Infatti i partiti di oggi sono finiti, non sono più in grado (nessuno, purtroppo) di concorrere a disegnare il futuri/i futuri possibili di questo paese, ascoltando, studiano, elaborando, discutendo, proponendo, cambianti idea, insomma sviluppando tutte quelle attività che sono affidate a chi concorre a costruire la classe dirigente di un paese. Oltre che finti (anche per questo i cambi di casacca non fanno più notizia), sono proprio finiti.
Qualcosa del genere sta succedendo nel mondo dell'informazione, a cominciare dai giornali. Proprio la copertura dello sciopero generale del 16 dicembre ne è la riprova. I grandi giornali hanno teso a non dare la notizia, a nasconderla quando proprio non potevano farne a meno, a riportare con dovizia di particolari tutte le giaculatorie di chi spiegava che i sindacati erano irresponsabili e che solo la CISL era buona. Neanche La Stampa dell'epoca d'oro della FIAT trattava così le notizie: le aggiustava, ma serviva i suoi lettori che compravano il giornale per informarsi.
Risultato: lo sciopero generale si è svolto, pare anche con un certo successo, il paese l'ha sopportato bene e ha perfino salutato con una certa simpatia i cortei affollati da lavoratori poco contenti di aver perso la giornata di lavoro, ma ancora più scontenti dal vedersi prima penalizzati dal governo e poi sfanculati dalla Confindustria e dai suoi organi di informazione e trasmissione. La copertura informativa lì hanno garantita giornali più di nicchia che hanno provato a fare il loro mestiere.
Quando una notizia è tale deve essere data e bene. Quando un giornale smette di dare le notizia che non piacciono agli editori o alla redazione diventa un bollettino. Bisogna smettere di comprarlo. A quanto pare i lettori dei grandi ex giornali hanno da tempo cominciato a farlo, li salvano ancora i sussidi pubblici. Prima o poi sarebbe tempo di cominciare a staccare anche questa spina, è evidente che il sostegno pubblico alla libertà di stampa, che stava alla base del sistema dei sussidi, non c'entra più niente con tutto questo.
Mariano