A proposito degli ultimi eventi relativi alla campagna per le elezioni amministrative di Grugliasco del prossimo aprile, riportiamo il testo della lettera al direttore di Luna Nuova scritta da Mariano Turigliatto e pubblicata lo scorso 26 gennaio. Sullo stesso argomento proponiamo anche la voce delle nuove leve, con l'articolo di Marco D'Acri. Gli aggiornamenti sulla situazione sono rintracciabili su questo sito cliccando sull'icona Grugliasco democratica.
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LETTERA AL DIRETTORE
di Mariano Turigliatto
Gentile direttore,
sullo scorso numero del Suo giornale, ho letto una lettera a firma dei responsabili dei partiti del centrosinistra grugliaschese che mi chiama in causa direttamente. Vorrei rispondere e Le chiedo pertanto ospitalità.
I partiti del centrosinistra trovano ridicola la richiesta di primarie. Che cosa ci sarebbe di umiliante – o di ridicolo - nel discutere serenamente delle luci e delle ombre di cinque anni di amministrazione, coinvolgendo coralmente associazioni, gruppi, singoli cittadini? Se non vogliono farlo – mediante le primarie o con altri metodi - basta dirlo, spiegando anche perché.
Quanto alla valutazione dei cinque anni che stanno finendo, appena abbozzata nel corso di una riunione tenutasi la settimana scorsa, qualche aspetto di concretezza va richiamato. Cominciando dall’Università, l’amministrazione comunale si è pregiudicata il coinvolgimento diretto nella progettazione e nella realizzazione della rimanente parte del polo universitario; a chi pensa che questo sia irrilevante, va ricordato che in quattro anni e mezzo non è successo nulla, anche se confidiamo in buone notizie nelle prossime settimane che, però, non riporteranno al comune quanto perduto.
Quanto ai cantieri, accanto a quelli aperti di recente ce ne sono che durano da cinque anni (Via Olevano, via F.lli Bandiera, Bocciofila di Fabbrichetta, per citarne alcuni), in qualche caso incompleti e abbandonati. Ce n’è uno che si sta trasformando in un salasso economico, il restauro del complesso Villa Claretta.
C’è uno spazio alle Gru che da cinque anni sta attendendo di diventare un valore per il Comune. A chi chiedeva spiegazioni è stato detto che, essendo lo spazio non completato, era difficile da valorizzare… ma dai! Per non dire del cablaggio della città con le fibre ottiche contemplato con il teleriscaldamento, cosa che avrebbe visto l’amministrazione protagonista di servizi informatici evoluti a basso costo per tutti i cittadini E poi ancora, l’inceneritore al Gerbido, dove sono finiti gli strenui oppositori nella giunta e nella maggioranza? Basteranno i soldi delle compensazioni per risarcire di una scelta che vale per i prossimi decenni? E che dire della pizzeria Epicentro spacciata per un centro giovanile?
Quello che ho fatto è un elenco parziale e incompleto delle ombre, delle luci si sa di più, dunque credo che si dovrebbe con pacatezza analizzare le une e le altre per individuare i correttivi per meglio servire la città nei prossimi cinque anni. Per questo abbiamo partecipato e parteciperemo a tutte le occasioni di dibattito e di confronto fra le espressioni del centrosinistra cittadino, purché pubbliche e allargate. Non siamo disponibili ad accodarci al coro di chi dipinge Grugliasco come una specie di paese dei balocchi. Riteniamo che parecchie cose potrebbero essere messe a punto assumendo i problemi come tali e scegliendo l’umiltà come strumento di confronto con ciò che si muove in città.
Quello che proprio non è accettabile sono i metodi con cui si esercita la politica amministrativa a Grugliasco: un impasto di promesse, semi-verità, autocelebrazioni, mezzi impegni, emarginazione di chi dissente, il tutto sempre a tu per tu.
Credo che non sia accettabile anche per la parte di cittadini grugliaschesi che continuano ad essere critici verso l’amministrazione e i partiti che la sostengono e che potrebbero essere utilmente recuperati al centrosinistra se solo la politica si ponesse davvero il problema della partecipazione.
