A tre settimane dalle elezioni si è consumato un funerale politico che attendevamo da 24 anni. Potrebbe essere solo il primo di una lunga serie.
L'elezione dei presidenti di Camera e Senato hanno spiegato a tutti - anche a quelli più duri di comprendonio - che la musica è cambiata. Non è detto che sia migliore di quella passata, ma è proprio un'altra.
Il punto di partenza, a urne chiuse e risultato consolidato, è stato il rifiuto opposto da Di Maio al colloquio separato chiestogli da Berlusconi. Che il rifiuto fosse concordato con Salvini o meno, il messaggio era chiaro e più o meno diceva così: non ti incontro perché sei incandidabile, pregiudicato, ma soprattutto perché parlo con chi conta e decide per davvero nella tua area, Salvini.
Un due tre, viva il re! Sudditi festanti alla corte dei Savoia
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Foto A. Pizzul - Torino OggiSiamo ormai abituati a vederne di tutti i
colori e non ci stupiamo più di nulla, ma davvero non avremmo mai
immaginato lo spet...