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GIOVANI VECCHI

Il modello di giovane impegnato dei “partiti che contano” è a volte lo stesso dei vecchi che si candidano a sostituire. E gli uni non imparano niente dagli altri: sanno già tutto!
Questione di anagrafe?
Il 2013 passerà alla storia come l’anno del ricambio generazionale: in Parlamento fuori tanti vecchi, alcuni anche “illustri”, e dentro gente giovane. Al governo un premier quarantenne e parecchi ministri nei paraggi, il neosegretario del PD di appena quarant’anni, pieno di energia e di voglia di fare. La frenesia del gggiovane ha trovato corpo e forma nella società più vecchia e incartapecorita del pianeta, conservatrice fino al midollo e di un egoismo agghiacciante… e questa frenesia ha cancellato e soffocato ogni spinta vera al cambiamento, trasformandolo in una ridicola questione puramente anagrafica.
Quanti di noi, afflitti da una malattia seria, hanno scelto il medico a cui affidarsi sulla base della sua gggiovanezza? Chi mai sceglierebbe il meccanico a cui far riparare l’auto prima di un lungo viaggio sulla base della sua carta di identità?

VELENI DI FINE ANNO

L’impazzimento del paese procede a gonfie vele. Oramai è tutto un correggere e cambiare provvedimenti e decisioni… come i topi che scappano dalla stiva della nave che affonda
La bussola
Siamo arrivati alla fine dell’anno e ancora non sappiamo quali esatti contorni avrà la nuova tassa sulla casa, l’IMU cambiata di nome e di importo. Sappiamo solo che la fregatura sarà dolorosa e che in questo clima di incertezza saranno così tanti gli errori che pagheremo quasi certamente qualcuna delle multe che l’erario applica ai fessi che ancora ci provano a pagare le tasse.
Napolitano guarda sconsolato questo suo governo, incapace di fare quello per cui l’ha creato e sempre pronto a ingannare il Parlamento con commi ed emendamenti che favoriscono questo o quello, così spudoratamente da farci ringraziare tutti i giorni che ci siano i M5S che, almeno, impediscono le nefandezze più macroscopiche.

AUGURI IN TONO MINORE

Tirarsi su le maniche, tirare fuori la grinta, dotarci di un po’ di coraggio, decidere di rimettere in gioco tutto, ricordarsi del 99% di persone che se la passano peggio di noi, incazzarci per chi non merita e per chi non considera gli altri, pretendere che si chiamino le cose col loro nome…
Buon Natale… Italiano normale!
Mariano

SAPERE

Ogni tanto la scuola torna di moda… magari solo per considerarne negativamente le prestazioni o per puntare l’indice accusatorio sulle numerose disfunzioni. Ma poi…
Ignoranza, il collante di una nazione
In Parlamento approvano un emendamento che penalizza i comuni che lottano contro il gioco d’azzardo, militanti ed elettori si ribellano e assicurano che si è trattato di un errore a cui rimedieranno. Con errori simili passano provvedimenti che assicurano a quella o quella lobby rendite di posizione, prebende e vantaggi che gridano vendetta per la sfacciataggine con cui vengono concessi e per lo stridente contrasto con il salasso continuo a cui vengono sottoposti gli Italiani senza santi in paradiso. Ma si fa finta di nulla… tutto passa, dagli F35 all’aumento degli stanziamenti per la Difesa.
Più in piccolo le cose funzionano con lo stesso meccanismo, con la stessa sfacciata dipendenza della politica dal mondo degli affari: dalle varianti urbanistiche, ai piani di interventi di realizzazione di residenze e servizi, fino alla compulsiva creazione di società pubbliche con le quali sindaci e piccoli amministratori dilettanti giocano alla finanza coi soldi nostri.

