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IL TRAMONTO DEL PREMIER

Tra un bunga bunga, un lodo alfano e i cortigiani in fuga...

...si consuma il declino del premier, con un percorso che assomiglia straordinariamente a quello dell'Italia.
Solo pochi giorni fa era in corso un pressing asfissiante sui parlamentari di Fini per comprarli al capo, oggi corrono tutti ad accreditarsi dal presidente della Camera per non finire a fondo col capo. Due mesi fa l'armata mediatica del premier sbaragliava ancora una volta i cattivi che avevano osato ribellarsi a lui, l'opposizione strepitava senza audience e senza speranza, la resa dei conti si allontanava, le sala stampa dei ministeri sformavano cifre ottimistiche sul meraviglioso futuro del paese.
Gli industriali se ne stavano buoni al loro posto e si scusavano per le intemperanze che di alcuni di loro verso premier, allineati e coperti a sostegno del governo e delle sue incapacità.

L'ORDINE PUBBLICO SECONDO B

L'escort minorenne, Lele Mora ed Emilio Fede.
Davvero edificante la storia che sta venendo a galla in queste ore, protagonista ancora una volta il premier commesso viaggiatore e la sua corte oramai sterminata.
Una aspirante zoccola ancora minorenne - poco importa la sua nazionalità - della scuderia di Lele Mora (ma nella scuderia non ci stanno i cavalli? vuole forse dire che sono equiparati ai nullafacenti che si occupa di piazzare qua e là con la sua agenzia di ricattatori?) viene beccata mentre ruba e arrestata.

ELEZIONI REGIONALI

Quando la realtà supera l'immaginazione: il baldo Giovine.

Sembrava che tutta la storia dei ricorsi fosse finita a favore di Cota, che infatti ha festeggiato e inviato comunicati stampa perfino su Marte per stigmatizzare l'azione della Bresso e pavoneggiarsi il giusto e invece... siamo daccapo! A buttare tutto per aria sembra che ci stia pensando il baldo Giovine, consigliere della lista dei Pensionati che ha preferito candidare persone inesistenti, firmarsi i documenti al posto loro e presentarsi la lista in solitudine,  visto che l'unico candidato vero sembrerebbe essere stato lui.
Il 15 dicembre comincia il processo per le falsificazioni e pare che Giovine voglia dichiararsi colpevole per poter così patteggiare. Se così fosse verrebbero meno ben 28 mila voti allo schieramento di centrodestra e ricomincerebbe la sarabanda appena conclusa dal Consiglio di Stato con una strana sentenza. Ne da conto con un bel pezzo il giornale on line Lo Spiffero.

MHHH, MARCHIONNE!

Il supermanager canadese incanta l'Italia

La performance di Marchionne da Fazio resterà negli annali della televisione, ma ancora di più nei manuali di psicologia dei prossimi anni. Un capolavoro di comunicazione, una capacità immensa di piegare la realtà all'ideologia, la propria, un fascino carismatico ipnotico incredibile.
Parte da un assunto anche condivisibile - quello per cui certi costumi rendono ingovernabile un'azienza di grandi dimensioni - per arrivare a teorizzare un modello di sindacato come piace a lui, sennò ciccia!

LA SCUOLA A PICCO, I SINDACATI ANCHE

Uno stillicidio di proteste inefficaci accompagna la decadenza della scuola statale.

Mai la Gelmini avrebbe immaginato di trovare nei sindacati l'alleato prezioso che le mancava per affossare definitivamente la scuola pubblica statale. Mai avremmo pensato che la voglia di reazione del mondo della scuola a lustri di incuria e approssimazione sarebbe stata stroncata dall'azione congiunta di governo e sindacati, nel silenzio assordante di partiti e movimenti che sembrano parlare a un paese diverso da quello dei nostri allievi e delle loro famiglie.
Non parlo dei sindacati autonomi, e neanche di quelli di destra, parlo di CGIL, CISL e UIL. Possibile che non riescano a trovare una piattaforma comune? Visto che sul tema scuola sostengono fondamentalmente le stesse cose, possibile che non riescano a mettersi d'accordo su azioni comuni incisive e capaci di dare un segno a lavoratori e paese? Sì, è possibile.

