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Ammortizzatori sociali a convegno.


Mercoledì 3 dicembre, alle ore 21 presso la sala "Pasquale Cavaliere" di Palazzo di Città 14 a Torino, verrà presentata "Un'idea sulla riforma degli ammortizzatori sociali". Si tratta di una serata ispirata dal libro scritto da Tito Boeri e Pietro Garibaldi e intitolato "Un nuovo contratto per tutti".
A discuterne mercoledì 3 saranno: Pietro Garibaldi, economista e autore del libro; Luigi Viacelli, vicepresidente dell'associazione Professionisti di outplacement e il consigliere regionale Mariano Turigliatto. A moderare l'incontro sarà Marco Sodano, giornalista de La "Stampa".
Il tema è di grande attualità anche in considerazione degli effetti che la crisi economica si avvia a produrre sul mondo del lavoro. La serata è organizzata da CIVICA.
 

La Nota sul Consiglio Regionale.

Anteprima

 

di Patrizio Brusasco

 

Sabato 29 Novembre: Giornata nazionale della colletta alimentare.

Ci saranno anche gli assessori ed i consiglieri regionali tra i 10.000 volontari della Fondazione Banco Alimentare che sabato 29 novembre animeranno in mille supermercati piemontesi la 12a. edizione della Giornata nazionale della colletta alimentare, che si avvale del sostegno della Regione e a cui collabora anche la Protezione Civile regionale.

"La giornata è una iniziativa importante e meritevole - annota l'assessore al welfare, Teresa Angela Migliasso - che la Regione sostiene rinnovando da anni una convenzione. La ricaduta positiva dell'attività del Banco è duplice: da un lato è in grado di offrire generi di prima necessità in caso di emergenze umanitarie, dall'altro funge da stimolo educativo per tanti giovani che hanno voglia di impegnarsi nel volontariato".

Ovviamente al centro del dibattito consiliare la tragedia del Liceo Darwin di Rivoli (TO), a cui ha fatto seguito la conferenza stampa, convocata dal presidente del Consiglio regionale Davide Gariglio, sulla suddetta Giornata nazionale della Colletta alimentare, e quella convocata dall'opposizione in Sala dei Presidenti relativa alle misure anticrisi.

La minoranza chiede, a fronte di un verosimile e forte rischio economico per la nostra Regione, una revisione del bilancio di previsione, di cui si chiede la riscrittura radicale dell'articolato, la drastica riduzione dell'indebitamento, il taglio degli sprechi e l'introduzione di nuove priorità di spesa; inoltre, un programma dei lavori pubblici che tenga conto di quelli immediatamente cantierizzabili, la triplicazione delle risorse per le attività produttive.

 

 

La legge che avvelena lacqua.

 

di Mariano Turigliatto


Porta la data del 6 agosto, la stessa della bomba di Hiroshima. Non ha con sé e per fortuna nulla di atomico, ma i suoi effetti saranno comunque assai sgradevoli. Si tratta della legge 133 firmata dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti e in particolare del suo articolo 23 bis, approvato con il beneplacito dell'opposizione in pieno solleone e ad appena due giorni dall'inizio dei Giochi olimpici di Pechino. Senza fare troppi giri di parole, l'articolo 23 bis della legge 133 privatizza i servizi idrici. Costringe i Comuni a mettere sul mercato le proprie reti entro il 2010, espropriandoli di un'entrata certa e di una sorveglianza sul territorio che è anche garanzia di sicurezza.

La norma approvata la scorsa estate in Parlamento non ha eguali in tutta Europa e, di fatto, sublima in negativo un processo iniziato sei anni or sono, quando cioè le vecchie municipalizzate furono costrette a tramutarsi in società per azioni, più snelle e più operative. L'Italia venne così divisa in 90 bacini idrici e ai Comuni toccò consorziarsi dando mano a bollette che includevano anche tutti i costi, non più scaricabili sul resto delle tasse. Doveva essere un passo avanti, garantito dall'ingresso del privato (banche, industrie, multinazionali) e del relativo denaro. Invece è  stato un colossale flop: nessun investimento serio per rifare acquedotti o reti, tanto che nessuno tra i 26 bacini privatizzati compare tra quelli più virtuosi, capaci cioè di reti efficienti e tariffe competitive (quelle di Cap ed Mm, aziende pubbliche milanesi, sono tra le più basse d'Europa).
Ora i 64 bacini che non hanno dato spazio al privato cadono però di fronte all'articolo 23 bis: l'acqua non è più un diritto collettivo, ma un bisogno individuale che ciascuno deve pagarsi. Da un vaso di Pandora tutto tricolore fuoriescono allora squallidi scenari appena visti nei cieli di (Al)Italia: contatori e relativi profitti affidati a banche, industrie, multinazionali e via lucrando, costi di rifacimento delle reti idriche (rimaste in mano pubblica) a spese dei cittadini.

In tutta Italia si stanno organizzando forme di resistenza agli effetti di questa legge scellerata e sono soprattutto i sindaci lombardi ad aver aperto gli occhi ai loro colleghi sui nefasti effetti di una tale decisione. L'acqua è un business mondiale clamoroso, destinato a crescere in via esponenziale per via dell'offerta che si riduce e della domanda che cresce. I 64 ambiti che non hanno ceduto ai privati e che hanno spesso lavorato bene in condizioni tutt'altro che agevoli si trovano ora a confrontarsi con avversari tosti e determinati, animati dalle leve del profitto e protetti da una politica che mette in secondo piano l'utilità del servizio. Tra i già privatizzati figurano oggi almeno quattro colossi: la romana Acea che ha comprato l'acqua toscana, la Hera di Bologna attivissima in tutta la Padania, la A2A che è il frutto della fusione di Aem Milano e Asm Brescia e, ultima ma non per caso, la "nostra" Iride, figlia di genitori torinesi (Smat) e genovesi (Amga). Peraltro, Acea è stata guidata anche da Walter Veltroni. Un anno fa di questi tempi si parlava con insistenza di una fusione (o quanto meno di una strettissima collaborazione) tra la stessa Acea, Hera e Iride. Un super polo dell'acqua che, oltre a garantire profitti mai visti, avrebbe mosso poltrone politiche importanti sull'asse Roma-Bologna (Torino no, siamo troppo sabaudi per questo tipo di cose, vero?).

