Tutto e il suo contrario
Solo poche ore prima però un’altra esponente del PD, la Bresso, cantava la canzone opposta, spingendosi a spiegare che il TAV in galleria almeno non deturpa il paesaggio e che, comunque, quando lei tornerà in Europa (finalmente eletta dai cittadini del Nord Ovest) avrà bisogno di un mezzo di trasporto confortevole, pubblico, veloce e non troppo inquinante. Il TAV, appunto.
Per non parlare del pasdaran Esposito (il senatore) di cui abbiamo finalmente compreso le ragioni dell’impegno profuso: far viaggiare comoda la Bresso verso Strasburgo. O della linea ufficiale del PD che il TAV la considera un’opera prioritaria, come già il PdL il ponte sullo stretto. Insomma una babele, ognuno per suo conto, ognuno a dire la sua, come se dal 9 in avanti fossero già destinati a costituire partiti diversi o a riprodurre all’infinito il caos paralizzante che mortifica la voglia di politica e il bisogno di scelte chiare, trasparenti e dalle motivazioni forti.
Se fanno così sul TAV, figuriamoci su tutto il resto!
Si capisce che la settimana prima delle primarie si voglia dare lo scossone affinché vadano a votare quanti più Italiani possibile, che i candidati abbiano voglia di accentuare le differenze fra di loro per marcare ciascuno il suo progetto, ma illuderle gli elettori con tutto e il suo contrario non è un bel modo per giocarsi il poco credito residuo che il PD ha ancora in questo panorama disastrato.
Mariano