasse) alla collettività. Questa commossa ringrazia, cerca di impiegarli al meglio e, quando occorre, interviene sul credito o con gli ammortizzatori per aiutare l'impresa quando va in difficoltà.
Il prenditore ricerca il massimo profitto con il minimo impegno: strutture e personale sono "risorse" da finanzializzare appena possibile, desertificando territorio e persone: non c'è bisogno di scomodare la delocalizzazione, fatta soprattutto di aziende che chiudono dall'oggi al domani senza vincoli, obblighi, magari affidandosi a un fallimento guidato (dopo aver messo in salvo i capitali) per non pagare i debiti con i dipendenti,  l'erario e  con l'INPS.

FORTI I VERDI A NORD...E DA NOI?

In Baviera, Belgio e Lussemburgo i Verdi vanno forte alle elezioni di domenica scorsa. Ma qui proprio non ce n'è, perchè?
Chi scrive ha avuto il piacere - esattamente 21 anni fa - di vedere la lista dei Verdi, il movimento in cui militava, raggiungere il 18,5% alle elezioni amministrative del suo comune, 40 mila abitanti in provincia di Torino.
Tutti ecologisti i miei concittadini? Non penso, almeno nel modo caricaturale in cui larga parte del ceto politico dei Verdi già allora contrassegnava nobilissime battaglie condotte nel modo più controproducente. Semplicemente avevano trovato un gruppo locale che faceva quello che aveva proposto, che aveva dato qualche dimostrazione di coerenza in precedenza e che, nei fallimenti e negli errori, si era preso le proprie responsabilità correggendo la rotta e spiegando perché alcune cose non si potevano proprio fare, mentre altre sì.
Quel gruppo si è disperso dopo aver partecipato a congressi con i cammelli che arrivavano in bus al traino dei ras locali, dopo aver assistito a infinite risse di cui non si sapeva neppure più la ragione, se non quell'individualismo sfrenato che spingeva anche i più scarsi a sentirsi dei deus ex-machina...

RENDERE CONTO

Sapere come spendono i soldi che incassano non rende meno dolorosa la privazione, ma almeno aiuta a capire cosa paghiamo davvero per i servizi di questo paese

Un giovane delle nostre parti appena tornato da un lungo periodo di lavoro in Australia ha ricevuto dal Governo di Camberra la comunicazione dell'avvenuto rimborso delle tasse che aveva pagato in eccesso, rimborso peraltro immediatamente accreditato sul suo conto.
Il governo australiano non è è limitato a questo, ha anche approfittato per fornire al giovane contribuente un resoconto di come sono spese le sue tasse, ripartendo la spesa fra i vari settori e servizi in cui si articola la cosa pubblica, a cominciare dal debito pubblico (globale e pro-capite) e dagli interessi pagati per onorare gli impegni assunti.
Però - mi sono detto - questo sì che è un servizio! Non ti aiuta a pagare le tasse più volentieri, ma almeno ti racconta come sono ripartiti i tuoi soldi fra i vari servizi dello Stato.
Subito mi vengono in mente i tanti evasori, quelli che nessun governo ha mai davvero cercato e punito, mi sono venuti in mente i servizi che paghiamo anche per loro che, magari, ne usufruiscono senza nemmeno apprezzarli. Mi viene anche in mente che in Australia il contribuente lo trattano bene, non come da noi...

ANTIMAFIA E POTERE, UN RAPPORTO CONTROVERSO. UNA STORIA

Una brutta storia coinvolge direttamente un'organizzazione, Libera, a cui sono molto legato, e una persona che la rappresenta con cui ho condiviso battaglie e idealità

Un dettagliato post di Alberto Crepaldi sul Fatto del 27 luglio  racconta una storia, ambientata a Modena, che ha come protagonisti Libera - nelle persone della sua vicepresidente nazionale Enza Rando e di Maurizio Piccinini referente provinciale della stessa associazione - e Giuseppe Leonelli, direttore di Prima Pagina, un quotidiano di Parma chiuso un anno e mezzo fa dall'editore, vicino al PD.
Siamo a inizio 2014 quando, in un lungo e dettagliato resoconto sui rapporto fra Enza Rando e il sistema di potere di Modena, Leonelli mette in luce intrecci, incarichi e prebende che legano il PD locale alla vicepresidente dell'associazione.