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FARLA FRANCA

Dire che si vogliono scovare i “furbetti” e smantellare la struttura che li scopre. Chiacchierare di “legalità” e perseguitare chi la deve far valere in città. Tutto per proteggere qualche cliente e per garantire qualche portatore di voti
La vergogna cittadina
Questa è l’ultima puntata di una storia che in qualunque paese del mondo occuperebbe la prima pagina dei quotidiani. Da noi no.
Prima la consigliera demo-furbetta che "sbaglia" l’ISEE (leggi), poi le case popolari e le sede delle primarie del sindaco (leggi), i pranzetti del sindaco con i suoi sodali a casa del grosso evasore (deve oltre mezzo milione di euro!), poi lo smantellamento del nucleo dei Vigili che avevano scoperto e denunciato tutto quanto e altro ancora.
Un disegno che il sindaco Montà, vice presidente nazionale di Avviso Pubblico, sta perseguendo con una tenacia e un pressapochismo che non lascia ben sperare sulle sue capacità, nemmeno quando si tratta di perseguitare qualcuno o di “coprire” qualcun altro. Vi ho raccontato la storia dello smantellamento del nucleo di vigili urbani che aveva scoperto, fra l’altro, le storie di cui ho scritto, ora vi racconto che cosa ne è del nuovo nucleo, quello che avrebbe dovuto potenziare e migliorare la lotta all’evasione e ai furbetti. Così capite la distanza fra le parole e i fatti e comprenderete le ragioni e i contenuti dell’esposto che contiamo di presentare alla Procura nei prossimi giorni.
Si comincia il 23 luglio 2012: la Giunta comunale adotta una delibera di riorganizzazione del servizio (la n. 156). Tra le altre cose, nelle motivazioni che sorreggono la delibera di riorganizzazione della Polizia Municipale si legge anche che i nostri valenti amministratori vogliono la “Lotta all’evasione fiscale, mediante l’incremento di verifiche e controlli: il programma di attività annuale, tramite l’apposita dedica di un’adeguata quota delle risorse umane attribuite al Corpo di Polizia Locale, dove concretizzare – previa formale definizione delle finalità specifiche e dei criteri di regolarità dell’azione amministrativa – un aumento delle verifiche intese ad accertare fenomeni di evasione fiscale all’interno del territorio comunale, strumentale al programma generale sul tema, in capo alla funzione tributi comunale…”.
Miii - direbbero molti miei concittadini - adesso ci fanno un culo così, potenziano perfino il personale e ne mettono di qualificato, non come quelli di prima!”. Dunque, si aspettano sfaceli e persecuzioni degli evasori che nemmeno i cristiani nell’antica Roma...

Parte la riorganizzazione, ma qualcosa non funziona a dovere: intanto si scopre che sindaco e giunta hanno fatto il gioco delle tre carte. Hanno messo in piedi - con tanto di pompa e articolo sul giornale scritto dal solito giornalista lecca lecca – un nucleo al quale hanno affibbiato molte più mansioni di quelle che aveva prima. Da una parte sbandierano la “lotta ai furbetti”, dall’altra determinano le condizioni perché non si faccia per davvero. E infatti finisce proprio così. Ma non  saltiamo subito alle conclusioni.
Bisogna aspettare il primo febbraio 2013 per leggere il “Programma di lavoro/obiettivi 2013 e conseguente organizzazione di 2° livello dei Servizi Polizia Locale”, varato dal Comandante (forse ce ne era uno prima, ma non mi è stato fornito quando ho chiesto i documenti).
Al vice commissario responsabile degli accertamenti vengono appioppate (gli erano già state appioppare nell’autunno, in realtà) funzioni che, di fatto, costituiscono notoriamente carichi pesante in un comune di queste dimensioni: notificazioni, vigilanza edilizia, incolumità e quiete pubblica e altro ancora. Ma, almeno stando alle carte, lui ci si mette d’impegno per svolgere al meglio il compito e rendere operativo il suo ruolo di capo del nucleo Polizia Tributaria Imposte Ente. Tutte queste cose gliel’ha, a quanto pare, assegnate il suo Comandante il 17 settembre 2012, mettendo alle sue dipendenze 4 altri vigili.