LEGALITA’ E CINISMO di F. Maletti

Dopo ogni terremoto, frana o alluvione, arriva sempre la ricostruzione
Gli ostacoli al progresso

Alcuni giorni fa, all’interno di un supermercato, ho incontrato un amico che non vedevo da tempo. Il mio amico, infatti, era da pochi giorni tornato dalla Sardegna: poco prima che l’alluvione facesse quegli sconquassi dei quali giornali e tv hanno dato ampio risalto. Per dovere di completezza preciso che questo mio amico anni fa ha comprato una casa in Sardegna (intestandola subito al figlio per non pagare le tasse come seconda casa: così come in queste circostanze fanno un po’ tutti, me compreso, quando possono). Così che, da allora, essendo contemporaneamente andato in pensione, ogni anno nel periodo che va da fine maggio ai primi di novembre, là va a risiedere insieme alla moglie. Da maligno quale sono (ma credo di essere in buona compagnia) ritengo che il suo passato lavorativo da idraulico...

UNA STORIA INCREDIBILE

Se non fossi stato lì, non ci  avrei creduto. Racconto la storia dacché il protagonista ha deciso di renderla pubblica… nero su bianco, tutto vero!
Sotto la divisa…
Alessandro è un giovane consigliere comunale del M5S della mia città (era il candidato a sindaco della lista che, un anno fa, ha portato a casa il 16% e quattro consiglieri)  Da poco laureato in ingegneria, si sbatte come tutti per cercare di rendere produttiva la sua elezione, magari risolvendo qualche problema che angustia i cittadini. E’ per questo che presenta la proposta di estendere alla notte il servizio di sorveglianza da parte della Polizia Municipale, fra i lazzi della maggioranza e con lo sguardo canzonatorio del sindaco (di mestiere portaborse del PD in Regione). Nel corso del suo intervento i Vigili Urbani li chiama civich, utilizzando l’appellativo classico e per nulla offensivo in uso fino a qualche anno fa alle nostre latitudini. Apriti cielo: il sindaco portaborse si inalbera e riprende il consigliere per l’appellativo utilizzato, con una foga e una veemenza che sorprende i presenti e non solo loro.
Il giovane Alessandro, colto anche lui di sorpresa, si scusa specificando di non aver avuto nemmeno lontanamente la volontà di offendere chicchessia.

IL ROSSETTO di F. Maletti

Una riflessione “a freddo” sull’esito delle primarie del PD da chi lo conosce bene… E voi, che ne dite?
Vera gloria?
Premetto subito che alle ultime primarie del PD non sono andato a votare. A chi interessasse conoscerne le ragioni preciso subito che, pur non essendomi più iscritto al PD solo per i motivi inerenti la gestione lobbystica e poco democratica del mio Circolo di appartenenza, continuo a ritenere che in un partito (qualunque esso sia) la nomina del suo segretario debba essere competenza esclusiva dei suoi iscritti. Diversamente, nonostante enfasi e teatralità profuse, non è altro che un patetico espediente per attirare l’attenzione sul Pd da parte delle persone: a prescindere, in questo caso, dalla affinità delle loro convinzioni politiche con quelle dello stesso PD.
Tutto questo rischia di causare, in modo evidente, effetti nefasti sulla dirigenza e sulla identità del partito stesso.

VERSO IL FONDO

Forconi, blocchi, proteste, minacce, ipocrisie, sdegno, domande, risposte e paure…
Cos’è un forcone?
Mi sarebbe piaciuto fare la domanda ad alcuni di quelli che mi hanno fermato l’altro ieri, durante uno dei blocchi istituiti in città e fuori. Così, solo per sapere se avevano idea dell’oggetto, a cosa servisse e che uso se ne faceva (occasionalmente) in passato. Ricordate la scena iniziale di Novecento di Bertolucci, quella dei fascistoni (Sutherland e la Betti) che vengono inseguiti coi forconi dai braccianti che lavorano nei campi passandosi la voce dell’avvenuta Liberazione?
Il forcone (come la falce) evoca in chi l’agricoltura l’ha ancora vista dal vero l’idea della sommossa, della ribellione delle classi subalterne. E’ lo strumento con cui i contadini si facevano giustizia da sé oltre che il simbolo della loro oppressione. Non credo che sia stato scelto a caso l’anno scorso in Sicilia, al debutto del così detto “movimento dei forconi” e non credo che sia nemmeno un caso se quest’anno è ritornato prepotentemente di moda, senza apprezzabili cambiamenti.