lLA DIFFERENZA FRA IMMUNITA' E IMPUNITA'

I pericoli del lodo Alfano, la posizione equivoca di Fini e il pronunciamento di Napolitano
 di Luca Ricolfi su LA STAMPA di oggi, 23 ottobre 2010

Un bell'articolo di Ricolfi chiarisce quali sono le ragioni della sollevazione contro il lodo Alfano così come licenziato in commissione, le preoccupazioni di Napolitano e le ragioni che spngono anche molti amici di Fini a prendere le  distanze dall'atteggiamento scelto dai suoi parlamentari.

In tutta Europa si parla di cose serie, di come gestire la crisi economica e possibilmente uscirne. Anche in Italia se ne parla molto, e con grande preoccupazione, sulla grande stampa non meno che fra la gente. Non così nei palazzi della politica, dove quotidianamente va in scena il conflitto fra Pdl e Fli, ovvero la disfida fra Berlusconi e Fini.

LA FOLLIA DELL'IMMONDIZIA

Le donne di Terzigno, i giornali e le TV e... Angelo.

Facile ricordare le promesse di b, i rifiuti spariti all'improvviso, i bertolasi e le zoccole (maschi e femmine) di regime, facilissimo ricordare l'esito delle elezioni regionali e di quelle comunali nelle zone interessate dal problema, il discredito internazionale, il protagonismo meneghino calato in Campania.
Adesso che  nodi vengono al pettine, riesplode la rivolta, più cruenta di prima e densa di disperazione per la presa in giro crudele, sulla pelle di chi sopporta disagi e ha creduto che il meneghino davvero avrebbe risolto il problema. Ovviamente la discarica se la beccano non le zone che meglio potrebbero ospitarla, ma i luoghi dove è stimata minore la resistenza. Oppure dove votano sbagliato, oppure ancora dove i politici locali non hanno un radicamento elettorale a rischio.

ELEZIONI REGIONALI: EPILOGO OSCURO

I tanti dubbi di una decisione "oscura".

Alla fine del mese di luglio gli avvocati di Cota presentarono al Consiglio di Stato un'istanza volta a sospendere il riconteggio. Allora le operazioni non erano nemmeno partite, c'erano le resistenze della Regione leghista e le difficoltà di risorse e personale riscontrate nei tribunali del Piemonte.
All'istanza di sospensiva il Consiglio di Stato risposte rigettandola e - preso atto dei ritardi presumibili nelle operazioni - spostando i termini della decisione a ieri. Dunque il CdS attendeva l'esito del riconteggio per emettere sentenza, il riconteggio poteva partire e andare avanti. Come è poi andata la storia.
Intanto i legali del centrodestra facevano di tutto per ritardare le operazioni, ma questa andavano avanti lo stesso. Sembrerebbe, alla luce di quello che è successo ieri, che sapessero cosa serebbe accaduto e che il ritardare le operazioni di riconteggio fosse qualcosa di più che semplice ostruzionismo.

RICORSI, ELEZIONI, FANTASIE

In attesa di un epilogo, il ceto politico in delirio.

Il TAR rinvia di 25 giorni per permettere le fine del riconteggio, il Consiglio di Stato dovrebbe decidere oggi, ma si attende un rinvio anche lì.
I riconteggi mostrano una realtà ormai chiara a tutti: se si accetta per buono il criterio stabilito dalla sentenza del TAR Piemonte, Bresso vince e Cota perde. L'unico luogo dove questa sentenza può essere ribaltata è il Consiglio di Stato e vedremo che cosa accadrà. Se anche il Consiglio dovesse ribaltare la sentenza e annullare gli effetti del riconteggio, resta pur sempre la vicenda Giovine, quello della lista dei Pensionati.

