Elezioni amministrative di Grugliasco
- 2012
RITORNO
AL FUTURO
Programma del SINDACO
Mariano
Turigliatto
Liste:
GRUGLIASCO DEMOCRATICA, ECOLOGISTI E RETI CIVICHE, IMPEGNO
PER GRUGLIASCO – P.S.I.
Introduzione
Costruire un programma
amministrativo partecipato, saporito
e significativo è sempre più
complicato. Questo per diverse ragioni:
la partecipazione – quando
non tenuta in esercizio con continuità – diventa rivendicazione del
particolare; il sapore delle cose è dato anche dalle risorse economiche da mettere
a disposizione e oggi ce ne sono sempre meno; la significatività di un progetto per la città sta nella capacità di
suscitare relazioni e valorizzarle innanzitutto da parte degli attori che la
città la vivono e la costituiscono.
Dunque, chi cerca dichiarazioni roboanti o proclami simili alle promesse
di tanta brutta politica nostrana resterà deluso.
Allora, si parte da Grugliasco. Una città
che ha visto in questi ultimi anni il suo ruolo nell’area metropolitana
torinese perdere progressivamente di peso, tornando a diventare il “paesone di periferia”
che era, su cui far calare infrastrutture pesanti che gli altri comuni non
vogliono sul loro territorio: inceneritore,
TAV, case case e ancora case, per una buona parte su terreni agricoli,
per la rimanente al posto delle fabbriche che chiudono desolatamente i battenti
lasciando a casa migliaia di dipendenti.
Le realizzazioni e i progetti che
avevano messo la nostra città al centro dell’area metropolitana sono solo un
ricordo: l’Università vive nella
stessa situazione di 10 anni fa, le fabbriche
chiudono, i servizi sociali
progressivamente perdono la capacità di aiutare i cittadini in difficoltà a
costruire un percorso di riscatto personale, per diventare tamponi di
situazioni che non si riesce più a risolvere. L’Amministrazione comunale e la
politica locale sono diventate il paradigma dell’Italia, con le sue caste e cricche, con la sua classe dirigente a caccia del posto e i
cittadini espropriati perfino dell’aria pulita per respirare bene.
Noi vogliamo che Grugliasco
recuperi dinamismo e attenzione per le generazioni future. Vogliamo
che si smetta di consumare territorio, che si investa sulla riqualificazione ambientale
e sull’accoglienza, che i cittadini ritrovino quei canali di comunicazione, fra
loro e col Comune, che rendono più serena e felice l’esperienza di vivere a
Grugliasco.
Ci interessa costruire un Comune
che lavori per la legalità - quella
vera, di sostanza, non quella di facciata, buona per farci un convegno - e in legalità, rispettando le regole,
nella forma e nei contenuti. Un Comune che curi il territorio, garantisca sicurezza (dell’ordine pubblico, dell’osservanza delle
regole, delle leggi e delle disposizioni delle autorità) e certezza
– a partire dalla garanzia che tutti i cittadini, potenti e umili - hanno
lo stesso trattamento e sono tenuti ai medesimi doveri- , che faciliti le
relazioni alla pari rispetto a quelli di dipendenza. Un comune che rispetti
tutti e offra a tutti lo spazio per dire la propria in libertà e tutela, certo
che sarà ascoltato e considerato, anche quando le decisioni andranno in
direzione contraria.
Un Comune che si
occupa di economia con e per i suoi cittadini. Esiste un legame
stretto tra l'educazione finanziaria
e la cittadinanza consapevole, nel
senso di voler riportare le questioni economiche e finanziarie nel solco più
vasto del senso di appartenenza alla comunità sociale. Questo principio impone
di trasferire ai giovani, alle famiglie e alle imprese appartenenti al nostro
Comune quelle conoscenze e quei comportamenti che contribuiscano a ridurre il
prezzo pagato per effetto di difficoltà economiche e finanziarie, ma anche a
non subirle più così profondamente in futuro.
Un Comune che non tratti i cittadini come vacche da
mungere con tasse,
balzelli e multe, ma che abbia cura delle risorse
economiche. Un’amministrazione deve tenere conto delle necessità di reperire
risorse con progetti europei e regionali per non gravare eccessivamente sulle
spalle dei cittadini, assumendo come obiettivo quello di ridurre
al minimo le spese non necessarie - facendo attenzione a come
vengono svolti i lavori e forniti i servizi esterni - e far pagare tutti e in modo giusto. Il
Comune deve risparmiare per investire in lavoro, innovazione, socialità e i cittadini debbono poter dire
la loro sulla destinazione delle risorse e sul controllo della spesa. Per
questo il Bilancio sarà pubblicato sul sito del Comune, scritto in un
linguaggio e con modalità semplici e di facile
accessibilità, e aggiornato trimestralmente.
Un Comune che adotti procedure snelle ed informatizzate per
offrire servizi moderni ai propri cittadini, semplificando la loro vita e
facilitando la coniugazione dei tempi famiglia-lavoro. Un Comune che parli ai
cittadini attraverso un sito internet
chiaro, rigoroso, aggiornato e trasparente, che offra servizi remotizzati
servendosi di reti wi-fi pubbliche e di tecnologie all’avanguardia per
migliorare le relazioni fra il Comune e la popolazione.
Un Comune in cui tutti gli attori coinvolti rendano conto di quello che fanno, se
ne assumano la responsabilità , difendano le scelte che hanno compiuto o
ammettano l’errore quando si verifica.
Un Comune che consideri suolo, aria e acqua beni
collettivi, impedendo tutte le manovre tese
a privatizzarli. In questa direzione l’amministrazione si opporrà con fermezza
alla vendita a privati delle quote di SMAT.
1. Il metodo
- Lavorare per includere, non per escludere, portando il dibattito e i
confronti sul futuro della città, i progetti e le proposte fuori dalle
stanze del Comune e dalle sedi dei partiti, nei comizi, nei mercati, nelle
assemblee pubbliche, davanti alle scuole, dove i problemi nascono e si
presentano. Condividendo valori e
senza trasformare la discussione in un referendum pro-contro qualcosa o qualcuno,
ascoltando i punti di vista di tutti e facendosi garanti della necessaria
sintesi e decisionalità.
