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POLITICA E 'NDRANGHETA, LA SFIGA DEL SUPPORTER

La notizia dell'arresto di un assessore regionale di FdI del Piemonte, nell'ambito di un'inchiesta nazionale di proporzioni gigantesche, ha gettato nello sconforto alcuni suoi supporter che speravano...


...che mantenesse l'impegno che si era preso con loro quando, nel chiedere manovalanza ventre a terra per la sua campagna elettorale aveva fatto promesse o, se preferite, si era preso l'impegno di piazzarli e/o di trovare un lavoro per quelli disoccupati da lunga pezza.
La promessa aveva ridato vigore a cinquantenni sfiniti dalla precarietà, dalla fine degli ammortizzatori sociali, dallo sgonfiarsi delle speranza che le fabbriche dove avevano lavorato una vita riprendessero a produrre con nuovi e improbabili padroni.
Stamattina un "compagno" senza più tessera sindacale, in passato un pasdaran della FIOM in una delle aziende automobilistiche considerate sede dell'aristocrazia operaia degli anni '70, mi ha incrociato per caso. Sapendo che aveva fatto il manovale per l'assessore arrestato e quanto attendesse una sua chiamata per porre fine al limbo della disoccupazione, non ho osato sfotterlo come avevo fatto fino a ieri.

PARASSITI

Si insinuano e si moltiplicano, si diffondono senza sosta mangiandosi l'organismo che li ospita fino a a farlo morire, morendo essi stessi...

Vai a vedere un film, Parasite, e rileggi senza nemmeno accorgertene, un bel pezzo delle tua storia e delle tue storie. Quasi due ore e mezzo al buio - seguendo le vicende di questa famiglia di parassiti e dell'organismo che hanno infettato insinuandosi con sapienza e cinismo - durante le quali rivedi, come se fosse un film, alcuni dei tormenti che hanno segnato la tua esistenza e non solo la tua.
Rileggi le storie di quelli per cui non sei mai stato abbastanza (di sinistra, moderato, ambientalista, no TAV eccetera), che non perdevano occasione per ricordartelo rivendicando subito dopo qualcosa per loro; e intanto si insinuavano nell'ambiente piazzandosi al meglio con la protervia di chi crede che "le/gli sia dovuto" e senza mai smettere di segnalare - a volte a te, spesso alle tue spalle - quanto loro fossero leali, puri, disinteressati e irreprensibili.

UMBRIA: CIECHI O NON VEDENTI?

Un disastro annunciato e tanti luoghi comuni a  mascherare l'evidenza solare...

A. A fronte del disastro combinato da PD e satelliti negli anni scorsi, stupisce che qualcuno sperasse in una vittoria. E' vero che dagli Italiani puoi davvero aspettarti di tutto, compresa la conferma di avere la memoria davvero molto corta, ma sperare che gli Umbri si dimenticassero della mafietta postcomunista della Marini e dei suoi è davvero un po' troppo: dalle sezioni del PD passavano perfino le raccomandazioni per posti riservati agli invalidi, suvvia! Pur di liberarsi di un sistema pervasivamente asfissiante non stupisce che gli Umbri si siano buttati nella braccia dell'unica proposta politica che prometteva (e poteva avere i numeri per) di farli fuori. Classica sindrome di chi preferisce l'ignoto, che sa essere buio e schifoso, a una realtà che giudica insopportabile.
B. Per questo il M5S avrebbe dovuto evitare qualunque forma di contaminazione e di commistione.

TRANSUMANZE

Mentre le sempre più rade mandrie e greggi scendono a valle dopo un'estate sugli alpeggi, anche la politica registra le sue transumanze autunnali...

La stagione non felicissima dei 2mattei comincia a produrre i suoi effetti  anche nel recinto del bestiame politico: come mi colloco? Cosa mi conviene fare? Quali ordini dal capobastone?
Nel sud abbandonano la Lega personaggi dal passato non proprio specchiato e dal presente piuttosto torbido, li aveva imbarcati Salvini e aiutati a farsi eleggere nelle istituzioni. Dicono che la Lega non si occupa del sud (ma và) e, forti di questa nuova certezza, si piazzano in partitini dai nomi civettuoli.
Nel centro qualche scricchiolio lascia sperare che la marcia trionfale che il Salvini immaginava in Umbria, Toscana ed Emilia Romagna possa essere costellata di sorprese, tutte ancora da centellinare.

UNA STORIA FINITA E LA REPUTAZIONE

La gran parte della gente di questo paese ha a cuore la propria reputazione, per questo cerca di vivere il più possibile come dice che sarebbe giusto. Nella massa ci sono anch'io...


