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IL BRANCO

Come la rinuncia all’autonomia in cambio di benefit trasformi le persone in caricature tragiche. Una storiella per cominciare bene l’anno.
Andare “a servizio”
Dicembre appena trascorso, drammatica e intensa seduta del Consiglio comunale della mia città sul tema rifiuti e inceneritore, prossimo a entrare in funzione. Contrariamente al solito, la sala è stracolma di cittadini venuti a sentire, chiamati dai consiglieri di opposizione che sono stati promotori della convocazione della seduta. Si dibatte se permettere a qualche rappresentante del comitati di intervenire per consegnare ufficialmente ai consiglieri le tante firme a una petizione che chiede un modo diverso di trattare e smaltire i rifiuti, raccolte fra la popolazione della città. La maggioranza - (PD, Moderati, IdV, UDC), sindaco in testa - non vuole perché “dicono sempre le solite cose che già sappiamo”, l’opposizione (Lista civica Grugliasco Democratica, Ecologisti e M5S, PdL tace) chiede uno spazio di mezz’ora per interventi del pubblico. Schermaglie, si vota fra i rumors del pubblico, vince la maggioranza.

Il sindaco – facente funzioni di capobranco – si accorge della gaffe di fronte ai cittadini e rimedia proponendo che l’intervento esterno, prima negato, sia ora consentito, ma a una sola persona in rappresentanza di tutti. Cosa che avviene, per un totale di 27 minuti (cioè la mezzora chiesta dalle opposizioni, che nei fatti ottengono quello che avevano chiesto). Il branco si accorge della gaffe, del cedimento del sindaco, sembra disorientato, smentito dal capo che, fino a qualche minuto prima, aveva aizzato i suoi membri contro tutto e tutti, ponendo come condizione fondamentale della loro sopravvivenza l' essere coesi nel respingere tutto quello che venisse dall'opposizione o dai cittadini presenti.

Ma il branco si riprende in fretta dallo smarrimento, ha altre missioni per cui è stato programmato dal capobranco; infatti, come annota una delle cittadine presenti, ogni volte che il sindaco capobranco esce dall’aula, i banchi della maggioranza sembrano ondeggiare per l’incertezza e il disorientamento. Il membro del branco ha sempre bisogno di essere in contatto col capo, a vista, a olfatto, fa lo stesso, basta che il contatto non si interrompa. Il capo se ne accorge e si dispone a rimanere sempre in vista così da tranquillizzare i suoi.
E così si arriva al ridicolo. L’opposizione (senza dirlo) aveva presentato alla discussione due documenti: uno di questi era stato approvato dal Consiglio comunale un anno fa. Molti dei consiglieri di maggioranza (e il Sindaco) erano presenti e avevano votato favorevolmente. Solo che evidentemente non l’avevano letto, oppure non avevano letto la sua riscrittura un anno dopo, convinti che tutto andasse respinto facendo barriera col corpo e con la mente a ogni sollecitazione che mettesse in discussione l’autorità del capobranco.
Così, uomini adulti, gente di mondo, persone che sanno vivere e sanno guardare le cose con distacco e laicità hanno finito per votare contro un documento che prima avevano approvato. Qualcuno di loro l'ha fatto a testa bassa e in evidente stato di difficoltà, ma questo rende ancora più triste l'intera faccenda.

Poco male”, potreste dure voi lettori abituati oramai a vederne di tutti i colori. Solo che i documenti non erano proprio carta straccia: fissavano obbiettivi e modalità in relazione alle politiche di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Indicavano criteri per limitare l’esplosione dei costi che i cittadini sopportano e definivano una via per evitare che lo scempio dell’ambiente e della salute continuasse con l’allegra incoscienza con cui è avvenuto finora.

A votazione conclusa, il capogruppo della lista civica l’ha fatto notare. Il pubblico ha rumoreggiato, dai banchi gli sguardi sono andati al capobranco. Seduto al suo posto, col ghigno di quando è in imbarazzo, li ha rassicurati. Si sono comportati bene, possono stare tranquilli: il capo penserà a loro con riconoscenza e gratitudine.

Mariano
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