- Definire il quadro delle responsabilità in cui operano i rappresentanti
istituzionali eletti, sindaco incluso. Trasparenza nella scelta degli
assessori e dei rappresentanti negli enti di seconda nomina e nelle
partecipate.
- Rispettare tutte le regole e le istituzioni, sviluppando in ciascuna le
attività che sono previste dalle leggi.
- Nella decisionalità, stabilire tempi certi di informazione
intorno ai problemi, poi di discussione
e di ascolto, infine di decisione.
- Dare massima pubblicità a tutte le attività che
impattano con la vita delle persone,a cominciare dagli strumenti
urbanistici, dall’assegnazione di aree e spazi pubblici o asserviti
all’uso pubblico. Nello stesso modo, incentivare la partecipazione all’attività istituzionale, utilizzando le
nuove tecnologie per condividere con la popolazione discussioni e
decisioni: trasmissione sul sito della diretta dei consigli comunali e delle sedute di commissioni di
particolare rilievo, indire pubbliche
consultazioni a carattere referendario sulle scelte strategiche per la
città.
- Utilizzare il criterio del merito e della competenza per attribuire incarichi
e per effettuare nomine, rendendo sempre conto delle
ragioni delle scelte operate.
2. Un futuro possibile: scenari e suggestioni per la Grugliasco dei prossimi
anni
Grugliasco città
universitaria.
La
Grugliasco che abbiamo in mente è una città dinamica, libera e accogliente. La
sua popolazione, sostanzialmente stabile, è ringiovanita dall’apporto dei
giovani che frequentano l’Università (non solo le due pur importanti Facoltà
finora insediate, tutte le facoltà scientifiche, come da accordo di Programma
del 2001, ancora in vigore, ma mai attuato).
Intorno al
mondo studentesco, ai docenti, ai ricercatori, al personale che manda avanti
una struttura così complessa si sviluppano attività che hanno come scopo la valorizzazione dell’insediamento,
nell’ambito del commercio, della cultura (consumo e produzione), dello sviluppo dei servizi e dei lavori e mestieri collegati alla gestione dell’attività e all’ambiente di ricerca che lo
caratterizza. L’alta presenza di studenti stranieri – almeno per la metà
provenienti da paesi del Terzo Mondo – richiede anche lo sviluppo di attività
di accoglienza, integrazione e di collegamento fra i corsi di studi, la vita a
Grugliasco, con la cooperazione internazionale avanzata, quella che trasferisce
tecnologie e punta all’autonomizzazione,
piuttosto che alla dipendenza. Qualche numero desunto dallo studio che il
Comune di Grugliasco effettuò per conto dell’università oramai oltre dieci anni
fa: circa 8/10.000 studenti, oltre 4.000 persone fra docenti e ricercatori,
oltre a un numero difficile da quantificare di ospiti, visiting professors, addetti di varia natura e di differenti
mansioni.
Una
trasformazione non da poco per una città di circa 39.000 abitanti, molti dei
quali in difficoltà lavorativa. Per
brevità si richiama solo per titoli il peso di questo processo di trasformazione
sul commercio cittadino, sui servizi e sulla domanda/offerta di cultura e
innovazione. E’ noto, infatti, che sono proprio questi segmenti di popolazione
quelli che hanno una maggiore propensione alla spesa per questo genere di
prodotti. Poi occorre anche un deciso intervento sul mercato dell’affitto dove è necessario
che il Comune si faccia intermediario fra la domanda studentesca e l’offerta
locale, per garantire i proprietari dalle morosità e gli stessi studenti dalle
pretese eccessive che si potrebbero verificare . E poi ancora molto altro, che
un’amministrazione creativa e attenta
può ricavare dal rapporto stretto con l’Università in tutte le sue componenti e
con gli agenti organizzati dell’economia cittadina.
Grugliasco, ricerca e lavoro
Per integrare
produzione e ricerca, l’amministrazione deve creare un incubatore di impresa - da realizzare in uno dei tanti immobili
industriali di corso Allamano, ora vuoti - che aiuti lo sviluppo dei brevetti,
trasformando i risultati delle ricerche applicate in attività economiche ad
alto contenuto tecnologico e dunque non delocalizzabili con facilità come
accade con attività a basso contenuto specialistico. I fondi necessari sono
reperibili partecipando ai bandi dell’UE per questo genere di attività e realizzando
progetti comuni con l’Università, come già fu in passato per la Città della Conciliazione, ora ridotta
a un condominio di attività che nulla hanno a che fare con lo scopo per cui era
nata la struttura.
Grugliasco e Le Serre
In dieci
anni il Complesso è passato da Centro
culturale di rilievo internazionale a contenitore di eventi scollegati fra
loro, sovente organizzati solamente a scopo di lucro e con scarso ritorno per
la città, ospizio di associazioni e gruppi che hanno trasformato il Centro in
“cosa loro”.
Manca del
tutto un coinvolgimento dei cittadini perché manca un progetto di cultura, un’idea che sappia mettere al lavoro, insieme,
cittadini di tutte le età e gli orientamenti
culturali per fare delle Serre il cuore pulsante di una città in trasformazione.
Il Parco
Culturale Le Serre debuttò con rassegne del nuovo circo quando ancora non se ne occupava nessuno, con un simposio di scultura che ha richiamato
scultori da tutto il mondo, con mostre
fotografiche autoprodotte e poi esportate anche in spazi espositivi
prestigiosi. Per qualche anno Le Serre sono state un riferimento anche per il
metodo che seguiva la sua gestione: ricerca dell’innovazione, capacità di investire sul futuro, competizione nelle
nuove tendenze, investimento sui giovani artisti[3].
Oggi la Nave è inutilizzabile a causa del
crollo del controsoffitto appena costruito, al centro del vasto parco è stato
impiantato un tendone che ha trasformato l’eleganza del complesso in una
dichiarazione di incuria e di sciatteria che fa male, per il danaro speso e per
i cittadini che stanno fuori da un complesso che è loro e che non riescono a
fruirne, se non in minima misura. La stessa Villa Boriglione - villa del ‘700, che è anche stata residenza del
Console d’Egitto, presso lo Stato Sabaudo – rappresenta un modello negativo di
utilizzo privatistico di strutture pubbliche, quando potrebbe diventare il vero
centro del complesso.