A Milano ben 144 Comuni hanno addirittura chiesto un referendum per cancellare il provvedimento con cui la Giunta regionale, già nel 2006, ha separato erogazione e gestione del servizio. Ad animarli, tra gli altri, l'assessore Giovanni Cocciro di Cologno Monzese che ha dichiarato di recente: "Può succedere che i contatori passino a una banca e che questa stacchi l'acqua a un condominio che non paga. A quel punto, il sindaco deve garantire il servizio minimo per ragioni sanitarie, ma non ha più la possibilità di riaprire i rubinetti e deve allora intervenire con autobotti, con acqua che costa cioè tremila volte di più. E non parliamo dei problemi di ordine pubblico: se la gente perde la pazienza, chi se ne fa carico?". Sì, perché per assurdo (ma neanche troppo, a questo punto) può succedere che per segnalare un problema o un guasto si debba telefonare anche in Australia, come è successo ai poveri inglesi che si sono visti triplicare le tariffe.
Del resto, le 400 mila firme raccolte in Italia dai vari comitati per l'acqua pubblica e depositate in Parlamento nel luglio 2007 per una proposta di legge di iniziativa popolare sono rimaste lettera morta. Non s'è trovato uno straccio di relatore né di destra né di sinistra che se ne facesse carico. E la Commissione Antitrust lo ha certificato: situazione di oligopolio con quattro attori forti. Pronta ora a papparsi tutto grazie al 23 bis.. Chi ha detto che l'acqua non ha odore e sapore?

 

La legge che avvelena lacqua.


 
 
di Mariano Turigliatto


Porta la data del 6 agosto, la stessa della bomba di Hiroshima. Non ha con sé e per fortuna nulla di atomico, ma i suoi effetti saranno comunque assai sgradevoli. Si tratta della legge 133 firmata dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti e in particolare del suo articolo 23 bis, approvato con il beneplacito dell'opposizione in pieno solleone e ad appena due giorni dall'inizio dei Giochi olimpici di Pechino. Senza fare troppi giri di parole, l'articolo 23 bis della legge 133 privatizza i servizi idrici. Costringe i Comuni a mettere sul mercato le proprie reti entro il 2010, espropriandoli di un'entrata certa e di una sorveglianza sul territorio che è anche garanzia di sicurezza.

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Bambini senza tv per un giorno.

 

 
Un giorno senza tv per i nostri bambini. E' l'appello lanciato dalla Sip (Società italiana di pediatria) in collaborazione con il quotidiano "La Repubblica". Due gli scopi: sensibilizzare le famiglie ai rischi legati a quello che troppo spesso appare come un innocuo passatempo per bambini e ragazzi, invitare le stesse famiglie a impiegare almeno 24 ore in modo alternativo.
"La Repubblica" ha presentato l'iniziativa sul proprio sito web con un articolo a firma di Alessia Manfredi e ha invitato i genitori a raccontare la propria esperienza sul forum del quotidiano.
 
 
 

Saviano, 2000 letture sul blog.

 

di Mariano Turigliatto

 

Ha superato le 2000 visualizzazioni l'articolo "Io sto con Saviano", pubblicato su questo blog a firma del sottoscritto lo scorso 16 ottobre. Duemila visualizzazioni in 40 giorni significano una media di 50 al giorno: un numero importante per un sito web come questo che certo non ha al suo attivo migliaia di visitatori.
Il merito di tanta attenzione è da attribuire a Roberto Saviano e alla sua storia contrastata, alla condanna che gli è stata inflitta per aver denunciato malaffare e malfattori. Il grido di dolore del giovane scrittore napoletano ha fatto alzare la testa a molte persone, l'articolo pubblicato su questo blog ha dato il suo piccolo, importante, contributo. Grazie di cuore a chi vi ha partecipato.
 

2009, anno mondiale del respiro.


 
Il 2009 sarà l'"Anno mondiale del respiro". Lo ha comunicato l'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) rendendo noto un dato scioccante: ogni anno lo smog uccide 13 mila bambini nei primi quattro anni di vita. Colpa dello smog, di quella mistura assassina (effetto serra, anidride carbonica, polvere sottili) che avvelena le nostre città e che, attraverso il fumo, ci uccide con la terribile Bpco: broncopneumopatia cronica ostruttiva, un male che costa morti e denaro (100 miliardi di euro l'anno nella sola Europa).
All'argomento dedica un interessante articolo, a firma di Mario Pappagallo, il sito web del "Corriere della Sera".

LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO SU WWW.CORRIERE.IT


VISITA IL SITO DELL'ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA'
 

Crisi e lavoro, serata a Borgaro.

 

 

Una conferenza pubblica sui temi della crisi economica, l’incertezza del futuro lavorativo e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Si terrà giovedì 27 novembre, alle ore 21, presso Villa Tapparelli a Borgaro.
Vi prenderanno parte: Gian Piero Clement, consigliere regionale di Rifondazione comunista; Davide Franceschin, rappresentante della segreteria della Camera del lavoro – Cgil; Paolo Gallinatti, referente del gruppo consiliare regionale “Insieme per Bresso”; Luca Sanna, responsabile lavoro della Federazione torinese dei Comunisti italiani. A moderare la serata sarà Luigi Benedetto, collaboratore del settimanale “Il Risveglio”.
La serata è organizzata dall gruppo consiliare regionale "Insieme per bresso", Comunisti italiani e Rifondazione comunista.

 

Un Mondo costruito sulla Sabbia.

di Patrizio Brusasco

Per martedì prossimo il movimento democratico CIVICA  organizza un quanto mai attuale e interessante incontro sui rapporti tra economia, finanza e responsabilità, che si sono tinteggiati di infinite valenze e sfumature all'interno delle varie culture e delle varie religioni, che muovono in questo caso sull'altalena della ricchezza e della povertà. Vorrei quindi fare alcune considerazioni che si collegano, almeno credo, al dibattito di martedì prossimo presso la Sala Pasquale Cavaliere a Torino.

Ci ricordiamo tutti, o quasi tutti, dei moniti che ci giungevano da più parti, per lo più da saggi, maestri o anziani, quando ancora non erano anch'essi vittime dell'impazzimento collettivo, e che inneggiavano all'importanza di "costruire", di edificare, in senso materiale ma anche simbolico-spirituale, pena l'inevitabile caduta di ogni sogno e di ogni illusione.

