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REALISMO VISIONARIO di F. Maletti

Un discorso sul metodo…
Nec spe nec metu

Partendo dalla realtà delle cose è quasi sempre possibile, (se non si hanno interessi personali o preconcetti), avere una corretta visione d’insieme. E avere una corretta visione d’insieme è fondamentale: per individuare, da un problema, la sua migliore soluzione basandola su criteri di equità e di giustizia.
Alcuni esempi:
1) Concordo sul fatto che la politica di tutti questi anni, invece di concentrarsi in modo ossessivo su Berlusconi, avrebbe dovuto cercare una risposta al perché milioni di persone lo abbiano votato e ancora oggi, che le sue miserie morali sono venute alla luce certificate da sentenze definitive, manifestino l’intenzione di confermare il consenso su di lui nel caso si tornasse a votare.

LA PREFERENZA

Tanto per cambiare, il dibattito sulle legge elettorale riporta a galla i detriti di una discussione falsata da troppe ipocrisie e da tantissima propaganda
Le bufale di Roma
Renzi ha fatto al sua parte e oggi la Commissione Affari istituzionali ha licenziato la bozza di riforma della legge elettorale così come lui l’ha pattuita con Berlusconi. Ora comincia il cammino e sarà bello tempestoso e pieno di insidie, ma già oggi si è capito che detta legge: Forza Italia. Si teme la riedizione del copione della Bicamerale e del suo seguito.
Infuria il dibattito, il bisticcio e la polemicuccia, tutto infarcito di propaganda pura, talmente becera che spero proprio che, questa volta gli Italiani se ne accorgano. Ecco una rapida ricognizione delle bufale in arrivo da Roma:
La governabilità impone soglie di sbarramento molto alte. E’ ora di dire basta al potere di veto e ai ricatti dei piccoli partiti. La storia di questi vent’anni (con l’eccezione dell’ultimo governo Prodi) è piena di paralisi parlamentari determinate non già dai partitini, ma dalle divisioni inconciliabili fra le correnti dei partiti più grandi. E’ questa la storia vera di sistemi elettorali che, al contrario, hanno finito per mortificare troppo la rappresentanza in nome proprio della governabilità.

MATTEO, SILVIO E IL SANTUARIO PROFANATO

L’incontro fra i due nella sede del PD in un sabato  piovoso di gennaio, ha dato la stura a un fiume di stupidaggini che da un po’ non se ne vedeva così tante…
Peccatori e redenti
Rienzi, neosegretario del PD, decide di incontrare tutti i leaders degli altri partiti per sottoporre loro le sue ipotesi di riforma elettorale, nel tentativo di trovare i numeri per approvare una nuova legge. Grillo e i suoi si negano (altro grande errore!), gli altri sono troppo piccoli e preferiscono porre veti petulanti e mostrare muscoletti sminchiati. Berlusconi sa che è la sua ultima occasione per tornare sulla scena e per riprendere il controllo di tutto il centrodestra… e ci sta, va a vedere il gioco.
Dato che i predecessori di Renzi li ha giocati facendo loro credere che con lui fosse possibile fare dei patti che sarebbero stati puntualmente rispettati, Berlusconi continua nel suo gioco, magari funziona anche col giovanotto. Il quale, d’altra parte, è condannato a “vedere”: ha bisogno di cominciare a portare a casa qualcuna delle cose che ha venduto in lungo e in largo per l’Italia e non può farsi logorare dal primo Letta che passa per la strada. Dunque si accorda con Berlusconi e lo porta nella sede del PD, il santuario che così viene profanato.

UNIVERSITA’ A GRUGLIASCO: FINE!