La Nave ha
una vocazione prioritaria, quella di essere
adibito alle esposizioni d’Arte, dedicate ai giovani artisti emergenti,
agli studenti delle scuole professionali d’Arte, come le Accademie, o i Licei
Artistici e gli Istituti d’Arte, magari in collaborazione con il Museo d’Arte
Contemporanea di Rivoli. Fondamentale la prospettiva
internazionale, per aprire una finestra locale sull’arte nuova del mondo. Occorre
ricostruire daccapo un progetto che valorizzi il complesso, richiami nuovamente
i cittadini, grugliaschesi e non, a frequentare le strutture e a fruire di
servizi che diano il senso e il segno di una città all’avanguardia. A elezioni
concluse, si provvederà a nominare un nuovo consiglio di amministrazione con il
compito prioritario di richiamare le migliori menti e conoscenze nel campo
dell’arte e dell’intrattenimento per costruire con loro un progetto da
diffondere fra i giovani e i cittadini di Grugliasco. Due mesi di discussione
che mettano in luce le aspettative e le aspirazioni, un altro mese per il
progetto e poi una partenza verso il rilancio di un complesso che rappresenta
la vera ricchezza della città.
Grugliasco e la salute
Sono maturi i tempi perché
l’amministrazione futura lavori alla realizzazione di un Centro Cure Primarie, con poliambulatori
e laboratori di analisi “generaliste” che migliorino l’offerta di prestazioni
sanitarie di base e incentivino l’efficienza, liberando risorse pubbliche oggi
bloccate e assorbite da impegni di scarsa qualificazione. Le esperienze di
sanità di base privata e convenzionata a basso costo già attive nel nostro
paese, che offrono prestazioni di base a un costo di poco superiore al ticket,
dimostrano che c’è spazio per imprenditorialità e investimenti utili a
migliorare le condizioni di accesso ai servizi sanitari da parte di tutta la
popolazione.
Di nuovo, l’area di C.so Allamano
potrebbe essere una buona sede per la posizione baricentrica all’interno
dell’ASL TO3 di cui Grugliasco fa parte.
3. Grugliasco lavora e studia
3.1.Lavorare in Corso Allamano.
L’area industriale compresa nel
triangolo c.so Allamano, Str. Del Portone e via Crea è una delle più estese
d’Europa. Ancora di più se si considerano le propaggini adiacenti dell’ITCA, ex
Pininfarina, oramai quasi del tutto oggetto di varianti urbanistiche per
trasformare fabbriche in case. Eppure le grandi aziende non ci sono quasi più,
oltre il 50% degli immobili a
destinazione industriale sono oggi vuoti. In qualche caso sono in attesa
di ristrutturazioni per ospitare nuove attività, in altri attendono che una
variante urbanistica li trasformi in spazi per supermercati e attività
commerciali ad alto consumo di suolo (esposizioni, concessionarie…) e sempre
alla ricerca di assi viari ad alta densità di traffico. Ogni volta che una fabbrica viene
riconvertita ad altro uso è lavoro che se ne va definitivamente. Non vogliamo e
non possiamo permetterlo. Per questo la nuova amministrazione indirà
nell’autunno una Conferenza di corso
Allamano, invitando la politica e gli imprenditori e i sindacati a
sperimentare un nuovo modello di produzione e di relazioni industriali
limitatamente all’area in questione. Si trasformerà un’area in declino industriale
in un’occasione per ridefinire regole, rispetto e gestione del territorio.
L’obbiettivo è non solo attrarre investimenti e attività, ma saldare insieme
tecnologie, green economy, investimenti, relazioni sindacali e rapporti con le
autorità politiche nazionali e locali, alla ricerca di un modello di rilancio
della manifattura che dia valore al lavoro e ai lavoratori, che premi gli
investimenti e che ridisegni un modello di economia sostenibile per uscire
dalla recessione. Decisive in questo campo sono le…
3.2.Infrastrutture (materiali e immateriali).
L’area in questione è servita
ottimamente da ogni forma di trasporto collettivo (scalo merci di Orbassano,
SITO, tangenziali e autostrade) ed attraversata da cavidotti per la
trasmissione dati ad alta velocità, dunque può godere di un’ottima posizione di
partenza. Nella zona di c.so Allamano è prevista anche la realizzazione di un
Centri Servizi nell’area a suo tempo adibita allo scopo nel P.I.P. In2:
potrebbe questa diventare la sede e il centro del progetto di riqualificazione
produttiva e del progetto pilota che l’amministrazione comunale metterà in
campo con i soggetti prima indicati.
Unitamente alla infrastrutture che
possono agevolare la progettualità per un rilancio del polo industriale di c.so
Allamano, la città dispone di una rete
di teleriscaldamento che era collegata alla posa di cavidotti che avrebbero
permesso un agevole collegamento di tutte le abitazioni con una rete di
trasmissione dati ad alta velocità.
Ovviamente anche questo progetto è rimasto lettera morta e occorrerà
riprenderlo per dare ai Grugliaschesi un accesso alla rete dati al passo con i
tempi e le aspettative. Nello stesso modo occorrerà rimettere mano ai contratti
di cessione del ramo d’azienda che privano la città del controllo dell’azienda
che il Comune aveva creato per realizzare il progetto.
3.3.Scuola e formazione.
La costruzione di una rete dati ad
alta velocità è maggior ragione fondamentale vista la presenza sul territorio
di soggetti importanti sul piano della formazione
e dell’educazione delle nuove
generazioni: oltre alle Facoltà universitarie (attualmente Agraria e Medicina
Veterinaria, in futuro SMF e Farmacia), l’ITIS E. Majorana di via Baracca, le
scuole superiori del complesso del Barrocchio, la Scuola di Carità Arti e
Mestieri, l’ENAIP… solo per citare le scuole superiori e di formazione
professionale.
L’amministrazione deve riprendere il
filo del coordinamento fra queste importanti istituzioni cittadine, aiutandole
a promuovere la loro attività, stimolandone le eccellenze e incoraggiandole a mettersi in gioco e a
disposizione di progetti europei che rilancino anche la loro vocazione. il
massiccio investimento degli anni 1997-2002 (seconda giunta Turigliatto) nel
campo della scuola ha prodotto laboratori multimediali all’avanguardia che
hanno contribuito in modo determinante all’alfabetizzazione informatica dei
nostri giovani e degli adulti che hanno frequentato i corsi serali e pre-serali.
