Strane cosa accadono a Finvarra...
Circa quattro anni fa i capi politici del regno fatato di Finvarra, preoccupati per il dilatarsi a dismisura dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie al loro piccolo popolo, decidono di dar vita all’Iper-CUP – Centro Unificato di Prenotazione, una infrastruttura tecnologica in grado di consentire agli assistiti di Finvarra di prenotare una qualunque prestazione sanitaria, ambulatoriale od ospedaliera, con la garanzia di poter ottenere quanto necessita nel più breve tempo possibile, tenuto conto delle disponibilità offerte da tutte le strutture sanitaria pubbliche e convenzionate. Una figata per quei disperati abitanti di Finvarra, oramai rassegnati a fare a meno della sanità o a pagarsela.Per fortuna il regno fatato di Finvarra dispone della seconda (per fatturato e clienti serviti) società di informatica pubblica nazionale, il Cigno per il Superbo Io, più noto come CSI, lo stesso che gestisce i sistemi informatici del regno fatato di Finvarra, delle dimore dei folletti e delle Città finvarriane (circa un migliaio di posti di lavoro, tra fate, folletti, elfi e umani raccomandati).
Per servire tutti questi clienti, consolidati nel corso del tempo, il CSI si era dotato, tra l’altro, anche di un call center, gestito da un altro circolo elfico pubblico decentrato un un’area del regno a forte capacità tecnologica, ma messo in ginocchio dalle politiche dissennate degli anni precedenti che avevano di fatto distrutto la Silicon Valley di Finvarra. Questo stesso circolo elfico pubblico, in vista del varo dell’Iper-CUP aveva pensato bene di studiare una proposta di predisposizione, realizzazione e gestione del servizio per conto del capo della Sanità di Finvarra, Mr. Flash.
Dato che anche a Finvarra “tutto quello che è pubblico e svolto da personale in regola e contrattualizzato puzza, mentre tutto ciò che è privato e genera sfruttamento è profumato”, probabilmente la proposta non è neanche stata letta da chi avrebbe poi dovuto decidere. Chissà se Mr. Flash e la fata dell’Industria di Finvarra, tale Mrs. Devil’s, l’hanno considerata, non si sa. D’altra parte, i decisori – Flash, Devil’s e il loro capo supremo Sevenlife - erano gli stessi che avevano in programma lo smantellamento della seconda impresa informatica nazionale, e solo per via del fatto che era pubblica.
E allora, in nome del pubblico che schifa, mentre privato è bello sempre perché è più virtuoso, i capi di Finvarra scelgono “privato” e affidano a una loro società l’espletamento di una gara per individuare la ditta a cui affideranno il servizio. Il CSI, essendo un’azienda pubblica, a quella gara non può partecipare, così come il circolo elfico del call center.
Gara svolta a tempo di record, segue coda di ricorsi come d’abitudine. Alla fine viene aggiudicata a un Raggruppamento Temporaneo di Imprese che si sono alleate, appunto per presentare l’offerta. Capo fila la Graffite s.p.a, associata con Bip s.r.l, colosso della telefonia finvarriana, e Pumpings s.p.a., una società di informatica con migliaia di dipendenti a Finvarra.
Soliti défilés in tv e sui giornali di Mr. Flash che annuncia la fine di tutti i problemi di liste di attesa eterne: tranquilli, dal 1 gennaio 2019 un sistema che mette in rete tutte le disponibilità del regno, ogni paziente sarà servito come si deve mandandolo dove c’è posto il prima possibile.
Ma… il 1 gennaio a Finvarra non è partito proprio nulla, ma non perché c’è il ritardo fisiologico nella preparazione del servizio. No, non parte proprio nulla perché la società capofila, la Graffite s.p.a., non ha il DURC. Questa strana sigla significa Documento Unificato di Regolarità Contabile e costituisce il requisito fondamentale per poter stipulare un contratto: significa che la società ha pagato i dipendenti, i loro contributi, la regolato i debiti con INPS e INAIL. Insomma è a posto. Che non avesse il DURC a posto se ne sono accorti dopo che due trolls, Badman e Hendrix, hanno chiesto ai capi di controllare e riferire. Questa la storia e queste le ragioni del panico che sta attraversando il palazzo reale di Finvarra.