Fine luglio 2015: "Buongiorno sig. Turigliatto, sono il luogotenente *** della Guardia di Finanza di Torino. La chiamo perché ci siamo accorti di non aver acquisito a suo tempo la documentazione contabile del suo mandato di consigliere regionale. Vorrei sapere se lei ce l'ha ancora...".
"Così sui due piedi non saprei dirle, dato che dopo cinque anni la documentazione fiscale non è più utilizzabile, potrei averla buttata. Mi dia il tempo di controllare e la richiamerò subito".
Ero praticamente certo di non averla ancora buttata, però volevo verificare che fosse tutta dove ricordavo di averla depositata oltre cinque anni prima, nella cantina di casa mia. Ben bizzarro che l'ex-consigliere debba portarsela a casa e non lasciarla, come sarebbe logico, agli uffici del Consiglio Regionale. Controllo in cantina: era ancora lì.
Rapida consultazione con amici esperti, decido di non seguire i loro consigli: anche se la richiesta della Guardia di Finanza è arrivata fuori tempo massimo, si tratta pur sempre di danaro pubblico. E' doveroso fornire tutte le pezze che servono a ricostruire il modo in cui è stato impiegato, perfino indipendentemente dalla poca tempestività di chi controlla.

FACCIA DA GARULA

Con il termine garula in alcune paesi del Piemonte si designa un soggetto dall'io così elastico da suscitare, alla fine, perfino un po' di simpatia nei suoi fallimenti....
... e in questi giorni il garula sembra essere Matteo Salvini. Sì, proprio quello, lo stesso soggetto che giornali e tv, social buoni e cattivi, fascisti e antifascisti, pro immy e isolazionisti, hanno dipinto come l'asso pigliatutto, quello che avrebbe riportato l'Italia al totalitarismo e alla fine della democrazia parlamentare basata sulla separazione dei poteri.
Lascio all'esperienza politica dei miei amici il discettare se sia meglio andare a elezioni, sperare in un governo M5S-PD o desiderare una riedizione di quello appena affossato da Salvini in delirio da mojito. Io mi godo la faccia da garula del nostro, travolto dal suo delirio di onnipotenza, alimentato dal lassismo che i suoi compagni di governo hanno finora praticato.
Parecchi miei amici non sembrano trarre lo stesso piacere, almeno non mostrano quel godimento che pensavo avrebbero provato. Li vedo molto categorici nel condannare qua e là, nello stigmatizzare i nuovi barbari, almeno quanto lo sono stati nell'ignorare le alleanza spurie del passato e le politiche sempre a favore dei ricchi degli ultimi trent'anni....

UN VERMINAIO IN PROCURA

Ogni giorno una nuova puntata, a raccontarci di un paese dannato in ogni sua parte


La storia è in parte già scritta (leggi Repubblica), il resto lo leggeremo nei prossimi giorni, così capiremo se qualcuno in alto riuscirà a coprire questo scandalo e quelli che stanno venendo alla luce. Oppure, se in questa guerra senza esclusione di colpi, emergerà qualcosa che neanche i complottisti più incalliti hanno mai osato immaginare.
Questa la storia in breve: una delle tante inchieste per corruzione portano gli inquirenti di Perugia a chiamare in causa il PM romano Luca Palamara, per adesso accusato  di aver incassato 40 mila euro dall'imprenditore Fabrizio Centofanti - insieme agli avvocati Pietro Amara e Giuseppe Calafiore - per contribuire a "pilotare" le nomine del CSM. Oltre ai soldi Palamara sarebbe anche stato beneficiario di soggiorni di piacere in località alla moda, come Dubai e Ibiza, sempre a spese degli stessi soggetti.
Luca Palamara non è un PM qualunque:  è ex membro del Csm, leader della corrente Unicost (centro). Neanche i suoi presunti corruttori sono personaggi qualunque, infatti sono tutti  coinvolti in storie di corruzione e sottoposti a indagini. Dunque, un alto magistrato, leader di una corrente importante, riceve prebende da soggetti sotto indagine. Ma non basta...

I BAMBINI DI SALVINI

Agghiacciante è la protervia del Ministro degli Interni, ma ancora più quella degli infanti che ne celebrano le gesta e ne seguono le evoluzioni.
Salvini tratta la platea elettorale - definire diversamente noi, il popolo bue, sarebbe davvero un azzardo e un lusso che non possiamo più permetterci - come una scolaresca di bambini della scuola materna, rincretiniti fin dalla più tenera età dalle colpevoli premure della loro famiglia, allargata o ristretta fa lo stesso.
Uno dei pargoli - potrebbe essere chiunque di noi - cade e si sbuccia un ginocchio. Salvineggiando, due le reazioni possibili.

MAURO, IL PAPA' DI SIMONE

Non mi capitava da tempo di commuovermi nel leggere di persone normali, con idee normali e tanta dignità che trasmettono ai figli e a chi vuole vederla...

Simone, il giovanotto che ha tenuto botta agli agitatori di Casa Pound, ha una famiglia che dovrebbe essere presa a modello di cosa bisognerebbe essere e fare per risollevare questo questo paese dallo sfascio. Suo padre, Mauro, è stato intervistato da un giornalista de "Il Fatto quotidiano" poco dopo che il figlio era assurto alla ribalta nazionale.
Orgoglio - non per il figlio sui social, ma per il modo con cui ha zittito quelli di Casa Pound con la sola forza delle argomentazioni -, consapevolezza della necessità di metterci coraggio e  determinazione nel difendere gli ultimi, ma anche nell'esigere rispetto e attenzione; un po' di paura per le conseguenze sul figlio, soprattutto il vago timore che si monti la testa...