Nel mentre, un piano di ristrutturazione radicale degli edifici scolastici aveva
portato alla ricostruzione della Di Nanni, alla ristrutturazione della
Ungaretti e delle scuole del Gerbido e di Lesna. Dal punto di vista
dell’innovazione, tutto si è fermato a quel momento. Occorre riprendere con
forza a investire nel miglioramento delle strutture scolastiche, con un
riguardo particolare alla sicurezza degli edifici, al confort degli stessi e
alla loro manutenzione puntuale, finalizzata a realizzare e mantenere ambienti
di studio gradevoli, puliti e dotati di tutte le attrezzature che servono al
miglioramento della didattica.
Un forte rilancio deve essere
impresso anche alla mensa biologica, potenziandone l’attività e ripartendo con le
attività di educazione alimentare, per prevenire obesità e malattie da vita
sedentaria e da cattiva alimentazione. Anche in questo caso occorre ripartire
dalle scuole, progettando con i Consigli di Circolo e di Istituto nuove modalità di collaborazione
e dotazione. Ad esempio, il progetto “Un pc per ogni studente” può da subito essere
esteso alle classi terminali del ciclo
elementare e al triennio della scuola media inferiore, con minima spesa e
massimo coinvolgimento di allievi, famiglie, docenti e formatori. Importante
anche incentivare forme di intesa con l’Università e le scuole superiori per
attivare borse di studio e stages per studenti meritevoli, magari
coinvolgendoli nella gestione e preparazione delle attività de Le Serre e di
quelle a favore delle scuole dell’obbligo.
Il Comune deve tornare a investire nella scuola, poiché sono le giovani generazioni
quelle a cui va garantito il futuro.
3.4.Energie alternative e green economy.
Quando si ragiona di settori
produttivi nei quali sono possibili investimenti e sviluppi
promettenti, il novero delle attività è in larga parte riconducibile alla
produzione di energia. Il lavoro, quello buono e che non finisce al termine di
ogni commessa, è quello collegato al risparmio energetico, alla produzione di
energia da fonti rinnovabili, alla ricerca del risparmio anche nella gestione
dei processi produttivi “pesanti”, alla razionalizzazione della distribuzione
delle merci, delle informazione e dei dati. Accanto a questo settore
multiforme, si vanno affermando le attività di “ingegneria ambientale”
collegate in larga parte dalla crescente insostenibilità a fronte dello scadere
della qualità del suolo, dell’acqua, dell’aria.
Queste sono le due linee di rettrici
su cui sviluppare una Green area in c.so Allamano,
dedicata allo studio, alla sperimentazione e alla produzione di apparecchi e
sistemi di risparmio energetico e riqualificazione ambientale, in collegamento
con le importanti industrie che ancora vi operano. Certamente questo filone
produttivo rappresenta il futuro e l’amministrazione comunale dovrà richiamare
operatori e offrire incentivi e facilitazioni che incoraggino l’insediamento e
la produzione di lavoro qualificato. Come
progetto pilota a carattere dimostrativo l’Amministrazione realizzerà un piano
energetico degli edifici pubblici basato su fonti energetiche alternative al
petrolio in modo da dimostrare come sia possibile coniugare risparmio economico
e rispetto dell’ambiente, a tutto vantaggio della salute dei cittadini.
4. Le infrastrutture
4.1.Inceneritore.
La
costruzione dell’inceneritore è in fase avanzata ed occorre fare i conti con la
messa in funzione che potrà avvenire entro due anni, nonostante i ricorsi e le
iniziative di numerosi gruppi di cittadini. Il paziente lavoro svolto prima del
2002 dall’amministrazione comunale nella commissione provinciale “Non
rifiutarti di scegliere” aveva evidenziato la sostanziale inadeguatezza del
sito del Gerbido, che venne collocato al decimo posto nella graduatoria dei
siti indicati dalla provincia. Poi la debolezza della scelta dell’incenerimento
dei rifiuti causò ovunque ostacoli alla costruzione dell’inceneritore, anche a
causa dell’assenza di un serio programma di gestione e riduzione dei rifiuti. La supponenza, il pressapochismo, la
sostanziale ignoranza in materia, della successiva amministrazione – unita alla
sua predisposizione a compromessi utili per conservare le poltrone, ma dannosi
per il territorio - ha aperto in modo
determinante le porte alla realizzazione di un’opera che è posta su
un’appendice del territorio di Torino, ma che impatta pesantemente su
Grugliasco.
Oggi già si
parla di aumentare ulteriormente la capacità dell’inceneritore, già
sovradimensionato rispetto agli obiettivi di una corretta gestione dei rifiuti,
e di venderlo ai privati. La prossima
amministrazione comunale dovrà opporsi con tutti gli strumenti a disposizione a
queste ipotesi che rispondono solo a logiche economiche e di impresa. Ipotesi
che contrastano con le esigenze della collettività, sia in termini di ambiente
e di salute, sia in termini economici. Se l’inceneritore verrà avviato occorrerà garantire controlli
sulle emissioni da parte di soggetti terzi per tutte le fasi di funzionamento.
La trasparenza sui dati dovrà essere sostanziale e non formale. Dovranno essere
consentiti controlli da parte di esperti scelti dai cittadini anche su cosa
entra nell’inceneritore, perché controllare cosa e quanto entra è fondamentale
per evitare il peggioramento delle emissioni. Analogamente , l’amministrazione
dovrà opporsi con fermezza all’ipotesi di cessione dell’impianto a privati,
stante l’attuale quadro dei controlli previsti dal progetto.
4.2.Rifiuti.
Se la politica si accapiglia
intorno ad un progetto imprenditoriale - l’inceneritore - e non mette al centro
del dibattito il problema reale, i rifiuti, non fa un buon servizio ai
cittadini. Occorre continuare e migliorare
la raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale calcolata
sul peso e in base alla ripartizione differenziato/indifferenziato. Un buon
servizio è l’occasione giusta anche per la promozione della filiera di riciclo
materie prime con nuova occupazione e imprenditoria locale. Ma non si
possono lasciare i cittadini da soli a
fare la raccolta differenziata a fronte di imballaggi che continuano ad
aumentare, in volume e in peso.