Se è pur vero che in tutta l'esperienza umana rimane spesso un'amara constatazione della fragilità del tutto, dell'illusione cosmica che permea ogni  apparente realtà, almeno per i filosofi più acuti se pur anche stolti, ma perdendo inevitabilmente anche il senso principe dell'esistenza che è poi quello di vivere nell'impermanente come se si fosse eterni, di volare tra finito e infinito come un surfista alle prese di una gigantesca onda e sempre sul limite del baratro, come un funambolo in perenne equilibrio tra fuochi incrociati e opposte forze, è altrettanto vero che la vita prende un senso a patto che glielo si voglia dare, e la sua magia è quella di diventare ciò che noi intimamente desideriamo che essa sia, tra gioie e dolori, aspettative e frustrazioni, tra legittime aspirazioni e incapacità nel realizzarle, perché siamo e rimaniamo essenzialmente uomini, ma pure sempre creature straordinarie e dalle potenzialità insospettate.

Questo lungo e forse superfluo preambolo si sposa con la odierna situazione mondiale e con il totale fallimento dell'economia contemporanea. Forse sarebbe bastato rileggere l'etimo  greco del termine economia, vale a dire "oikos", casa, per capire come la grande finanza dei tempi moderni abbia e mantenga le sue fondamenta nella gestione del focolare domestico, ma la creatività finanziaria mista a un disegno e a un desiderio incessanti di ricchezze hanno travolto le basi stesse della sua esistenza: è stato come costruire un enorme e infinito grattacielo, con l'inconfessabile volontà di creare una Torre di Babele del benessere, senza più curarsi della base fondante che lo reggeva. E alla fine, ovviamente il palazzo è crollato, come un castello di sabbia, e con esso i sogni di una vita in rosa sempre più al verde e dunque nera.

Oggi, anche i più illustri economisti liberisti, ammettono l'importanza dell'etica in tutti i campi umani, poiché, a fronte delle batoste recenti - pare che l'uomo impari e proceda solo a seguito di sconfitte dolorose, salvo poi obliare in un nano secondo -, si è riconsiderata l'ipotesi che la devianza, intesa come deviazione dalla regola, afferente una qualsiasi disciplina o realtà cosmica, che muove attraverso un suo peculiare meccanismo preordinato, sia alla fine la causa di qualsiasi crollo e sconfitta. La morale, l'etica, che attengono al costume di una persona, di una società e di una civiltà, non sono vuoti orpelli o scelte personalistiche, ma al contrario sono leggi intrinseche a ogni realtà che ne permettono l'esistenza stessa. in Oriente si parla di "dharma" (termione sanscrito), che sarebbe appunto la legge intrinseca a ogni individuo e a ogni realtà, dalla cui devianza nasce la malattia, la disfunzione e fino alla distruzione o morte, oppure di "rita" (termine tratto dai Veda, lirici testi ariani di ispirazione religiosa), che sarebbe l'ordine su cui è creato e poggia l'universo. 

Voglio dire che forse, purtroppo per noi, tutte le branche del sapere umano, a partire dalla religione  e fino alla scienza, mantengono nel loro interno, spesso ben celate ai più, leggi sottili e profonde che sfuggono certamente a disamine grossolane e orientate a volgari speculazioni. Piacerebbe a tutti in fondo essere completamente liberi, al di là e al di qua del bene e del male, ma ho paura che ciò non sia proprio possibile, che noi ci si illuda o meno. La realtà alla fine darà sempre il suo responso che ci piaccia o meno, si chiami essa natura, o destino, o giustizia, e fino ad invocare un qualche principio teistico di qualsivoglia natura. E a noi non resta che gioire o patire per le scelte compiute, con la speranza di evitare nel nostro futuro i soliti errori.

 

Attenti, cè la deflazione.

 
 
Sul sito www.lavoce.info è stato pubblicata un'interessante analisi di Francesco Daveri (nella foto), professore ordinario di Politica Economica presso l’Università di Parma. E' intitolato "Venti di deflazione" e si apre con una premessa che colpisce: "I consumatori italiani si preoccupano molto dell'inflazione. Invece nei prossimi mesi il pericolo da cui l'Italia e l'economia mondiale in generale dovranno guardarsi potrebbe essere la riduzione generalizzata dei prezzi". Il professor Daveri invita a fare attenzione al rischio deflazione, sconosciuto e quindi difficile da affrontare.
Daveri insegna anche nel programma Mba della Scuola di Direzione aziendale dell’Università Bocconi. Ha collaborato con la Banca mondiale, il ministero dell’Economia e la Commissione europea. Scrive su "Il Sole 24 Ore" ed è membro del Comitato di redazione de LaVoce.info.

LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO SU LAVOCE.INFO  

La Nota sul Consiglio Regionale.

Anteprima

 

di Patrizio Brusasco

 

Straordinaria, tecnicamente parlando, è stata l'ultima seduta del Consiglio regionale piemontese, richiesta dal consigliere Udc Deodato Scanderebech su un tema delicatissimo e sempre più, purtroppo, di massima attualità: la povertà, un termine che ormai abbiamo imparato a usare quotidianamente e che ricorre in ogni talk show o dibattito politico.

Sulla base degli ultimi dati Istat, l'incidenza di povertà relativa è del 6,6%, vale a dire che oltre 129mila famiglie sono indigenti e oltre 287mila cittadini piemontesi poveri, mentre l'ultimo rapporto dell'Osservatorio del Nord Ovest denuncia che il 13,6% delle famiglie torinesi intervistate ha una qualche difficoltà ad arrivare alla fine del mese: una situazione dunque difficile e che rischia, alla luce della gravissima crisi congiunturale mondiale, di peggiorare ancora.

Al di là delle misure anticrisi che ha predisposto la Giunta regionale e che sta predisponendo in queste ultime ore, il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità dei votanti tre ordini del giorno contro la povertà, chiedendo di estendere gli ammortizzatori sociali ai precari e ai settori del commercio e dei servizi, e impegnando la giunta a individuare nel Bilancio 2009 maggiori risorse da destionare alla lotta contro la povertà.

I documenti sono stati presentati rispettivamente dai consiglieri Larizza (Pd), Bossuto (Prc) e Scanderebech (Udc). Il primo chiede la tutela dei precari, il secondo l'estensione delle tutele sociali a commercio e servizi; infine col terzo documento si chiede alla giunta di reperire maggiori risorse contro la povertà. 

"I precari - dichiara Larizza - sono i primi a essere espulsi dal mercato del lavoro nei momenti di crisi. Sono anche l'unica categoria trasversale al pubblico e al privato. Tutelarli è fondamentale, perché senza una volontà politica specifica il loro recupero e reinserimento lavorativo è molto difficile". Per Scanderebech invece "si deve intervenire con urgenza se si vuole impedire che la povertà si tramuti in miseria".

 

 

 

 

Civiltà di "ONI".