GIOVANNI, CIVICA E LA POLITICA CHE NON SAPPIAMO FARE

Il mio amico Giovanni annuncia i suo disimpegno dalla politica collegnese con un post che dice più cose utili a ragionare dell'oggi di uno studio di sociologia della politica...


Il suo post lo trovate qui, per le notizie sul soggetto bisogna che si faccia riferimento altrove, non sto mica scrivendo un coccodrillo! Il mio commento al suo post di addio alla politica è viziato dal'affetto profondo e da quasi cinquant'anni di scambi frequentazioni e corrispondenze. Dunque non è obbiettivo, anzi lo è proprio per questo, visto che non ci dobbiamo niente e non c'è nulla che possa cambiare le nostre relazioni.
Giovanni è una persona preziosa per la società perché tutto quello che fa lo affronta con la passione, la sofferenza di chi scava a fondo; perché il suo è punto di vista mai banale, quello di un osservatore che non si contenta  di pensare quello che altri hanno deciso di fargli credere. Dobbiamo a lui la fondazione e la direzione dell'unico giornale "libero dalle veline" di questa zona: Il "Corriere di Rivoli, Grugliasco e Collegno", fucina di giornalisti che oggi stanno nelle principali testate italiane, allevati dai suoi celebri grugniti e dalla sua critica puntuta (ecco testata e commenti). Il giornale sarà poi svenduto dall'unico che carriera non l'ha fatta - scrive ogni tanto sulla busiarda articoli di  regime -  e che tanto aveva brigato per succedergli senza averne il merito...

INTEMPESTIVITA', BORIA E SUPERFICIALITA'. LE BASI DELLA DELUSIONE

Distopia: il mondo della rappresentazione politica è diverso da quello della realtà. Perché sembrano tutti fuori tempo?
Intempestivo, sempre troppo uguale al fallimentare se stesso, il non più giovane Renzi: ogni volta che fa o dice qualcosa, incrementa la profondità della buca che si è già scavato. Intempestivo Di Maio: dovrebbe tacere e fare, dimostrando nei fatti il cambiamento promosso dal governo del popolo. Adesso qualche buona notizia da dare ce l'avrebbe pure, ma riesce a risultare poco convincente perfino quando è in discesa e... parla troppo e a sproposito. Era abbastanza simpatico e misurato, gli si perdonava l'inesperienza e l'impulsività, è diventato saccente, spocchioso e avventato. La freschezza è svanita, insieme a quella dei suoi compagni e compagne di movimento, avvolti nella boria e nell'autoreferenzialità.
Tempestivo Salvini, ma di lui si è già detto tutto...

FRA I BOSCHI DI FINVARRA: LA STORIA DELL'IPER-CUP CHE NON C'E'


Strane cosa accadono a Finvarra...
Circa quattro anni fa i capi politici del regno fatato di Finvarra, preoccupati per il dilatarsi a dismisura dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie al loro piccolo popolo, decidono di dar vita all’Iper-CUP – Centro Unificato di Prenotazione, una infrastruttura tecnologica in grado di consentire agli assistiti di Finvarra di prenotare una qualunque prestazione sanitaria, ambulatoriale od ospedaliera, con la garanzia di poter ottenere quanto necessita nel più breve tempo possibile, tenuto conto delle disponibilità offerte da tutte le strutture sanitaria pubbliche e convenzionate. Una figata per quei disperati abitanti di Finvarra, oramai rassegnati a fare a meno della sanità o a pagarsela.
Per fortuna il regno fatato di Finvarra dispone della seconda (per fatturato e clienti serviti) società di informatica pubblica nazionale, il Cigno per il Superbo Io, più noto come CSI, lo stesso che gestisce i sistemi informatici del regno fatato di Finvarra, delle dimore dei folletti e delle Città finvarriane (circa un migliaio di posti di lavoro, tra fate, folletti, elfi e umani raccomandati).

2019: LE DOMANDE DI CUI CONTINUARE A CERCARE LA RISPOSTA

Lasciare tutto ciò che non si è riusciti a risolvere nell'anno vecchio, per ripartire da "vergini" col nuovo? Neanche per sogno!
1 Il progresso richiede individui dotati di coraggio, abnegazione, sopportazione, coesione e capacità di applicazione: studiare, apprendere, trasmettere, elaborare. Alzi la mano chi non ha sentito (o detto) almeno una volta cose del genere. E allora, perché questo paese è in declino da oramai così tanti anni che non riusciamo nemmeno più a raccontare com'era prima?
2 Aria, acqua, terra, se li distruggiamo facciamo del male a tutti noi. Lo stesso per la natura,il paesaggio, la flora e la fauna. Ci rallegriamo quando arriva la pioggia a ripulire l'aria tossica delle nostre città, che fine fanno  (e dove vanno) i residui dilavati? Saranno meno nocivi solo perché sono andati altrove?
3 Chi ha un problema gravi di salute cerca il medico più adatto a risolvere il guaio. Che il dottore sia bello o brutto, simpatico o antipatico, poco importa.