Nello stesso senso va la necessità di incentivare la diffusione dei
distributori automatici «alla spina» di prodotti sfusi, anche posizionati
all’interno di supermercati o di negozi e servizi di ristorazione collettiva,
con i quali dovranno essere studiati programmi di riduzione dell’uso di imballi
plastici.
La riduzione,
il riutilizzo,
il riciclaggio
devono essere i punti cardinali per la gestione dei rifiuti a cui i cittadini
saranno chiamati a collaborare con la raccolta differenziata. Le competenze
riguardano la Provincia, la Regione e lo Stato. Ancora una volta Grugliasco
dovrà assumere un ruolo esemplare e la prossima amministrazione comunale
opererà per promuovere accordi con la grande distribuzione per la riduzione e
per il riutilizzo degli imballaggi.
Dovrà anche usare il suo peso per stimolare gli Enti preposti ad intraprendere
le azioni per la riduzione, il riutilizzo ed il
riciclaggio dei rifiuti.
Occorrerà
anche che l’amministrazione ascolti gli esperti che operano nel campo delle
alternative all’incenerimento, alternative che relegano la combustione dei
rifiuti all’ultimo posto delle tecniche
di smaltimento finale, così come previsto dalle normative europee.
A tal fine
occorrerà anche promuovere la ricerca (in collaborazione con Università) e
sviluppare progetti che consentano di recuperare finanziamenti, compresi quelli
dell’UE.
4.3.TAV.
Oggi la TAV
è un progetto irragionevole in quanto non giustificato da credibili previsioni di traffico merci e passeggeri.
Salvo una piccola quota, i costi sono a carico dello Stato italiano e sono
destinati a ricadere sulle generazioni future, mentre si tagliano le risorse
per la scuola, la sanità, le pensioni e lo stato sociale. Questo progetto non
ha lo scopo di togliere gli autocarri
dalle valli alpine.
Fare la TAV
mentre si abbandonano le ferrovie che servono ai trasporti quotidiani,
significa non avere a cuore la qualità delle vita ed il tempo di milioni di
italiani.
Per quanto
riguarda il territorio comunale di Grugliasco, assoluta contrarietà ad ogni
ipotesi di transito della TAV in trincea, alle opere di viabilità alternativa
che consumerebbero una quota rilevante dei terreni agricoli ed all’insediamento
del cantiere ai confini tra Torino e Grugliasco che devasterebbe
irrimediabilmente il territorio. Ancora da chiarire e da indagare a fondo le conseguenze sulla salute e sulla
qualità complessiva della vita dei cittadini che vivono nelle aree interessate
dai cantieri. In ogni caso l’Amministrazione avrà cura di pretendere tutti gli
approfondimenti progettuali e di valutazione dell’impatto economico, ambientale
e umano, a partire dalla rete delle bealere, per arrivare dai cantieri nelle
zone interessate.
4.4.Capitol.
Non può che
allarmare il progetto (i cui dettagli continuano ad essere gelosamente custoditi negli anfratti della
Provincia di Torino) di realizzare un gruppo di grattacieli al confine tra
Grugliasco e Torino, complesso integrato con l’autostrada sotterranea e la TAV.
L’amministrazione comunale opererà per recuperare la Cascina Armano (abbandonata
da troppi anni e sempre più a rischio crolli)e non approverà le varianti
urbanistiche che consentirebbero la realizzazione del progetto.
Qualsiasi
ipotesi di realizzazione dell’autostrada sotterranea di Corso Marche non potrà
prevedere l’emersione dell’autostrada nel territorio comunale di Grugliasco.
4.5.Mobilità.
La nuova
Amministrazione punterà ad incentivare la mobilità sostenibile per migliorare
l’aria che respiriamo, inquinata per gran parte dalle emissioni delle nostre
auto. Occorre cogliere la grande opportunità che la metropolitana ed il treno
ci offrono per lasciare le nostre auto parcheggiate sotto casa e muoverci più
in fretta, risparmiando e inquinando meno. I collegamenti autobus con le
fermate di Paradiso e Fermi e con la stazione ferroviaria di Grugliasco devono
essere più frequenti e più rapidi; le piste ciclabili devono essere progettate
da chi le usa e devono essere collegate fra loro per consentirci di
attraversare la città in sicurezza raggiungendone i punti nevralgici (scuole,
uffici postali, Comune, impianti sportivi, centri commerciali…); il bike
sharing deve essere sviluppato.
4.6.Fermata
ferroviaria.
Così com’è
non serve a nulla, occorre prevedere un collegamento diretto con il centro
cittadino, anche solo con una pista ciclabile. A questo lavorerà la nuova
amministrazione, contestualmente alla formazione del progetto per le nuove facoltà
scientifiche (come già previsto nel Progetto del 2001 e inserito nel Piano
Regolatore di Grugliasco) Le nuove facoltà si sviluppano intorno a un asse
pedonale e ciclabile che separa l’attuale area di Agraria e Veterinaria dal
nuovo insediamento, spingendosi fino a c.so Torino, collegando così la ferrovia
e Borgata Paradiso con il centro cittadino.
4.7.Trasporti.
L’istituzione
del 76 e la limitazione del 64 hanno reso problematico il collegamento tra il
centro di Grugliasco e borgo S. Paolo di Torino. Il tema deve essere trattato e
risolto provvisoriamente portando il capolinea del 56 dalla zona Quaglia dove
si trova attualmente al centro cittadino.
Così si
istituirà un ulteriore collegamento tra la città e la stazione di Porta
Susa, sempre di più punto nevralgico di Torino. Entro il primo anno
di consiliatura l’amministrazione comunale rimetterà mano a una
riorganizzazione dei trasporti interni e da e per Torino, insieme ai
collegamenti con i comuni limitrofi.
5. Lo sviluppo della qualità urbana
Lo sviluppo
della qualità urbana si coniuga con la ricerca del nesso fra l’ambiente, il
paesaggio, le relazioni delle persone con l’ambiente in cui vivono e fra di
loro. Un’amministrazione accorta tratta questi aspetti come interdipendenti fra
loro, perché tutti fattori di promozione del benessere individuale e della
qualità complessiva della vita della città.
