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FELICE 2016

LA CLASSE DIRIGENTE

Osservare chi è al vertice, studiarne le mosse e le parole sono attività alla portata di tutti. Perché si fa così fatica ad associare il trionfo della mediocrità al declino del paese?
Non c'è persona dotata di cervello e un po' di spirito critico che non lamenti il declino di questa povera Italia che da molti anni (troppi!) ha perso il gusto di immaginare  e lavorare - qualche volta fare sacrifici - per costruire un futuro più accettabile per le giovani generazioni. E' come se - ciascuno avviluppato alle sue proprietà, al lavoro da conservare, al mutuo da pagare, al benessere faticosamente raggiunto e sempre in pericolo - avessimo perso la capacità di metterci in gioco, di scommettere davvero qualcosa di noi per mettere in pista i nostri figli e nipoti.
Non è solo l'egoismo dei vecchi a paralizzare qualunque iniziativa di cambiamento di sostanza, è il terrore che ci portino via anche quello che ci è rimasto e  con cui, spesso, soccorriamo la parte più giovane della nostra famiglia quando si trova in difficoltà: la paura di vivere in un posto dove nessuno si occupa veramente della popolazione e, se lo fa, è per fotterci. Questo è il sentimento diffuso ed è anche il motivo per cui la sfiducia nella politica porta poi gli Italiani a votare comunque sempre gli stessi. Li disprezzi, ma li voti.

LO SMEMORATO DI GRUGLIASCO

La vicenda del sindaco debitore (leggi), le sue dichiarazioni e le conseguenze che si vanno delineando impongono considerazioni e ragionamenti che vanno al di là del fatto specifico...

Il problema non sono i 1400/1500 euro che Montà doveva al Comune di cui è stato prima assessore al Bilancio e ora sindaco. L'entità dell'importo è tale che chiunque capirebbe che non si tratta di indigenza o dimenticanza. E' evidente che si tratta di impunità  e di arroganza: questi i tratti caratteriali e culturali del soggetto, queste le ragioni di una sua drammatica sottovalutazione dell'impatto che potrebbero avere azioni e prese di posizione che al cittadino comune verrebbero perdonate in cambio di una sanzione pecuniaria, ma che al sindaco non possono essere permesse.
Già il 16 novembre gli ho mandato una lettera riservata (regolarmente protocollata in busta chiusa) nelle quale gli facevo presente che qualcosa non andava nella sua situazione di contribuente del Comune... e gli chiedevo precisazione e risposta. Ho aspettato 15 giorni nel suo più assoluto silenzio, mantenendo segreta la scoperta in attesa che mi fornisse le spiegazioni che avevo richiesto, non volevo fargli male. Poi, il 1 dicembre ho presentato l'interrogazione. E' incredibile che lui non abbia adoperato quei giorni per rendersi conto del pericolo che correva e cercare soluzione per minimizzare l'impatto. Che faccia nello stesso modo anche per le questioni che deve affrontare da sindaco? In questo caso c'è da aver paura... soprattutto per la qualità dei collaboratori di cui si è circondato.
Il 2 dicembre, vale a dire il giorno dopo la presentazione dell'interrogazione mi ha chiamato per dirmi che la risposta alla mia lettera precedente l'aveva preparata, ma che si era dimenticato di darmela. E me l'ha portata. La risposta porta la data di protocollo del 1 dicembre: l'ha scritta dopo che aveva saputo dell'interrogazione. Il senso dell'impunità e la boria abituale lo hanno spinto anche a sottovalutare le mie capacità di comprensione e di interpretazione. Che faccia così anche quando, da sindaco, deve valutare persone e situazioni per assumere decisioni utili al progresso della città?

IL DEBITO SFIORA IL MILIONE: BOTTI A CAPODANNO!

I botti tradizionali di fine anno stavolta nel mio comune festeggeranno anche il primo milione di euro. Di debiti verso l'erario da parte di un amico dell'amministrazione comunale. La storia, il seguito e le possibili evoluzioni...
Era il marzo del 2013, quando raccontai per la prima volta e con dovizia di particolari la storia di un grande debitore di Grugliasco, probabilmente il più grosso di tutti. Allora doveva all'erario € 552.812,64 (leggi qui il dettaglio del debito monstre). Oggi - due anni e nove mesi dopo, il debito sfiora il milione, per l'esattezza il 4 dicembre 2015 assommava a € 958.392.
Anche stavolta ho ricavato questi dati chiedendoli agli uffici comunali, secondo le modalità e le regole che prevede la legge. Dunque niente di clandestino o di oscuro, si tratta di informazioni che qualunque amministratore pubblico può ottenere e di cui, - se avesse un barlume di decenza - dovrebbe tenere conto nelle relazioni con un siffatto soggetto. Credo che sia normale aspettarsi che il mondo della politica, e ancora di più quello della pubblica amministrazione, mantenga debite distanze da un simile individuo. Magari gli amministratori potrebbero anche ricordarsi di quale trattamento praticano a quei cittadini che ritardano i pagamenti o sbagliano gli importi, giusto per praticare un poco di giustizia e di parità. A Grugliasco questo non succede. Infatti, mentre il debitore accumulava quelle somme, gli amministratori comunali (presenti e predecessori)  partecipavano tranquillamente ai barbecues che organizzava casa sua con i loro supporter e imprenditori "amici".

VENARIA, MODERATI ALLA RISCOSSA?

Pochi mesi fa  grande gioia per l'imprevedibile vittoria del M5S a Venaria. Apprezzamenti positivi anche chi si era schierato a favore del loro candidato a sindaco al ballottaggio. Oggi avvisaglie di una brutta politica che non volevamo veder tornare

Non sono certamente  stato l'unico e neanche il più autorevole fra i commentatori "amici" a mettere in guardia i M5S dalla troppa sicumera, dall'arroganza e da un approccio troppo manicheo alla realtà dell'amministrazione (buoni e onesti Vs cattivi e disonesti). I pentastellati non sono tutti capaci e belli per definizione e gli altri non sono tutti brutti, sporchi e cattivi, o almeno non lo sono tutti nello stesso modo. A vedere il modo in cui il sindaco Falcone ha composto la giunta di Venaria qualche dubbio mi è venuto da subito, ma la conferma comincio a trovarla nelle vicende di questi giorni, altrimenti inspiegabili.
Accade che una consigliera 5 stelle decida di abbandonare il gruppo consigliare e la maggioranza per passare all'opposizione con i Moderati. Povera lei, verrebbe da dire, viste anche le performances di passati consiglieri di quel partito proprio a Venaria e non molto tempo fa. Proprio per questo viene però la voglia di chiedersi quali siano le ragioni della scelta della giovane banderuola. A sentire lei il tema centrale è la mancanza di collegialità nelle decisioni amministrative e nella pratica politica sviluppata attraverso schemi ideologici e non secondo l'interesse collettivo. Pare anche che il malessere attraversi un po' tutto il gruppo, coinvolgendo altri consiglieri. Vedremo.
Incredibilmente i Moderati esultano (leggi), già pronti a puntare il dito contro il sindaco e la sua amministrazione, incapace, a loro dire, di tradurre in programmi di governo le idee e le proposte con cui hanno vinto le elezioni.