Nella strada adiacente, Marius, un cittadino normale – quello che i capi di Finvarra, e non solo loro, guardano dall’alto in basso – sta tormentando l’addetta alla pubbliche relazioni del palazzo reale di Finvarra. Vuole un appuntamento con Mr. Flash o con Sir Sevenlife perché vorrebbe chiedere loro:
“Scusate, avevate una società pubblica interamente vostra che era già 4 anni fa in grado di sviluppare questo servizio che fate, elfi e trolls aspettano da tempo. Perché non vi siete rivolti direttamente a questa? Se temevate che non facesse bene il suo lavoro, perché non avete cambiato i dirigenti, che scegliete voi, per farla andare meglio?”
L’addetta alle pubbliche relazioni non sa più cosa dire perché, proprio accanto a lei sono seduti, in attesa di essere ricevuti dal re, i rappresentanti del Raggruppamento Temporaneo di Imprese che si sono aggiudicati la gara dell’Iper-CUP.
Non resiste e segnala a Marius: questa domanda potrebbe farla direttamente a loro, visto che sono già lì.
Marius, non sta più nella pelle:
“Scusate, ma se il capofila della terna non è a posto con i pagamenti, perché gli altri due – autentici colossi rispettivamente della telefonia e dell’informatica – non coprono il debito, visto che ci lavoreranno insieme per i prossimi anni e potranno recuperare ampiamente quanto sborsano adesso anticipatamente?”
Accanto a Marius, quello che fa le domande retoriche alla triade perché ha già un’idea di quelle che potrebbero essere le risposte, c’è in coda per altre faccende un’anziana signora che nella sua vita ne ha viste di tutti i colori. Si chiama Anne e fa la volontaria in un ricovero fatato per senzatetto. Visto che i general manager della triade stanno zitti - non per imbarazzo, ma per via della solita spocchia che ammanta tutti quelli che sono al top -, gli risponde lei:
“Vedi Marius, le ArcateSolitarieLacustri, abbreviate in ASL del regno fatato di Finvarra hanno ognuna un suo autonomo sistema di prenotazione, con contratti di fonia, di traffico dati e di utilizzo/sviluppo di applicazioni informatiche. Dato che l’Iper-CUP non è partito, stanno prorogando i vecchi contratti che, in parecchi casi hanno tariffe telefoniche (BIP srl) e costi di gestione dell’informatica (Pumpkins spa) ben più alti di quelli offerti nella gara bloccata. Dunque potrebbero essere interessate alle proroghe e quindi inerti rispetto alla crisi che si è determinata, perché semplicemente guadagnerebbero di più in regime di proroga”.
“Ma dai - sbuffa Marius, passando al tu come si costuma fra elfi e fate -, perché vedere sempre solo la logica dei soldi? I politici non sono tutti ladri o incapaci, bisogna smetterla con queste storie…”
“Hai visto come sono cambiate le tariffe telefoniche anche per noi comuni creature dei boschi in questi ultimi due/tre anni? - ribatte Anne -. Anche tu, che sbuffi, ti sarai certamente accorto che spendi decisamente meno di prima per la telefonia e il traffico dati.”
Marius non vuole sentire ragioni, gli sembra che il giudizio di Anne sia ingeneroso e quel suo sospettare fastidioso e inutile, ma Anne continua:
“Quanto ai politici, non credo neanch’io che siano dei ladri, ma degli incapaci sì. Molto attenti a sentire la ragioni dei potentati industriali e politici, assai meno alle esigenze di noi persone comuni. Sennò non si lascerebbero sfilare marchi prestigiosi – e i posti di lavoro collegati -, non vedrebbero il declino di attività dove i figli si sono mangiati tutto quello che hanno creato i padri. Dove si fa credere che il buco nella collina salverà il regno dal declino in cui questi incapaci l’hanno trascinato. Dove elfi e fate si fanno abbindolare, forse sperando di poter entrare anche loro nel cerchio magico della collina dei ciliegi…”
Dei tre rappresentanti della triade seduti lì accanto due non hanno smesso di ascoltare il dialogo fra loro. Il terzo calcolava i benefici, grato a tutti i Marius e tutte le Anne: ancora una volta la faranno franca.
The blue fairy
P.S. Il regno fatato di Finvarra si trova in un punto imprecisato delle foreste irlandesi. Il declino del paese cominciò quando il re rapì una giovane promessa in moglie ad un nobile per sposarla e condurla con sé. Il nobile scavò una via nella collina, che chiamò Tratto Amorevole Viario per salvarla. Siccome disse che serviva a farci passare un treno merci, tutto il lavoro svolto di giorno era vanificato di notte dalle fatine della verità . La storia finì molto male.