5.1.La qualità del territorio.
Il
territorio di Grugliasco è stato devastato da ben 24 varianti urbanistiche,
testimonianza di una politica troppo vicina ai costruttori e poco attenta allo
sviluppo armonico del tessuto urbano. Il bastione - una barriera verde
costruita con il terreno di riporto derivante dalle residenze del Borgo,
percorsa da una passeggiata pedonale attrezzata -, che doveva servire a
delimitare nettamente l’area urbana dalla zona agricola e industriale, oggi
appare come una barriera incomprensibile, visto che le costruzioni si
affastellano da una parte e dall’altra della barriera senza che se ne colgano
più le ragioni architettoniche della sua realizzazione. Mentre si dava corso al
Piano regolatore del 2000, se ne variavano in modo considerevole proprio le
parti più qualificanti, così da ottenere il pasticcio odierno.
La nuova
amministrazione varerà subito una moratoria delle costruzioni su aree libere
per preservare il poco che si è salvato. Nel mentre si metterà mano a un nuovo
Piano regolatore che blocchi per i prossimi anni il consumo di suolo,
incentivando il recupero delle aree già compromesse e la rinaturalizzazione di
quelle possibili. Dobbiamo conservare quel poco di naturale che è rimasto
intorno a noi perché ne siamo parte integrante: Grugliasco ha ancora un
importante mosaico di aree naturali e seminaturali che ospitano una ricca
biodiversità animale e vegetale, ormai scomparsa dalle aree limitrofe
fortemente antropizzate.
I giardini
delle residenze storiche e i grandi parchi urbani devono essere connessi ai
giardinetti di periferia e al tessuto agricolo così da sviluppare una rete
ecologica, patrimonio di tutti, all’interno della quale costruire itinerari
pedonabili e ciclabili e garantire la sopravvivenza della fauna selvatica. Il
progetto del Parco urbano deve essere ripreso e realizzato, anche con la
collaborazione delle facoltà universitarie presenti sul nostro territorio.
Affinchè la
rete sia efficace è necessario che venga costruita e condivisa con i Comuni
limitrofi: per questo si attiverà (senza costi aggiuntivi per
l’Amministrazione) una “Consulta del verde” a cui parteciperanno i Comuni di
Collegno, Rivoli, Torino e le Associazioni di tutela ambientale che operano sul
territorio. Sulle proprietà comunali si provvederà a realizzare nuove aree
verdi, incentivando la piantumazione di alberi e intervenendo sulle aree
sopravvissute alla speculazione con vincoli e interventi che prefigurino
un’inversione di tendenza, verso la riforestazione.
In tutto
questo, un’amministrazione efficiente e attenta non dimentica che Grugliasco
è una: anche se il territorio è sparso e separato da ferrovia, ampi corsi ecc…
i cittadini che vivono nelle borgate devono essere trattati tutti gli altri. Le risorse vanno distribuite
equamente in tutto il territorio, attivando meccanismi di decentramento intelligente: non è lasciando zone della città
abbandonate, senza cura, senza sicurezza, senza manutenzione, che si fa
l’interesse di Grugliasco.
5.2.La qualità
delle strutture.
La manutenzione del territorio:
verde, marciapiedi, asfalti, giardini, raccolta rifiuti e i servizi che, in
genere, si occupano delle cose di tutti, determinano in larga parte la qualità
della vita in città. Un ambiente sciatto, poco sicuro, minaccioso, trasandato e
non curato trasmette l’idea di una città non governata, non amata da chi
l’amministra e meno ancora dai suoi cittadini. L’amministrazione dovrà rimettere
in piedi un servizio di manutenzione del territorio che cominci con l’ascolto
delle segnalazioni e continui con l’intervento mirato, per arrivare alla
formazione di un piano generale di manutenzione partecipato cin i cittadini che
desiderano dire la loro e capire le ragioni e i criteri delle scelte operate.
In ogni caso dovranno essere realizzati i marciapiedi mancanti e dovrà essere
varato un piano delle asfaltature delle strade. Analogamente la città verrà
coinvolta nella cura e nella manutenzione spicciola con la formazione di un
piano di posa di cestini-rifiuti (merce oramai quasi del tutto assente) e di
bisogni per gli sfalci e le potature, oltre all’allestimento di aree attrezzate
per i cani.
L’importanza dell’attività sportiva è crescente per
effetto della sedentarizzazione della popolazione e dell’invecchiamento
generale. Occorre
costruire una Grugliasco 'città dello sport' piuttosto che l’ennesima
'cittadella dello sport' indistinta che andrebbe e sovrapporsi ad analoghe
strutture di altri comuni limitrofi.
Un
programma di sport per la città rende necessario coinvolgere le numerose società sportive presenti nel
territorio per poter far avvicinare i cittadini alla cultura sportiva e
liberare i soggetti proponenti dalla logica clientelare dei rapporti con
l’amministrazione comunale.
5.3.La qualità
delle relazioni.
I servizi
sociali, quelli culturali e, in genere, tutte le manifestazioni che mettono in
gioco persone e gruppi che si associano per fare qualcosa per Grugliasco,
debbono essere al centro delle attenzioni di chi governa la città. Gratitudine
e sostegno alle numerose associazioni che lavorano e lavoreranno per migliorare
la nostra città, ai cittadini che si prendono cura dei loro simili, a quelli
che hanno scoperto la bellezza dall’altruismo. Non controllo politico o
gestione clientelare dei rapporti, magari finalizzandoli al sostegno
elettorale, ma massima libertà nell’operare con l’unico vincolo del raccordo e
della cooperazione don le altre realtà associative locali. In questi anni
Grugliasco si è impoverita molto dal punto di vista delle associazioni, è
venuta a mancare la passione, insieme alla libertà di fare. Occorre liberare le
energie e la voglia di fare di tanta
parte dei nostri concittadini, promuovendo il libero associazionismo e
combattendo tutte le incrostazioni delle associazioni politicizzate che fanno
sovente da tappo alla libera partecipazione, impoverendo la città.
Gli
altri animali… Aumenta costantemente la presenza
degli animali domestici e in particolar modo di gatti e cani. Oramai è normale
, specie per le persone sole, tener ein casa un animale da compagnia.