Non c’era bisogno di essere dei maghi per immaginare come sarebbe finita la storia del polo universitario grugliaschese. Responsabilità,insipienze e incapacità per produrre un danno irreparabile
Piccoli, tossici e bugiardi
E’ ufficiale: il polo scientifico a Grugliasco non si farà (leggi). Torino ha avanzato al sua candidatura a rilocalizzare le facoltà scientifiche nell’area della caserme intorno a piazza d’Armi e sembra che proprio lì finiranno i prestigiosi insediamenti progettati dodici anni fa per Grugliasco dagli stessi uffici del Comune su incarico dell’Ateneo. Come al solito le autorità delle due città e il rosaio degli onorevoli, assessori, consiglieri del PD e aggregati sono già lì a bisticciare come comari, essendo spesso questa l’unica cosa che sanno fare e che scambiano per politica "di servizio".
Dell’incredibile stop alla realizzazione del polo grugliaschese ho già scritto (leggi la cronologia). Invito tutti i lettori interessati a leggere la ricostruzione della vicenda che ben dimostra come l’incapacità, la piccineria e la sottovalutazione del sindaco Mazzù (2002-212) e dei suoi supporters ha bloccato per dieci anni qualunque possibile avanzamento dell’opera, fino al fallimento totale di oggi. Anche in campagna elettorale il progetto università è stato il centro di tutti i programmi dei candidati alla guida della città (guarda).

GLI AMICI DEGLI AMICI

La storia della ministra De Girolamo (PdL, ora NCD) e del consorte Boccia, onorevole  PD, è quella di un paese, della sua società civile e del suo ceto politico…
Uniti per la pagnotta
Le intercettazioni della ministra De Girolamo, oltre a rivelarci che è un po’ sboccata nel linguaggio (chi è senza peccato scagli la prima pietra), ci raccontano di come si costruisce e funziona un collaudato sistema di potere che genera ingiustizie, disparità, sprechi, spese fuori controllo e intimidazione nei confronti degli operatori di un territorio, insomma un sistema che normalmente si definisce “mafioso”. Meglio di un manuale di istruzioni, meglio di qualunque fiction sul tema: la De Girolamo è davvero convincente nella parte, sembra che non abbia mai fatto altro.
Meglio perfino dell’appena premiato  “La grande bellezza” di Sorrentino che, come scrive il NY Times, davvero rappresenta la decadenza di un paese grande e incomprensibile. Nel film la grandiosità dei paesaggi romani, le strade, gli scorci i palazzi, fanno da sfondo a una ragnatela di rapporti sfibrati che sono lo specchio delle lacerazioni infinite di questo paese. Nelle conversazioni della De Girolamo le lacerazioni si fanno sostanza: raccomandazioni, dinieghi, minacce, esibizioni di potenza muscolare,

REGIONE. ELEZIONI ANNULLATE

Il TAR, con soli quattro anni di ritardo, rigetta i verbali di proclamazione degli eletti delle elezioni del 2010. Il Consiglio regionale non c’è più, la giunta nemmeno e Cota attende istruzioni.
C’è da esultare?
Finalmente oggi il TAR del Piemonte ha formulato una sentenza che, per le carte e i riscontri, avrebbe potuto essere tranquillamente assunta da almeno due anni. A chi avesse dei dubbi in proposito, suggerisco una rapida ricognizione delle storie analoghe che hanno coinvolto Abruzzo e Molise, risolte in meno di un anno.
Se un Consiglio regionale illegittimo ha potuto restare in carica tutto questo tempo, pur pendenti ricorsi e procedimenti civili e penali, la colpa è anche delle faraginosità del diritto italico e delle sue procedure; ricordo a chi legge che queste pastoie non garantiscono quasi mai che ha davvero dei diritti da fare valere, come bene sanno i pochi investitori che ancora provano a mettere quattrini nel made in Italy. Quella del diritto civile e delle sue procedure è una delle riforme che porterebbero lavoro e investimenti ben più delle chiacchiere dei governo, ma questa è un’altra storia.
Naturalmente adesso c’è chi esulta – dimenticandosi di come aveva fatto a perdere le elezioni nel 2010 – e chi manda i suoi accidenti, annunciando ricorsi e iniziative legali ulteriori.