Anteprima

 

di Patrizio Brusasco

 

Ci sono giornate in cui le idee, le sinapsi "culturali", non ti si filano proprio. Ci sono casi in cui non fai a tempo a leggere le prime righe della prima pagina del giornale che subito ti balena un sorriso ironico-sarcastico per le castronerie della civiltà dell'oggi. Facciamoci dunque una sana risata mattutina (ricordo del resto che esiste una forma di yoga che si basa proprio su una contagiosa risata di gruppo appena alzati come portatrice di salute e benessere).

Esempio pratico! Articolo di fondo de La Stampa di Lucia Annunziata che dedica il suo "fondo" (sorta di editoriale) all'uso delle parole in politica, e titola il suo pezzo "Bamboccioni, Fannulloni"...unitevi!, mi verrebbe da aggiungere, con chiaro riferimento ai ministri Padoa Schioppa, autore del conio del primo termine, e Brunetta, lo "zorro" del pubblico impiego.

Dopo la fase dell'altro secolo degli "ismi", il terzo millennio si apre, almeno nella politica italiana, al cospetto di forme nominali terminanti in "ONI": barbONI, il cui numero cresce sempre più; accattONI, fratelli dei primi; mangiONI, visto il crescente numero di obesi, soprattutto fra i bambini; dormigliONI, che sono i cugini dei suddetti fannulloni, quelli che hanno fatto nascere il detto popolare "La notte leONI, il mattino....", e la lista potrebbe continuare all'infinito  naturalmente.

Inutile dire che, a seguito di questa impennata di neurONI,  ma anche di protONI, elettrONI e neutrONI, col risveglio del nucleare (sta passando peraltro in Parlamento una legge o qualcosa del genere sul suo ripristino in Italia), il suggello, l'imprimatur, spetta, come spesso accade, all'impareggiabile Silvio nazionale che con il suo recentissimo co....ONI ha giustamente preteso di apporre l'ultimo sigillo alla terminologia politica, anche perché si deve essere il migliore in tutto.

 

Adulti stranieri a scuola.


 
Al via in 75 scuole del Piemonte "Italiano, parliamone!", corsi rivolti a cittadini stranieri adulti comunitari ed extracomunitari regolarmente presenti sul territorio, che hanno lo scopo di favorire la conoscenza della lingua italiana per facilitare il loro inserimento e l'integrazione nella comunità, con un'attenzione particolare rivolta alle donne.

LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO SUL SITO DELLA REGIONE PIEMONTE  

Iniziative per lAfrica.

Per approfondire le conoscenze di un continente "dimenticato" vi segnaliamo un ciclo di iniziative interessanti organizzate dal comitato "Thomas SankaraXX" e dal centro "Documè".
Lunedì 24 novembre al Cine Teatro "Baretti" di via Baretti 4, a Torino, comincerà la rassegna "Ombres sur la Françafrique" che andrà avanti fino al 22 dicembre. Nella serata inaugurale, alle ore 21.30, dopo la proiezione del film "Una morte in stile coloniale: Patrice Lumumba, una tragedia africana", interverranno la congolese Bamapi Mambu Mulumba e la dottoressa Chiara Castellani, già medico volontario e chirurgo di guerra in Nicaragua con il Mlal e da 17 anni operativa nell'ospedale di Kimbau in Congo, dove è direttrice di una struttura disastrata e abbandonata dai belgi che, solo grazie all'Aifo, dal 2006 ha l'acqua corrente e dal 2007 la corrente elettrica.
Notizie su Kimbau sono rintracciabili all'indirizzo http://www.kimbau.org/kimbau/index.html Mentre si può effettuare una donazione a Kimbau tramite l'Aifo o tramite PeaceLink. Causale: "Per Kimbau" http://www.kimbau.org/kimbau/a/12557.html
Nella rassegna saranno proiettati altri tre documentari-inchiesta sull'assassinio di due grandi personaggi africani, Thomas Sankara e Felix Moumié e dell'ex Segretario delle Nazioni Unite, Dag Hammarskjöld.
I quattro film saranno diffusi a circuito nazionale da Documé e potranno essere richiesti a: http://www.docume.org/page/modalitadesione.htm
Il Festival documentaire "Ombres Sur la Françafrique" si svolgerà contemporaneamente anche a Parigi http://survie.org/article1248.html
Per ulkteiori informazioni: http://www.thomassankara.net/

 

Economia, finanza e responsabilità.

Economia, finanza e responsabilità: tutto sotto la lente di esperti in una conferenza pubblica che si terrà martedì 25 novembre, alle ore 21, presso la sala "Pasquale Cavaliere" di  via Palazzo di Città, a Torino.
Organizzata da CIVICA, l'insieme di liste civiche nato per mettere in rete tutte le esperienze di cittadinanza attiva presenti sul territorio piemontese, la serata conterà sulla presenza di Paolo Foglizzo S.J., Aggiornamenti sociali; Gavino Sanna, presidente dell'Associazione consumatori Italia e Paolo Turati, economista. A moderare la conferenza sarà la giornalista Barbara Aimar.

 

 

 

La Nota sul Consiglio Regionale.

Anteprima

 

di Patrizio Brusasco

 

Sei ordini del giorno (gli odg nella consueta terminologia) anti-crisi sono stati approvati nel corso dell'ultima seduta del Consiglio regionale del Piemonte.

Tutti quelli presentati da Rifondazione (in numero di tre, ndr) riguardavano il problema del carovita e contro le imprese che scelgono di delocalizzare le proprie attività produttive, mentre quello targato Pd chiedeva alla Giunta una "terapia d'urto a sostegno del reddito", e ancora quello dei Moderati e Riformisti che proponeva accordi con le banche per far fronte ai ritardi di pagamento verso i fornitori della Regione Piemonte.

Infine, è stato anche approvato l'odg dell'Udc che impegna l'Esecutivo regionale a implementare le politiche per il lavoro nel bilancio 2009. Bocciate invece le mozioni della minoranza: la prima, presentata da Pdl e Lega, chiedeva la riduzione dell'indebitamento della Regione e l'elaborazione di una Finanziaria 2009 di emergenza; la seconda era un'iniziativa del consigliere leghista Dutto che proponeva la riduzione delle oltre 50 partecipate di Finpiemonte (la società finanziaria regionale).

 

 

 

Boeri e il Paese immobile.