Fuori dal Comune

ECOLOGISTI: IN CAMMINO

Di ritorno dal I Meeting della Costituente Ecologista

Sabato sono andato a Bologna, per partecipare al Metting della Costituente Ecologista, con Marco Riva e Dario Roasio. Si trattava del primo appuntamento che alcuni fra i promotori dell'appello "IO CAMBIO" avevano organizzato per cominciare a dare gambe all'idea che ci accomuna: provare a costruire anche in Italia un'organizzazione (partito o movimento) ecologista che raggruppi e sostenga le tante esperienze di partecipazione, governo del territorio, promozione di nuovi stili di vita, più compatibili con le emergenze del pianeta, la voglia di giustizia e libertà, il desiderio di vivere in un mondo pulito.
Una giornata interessante, con tanti contributi, interventi e sollecitazioni. Forse è la volta buona che qualcosa di importante si mette in movimento. Sarà la constatazione di quello che succede nel resto del mondo - oramai dovunque i partiti ecologisti sono una realtà importante nelle geografia politica - o anche solo lo sfascio del sistema politico italiano... sarà tutto questo e anche altro, ma in tutti era chiara la voglia di costruire davvero qualcosa di nuovo e importante.
Non si tratta di una riedizione dei Verdi - che pure partecipano e sostengono con forza questo progetto - o di un'exploit buono a costruire una lista per le prossime elezioni. Si tratta di mettere in piedi un luogo e un tempo dove le esigenze di partecipazione alla politica trovino aria pulita, regole chiare, gente di cui non vergognarsi e con cui cercare collaborazioni e spunti per crescere e far crescere il nostro paese.
Se vi va, potete seguire l'iniziative, partecipare agli incontri e dire la vostra sul sito.
Vi chiedo incoraggiamento e un po' di credito.
Mariano

AVVISO DI GARANZIA A B

Non so perché, ma mi viene quella voglia forcaiola...

Debbo dire che la notizia di berlusconi convocato dalla Procura di Roma, sempre per la faccenda dei diritti taroccati e delle fatture false per produrre un po' di nero, mi fa piacere.
Sapere che c'è in giro qualcuno che ancora ci prova a far funzionare la legge - che se ne sbatte di tutte le minacce e le intimidazioni a cui il barzellettiere e i suoi camerieri lo sottopongono, che non ha paura di fare il suo lavoro, quello per cui è pagato dai contribuenti e per il quale dovrebbero essergli tributati rispetto e considerazione - mi rassicura.
Mi fa capire che il paese non è tutto quella rappresentazione scandalosa che emerge dai giornali e dai telegiornali. Mi fa sperare che l'Italia sommersa dalla merda sollevi il capo per respirare e reagire, non in nome della contrapposizione politica, ma semplicemente agitando quel senso dello stato, delle regole, che ci fa più cittadini e meno sudditi.

FULVIO SE NE E' ANDATO

Una brutta caduta in montagna,  ora un vuoto enorme.

"Chiamami subito per favore", così recitava un messaggio di Piero, nostro comune amico, spazientito perché non rispondevo al telefono. Era lunedì 10 nel tardo pomeriggio.
L'ho chiamato appena ho potuto, lui era già in viaggio verso Exilles con sua moglie. Andavano a casa di Fulvio, avevano appena sentito la notizia dell'incidente in montagna e della sua morte. Increduli e basiti, proprio come me. Fulvio è precipitato in una scarpata domenica nella tarda mattinata, mentre stava tornando a casa da una gita lungo un percorso che avrà fatto mille volte e descritto nei suoi resoconti sui sentieri della Val di Susa. Cosa sia successo non si sa, forse una banale distrazione, un malore, un incidente... speriamo di saperlo presto.

LA LIGURIA IN ARCHIVIO

Il dissesto e le ondate di fango dimenticate dopo soli tre giorni!

Tanti ne sono passati, infatti, fra la notizia delle ondate di fango che si sono rovesciate un po' in tutta la regione, soprattutto a Varazze, e l'oblio totale. Adesso i giornalisti hanno la Marcegaglia, Fini e la cronaca nera. Le piogge torrenziali, ma limitate a un periodo abbastanza breve, hanno messo in luce un'altra volta l'estrema fragilità della costa ligure, devastata dalla speculazione edilizia e dall'incuria delle pubbliche amministrazioni, più attente alle sagre che al ripristino del territorio.

