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regione piemonte: intervista a roberto quaglia.

                                                                         di Massimiliano Abbruzzese e Fabio Viviani

Dovrebbe avere luogo a breve l'approvazione del nuovo piano ambientale regionale.

Per saperne di più abbiamo incontrato il Dott. Roberto Quaglia, dirigente responsabile del Settore Programmazione e Risparmio in materia Energetica della Regione Piemonte.

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La Presidente Mercedes Bresso ha di recente annunciato la prossima approvazione del piano ambientale regionale. Ha dichiarato anche che una parte importante dei fondi strutturali europei saranno destinati alle energie rinnovabili. Ci anticipa qualcosa in merito?

L’assetto del piano precedente, che risale al 2004, sarà conservato sino alla predisposizione di nuovi meccanismi di programmazione di maggiore versatilità, poiché si era dimostrato un valido strumento di lavoro, che ha dovuto soltanto essere adeguato alle nuove esigenze e alla normativa nazionale. L’interesse della Presidente Bresso e della Giunta regionale è dimostrata dal fatto che i fondi europei che saranno destinati alla diffusione e alla ricerca in campo energetico saranno di circa un quarto del totale, cioè 250 milioni di euro all’incirca. 

Oltre alla diffusione del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili con incentivazioni ad hoc, si lavorerà principalmente in due direzioni: prima di tutto bisogna diffondere la ricerca e la produzione di fonti energetiche altrernative presso le aziende piemontesi, incentivandole a inserire nella loro produzione anche le nuove tecnologie energetiche. Queste ultime dovranno essere caratterizzate da un basso consumo energetico proveniente da fonti rinnovabili, ma anche, e questo è fondamentale, da una bassa produzione di emissioni, per evitare il rischio di vanificare lo sforzo in campo ambientale. In secondo luogo si dovrà provvedere alla formazione dei tecnici e degli operatori del settore. Infatti, è attraverso questi soggetti, che sono gli agenti a diretto contatto con il pubblico, che dovrà passare il messaggio che esistono alternative efficienti e convenienti. L’obiettivo è rendere la scelta ecologica un’opzione naturale e consueta.

La Regione Piemonte è all’avanguardia nell’ambito della ricerca energetica. Cosa pensa del progetto KateGen del Politecnico di Torino, gli acquiloni che, sfruttando la potenza del vento ad altitudini più elevate rispetto alle normali pale eoliche, riescono a trarne maggior profitto?

Seguiamo con interesse questo progetto. Al momento la sperimentazione ha raggiunto risultati incoraggianti, ma non al punto di determinare se si tratti di un mezzo soddisfacente a tutti gli effetti. È una strada che dobbiamo incoraggiare, poiché non può non essere esplorata.

Sono previste novità nel campo dell’informazione?

La percezione dei problemi legati al mutamento climatico sta avanzando velocemente. Gli esiti dell’incontro degli esperti dell’Onu a Parigi svoltosi nei giorni scorsi, così definitivo nelle conclusioni, ma soprattutto le giornate quasi primaverili di questo inverno, stanno convincendo la gente che non si può più fare finta di niente. Informare è di capitale importanza. In Gran Bretagna, nel tentativo di sensibilizzare le nuove generazioni, saranno distribuite in tutte le scuole i DVD del nuovo documentario sui cambiamenti climatici di Al Gore. Anche in Piemonte l’azione regionale è indirizzata da tempo a sensibilizzare le nuove generazioni sulle problematiche ambientali.

A quando la partenza del nuovo piano?

Il problema è di grande urgenza. La Commissione europea stabilisce che la soglia di abbassamento delle emissioni nocive dovrà raggiungere il 20% entro il 2013. È un obiettivo imponente che supera quelli di Kyoto. Per quanto riguarda l’impegno già attivo nella Regione Piemonte, stiamo già lavorando per il raggiungimento dei nuovi obiettivi che la Giunta regionale ha messo a punto.

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