 
 
Si chiama "Viaggio nel Paese immobile" ed è l'inchiesta che il quotidiano "La Repubblica" sta conducendo in questi giorni sulle proprie pagine. Una serie di contributi di prestigio che analizzano l'attuale fase di stallo dell'Italia e propongono alcune possibili soluzioni per uscirne. Ilvo Diamanti, Alberto Statera e Nadia Urbinati sono alcuni degli analisti in viaggio nel Paese immobile, ma a inaugurare la serie è stato un lungo e profondo intervento di Tito Boeri che, martedì 11 novembre, per sbloccare l'Italia ha sostenuto la necessità di "cambiare le regole di selezione della classe politica". Quattro i punti contenuti nell'analisi compiuta dall'economista: 1) stop ai finanziamenti pubblici; 2) no alle liste bloccate dalle segreterie; 3) meno parlamentari e scelti dalla base; 4) primarie vere.

LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO DI TITO BOERI SU "REPUBBLICA"
 

La scuola che avanza.

 
"Sprecare il cibo è peccato, dicevano le nonne. E fa male alla salute, diciamo noi. Il pasto scolastico dovrebbe diventare un momento educativo, in cui i bambini scoprono alimenti normalmente poco apprezzati, come la verdura o il pesce.
La scuola deve acquistare consapevolezza del suo ruolo, inserendo il pasto in un progetto didattico che coinvolga le famiglie.
I genitori possono collaborare, anche attivando la Commissione mensa, per partecipare al controllo della refezione scolastica"
.
Sono le parole che concludono il servizio dedicato da "Altroconsumo" alle mense scolastiche e, in particolare agli avanzi: "Quello che resta nel piatto degli studenti pesa. Dal punto di vista economico, ma anche della salute. I bambini vanno educati al cibo. A scuola, certo. Ma anche a casa".

LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO SU ALTROCONSUMO
 

La rivoluzione pulita di Greenpeace.

 

 

In questa fase di crisi economica, la necessità di sostenere la “rivoluzione energetica” pulita proposta da Greenpeace è più urgente che mai. Gli scenari contenuti nel rapporto “Energy [R]evolution 2008” mostrano che fronteggiare i cambiamenti climatici investendo in efficienza energetica e fonti rinnovabili aiuterà anche a stabilizzare l’economia globale.
Questa è la seconda edizione del rapporto Energy [R]evolution, dopo la prima pubblicata nel 2007. Il risparmio economico del solo settore elettrico raggiungerebbe i 18.700 miliardi di dollari nel 2030, pari a 750 miliardi di dollari all’anno. Oltre a questo effetto, vanno aggiunti anche i risparmi dovuti al miglioramento dell'efficienza nel settore dei trasporti e del riscaldamento per ulteriori migliaia di miliardi di dollari.


LEGGI IL DOCUMENTO COMPLETO DI GREENPEACE

 

La rivoluzione pulita di Greenpeace.

In questa fase di crisi economica, la necessità di sostenere la “rivoluzione energetica” pulita proposta da Greenpeace è più urgente che mai. Gli scenari contenuti nel rapporto “Energy [R]evolution 2008” mostrano che fronteggiare i cambiamenti climatici investendo in efficienza energetica e fonti rinnovabili aiuterà anche a stabilizzare l’economia globale.
Questa è la seconda edizione del rapporto Energy [R]evolution, dopo la prima pubblicata nel 2007. Il risparmio economico del solo settore elettrico raggiungerebbe i 18.700 miliardi di dollari nel 2030, pari a 750 miliardi di dollari all’anno. Oltre a questo effetto, vanno aggiunti anche i risparmi dovuti al miglioramento dell'efficienza nel settore dei trasporti e del riscaldamento per ulteriori migliaia di miliardi di dollari.

LEGGI IL DOCUMENTO COMPLETO DI GREENPEACE

 

Mariano a Videogruppo sulla Tav.

Anteprima

 

QUESTA SERA ALLE ORE 19.30, E FINO ALLE 20,  MARIANO TURIGLIATTO SARA' OSPITE A VIDEOGRUPPO PER PARLARE DELLA TAV, TORNATA PREPOTENTEMENTE DI ATTUALITA' DOPO LE ULTIME DICHIARAZIONI DEL PREMIER BERLUSCONI.

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO INFATTI HA DICHIARATO NEI GIORNI SCORSI: "LO STATO GARANTIRA' LA POSSIBILITA' DI REALIZZARE I TRAFORI ALPINI DEL CORRIDOIO 5 (LA TORINO-LIONE, NDR) ANCHE CON L'USO DELLA FORZA, COSI' COME HA FATTO IN CAMPANIA PER L'EMERGENZA RIFIUTI".

UN "MODO DI ESPRIMERSI" DESTINATO A FAR DISCUTERE NATURALMENTE.

OSPITE IN STUDIO ANCHE IL CONSIGLIERE STEFANO MONTEGGIA DEL PDL. CONDUTTRICE CARMEN VURCHIO

per tutti gli iscritti a FACEBOOK,
è disponibile un video molto accattivamente, ricco di spunti di riflessione
CLICCA PER IL VIDEO

 

Darsele di Santa Ragione!.

Anteprima

 

di Patrizio Brusasco

 

Quello che si è visto ieri sera nei tg di tutto il mondo con la mega rissa tra monaci armeni e greci ortodossi all'interno  del Santo Sepolcro a Gerusalemme, con calci, pugni e quant'altro, non erano le scene di un film girato a Hollywood o a Cinecittà e neppure una scena estrapolata dal film western all'italiana, alla Sergio Leone, inventore dello "spaghetti-western".

Purtroppo era la nuda e cruda realtà di un mondo che manifesta la sua violenza in ogni modo e in ogni luogo, contagiando persino i religiosi convenuti all'interno della Basilica che dovrebbe contenere il Santo Sepolcro, dimostrando di fatto come sia problematico, se non impossibile, il dialogo interreligioso, anche all'interno delle tante dottrine di una stessa religione.

Forse viviamo veramente, come sostiene la teoria delle ere esiodea o quella indiana, l'età del ferro, il kali yuga indù, in cui per dimostrare il tracollo della virtù la si immagina come un tavolo che debba stare in equilibrio su una gamba sola (cosa tecnicamente e fisicamente veramente molto difficile anche per veri funamboli dei tempi postmoderni); forse siamo, chi più chi meno, tutte vittime dei tempi affatto assurdi in cui ci tocca vivere, al punto di trasformarci altrettanto disinvoltamente in carnefici, senza ritegno e pudore.

Per dei religiosi, e ancor più in quel sacro luogo, è sicuramente peggio! Ma forse non dovremmo scordarci che al di sotto di ogni abito, sacro o laico che sia,  battono le stesse pulsioni, gli stessi istinti, anche se così non dovrebbe essere. E' inutile sono i tempi: è meglio rassegnarsi.

