Da un mese Renzi è segretario del PD, da 15 giorni i social network hanno sviluppato una nuova funzione: il frustino.
Potenza di un tweet

Il governo fa l’ennesima stupidaggine, annunciando che si riprenderà gli scatti di anzianità al personale della scuola, erogati l’anno scorso, a colpi di comode rate da 150 euro mensili trattenute direttamente sulla busta paga.
La minchiata la fa a scuola chiuse e chi se ne accorge non riesce (o non vuole) dare risonanza alla cosa, tranne che quelli del
M5S (mediaticamente) e i
sindacati degli insegnanti (in sordina). La bomba esplode con l’approssimarsi della riapertura delle scuole,
Renzi prontamente si accoda alle manifestazioni di incredulità a fronte di una scemenza così madornale, minacciando fuoco e fiamme per far recedere il governo (l’altro ieri). Il giorno dopo (ieri)
Letta convoca i due ministri pasticcioni e il provvedimento viene revocato. Stipendi salvi, figuraccia galattica, insegnanti sempre più bendisposti verso il governo, spero anche verso il partito che ne è “genitore” ormai unico.
Questa è l’ennesima figura di Letta e del suo governo che sta cominciando a far rimpiangere quello di Monti: ministri in bambola, l’uno contro l’altro e palesemente incapaci di controllare e guidare le strutture dei loro ministeri che paiono agire secondo i voleri di dirigenti inamovibili e fattisi casta, non certo dei ministri in carica.