Non c'è bisogno di essere degli ingegneri per rendersi conto di come sia tutto precario: fogne che strabordano alla più piccola intemperie, cemento e asfalto fin negli anfratti più remoti, stradine tracciate sulle colline per raggiungere case e poderi senza alcuna protezione e consolidamento, disboscamenti da incendi non riparati con piantumazioni che rinforzino la tenuta delle ripe.

E poi ancora: piani regolatori che prevedono lo sviluppo inarrestabile dell'edilizia delle seconde case, porticcioli e grandi porti per le barche dei nullatenenti, ottenuti rubando spazio al mare e aspettando la prossima mareggiata per chiedere i danni al governo.
Si dice che la Ligura sia una delle regioni che, in modo massiccio e da parecchio tempo, subiscono l'assalto della malavita organizzata che trova terreno fertile per riciclare i suoi soldi sporchi. Forse non vanno cercate lì la ragioni del disastro di oggi, probabilmente basterebbe ascoltare le parole degli operatori commerciali, entrare in qualche locale e parlare con la gente del posto, andare nei municipi e intervistare gli amministratori.
Non è giusto generalizzare e non è nemmeno una bella cosa, ma qualcosa nella cultura ligure, italica, non va, c'è poco da fare.
Tre giorni sono bastati, anche questa volta, per far cadere nel dimenticatoio la colata di fango di tre giorni fa. Così il sindaco di Varazze, che in televisione spiegava che sono senza soldi, che lo Stato, che questo e che quello, potrà dimenticarsi di piantate alberi, pulire i ruscelli, sgomberare i detriti e fermare un po' l'espansione del cemento fino alla prossima alluvione.  Allora tornerà a snocciolare giaculatorie autoassolutorie.
Per ora avanti  fra una festa e un'altra: il turista prima di tutto!

Mariano

QUEGLI EQUIVOCI SULL'ACQUA

La gestione dell'acqua, la produzione del servizio e le pericolose semplificazioni a fin di bene

Un importante articolo di   di Marco Ponti su www.lavoce.info
La socialità di un servizio pubblico non ha molto a che vedere con la sua produzione. Ma a parità di risorse e di tariffe, meno la produzione è efficiente, meno servizi si possono fornire ai cittadini. Il referendum per l'acqua è un esempio della confusione tra i due concetti. La produzione in condizioni di monopolio, pubblico o privato, tende a essere inefficiente, mentre le gare periodiche di affidamento sono perfettamente compatibili con il massimo di socialità e favoriscono l'efficienza. Quello che davvero manca nella riforma è una Authority indipendente per il settore. Leggi l'articolo.

IL BEL DANUBIO BLU

I fanghi tossici arrivano al fiume: una lezione all'Europa.

Dopo due giorni di rassicurazioni e di attacchi agli "allarmisti" che temevano l'allargamento della catastrofe ecologica, le peggiori previsioni sono confermate: i fanghi tossici all'alluminio sono arrivati al Danubio. Già circolano le prime fotografie di pesci morti, di carcasse di ucceli animali fluviali, già si comincia a reclamare decisi interventi da parte della cominità internazionale, questa volta anche per scongiurare il peggio. Solo che siamo già nel peggio. Tutto questo a breve distanza da altre catastrofi del genere, tutte con un unico denominatore, il profitto dei privati, la sconsideratezza degli stati che controllano poco ciò che fanno, il perpetuo ricatto dell'economia vecchia e tossica sull'ecologia.
Ogni volta che qualcuno cerca di suggerire prima e lottare poi per un modello di economia più rispettoso delle persone, delle cose e dell'ambiente, finisce per ritrovarsi clasificato fra gli inveterati estremisti; quelli che - se solo si desse loro retta - porterebbero il pianeta alla fame.

REGGIO CALABRIA: ARRIVA L'ESERCITO

Dalle zone di guerra direttamente a Reggio: la guerra continua.