Sicuramente qualcuno lì vicino si sarà - come si usa dire- rigirato nella tomba. Amen!

 

 

 

 

Grp, lintervento di Turigliatto.

Per chi si fosse perso la trasmissione di venerdì 31 ottobre, ecco l'intervento di Mariano Turigliatto a proposito dell'iniziativa "Un computer per ogni studente" durante la trasmissione televisiva "Città allo specchio" condotta da Alessandra Perera sulle frequenze di Grp.
"Un computer per ogni studente" continua a riscuotere grande interesse tra i media nazionali: quotidiani, settimanali, televisioni e siti web hanno dato ampio risalto all'iniziativa che a oggi coinvolge con successo due scuole elementari di Rivoli e Pavone Canavese.


GUARDA L'INTERVENTO DI TURIGLIATTO SU GRP

 

Scuola nella società multietnica.

E' da non perdere l'appuntamento in programma martedì 11 novembre, alle ore 21 presso la sala "Gruppo Abele" di corso Trapani 91/b a Torino, in materia di scuola.
L'argomento sarà “Il futuro dell’istruzione superiore nella società multietnica” e ne discuteranno: Martin Dodman, pedagogista della Libera università di Bolzano; Marco Revelli, docente della facoltà di Scienze politiche dell’università del Piemonte orientale “Amedeo Avogadro” e Roberto Spagnolo, rappresentante dei Cobas scuola e docente di matematica all'Istituto professionale “Albe Steiner” di Torino. A moderare il dibattito sarà il giornalista Salvo Anzaldi. Sono inoltre previsti un contributo video di Alex Zanotelli e un collegamento telefonico con Dario Fo.
La serata è organizzata da: Amici di Beppe Grillo Qui Torino Libera, Assemblea dei lavoratori dell’Istituto Bodoni – Paravia, Gruppo spontaneo insegnanti-genitori dell’ Istituto professionale Albe Steiner.
 
 

 
 

Cena a chilometri zero.

Anteprima

VENERDI' 7 NOVEMBRE ALLE ORE 20.30 SI COMSUMERA' LA PRIMA "CENA A KM. 0" IN QUEL DI GRUGLIASCO (TO) PRESSO LA SALA DELLA BANDA MUSICALE IN VIA CAVERO ANGOLO VIA COTTA.

UN'INIZIATIVA DI "GRUGLIASCO DEMOCRATICA" CHE MIRA A SENSIBILIZZARE L'OPINIONE PUBBLICA SULLA NECESSITA' DI TORNARE A UNA MAGGIORE ECONOMIA E UN MAGGIORE CONSUMO LOCALI, SANANDO IN TAL MODO I RICONOSCIUTI MALI DELLA GLOBALIZZAZIONE, IN TERMINI DI SALUTE, ECONOMIA, DIRITTI CIVILI E AMBIENTALI.

"CON QUESTA INIZIATIVA - HA DICHIARATO LA CONSIGLIERA DI GRUGLIASCO DEMOCRATICA DIDA NEIROTTI (NELLA FOTO) - INTENDIAMO PORRE UNA PRIMA PIETRA IN QUEL PROCESSO DI RINNOVAMENTO CULTURALE CHE DOVREBBE SEMPRE MUOVERE LE NOSTRE SCELTE E ABITUDINI, DA QUELLE PIU' SOFISTICATE A QUELLE, COME IN QUESTO SPECIFICO CASO, ALIMENTARI. LA RISCOPERTA DEL NOSTRO PATRIMONIO ENOGASTRONOMICO LOCALE RISULTA FONDAMENTALE NON SOLO PER UN MAGGIOR CONTROLLO SUGLI ALIMENTI CHE ASSUMIAMO QUOTIDIANAMENTE - A FRONTE DEI CONTINUI SCANDALI ALIMENTARI CHE MINANO LA NOSTRA SALUTE - MA ANCHE PER MITIGARE TUTTI GLI EFFETTI DEGENERATIVI DI UN ATTUALE SISTEMA ECONOMICO GLOBALE SENZA REGOLE".

ACCORCIARE DUNQUE LA FILIERA CHE UNISCE IL PRODUTTORE AL CONSUMATORE, LIMANDONE I COSTI, E TORNARE AL CONSUMO DEI PRODOTTI TIPICI DI STAGIONE REPERIBILI SUL TERRITORIO, E' LO SCOPO E LA FILOSOFIA CHE ANIMANO IL PROGETTO.

PER QUESTO PRIMO EVENTO SI CONTANO OLTRE 100 PERSONE, AL MODICO COSTO DI 15 €. PER GLI ADULTI E €. 5 PER I BAMBINI.

NATURALMENTE, OLTRE AL VINO LOCALE, L'ACQUA MA RIGOROSAMENTE NATURALE E DEL RUBINETTO.

 

POSTI ESAURITI

 

Il mostro unico.

 

 


E' presente da pochi giorni sul web "Il maestro unico", favola scritta da Stefano Benni e liberamente ispirata ai provvedimenti recentemente assunti dal Governo in materia di istruzione.
Stefano Benni, 61 anni, è uno dei più apprezzati e corrosivi autori italiani. All'attivo molti romanzi e collaborazioni con alcune tra le principali testate nazionali.
Le prime righe del mostro unico sono  le seguenti: "Cari studenti facinorosi, sono la vostra amata ministra Gelmini. Dopo il cinque in condotta e il maestro unico, ho una nuova idea che potrà risollevare la scuola italiana. Da dove inizia l’istruzione? Dall’asilo. E proprio qui bisogna intervenire...".

LEGGI LA FAVOLA COMPLETA

 

La Nota sul Consiglio Regionale.

In questi giorni stiamo assistendo a un vero e proprio strike dell'economia e della politica mondiale e locale. E' strike il successo quasi plebiscitario di Obama oltre Oceano; è strike la spaventosa crisi economico-finanziaria globale, checché se ne dica; è strike per l'emergenza che non conosce frontiere e latitudini e tocca tanto i mercati e la comunità asiatici che l'Eurozona e, udite udite, la nostra piccola Italia.

Tremonti cerca di defilarsi; l'ordine di scuderia è quello di non trasmettere ansie e pessimismo, ma non gli riesce molto in verità. Anche il premier del resto ha un po' perso la consuetudinaria fiducia a oltranza, quasi una messinscena, e le ombre sembrano calare su una realtà globale in totale recessione, stagnazione e via dicendo: ma si deve dirlo sottovoce e con pudore per non spaventare il pueblo!