Problema che la lista civica che stiamo formando, "GRUGLIASCO DEMOCRATICA", pone al centro della propria azione, nella consapevolezza che la costruzione di una nuova forza politica, il Partito Democratico, ha davvero bisogno di metodi, persone e idee all’altezza della scommessa di rendere più giusta e forte l’Italia e Grugliasco.
Cordiali saluti.
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LA SCELTA DI GRUGLIASCO DEMOCRATICA
di Marco D’Acri
Dopo la dichiarazione stampa della scorsa settimana che ha annunciato le nostre scelte e dopo la risposta dei partiti di maggioranza, mi preme ora chiarire qualche punto. Innanzitutto ogni scelta di Grugliasco Democratica è una scelta condivisa. E’ vero, nei momenti di confronto con i partiti della maggioranza, il clima è stato davvero collaborativo, ma ogni scelta è stata rimessa alle persone che in questi mesi hanno creduto in quello spazio di discussione che è stato ed è Grugliasco Democratica.
Si è deciso insieme, nel gruppo allargato, e si è deciso che ogni coalizione è tale perché ogni lista che si presenta deve portare le proprie peculiarità, le proprie risorse umane, la propria strada. E la coalizione diventa tale perché le riassume e affida a degli uomini e a delle donne la responsabilità di realizzare quanto proposto. Grugliasco Democratica ha semplicemente deciso di essere coerente con questa idea. Se da un lato, legittimamente dal loro punto di vista, i partiti che già si sono espressi, hanno deciso di compiere la verifica e la costruzione del programma attraverso le riunioni delle segreterie di partito, noi abbiamo creduto che la scelta da percorrere fosse un’altra. Vogliamo essere una lista, per farlo dovremo costruire un programma credibile, coinvolgere, come abbiamo fatto in questi mesi, persone e idee per Grugliasco, dovremo insomma esprimere opinioni e proposte da realizzare. Fatto questo avremo la certezza di essere una realtà proponibile, fatto questo potremo dialogare con chi vorrà condividere, confrontare e sostenere il nostro programma. Eventualmente potremo rivederlo e trovare delle mediazioni accettabili.
Ma ciò non potrà che avvenire in un secondo momento. Altrimenti accadrebbe qualcosa di non piacevole. Da un lato una lista, che non ha ancora terminato il suo percorso, dovrebbe da subito esprimere dei rappresentanti delegati a decidere, pur non avendo una struttura gerarchica (che tra l’altro non desidera). Secondo, perderebbe d’occhio i partecipanti della prima ora e le nuove forze che vuole coinvolgere, per gestire il percorso di verifica e programma attraverso "riunioni di maggioranza", precluse ai più anche per ragioni logistiche. Che dire? Come detto vogliamo provare un metodo diverso. Proveremo a costruire idee, a realizzare un’agenda, a creare una squadra quanto più valida possibile. Se ciò accadrà, saremo pronti e lieti a confrontarci e a decidere a chi affidare la guida, anche adeguandoci ad un piano di coalizione.
Se non accadrà, dovremo farci da parte e ammettere di non esserci riusciti. In quel caso potremo fungere da pungolo e da movimento di opinione verso i partiti di Grugliasco. Questo rischio di fallimento ci spingerà ad impegnarci, a parlare con i cittadini, ad essere collettori di critiche e proposte. Se facessimo un percorso di riunioni di maggioranza, per carità legittimo anch’esso, faremmo sedere i "delegati" su un non comprovato, all’interno del gruppo, principio di rappresentanza.
L’unico augurio che faccio a tutti, proponendo una sorta di gentlemen agreement, è quello di rispettare le scelte di metodo che ognuno decide di compiere. Grugliasco Democratica, rispettando quelle degli altri, ha preso la sua via che in questo articolo ho cercato di spiegare. Questo non vieterà di confrontare le idee e gli obiettivi che avremo programmato. Nessuna porta chiusa, strade diverse. Se ci accorgeremo che la meta è la stessa, saremo davvero tutti contenti. Ma ripeto, una cosa è fondamentale, rispettare le scelte, senza tacciarle di chissà quali fini. Il fine è quello che abbiamo espresso. Rispettarlo non potrà che aiutarci nel dialogo.