A risultati acquisiti, sono tanti che non capiscono o che fanno finta di non capire...
Queruli e piangenti i fan di Renzi continuano a fare come i bambini quando perdono e scrivono/dicono: "Adesso vogliamo proprio vedere che cosa faranno quelli del NO", come se si trattasse di un partito e non di un insieme di elettori - la maggioranza - che ha espresso, con le più svariate motivazioni, un giudizio negativo su un progetto di riforma della Costituzione.
"Quelli del NO" sono 19 milioni e hanno così votato: piaccia o non piaccia, questa è la democrazia. Continuare a classificarli come "quelli che non hanno avuto il coraggio di cambiare" o che "hanno avuto paura di osare" o, peggio, come vittime dei "populisti", è continuare a insultare "l'accozzaglia" dimostrando di non capire e di non volerlo fare. Perché hanno scelto questa opzione, invece di abbandonarsi al mantra renziano del cambiamento fine a se stesso, è materia di dibattito e discussione, di analisi politiche e sociologiche, di riflessioni su cosa è diventato questo paese. Non può continuare questa lagna perché, così facendo, si allarga quel solco che proprio la protervia e l'incoscienza del premier ha già scavato in profondità .
Qualcuno spieghi a Renzi - sembra proprio che non l'abbia capito nemmeno adesso - che il 40% di SI non è il suo partito futuro: fra quelli che hanno così votato ce ne sono parecchi che hanno valutato che fosse questa la scelta meno dolorosa, qualcuno spaventato dalle minacce di instabilità , di crollo delle borse, di fallimento delle banche; qualcun altro condizionato dal martellamento univoco dei mass media allineati al premier. Una cosa così non si era mai vista, un'occupazione di tutti gli spazi e anche di più, senza alcun rispetto e alcun controllo efficace. L'effetto è stato controproducente, a quanto pare, perché ha rappresentato bene agli Italiani la visione del potere di Renzi e dei suoi, il modo che hanno di intendere il processo democratico e il rispetto dei diritti.
In questo senso il vero populista è stato proprio lui, peggio del peggiore arruffapopolo e pronto a mentire spudoratamente, a minacciare, a utilizzare i soldi pubblici per promettere e compravendere. Molti miei amici continuano a compiangerlo, attribuendogli doti di grande statista, parlano di perdita per l'Italia. Ma che idea hanno loro del vivere civile, delle democrazia? E di quello che abbiamo visto fare dal premier in questa campagna elettorale interminabile? Un paese non si governa così e lo scrive anche chi, come me, non deve certo giustificarsi in quanto voglia e pratica del cambiamento.
Fra i vincitori c'è la corsa a intestarsi la vittoria, sarebbe stato lo stesso se avesse vinto il SI. Davvero crediamo che gli Italiani non sappiano discernere fra le ragioni che ha spinto il 60% di loro a scegliere il NO dalle intemperate di Salvini & Co?
Questo referendum l'hanno perso Renzi, il PD, la RAI, Stamparepubblica e il Corriere. L'hanno perso anche le Gruber e i Fazio, Confindustria, Napolitano, le banche e le oligarchie europee.
Questo referendum non l'ha vinto nessun partito e nessun personaggio politico, l'hanno vinto quelli del Fatto e gli Italiani che hanno chiesto un cambiamento sul serio, non la solita presa per i fondelli. Prima la si capisce, prima questo paese tornerà a progredire. Renzi è stato una bella promessa, purtroppo svaporata per troppa ingordigia.
Il 4 dicembre resterà nella storia, non so se come svolta positiva o accelerazione verso il baratro, ma nessuno deve dimenticare che i protagonisti (tutti) di questa vicenda sono già passato, il domani è altrove. Varrebbe la pena occuparcene con più passione e competenza di quella che abbiamo messo fin qua.
Mariano
L'auto elettrica va bene? ... perché se la doccia è di sinistra ed il bagno
è di destra ....
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Perché non sono convinto dalla* politica europea sulle auto elettriche.*
Il problema reale è che oggi la produzione elettrica da fonti rinnovabili è
solo...