La Confindustria chiede interventi speciali, di sostegno alla grande e alla medio-piccola impresa; l'impoverimento cresce: a Londra cominciano i saldi prima ancora che si cominci a vendere per le tradizionali festività natalizie; in Piemonte, per contestualizzare un po' l'auto arranca, l' Azimut chiude, la Motorola chiude, la Pininfarina sprofonda negli abissi, la Dayco forse non......insomma non c'è molto da stare allegri, ma non bisogna perdere l'ottimismo, qualcuno dice: vaglielo a spiegare a chi è senza lavoro o con un lavoro precario o il lavoro lo ha perso in questa folle corsa al massacro!

Più di una volta abbiamo scritto che i Governi mondiali hanno rinunciato a governare ormai da tempo, vittime e conniventi del potere finanziario e di una collettiva sbornia che ora mostra tutti i suoi dirompenti e nocivi effetti. Ora dovranno fare la cosa più naturale al mondo per la loro intrinseca natura: vale a dire decidere e governare, proprio perché si chiamano "Esecutivi" e "Governi": se non governano la realtà, o magari almeno solo ci provassero, che ci stanno a fare?!

La situazione insomma non è delle migliori, è chiaro a tutti direi, e cadere nel pessimismo non serve a nulla, ma neppure perdere di vista la realtà ci sembra saggio e salutare.

In Consiglio regionale, proprio oggi, si è parlato di lavoro e di eventuali misure di un piano regionale atto a tamponare gli effetti dolorosissimi di un sistema economico frantumato e frantumabile. Incredibilmente - ma a suggello dello stato di emergenza - maggioranza e opposizione si sono trovate concordi nel cercare una linea comune, una convergenza di soluzioni e di sforzi, mostrando una coesione che finora sembrava utopica e maldestra. E questo ci fa capire ancor più che la situazione è molto grave; forse non terminale, ma grave comunque, e che necessita dell'impegno e dell'ingegno di tutti coloro che sono chiamati a governare gli eventi e gli accadimenti di un sistema-mondo imbizzarrito.

Nel corso dei lavori è apparso un documento, letto dall'assessore al Welfare Migliasso, in cui emergono le seguenti considerazioni:

Non si deve drammatizzare, concetto ribadito anche dalla presidente Bresso, oltremisura la situazione, come siamo spesso abituati a fare, perché è opportuno lanciare dei messaggi positivi, sottolineare che, pur tra tutte le difficoltà che ci stanno di fronte, la comunità piemontese è pronta ad accettare la sfida che questa nuova crisi ci pone, e ha le capacità e le potenzialità per uscirne fuori verso una nuova fase di sviluppo;

Bisogna riconsiderare la questione degli ammortizzatori sociali, alla luce anche del lavoro precario e flessibile;

Si deve supportare il credito alle imprese e impiegare tutte quelle soluzioni, a cui sta peraltro lavorando il ministro Tremonti, per fronteggiare la situazione;

Si deve rifondare la finanza mondiale, possibilmente in chiave etica;

Si devono impiegare non solo soluzioni difensive, ma pensare anche al rilancio dell'economia e al suo rafforzamento, nonché al reinserimento e alla riqualificazione dei lavoratori estromessi, giocoforza e loro malgrado, dal sistema.

Queste, occhio e croce, le misure da prendere in termini celerissimi, tanto che quest'oggi la presidente Bresso è scesa a Roma per la Conferenza Stato-Regioni, con la speranza di trovare una sponda e una spalla "amica" nel governo centrale.

 

 

 

Tanta voglia di centro.

 

 

di Guglielmo Riccardi 

“Perché ci interessa così tanto un centro liberal democratico? E perché in Italia non ne è mai sorto uno?”. Ha preso spunto da queste due domande l’intervento di Luca Ricolfi, docente di Analisi dei dati presso la facoltà di Psicologia dell’università di Torino, ieri sera nella sala ”Pasquale Cavaliere” di via Palazzo di Città, a Torino. Il tema della serata organizzata da CIVICA Torino era: “Il terzo polo della politica. Quanto conta il partito di Montezemolo?”, di fatto un’analisi condotta dalla rivista “Polena” (POLitical and Electoral NAvigations) che ha immaginato un’entità politica collocata oltre la destra e la sinistra e guidata da Luca Cordero di Montezemolo e che ha chiesto a un campione di duemila intervistati se e quanto erano interessati a questa nuova formazione politica di centro.

I risultati dell’analisi - svolta nell’ottobre di un anno fa - sono stati esposti da Silvia Testa, docente torinese di Psicometria di base. Nell’occasione, agli intervistati era stato chiesto di esprimere una preferenza tra cinque schieramenti politici realmente esistenti (Sinistra Arcobaleno, Pd, Centro cattolico, Pdl e Lega Nord) e, in un secondo tempo, di fare altrettanto tra gli schieramenti di cui sopra arricchiti da una sesta formazione: il centro di Montezemolo. Ebbene, la nuova formazione di centro avrebbe raccolto – secondo l’analisi di Polena – il 12,2 per cento dei consensi, risultando la terza forza del Paese ed erodendo spicchi di elettorato a ciascuno degli altri cinque contendenti: il 4,3% al Pd, il 3,4% al Pdl, il 2% alla Lega Nord, l’1,8% al Centro cattolico e lo 0,7 alla Sinistra Arcobaleno. Numeri ai quali la professoressa Testa ha aggiunto dettagli in merito alla collocazione religiosa e anti-politica del nuovo soggetto e rivelato in quali fasce d’età (pensionati e studenti) e zone dell’Italia (Nord-Ovest) esso registrerebbe il gradimento maggiore.

Esposti i numeri è toccato a Ricolfi e a Claudia Porchietto, presidente dell’associazione Piccole e medie imprese, riflettere a proposito del centro e del bisogno di centro. “Se ne sente la necessità – ha detto Ricolfi – perché il sistema politico nazionale è fermo da quindici anni. Ecco perché abbiamo disperatamente bisogno di un partito che voglia modernizzare l’Italia”. Un appello che, secondo il docente universitario e direttore di Polena, deve comunque fare i conti con una considerazione: “In Italia – ha affermato Ricolfi – negli ultimi anni è legittimamente cresciuta la cultura dei diritti, ma non ha trovato altrettanto spazio una nuova cultura dei doveri”. Risultato? “Più che un partito liberal democratico, servirebbe una mentalità liberal democratica”. Oggi assente tra gli elettori e tra le forze politiche: “Pd e Pdl pongono molta attenzione ai problemi della spesa, ma non si curano di quelli della crescita. Ridurre, ad esempio, la pressione fiscale sulle imprese non rientra nei loro piani d’azione. Privilegiano le famiglie sulle imprese senza tenere conto del fatto che, se aiutate a dovere, possono essere proprio  le imprese ad aiutare le famiglie”.