IL GATTO E IL TOPO

Da un mese Renzi è segretario del PD, da 15 giorni i social network hanno sviluppato una nuova funzione: il frustino.
Potenza di un tweet
Il governo fa l’ennesima stupidaggine, annunciando che si riprenderà gli scatti di anzianità al personale della scuola, erogati l’anno scorso,  a colpi di comode rate da 150 euro mensili trattenute direttamente sulla busta paga.
La minchiata la fa a scuola chiuse e chi se ne accorge non riesce (o non vuole) dare risonanza alla cosa, tranne che quelli del M5S (mediaticamente) e i sindacati degli insegnanti (in sordina). La bomba esplode con l’approssimarsi della riapertura delle scuole, Renzi prontamente si accoda alle manifestazioni di incredulità a fronte di una scemenza così madornale, minacciando fuoco e fiamme per far recedere il governo (l’altro ieri). Il giorno dopo (ieri) Letta convoca i due ministri pasticcioni e il provvedimento viene revocato. Stipendi salvi, figuraccia galattica, insegnanti sempre più bendisposti verso il governo, spero anche verso il partito che ne è “genitore” ormai unico.
Questa è l’ennesima figura di Letta  e del suo governo che sta cominciando a far rimpiangere quello di Monti: ministri in bambola, l’uno contro l’altro e palesemente incapaci di controllare e guidare le strutture dei loro ministeri che paiono agire secondo i voleri di dirigenti inamovibili e fattisi casta, non certo dei ministri in carica.

FINANZA CREATIVA

Se i conti non “vengono”, bisogna “farli venire”. Trucchetti da principiante per nascondere lo spreco di denaro pubblico. Leggete, che magari vi torna utile…
I tetti fotovoltaici
Se ancora non avete capito perché il paese va a rotoli, vi forniamo un altro esempio di buona, anzi ottima, amministrazione, con annessa ruota di pavone con funzione di specchio per le allodole. Vi raccontiamo come fa un comune - amministrato da PD e satelliti, per sindaco un portaborse - a destinare tetti e proprietà pubbliche alla produzione di energia elettrica (poco meno di 3.500 mq) senza ricavare neppure un euro per i suoi concittadini!
Come molte altre città italiane, anche il mio comune già da tre anni deciso di utilizzare tetti e proprietà pubbliche per installarci dei pannelli fotovoltaici: minchia! ambientalisti, amici della natura e del risparmio energetico (inceneritore a parte), attenti alla salute e alla green economy… e giù con l’autoincensamento. Condito da leccatine agli amministratori comunali da parte dei fedelissimi PD e satelliti: boccucce a culo di gallina di esseri con giornali sotto il braccio e ipad per essere sempre connessi, tutti a celebrare il demoambientalismo in salsa cittadina.

DIVENTARE EUROPEI

Strumentalizzazioni e sparate di propaganda fanno da apripista alla campagna elettorale per le elezioni europee di maggio 2014. Errori si accumulano ad errori e il conto rischia di diventare davvero salato…
Europa: avanti!
Credo che sia davvero una follia (oltre che un anacronismo) non essere europeisti. Con questo confondendo le cause del profondo malessere che pervade i popoli degli stati dell’UE con la scelta dell’appartenenza a questa istituzione politica in divenire. E’ un po’ come quando ce la prendiamo con lo spigolo contro il quale abbiamo appena sbattuto, invece che con noi stessi che non abbiamo fatto attenzione. Proviamo a ragionarci su…
Ieri
L’UE è una risposta che la politica ha inteso fornire a temi, eventi ed esigenze che hanno segnato della storia d’Europa e non soltanto nel secolo scorso. Finché la politica europea ha lavorato con forza per definirne le caratteristiche e i contenuti, l’Unione Europea ha costituito un valore aggiunto alle sovranità nazionali, fornendo quel cappello e quelle garanzie la cui assenza aveva generato due guerre mondiali. Un’Europa forte e coesa costituiva, oltre che un importante strumento per impedire che la Germania tornasse a essere minacciosa per gli equilibri europei (e mondiali), anche un valido baluardo capace di sbarrare la penetrazione del comunismo in occidente.