Dunque l'ordine pubblico a Reggio - città da tempo sfuggita al controllo dello Stato per collocarsi nella sfera di influenza dlela malavita organizzata - adesso lo garantirà l'esercito, chiamato a presidiare i centri sensibili della città minacciati dalle cosche e dalla camarille.
Non è incredibile? Nella sedicente sesta potenza del mondo, terra di ingegni arte spettacolo, ma anche di escort parlamentari e di pregiudicati  e bestemmiatori santificati, intere zone del paese sono stabilmente in mano alla malavita organizzata.
La stessa che rastrella il denaro necessario a effettuare ingenti investimenti nel nord del paese o addirittura all'estero. D'altra parte non vorrete mica che la 'ndrangheta investa in Calabria: troppa poca sicurezza, malavita diffusa... loro sono attenti agli investimenti che fanno, alla redditività, alla sicurezza. Così la malavita ha già inquinato il resto d'Italia, infilandosi in ogni meandro dell'economia legale, fino a entrare nelle cordate che realizzeranno l'Expo milanese. Ma ancora: nelle imprese di pulizie che lavorano al ribasso per gli enti pubblici, nelle imprese edilizie, insomma in ogni occasione utile a far fruttare danaro sporco, ripulendolo con la complicità di chi finge che l'evasione fiscale non sia anche un modo per agevolare la malavita organizzata.

QUIRINALE

La faccia di Napolitano

A chi ha guardato ieri i telegionali quando hanno dato la notizia della nomina del Ministro dello Svilupo Economico, attesa da più di cinque mesi, non sarà sfuggita l'espressione cupa del volto del presidente Napolitano.
Invece che alla nomina di un nuovo ministro sembrava di assistere alla liquidazione di un'impresa o anche alla certificazione di una rottura. Sembrava che il Presidente stesse lì perché obbligato, con la testa altrove per non partecipare più del necessario a un rito sgradito.
Potremmo pensare che l'espressione luttuosa di Napolitano sia causata dall'essere di diverso orientamento politico, ma non credo che sia per questo che aveva il volto tirato. Anche gli accompagnatori del neo-ministro Romani avevano il volto scuro.

TOPOLINIA: LA STORIA DELLA DOMENICA

Prima la famiglia: dove metto mia sorella?

A Topolinia, l'abbiamo già detto, le cose vanno un po' così. Noi che ne parliamo ci prendiamo gli insulti di quelli che amerebbero che anche a Topolina regnasse l'omertà e tutti stessero zitti ad ascoltare la favole del topo capo e dei Faccia di bambi suoi camerlenghi. E' che te le tirano proprio...
Oggi sono in vena e - in tempi di familismi, di case a Montecarlo, di chiacchiere sul merito e di  duri attacchi alla politica che non fa più il suo mestiere e allontana la gggente - vi racconto a storia della sorella eccellente fattasi amministratrice di Topolinia.
Era qualche anno fa e le promesse elettorali ai topolini erano così dense che davvero non si sapeva più cosa dire: verbali annullati agli amici, varianti urbanistiche e ai prezzi delle opere pubbliche che facevano impazzire di lussuria i faccendieri e i costruttori, un sorriso a testa a tutti i topolini creduloni e già berlusconzzati per bene da molto tempo. Solo che i protagonisti erano di altra parte politica e dovevi sentirli come si arricciavano se qualcuno segnalava che i loro metodi erano gli stessi del ben più illustre commesso viaggiatore.

SCUOLA: CHE PASTICCIO!

Si cominciano a vedere i guasti della Gelmini

Ieri il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato da sindacati e comuni cittadini contro alcune parti del Decreto Gelmni che riorganizzava i tagli pesanti agli organici della scuola pubblica.
La decisione arriva a scuola cominciata, quando tutti si sono ingegnati a fare fronte lo stesso ai tagli decisi e alle inspiegabili decisioni in merito alla riorganizzazione delle cattedre e dei curricola degli studi.
Per chi non è del ramo, voglio fare un esempio che chiarisce bene l'insensatezza del governo: negli istituti tecnici - dove l'aspetto professionalizzante, specie nei tre anni finali, dovrebbe essere prevalente - diminuiscono le ore di laboratorio e delle discipline scientifiche.
La ragione? Boh!