L’amministrazione, in collaborazione con le associazioni animaliste della città
e con la Facoltà di medicina Veterinaria, si farà promotrice di iniziative
volte a migliorare la convivenza delle due dimensioni, quella umana e quella
animale: riduzione del randagismo da abbandono, campagne per la sterilizzazione
gratuita delle colonie feline e degli animali domestici in genere, formazione
di una squadra che monitori la situazione relativamente alle segnalazioni di
maltrattamenti. Onde alleviare la pressione che grava sul Cascinotto, struttura
oramai enorme e di difficile gestione, la nuova amministrazione si farà cura di
valutare l’eventualità di concedere piccole aree per rifugi animali.
5.4.La qualità
dei servizi.
Obiettivo
prioritario della nuova Amministrazione sarà ridurre gli sprechi di ogni
genere: in un periodo critico come quello che stiamo attraversando non possiamo
permettere che esistano. Si elaboreranno opportune strategie per riutilizzare
il cibo avanzato nelle mense e negli esercizi commerciali, anche per insegnare
ai nostri figli il valore del denaro, il rispetto per gli altri e la
solidarietà. Analogamente la nuova amministrazione rimetterà mano alla rete dei
servizi alla persona, a cominciare dalla revoca della variante del Cottolengo,
per ribadire la centralità di chi sta peggio, sin in termini geografici che
nell’interesse del Comune. Una profonda revisione dei servizi offerti dal CISAP
potrebbe liberare risorse per cominciare a costruire modelli di welfare che
sperimentino le forme più innovative di sostegno alle persone in difficoltà e
di raccordo fra le generazioni.
5.5.La qualità
della cultura.
In stretta
relazione con il Polo Culturale della Serre, anche il teatro Perempruner dovrà
trovare una collocazione centrale nell’offerta culturale della città. Le
rassegne, la scuola di teatro, i dibattito e le iniziative di sensibilizzazione
ai temi della civiltà, della legalità, dell’impegno civile dovranno tornare a
essere centrali nelle politiche culturali dell’amministrazione e il Teatro -
nella sua piana autonomia - dovrà esserne il contenitore e il più attento
interprete.
Gestire
cultura in una piccola città è arduo poiché le
risorse (ancor più oggi) sono limitate, la richiesta culturale è contraddittoria
(tra chi preferisce rivolgersi a centri culturali più importanti, e chi non
manifesta interessi culturali), l'offerta culturale è vista con
pregiudizio sfavorevole (ovvero se fanno qualcosa a Grugliasco sarà meno
interessante di un'analoga proposta in centro a Torino) ed è molto difficile attirare
fruitori che non siano del territorio. Infatti, sovente, la gestione culturale di un piccolo centro
riproduce in minore quanto una grande città fa in maggiore, perdendo a priori
una partita in cui mai potrà competere; il terreno culturale di una piccola città
diventa spesso il parcheggio di chi non ce l'ha fatta in una grande città ma
conserva santi in paradiso che riescono a piazzarlo; ne risulta una certa qual confusione nelle
proposte, confusione per altro riscontrabile anche a livelli (considerati) più
alti.
L'unica chance nel proporre cultura quando
non si hanno mezzi, risorse e grossi numeri (di fruitori) è quella di
caratterizzarsi, di specializzarsi.
Per
svariati motivi (la presenza dell'Università, ragioni economiche, offrire
finalmente possibilità concrete a chi non ne ha, freschezza sinaptica, e,
perché no, bellezza) la specializzazione più indicata nella proposta culturale
di Grugliasco dovrebbe essere la gioventù, ovvero dare possibilità,
visibilità, risorse (indirette, quindi non onerose per il Comune) ai giovani.
Nel dettaglio l'obbiettivo è offrire spazi per realizzare processi ed
esperienze che permettano di formarsi sul campo e non semplicemente spazi
vetrina dove mostrarsi. È fondamentale difendere l'identità culturale del fare,
dello sperimentare.
Le nostre proposte sono:
- Offrire residenze a compagnie giovani
(teatro, performance, danza) con il vincolo di proporre a Grugliasco uno
spettacolo o una fase del lavoro creato nella residenza, anche in
collegamento con compagnie estere.
- Offrire spazi per atelier a giovani
artisti provenienti dall'Accademia di Belle Arti. Anche in questo caso il
ritorno per il Comune è la creazione di un'esposizione con i lavori
maturati nella permanenza all'atelier. Anche in questo caso si possono
cercare collaborazioni con analoghi progetti (per esempio la Bevilacqua La
Masa di Venezia, oppure utilizzare gli Istituti italiani di cultura
all'estero) e proporre gli artisti meritevoli per collettive e/o gallerie.
Anche in questo caso è fondamentale la selezione e la possibilità di
crescita degli artisti.
- Per quanto riguarda il cinema, il video e il
documentario (in realtà sarebbe l'ambito artistico culturale più
pertinente nelle Serre, ma ahimè è anche il campo che richiede più fondi e
investimenti) si può pensare di collaborare con alcune associazioni che si
occupano di documentari per realizzare una rassegna (che in futuro possa
diventare un festival specifico, privilegiando sempre la gioventù). La
scelta del documentario è relativa innanzitutto alla vocazione della
nostra Regione e, in subordine, al fatto che il documentario ha in Italia
un ruolo marginale e grandi possibilità di espansione (nel caso se ne
determinino i presupposti). Si può pensare anche una collaborazione
specifica con il Film Commission.
- Un'altra possibilità in proiezione è la
possibilità di trasferire Documentary in Europe a Grugliasco. Documentary
è l'unico forum/mercato italiano sul documentario. Quest'anno dopo 15 anni
non si farà per mancanza di fondi. Normalmente veniva ospitato a
Bardonecchia. Si potrebbe pensare di rilanciarlo nel 2013 a Grugliasco,
offrendo spazi, location, alloggi. Il ritorno per la città sarebbe
interessante sia a livello economico, sia a livello di immagine (vengono operatori
e professionisti da tutta Europa.