GIOVANI VECCHI

Il modello di giovane impegnato dei “partiti che contano” è a volte lo stesso dei vecchi che si candidano a sostituire. E gli uni non imparano niente dagli altri: sanno già tutto!
Questione di anagrafe?
Il 2013 passerà alla storia come l’anno del ricambio generazionale: in Parlamento fuori tanti vecchi, alcuni anche “illustri”, e dentro gente giovane. Al governo un premier quarantenne e parecchi ministri nei paraggi, il neosegretario del PD di appena quarant’anni, pieno di energia e di voglia di fare. La frenesia del gggiovane ha trovato corpo e forma nella società più vecchia e incartapecorita del pianeta, conservatrice fino al midollo e di un egoismo agghiacciante… e questa frenesia ha cancellato e soffocato ogni spinta vera al cambiamento, trasformandolo in una ridicola questione puramente anagrafica.
Quanti di noi, afflitti da una malattia seria, hanno scelto il medico a cui affidarsi sulla base della sua gggiovanezza? Chi mai sceglierebbe il meccanico a cui far riparare l’auto prima di un lungo viaggio sulla base della sua carta di identità?

VELENI DI FINE ANNO

L’impazzimento del paese procede a gonfie vele. Oramai è tutto un correggere e cambiare provvedimenti e decisioni… come i topi che scappano dalla stiva della nave che affonda
La bussola
Siamo arrivati alla fine dell’anno e ancora non sappiamo quali esatti contorni avrà la nuova tassa sulla casa, l’IMU cambiata di nome e di importo. Sappiamo solo che la fregatura sarà dolorosa e che in questo clima di incertezza saranno così tanti gli errori che pagheremo quasi certamente qualcuna delle multe che l’erario applica ai fessi che ancora ci provano a pagare le tasse.
Napolitano guarda sconsolato questo suo governo, incapace di fare quello per cui l’ha creato e sempre pronto a ingannare il Parlamento con commi ed emendamenti che favoriscono questo o quello, così spudoratamente da farci ringraziare tutti i giorni che ci siano i M5S che, almeno, impediscono le nefandezze più macroscopiche.

AUGURI IN TONO MINORE

Tirarsi su le maniche, tirare fuori la grinta, dotarci di un po’ di coraggio, decidere di rimettere in gioco tutto, ricordarsi del 99% di persone che se la passano peggio di noi, incazzarci per chi non merita e per chi non considera gli altri, pretendere che si chiamino le cose col loro nome…
Buon Natale… Italiano normale!
Mariano

SAPERE

Ogni tanto la scuola torna di moda… magari solo per considerarne negativamente le prestazioni o per puntare l’indice accusatorio sulle numerose disfunzioni. Ma poi…
Ignoranza, il collante di una nazione
In Parlamento approvano un emendamento che penalizza i comuni che lottano contro il gioco d’azzardo, militanti ed elettori si ribellano e assicurano che si è trattato di un errore a cui rimedieranno. Con errori simili passano provvedimenti che assicurano a quella o quella lobby rendite di posizione, prebende e vantaggi che gridano vendetta per la sfacciataggine con cui vengono concessi e per lo stridente contrasto con il salasso continuo a cui vengono sottoposti gli Italiani senza santi in paradiso. Ma si fa finta di nulla… tutto passa, dagli F35 all’aumento degli stanziamenti per la Difesa.
Più in piccolo le cose funzionano con lo stesso meccanismo, con la stessa sfacciata dipendenza della politica dal mondo degli affari: dalle varianti urbanistiche, ai piani di interventi di realizzazione di residenze e servizi, fino alla compulsiva creazione di società pubbliche con le quali sindaci e piccoli amministratori dilettanti giocano alla finanza coi soldi nostri.