Un assist ideale per Claudia Porchietto. Il presidente della Pmi non ha lesinato critiche né a destra né a sinistra (“Tutti – ha detto – in sede di campagna elettorale avanzano proposte interessanti che cinque minuti dopo la chiusura delle urne ripongono nel dimenticatoio”) e ricordato una drammatica verità: “Questo isterismo finanziario mette in enorme difficoltà l’economia reale. In un simile contesto, se si parla con leggerezza di incentivazioni decise dallo Stato si rischia di creare danni ulteriori a chi già si trova in sofferenza”. Tiratina d’orecchie anche alle Camere di commercio: “A volte viene da domandarsi a cosa servono – ha dichiarato Porchietto -. Eppure proprio loro potrebbero avere un ruolo determinante nel processo di modernizzazione che serve all’Italia”.

Siparietto finale con Luca Cordero di Montezemolo idealmente al centro della scena. “Con un altro leader al posto suo, il centro liberal democratico avrebbe preso ancora più voti”, ha detto Porchietto rivolgendosi a Ricolfi. “Lascia perdere – ha ribattuto il professore -: ho pure dimenticato di spedirgli la rivista”. “Meno male – è stata la risposta finale del presidente dell’associazione Piccole e medie imprese -. Sennò Montezemolo era capace di candidarsi per davvero”.
 

Tanta voglia di centro.

 

di Guglielmo Riccardi

“Perché ci interessa così tanto un centro liberal democratico? E perché in Italia non ne è mai sorto uno?”. Ha preso spunto da queste due domande l’intervento di Luca Ricolfi, docente di Analisi dei dati presso la facoltà di Psicologia dell’università di Torino, ieri sera nella sala ”Pasquale Cavaliere” di via Palazzo di Città, a Torino. Il tema della serata era: “Il terzo polo della politica. Quanto conta il partito di Montezemolo?”, di fatto un’analisi condotta dalla rivista “Polena” (POLitical and Electoral NAvigations) che ha immaginato un’entità politica collocata oltre la destra e la sinistra e guidata da Luca Cordero di Montezemolo e che ha rivolto a un campione di duemila intervistati se e quanto erano interessati a questa nuova formazione politica di centro.

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Wwf: la Terra sta male.

 
 
"Abbiamo già consumato un terzo in più delle risorse che la natura ci offriva: siamo in debito ecologico nei confronti della Terra". Si apre così - con questo messaggio inquietante - il lancio mondiale del "Living Planet Report" 2008, l'analisi dello stato di salute del pianeta Terra compiuta dal Wwf.
Il "Living Planet Report" evidenzia una serie di problemi e propone alcune soluzioni, praticabili a patto che si agisca con gran celerità.

VAI SUL SITO DEL WWF E LEGGI IL LIVING PLANET REPORT 2008
 

La nota sul Consiglio regionale.

Anteprima

 

di Patrizio Brusasco

 

L'ultima seduta del Consiglio regionale del Piemonte, dopo un lungo e problematico iter, ha varato il disegno di legge della giunta Bresso che, in linea col dettato nazionale, ha ridotto, accorpandole, le Comunità montane, riducendole quindi da 48 a 22.

Rispetto al progetto iniziale, approvato su proposta dell'assessore Bruna Sibille, ci sono tre importanti novità: in provincia di Torino le comunità Montane diventano 6 (erano cinque) grazie alla decisione di garantire l'autonomia amministrativa ai comuni della Valle Orco e Soana; anche in provincia di Cuneo si è arrivati a quota 6 in quanto la Val Stura sarà autonoma; nasce infine la prima comunità interprovinciale dell'Ossola.

Il traguardo raggiunto nel corso dei lavori consiliari è stato peraltro anche il frutto della pressione fatta dai vari sindaci dei comuni coinvolti nel disegno di legge , che hanno affollato l'area riservata al pubblico durante i lavori di Palazzo Lascaris.

La sinistra, che ha dato prova di tenere bene in questa occasione, parla di "alto senso di responsabilità della Regione che ha trovato una soluzione agli obblighi della Finanziaria malgrado i comprensibili problemi legati all'accorpamento e ai tagli che spazzano il 75% del fondo per la montagna"; mentre per l'opposizione si "tratta di accorpamenti senza logica, che cancellano peraltro l'autonomia dell'Alta Val Susa, non tenendo conto dell'omogeneità del territorio".

 

 

Il terzo polo della politica.

  

“Il terzo polo della politica” è il titolo della serata proposta per martedì 4 novembre (ore 21, sala “Pasquale Cavaliere”, via Palazzo di Città 14 a Torino) da CIVICA Torino.
“Quanto conta il partito di Montezemolo?” A questa domanda, analizzando i risultati di una ricerca della rivista “Polena”, proveranno a dare una risposta i quattro relatori della serata: Luca Ricolfi (nella foto), docente di Analisi dei dati presso la facoltà di Psicologia dell’università di Torino; Claudia Porchietto, presidente dell’associazione Piccole e medie imprese del Piemonte; Vincenzo Nasi, vicepresidente nazionale dei Giovani imprenditori Confindustria e Silvia Testa, docente di Psicometria di base presso la facoltà di Psicologia dell’università di Torino. A moderare la serata sarà Mariano Turigliatto, consigliere regionale del gruppo “Insieme per Bresso”.
Polena (POLitical and Electoral NAvigations) è – come affermano gli stessi autori –: “una rivista scientifica, ma non accademica. Fatta dagli studiosi, ma pensata per gli utenti della politica: parlamentari, giornalisti, dirigenti, cittadini appassionati. Una rivista in cui il lettore non trova solo saggi e recensioni, ma anche servizi”. In quest’ottica, Polena ha svolto un’analisi empirica sulla domanda di “centro” e immaginato un’entità politica collocata oltre la destra e la sinistra e guidata da Luca Cordero di Montezemolo, scelto per una fondata serie di motivi come “il personaggio pubblico più idoneo a rivelare l’eventuale domanda di un centro liberal-democratico”. I risultati dell’analisi sono sorprendenti: assegnano al partito di Montezemolo ben oltre il 10 per cento dei consensi e mettono alla luce una serie di aspetti legati al rapporto tra la politica e la cosiddetta anti-politica. Quali? Lo spiegheranno, nel dettaglio, martedì 4 novembre Luca Ricolfi (peraltro direttore responsabile di “Polena”) e i suoi illustri ospiti.