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CAVIGLIE VIOLA

I rigori invernali non aiutano la moda: stare al passo coi tempi, d'altra, parte comporta qualche sacrificio in più...
Scarpa bassa, possibilmente di tela. Spunta appena il lembo del calzino bassissimo, il "fantasmino", meglio se non si vede proprio. C'è chi va senza calze pure di non rischiare che si veda. Pantalone abbondantemente sopra la caviglia, meglio se con elastico in fondo, modello tuta, così la caviglia resta bella scoperta. Va bene anche il pantalone normale purché risvoltato. 
E' la moda, bellezza, e bisogna seguirla per non essere diversi dalla massa, tema centrale della tua esistenza se hai meno di vent'anni e fai attenzione e non risultare troppo eccentrico nel tuo personale percorso a consolidare personalità, gusti e stili di vita.
Solo che questo inverno un po' più rigido del solito non aiuta mica tanto: le caviglie, esposte al freddo di questi giorni, prima diventano pallidissime, poi verdognole per la bassa temperatura, infine violacee, in modo particolare quando entri ed esci la luoghi caldi. Ma chi ci bada a queste cose... solo le mamme che si interrogano sui social, preoccupate sugli effetti del freddo sulle caviglie scoperte dei loro pargoli. E medici perditempo rispondono loro rassicurandole.
Si ricorda ancora la calata dei pantaloni sul culo - rigorosamente senza cintura, come il galeotto americano dei film - fino a scendere addirittura sotto, per valorizzare le mutande colorate.
E le varianti della "moda galeotta": pantaloni stretti, senza cintura, sprofondati in basso così da costringere chi li indossa a camminare come un pinguino per evitarne la caduta definitiva. Oppure le scarpe senza lacci - la prima cosa che ti tolgono quando ti arrestano, sempre nei film - che ti fanno camminare strisciando i piedi per terra. O ancora la calza infilata nella linguetta della scarpa sportiva che diventa tutt'uno col pantalone e ti trasforma i piedi in simil-zoccoli.
Quella delle caviglie scoperte è una moda impegnativa, specie quando il tempo non ti aiuta. Chissà che significato ha: forse quello di attirare lo sguardo dell'interlocutore sulle tue caviglie distogliendolo così dal profilo "normale", cioè diretto in faccia, magari negli occhi. Insomma, la caviglia nuda come espressione estrema di una timidezza dell'anima e di un disorientamento che stenta a trovare forme meno scomode per manifestarsi. Sarà così?
Mariano

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