LEGALITA’ E CINISMO di F. Maletti

Dopo ogni terremoto, frana o alluvione, arriva sempre la ricostruzione
Gli ostacoli al progresso

Alcuni giorni fa, all’interno di un supermercato, ho incontrato un amico che non vedevo da tempo. Il mio amico, infatti, era da pochi giorni tornato dalla Sardegna: poco prima che l’alluvione facesse quegli sconquassi dei quali giornali e tv hanno dato ampio risalto. Per dovere di completezza preciso che questo mio amico anni fa ha comprato una casa in Sardegna (intestandola subito al figlio per non pagare le tasse come seconda casa: così come in queste circostanze fanno un po’ tutti, me compreso, quando possono). Così che, da allora, essendo contemporaneamente andato in pensione, ogni anno nel periodo che va da fine maggio ai primi di novembre, là va a risiedere insieme alla moglie. Da maligno quale sono (ma credo di essere in buona compagnia) ritengo che il suo passato lavorativo da idraulico...

UNA STORIA INCREDIBILE

Se non fossi stato lì, non ci  avrei creduto. Racconto la storia dacché il protagonista ha deciso di renderla pubblica… nero su bianco, tutto vero!
Sotto la divisa…
Alessandro è un giovane consigliere comunale del M5S della mia città (era il candidato a sindaco della lista che, un anno fa, ha portato a casa il 16% e quattro consiglieri)  Da poco laureato in ingegneria, si sbatte come tutti per cercare di rendere produttiva la sua elezione, magari risolvendo qualche problema che angustia i cittadini. E’ per questo che presenta la proposta di estendere alla notte il servizio di sorveglianza da parte della Polizia Municipale, fra i lazzi della maggioranza e con lo sguardo canzonatorio del sindaco (di mestiere portaborse del PD in Regione). Nel corso del suo intervento i Vigili Urbani li chiama civich, utilizzando l’appellativo classico e per nulla offensivo in uso fino a qualche anno fa alle nostre latitudini. Apriti cielo: il sindaco portaborse si inalbera e riprende il consigliere per l’appellativo utilizzato, con una foga e una veemenza che sorprende i presenti e non solo loro.
Il giovane Alessandro, colto anche lui di sorpresa, si scusa specificando di non aver avuto nemmeno lontanamente la volontà di offendere chicchessia.

IL ROSSETTO di F. Maletti

Una riflessione “a freddo” sull’esito delle primarie del PD da chi lo conosce bene… E voi, che ne dite?
Vera gloria?
Premetto subito che alle ultime primarie del PD non sono andato a votare. A chi interessasse conoscerne le ragioni preciso subito che, pur non essendomi più iscritto al PD solo per i motivi inerenti la gestione lobbystica e poco democratica del mio Circolo di appartenenza, continuo a ritenere che in un partito (qualunque esso sia) la nomina del suo segretario debba essere competenza esclusiva dei suoi iscritti. Diversamente, nonostante enfasi e teatralità profuse, non è altro che un patetico espediente per attirare l’attenzione sul Pd da parte delle persone: a prescindere, in questo caso, dalla affinità delle loro convinzioni politiche con quelle dello stesso PD.
Tutto questo rischia di causare, in modo evidente, effetti nefasti sulla dirigenza e sulla identità del partito stesso.

VERSO IL FONDO

Forconi, blocchi, proteste, minacce, ipocrisie, sdegno, domande, risposte e paure…
Cos’è un forcone?
Mi sarebbe piaciuto fare la domanda ad alcuni di quelli che mi hanno fermato l’altro ieri, durante uno dei blocchi istituiti in città e fuori. Così, solo per sapere se avevano idea dell’oggetto, a cosa servisse e che uso se ne faceva (occasionalmente) in passato. Ricordate la scena iniziale di Novecento di Bertolucci, quella dei fascistoni (Sutherland e la Betti) che vengono inseguiti coi forconi dai braccianti che lavorano nei campi passandosi la voce dell’avvenuta Liberazione?
Il forcone (come la falce) evoca in chi l’agricoltura l’ha ancora vista dal vero l’idea della sommossa, della ribellione delle classi subalterne. E’ lo strumento con cui i contadini si facevano giustizia da sé oltre che il simbolo della loro oppressione. Non credo che sia stato scelto a caso l’anno scorso in Sicilia, al debutto del così detto “movimento dei forconi” e non credo che sia nemmeno un caso se quest’anno è ritornato prepotentemente di moda, senza apprezzabili cambiamenti.