- Creare una serie di
appuntamenti/conferenze/dibattiti (preferibilmente con scelta tematica
annuale) organizzati insieme ad associazioni che abbiano voglia di farsi
carico del peso organizzativo. Le associazioni (anche in questo caso la
selezione deve essere molto attenta) dovrebbero essere di tre tipologie:
giovani (tanto per cambiare), stranieri (se l'Università viene rilanciata
ce ne sarà sempre più), anziani. L'obiettivo è di ospitare personalità di
rilievo gratuitamente (escluso ovviamente il vitto e l'alloggio, ed
eventualmente il viaggio). Non è impresa impossibile, basta avere
convinzione e selezionare le persone giuste. Avere tre punti di vista
(scelta “giovane”, “straniera”, “anziana”) può essere molto stimolante.
In generale (naturalmente il processo è lento e
necessita di impegno costante ed idee agili) l'obiettivo è di far diventare
Grugliasco un luogo culturale dove si viene volentieri perché si incrociano
diverse realtà, ci sono proposte stimolanti e si può lavorare bene. Questo vale
sia per gli artisti, gli operatori culturali, gli ospiti che per i fruitori.
Esistono spazi a cui si concede (perché se l'è guadagnata naturalmente) fiducia
cieca e si va praticamente a priori. Grugliasco deve diventare uno spazio così:
i giovani, gli universitari, la cittadinanza dovrà dire: “cosa c'è stasera a
Grugliasco?”.
In stretto collegamento con l’offerta culturale,
si colloca la volontà di sperimentare forme di turismo a basso impatto ambientale, migliorando l’offerta di
ospitalità diffusa (hotel, B&B, agriturismi).
Grugliasco deve entrare stabilmente nei circuiti
turistici del torinese, come Rivoli e Venaria (con Castello e Reggia, ma anche
con i circuiti del turismo ciclabile della zona..) uscendo dall’isolamento di
oggi.
5.6.Commercio
al dettaglio e artigianato locale.
La rete del
commercio al dettaglio è un tassello della qualità dei servizi sul territorio e
delle relazioni nella collettività. La presenza di piccoli esercizi commerciali
che garantiscano sotto casa la risposta ai bisogni dei cittadini contribuisce a
creare relazioni e ad uscire dall’anonimato e dall’isolamento. Una rete di
negozi porta a marciapiedi più frequentati e strade più sicure. Aumenta
l’autonomia degli anziani e dei bambini. La prossima amministrazione dovrà
lavorare con i commercianti e con le loro associazioni per promuovere
iniziative che rivitalizzino il commercio al dettaglio, non solo nel centro, ma
anche nelle borgate.
L’amministrazione
deve altresì studiare modi di promozione e rivalutazione dell’artigianato
locale, favorendo la costruzione di punti vendita consortili per agevolare i produttori, con
controllo per l’accessibilità dei prezzi. Fondamentale il coinvolgimento
dell’artigianato locale nelle opere di piccola manutenzione della città,
studiando forma di collaborazione che – nel rispetto delle leggi in materia di
appalti pubblici – agevolino la formazione di società e di impiego delle
risorse locali.
In questo
quadro, particolare attenzione va posta ai mercati di Grugliasco, a cominciare
da quello principale del sabato. Questo ampliando l’offerta (ad esempio un
mercato preserale) e aumentando i controlli sulle merci e sui prezzi.
6. Quale struttura comunale per Grugliasco.
il Comune amministra le ricchezze della Città, non le
possiede. Le scelte dell’Amministrazione devono rispondere alle
esigenze di tutti i cittadini, non agli interessi particolari di alcuni di
essi. I beni immobili della collettività non possono essere trasformati in
luoghi di privilegio per alcuni; le esigenze di alcuni gruppi non possono
guidare la trasformazione dell’intero territorio comunale. Per meglio gestire e
organizzare l’attività amministrativa a favore dei cittadini, occorre una
macchina comunale motivata, competente e
versatile.
Debbono tornare in comune le funzioni importanti che questa
amministrazione ha delegato a terzi: in particolare l’attività di progettazione
urbanistica, per la quale non si esclude un nuovo accordo con l’università per
la realizzazione del Polo Scientifico fermo da dieci anni. Occorrerà
procedere a un censimento delle attività esternalizzate, unitamente alla
valutazione del vantaggio della scelta – economico e politico – per meglio
valutare le diseconomie e costruire il comune del futuro. Per i servizi che
resteranno delegati, si tratterà di attivare un sistema di valutazione
costi/benefici e un apparato di controllo che monitori costantemente la
qualità.
Per quanto
riguarda le società partecipate, la nuova
amministrazione opererà da subito una verifica complessiva dei componenti i
CdA, degli incarichi, delle cose fatte, delle persone assunte, delle
consulenze, dei bilanci. Il compito è ancora più urgente perché non è
possibile che il Comune continui a mantenere società che dovrebbero sgravare da
costi, facendo efficienza e che invece hanno un bilancio costantemente in
passivo. In particolare la Società Le Serre va controllata e riorganizzata, valutando anche in
questo caso un maggiore correlazione tra Ente pubblico (che la finanzia) e
società. Vanno verificate consulenze, opere realizzate e progetti, nei costi,
nelle finalità , nelle realizzazioni. In generale chi viene
nominato nelle società partecipate avrà l’obbligo di presentare relazioni scritte trimestrali al Consiglio Comunale sul
proprio operato nell’ambito della società, sulla base dell’incarico specifico,
evidenziando proposte e risposte in merito.
E’ necessario operare una riduzione di dirigenti a 4/5
unità con accorpamento di funzioni e responsabilità. Questo
per realizzare l’obiettivo di liberare risorse per premiare i progetti e le
prestazioni dei dipendenti esecutivi.
Costruzione di un nucleo forte di manutenzione del
territorio, di una squadra che si occupi di scovare l’evasione e gli
indebiti percettori di sussidi comunali.
Valorizzazione delle professionalità interne per tutte
le funzioni amministrative evolute.
Costruzione di un piano di formazione a base
volontaria per tutti i dipendenti che desiderano migliorare la loro
posizione professionale.
FINE
Questo
programma è il frutto di un lavoro collettivo, fatto di discussioni,
approfondimenti e contributi, a volte scritti a volte verbali. Oltre ai tanti
interventi, voglio ricordare quelli di C. Proietti, M. Mariuzzo, A. Pucci, L. Pupillo,
G. Andriani, F. Galatea, U e N. Marabese, C. Cerruti, A. Cajelli, I. Bellotti, A.
Costa