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SCANDALI SINISTRI

Vent’anni fa un’indagine della Magistratura torinese scoperchiava una “cupola” ante litteram nella quale si sperimentavano gli schemi della gestione del potere e della corruzione che ancora oggi segnano la storia italiana
Lo scandalo Le Gru vent’anni dopo
corruption Mi ha fatto un certo effetto leggere le due paginate che Nord Ovest del 30 gennaio ha dedicato al ventennale della Tangentopoli torinese, commentando le analogie e le differenze con gli scandali che oggi toccano parti del centrosinistra italiano. E' effetto di un protagonista (non ancora reduce), il rammarico di quello che avrebbe potuto essere e che non è stato, ma soprattutto alla mancata profonda riflessione intorno ai meccanismi della corruzione in politica, quella riflessione che avrebbe potuto “vaccinarla” dagli scandali che ne contrassegnano il cammino (leggi articolo)
Gli errori e le degenerazioni si ripetono sempre uguali, qualche volta perfino con gli stessi protagonisti, fotografia di un paese che non impara mai dai suoi errori e dove i maestri sono scambiati per agitatori e questi ultimi per eroi. Salvo Anzaldi, autore dell’articolo principale, tutte queste cose le mette in luce con la maestria e l’obiettività che gli sono caratteristiche.
Se avrete voglia di leggere gli articoli di Nord Ovest, vi renderete conto di quanto lo scandalo Le Gru assomiglia alla vicenda Penati di Sesto San Giovanni (altra Stalingrado d’Italia), solo a oltre dieci anni di distanza. Verrete a contatto con una generazione di politici che, al confronto con gli squali di oggi, facevano persino tenerezza quando venivano beccati a vendersi per pochi milioni (di lire); gente per bene trascinata dalla stupidità e dalle prime crepe della politica in vortici di il “così fan tutti”; diventava il modo per diventare tutti ricattati da qualcuno e ricattatori di qualcun altro, in una strana tessitura che, ad un certo punto si è strappata per sempre,in un fragore sinistro che ha spianato la strada a vent’anni di Berlusconi e a chissà quanti altri ancora di berlusconismo.

Leggi le storie del Monte dei Paschi e vedi cosa sono diventate le logiche di alcuni giovani amministratori di sinistra di allora, vincenti nel partito, sempre in tiro, avidi di potere e spregiudicati quanto basta nel perseguire scopi personali ammantati di paroloni. Soprattutto leggi il secondo pezzo (leggi l’articolo) e comprendi come, a Grugliasco e chissà in quali altri posti dove qualcuno ha scoperchiato la pentola, appena calata l’attenzione e la passione, si sono consumate vendette atroci, condite con bassezze irraccontabili e storie di “discesa all’inferno” ancora tutte da raccontare.
Interessante chiedersi che fine hanno fatto i protagonisti di allora, come e di cosa vivono, cosa sono diventati, che ne è delle loro storie. Si fanno scoperte interessanti e si trova la risposta a molte domande di oggi. Grazie Salvo!

Mariano
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