SVOLTA?

Corte Costituzionale decide, Renzi vince: e adesso?
Le sorprese di Natale
In molti temevano che la Corte costituzionale rinviasse la decisione sul porcellum… e invece ha deciso, oltre tutto nel modo più netto possibile, così netto che in pochi speravano tanto.
Ieri il PD ha fatto le sue primarie, registrando una discreta affluenza e una vittoria più netta del previsto di Matteo Renzi. Nel centrodestra sembra oramai chiaro che Alfano e i suoi hanno partorito un forse nobile tentativo di destra “normale”, Berlusconi sembra però essere in grado di eliminarli con la stessa grazia con cui ha eliminato prima figure politiche di migliore qualità e levatura.
Nel mentre Parlamento e Governo titillavano il tempo e cincischiavano con i problemi drammatici del nostro paese, apparendo ogni ora che passa sempre più inadeguati e incapaci di soluzioni radicali e visioni strategiche su come uscire da questo stallo. Da oggi non ci sono più scuse: se appare impossibile immaginare una veloce uscita dallo stallo economico e sociale, assai meno difficile è che chi deve faccia ciò per cui si è impegnato.

CAOS DEMOCRATICO

Le ultime giornate di campagna elettorale per le primarie democratiche ci riservano continue sorprese…
Tutto e il suo contrario
Dunque, Civati  arriva in val Susa e dice che è contro il progetto di TAV in valle (leggi), che è oramai fuori dalle priorità, che anche la Bocconi dice che non va bene eccetera. Condivido, d’altra parte – al netto dei fanatismi e della voglia di trasformare la questione TAV in una battaglia ideologica con “antagonisti” da una parte e “istituzionali” dall’altra – l’evidenza dei rischi economici e umani dell’opera sono noti già da tempo e non c’è bisogno di essere estremisti anti-progresso per preoccuparsene. Altro è discutere e decidere di potenziare il traffico ferroviario transalpino con linee efficienti e convenienti, il vero tema che qualunque governo, locale o nazionale, dovrebbe finalmente porsi (leggi). Forse Civati, per meglio dire il suo approccio, è quello buono a svelenire il clima e riportare la spinosa questione nei suoi binari, tecnici e politici, separando il grano dal loglio. Ma...

SVOLTA O SVOLTINA?

Aspettiamo da anni che succeda qualcosa, che un eventi particolare dia il giro a questa palude che invischia tutto e tutti… potrebbe essere questo il momento
Il cambiamento possibile
La settimana che comincia oggi potrebbe passare alla storia come la “settimana della svolta”. Ha cominciato ieri Grillo a Genova: in tanti in piazza a disegnare gli scenari per i prossimi mesi, con il consueto corollario di giornalisti “finti scemi” a raccontare una manifestazione diversa. Continuano a definire Grillo “il comico”, ma non parlano di Renzi come del “disoccupato” o di Cuperlo come del “funzionario di partito”, qualificandoli cioè per il lavoro che hanno fatto o fanno invece che per il ruolo politico che rivestono. Forse sperano di sminuirne la portata e il peso, non si accorgono che così legittimano quelli che definiscono i giornalisti “giornalai”, specie quando raccontano una realtà diversa da quella che vorrebbero vedere scritta. Un fenomeno lo speaker de La7 che ieri sera ha scambiato la proposta di referendum sull’euro con il referendum sull’Europa, come se fossero al stessa cosa…
Domani, martedì, la Corte Costituzionale dovrebbe dichiarare incostituzionale la legge elettorale con cui abbiamo, fra l’altro, costruito il Parlamento attualmente in carica.