SVOLTA?

Corte Costituzionale decide, Renzi vince: e adesso?
Le sorprese di Natale
In molti temevano che la Corte costituzionale rinviasse la decisione sul porcellum… e invece ha deciso, oltre tutto nel modo più netto possibile, così netto che in pochi speravano tanto.
Ieri il PD ha fatto le sue primarie, registrando una discreta affluenza e una vittoria più netta del previsto di Matteo Renzi. Nel centrodestra sembra oramai chiaro che Alfano e i suoi hanno partorito un forse nobile tentativo di destra “normale”, Berlusconi sembra però essere in grado di eliminarli con la stessa grazia con cui ha eliminato prima figure politiche di migliore qualità e levatura.
Nel mentre Parlamento e Governo titillavano il tempo e cincischiavano con i problemi drammatici del nostro paese, apparendo ogni ora che passa sempre più inadeguati e incapaci di soluzioni radicali e visioni strategiche su come uscire da questo stallo. Da oggi non ci sono più scuse: se appare impossibile immaginare una veloce uscita dallo stallo economico e sociale, assai meno difficile è che chi deve faccia ciò per cui si è impegnato.

CAOS DEMOCRATICO

Le ultime giornate di campagna elettorale per le primarie democratiche ci riservano continue sorprese…
Tutto e il suo contrario
Dunque, Civati  arriva in val Susa e dice che è contro il progetto di TAV in valle (leggi), che è oramai fuori dalle priorità, che anche la Bocconi dice che non va bene eccetera. Condivido, d’altra parte – al netto dei fanatismi e della voglia di trasformare la questione TAV in una battaglia ideologica con “antagonisti” da una parte e “istituzionali” dall’altra – l’evidenza dei rischi economici e umani dell’opera sono noti già da tempo e non c’è bisogno di essere estremisti anti-progresso per preoccuparsene. Altro è discutere e decidere di potenziare il traffico ferroviario transalpino con linee efficienti e convenienti, il vero tema che qualunque governo, locale o nazionale, dovrebbe finalmente porsi (leggi). Forse Civati, per meglio dire il suo approccio, è quello buono a svelenire il clima e riportare la spinosa questione nei suoi binari, tecnici e politici, separando il grano dal loglio. Ma...

SVOLTA O SVOLTINA?

Aspettiamo da anni che succeda qualcosa, che un eventi particolare dia il giro a questa palude che invischia tutto e tutti… potrebbe essere questo il momento
Il cambiamento possibile
La settimana che comincia oggi potrebbe passare alla storia come la “settimana della svolta”. Ha cominciato ieri Grillo a Genova: in tanti in piazza a disegnare gli scenari per i prossimi mesi, con il consueto corollario di giornalisti “finti scemi” a raccontare una manifestazione diversa. Continuano a definire Grillo “il comico”, ma non parlano di Renzi come del “disoccupato” o di Cuperlo come del “funzionario di partito”, qualificandoli cioè per il lavoro che hanno fatto o fanno invece che per il ruolo politico che rivestono. Forse sperano di sminuirne la portata e il peso, non si accorgono che così legittimano quelli che definiscono i giornalisti “giornalai”, specie quando raccontano una realtà diversa da quella che vorrebbero vedere scritta. Un fenomeno lo speaker de La7 che ieri sera ha scambiato la proposta di referendum sull’euro con il referendum sull’Europa, come se fossero al stessa cosa…
Domani, martedì, la Corte Costituzionale dovrebbe dichiarare incostituzionale la legge elettorale con cui abbiamo, fra l’altro, costruito il Parlamento attualmente in carica.