Così il vice-commissario si accorge che l’hanno preso per i fondelli. Lo scrive in una relazione di servizio al suo Comandante (la  n. 97 del 28/09/12). Tra le altre cose, il vice-commissario scrive "Con la presente si intende portare a conoscenza a tempo debito e a scanso di alcun equivoco, che gli accertamenti propedeutici alla “lotta all’evasione fiscale” saranno svolti” direttamente da lui con l’ausilio di un agente, mentre gli altri agenti del nucleo saranno destinati alle altre funzioni assegnate.
Altro ché 4, gli addetti sono diventati due! Ma non basta. Caso mai chi legge (il suo comandante) avesse problemi di comprensione, il vice-commissario scrive così: “ In considerazione di quanto sopra […] quando sussisteranno le condizioni di operare (affiancamento con precedenti operatori, passaggio di consegne, accrediti presso le banche dati), la “lotta all’evasione fiscale mediante l’incremento di verifiche e controlli”, sarà condotta da un vice commissario di P.M. e da un Agente scelto (contemporaneamente alla vigilanza edilizia e a tutte le altre mansioni specifiche connesse alle rispettive qualifiche) […] e non da quattro operatori individuati in “maniera specifica”, elencati al punto 2 della prima parte della disposizione…”.
Il Comandante si guarda bene dal rispondere alla relazione di servizio, si limita a spedire una comunicazione agli altri dirigenti del Comune coinvolti, invitandoli a fornire massima collaborazione. Intanto gli evasori girano liberi per la città: i vecchi controllori sono stati mandati a  fare altro, i nuovi stanno entrando a fatica in funzione, fra mille difficoltà. Il solito cittadino ottimista potrebbe pensare che non è il caso di farla così lunga, è questione di assestamento, poi si potrà ripartire più implacabili e rigorosi di prima… No, caro cittadino ottimista.

Passa qualche giorno e il vice commissario ribadisce al suo comandante che il servizio non corrisponde a quello descritto negli ordini di servizio, segnalando anche il mancato trasferimento di consegne e una certa confusione nello stabilire forme di collaborazione con gli altri settori. In particolare, lamenta di non essere ancora stato contattato dagli uffici comunali che si occupano di accertamenti del reddito. Chiede anche che uno dei vigili che prima facevano parte del nucleo, quello che utilizzava normalmente le banche dati e che sapeva perciò fare il lavoro, venga almeno parzialmente reintegrato (distogliendolo dal pesantissimo ruolo di multatore di cacche dei cani), vista la sua competenza e la sua pratica nei rapporti con gli altri soggetti che si occupano di ordine pubblico, e giustizia (relazione n.102, ottobre 2012). Nulla, niente… il comandante, novello Ponzio Pilato, non si muove. Qui si coglie bene la sua responsabilità, quella di cui risponderà non appena il sindaco lo scaricherà: infatti è il comandante che ha disposto l'allontanamento del vigile che aveva messo le mani dove non doveva. Forse su invito del sindaco o dell'assessore, forse di sua iniziativa... chissà!

Passa un altro mese abbondante e arriviamo al 19 novembre 2012. Il vice commissario scrive nuovamente al suo comandante, stavolta con un tono fra l’allarmato e il seccato, per segnalargli che nulla è nel frattempo accaduto. D’altra parte fa bene ad essere preoccupato, sono già passati tre mesi e ancora non ha neppure potuto cominciare a realizzare i compiti che gli sono stati assegnati. A Grugliasco il sindaco scarica sempre sui collaboratori ogni inefficienza di cui gli viene chiesto conto, dunque il vice commissario si immagina già come prossimo capro espiatorio di questo branco di incapaci. Ecco cosa scrive al suo comandante:
Con la presente si intende riferire che a oggi il sottoscritto, in qualità di responsabile del Nucleo Polizia Tributaria Imposte Ente non è stato ancora contattato dai responsabili del Nucleo Comunale Controllo Fiscale per i compiti di istituto e per quelli riguardanti le verifiche delle Dichiarazioni Sostitutive. Nessun passaggio di consegne, con relative attivazioni delle banche dati necessarie (SIATEL, SISTER, UNIONCAMERE) è stato effettuato, così come previsto dagli artt. 2, 3 e 8 del Regolamento di Istituzione e Funzionamento del Nucleo Comunale di Controllo Fiscale, così come nessuna riunione periodica è stata convocata, così come prevista dall’art. 14 del medesimo Regolamento, dalla data di adozione della Disposizione di Servizio 32922/12. Qualora l’NCCF e il Regolamento concernente i criteri e i procedimento sui controlli delle dichiarazioni sostitutive dovessero permanere “lettera morta”, con la presente si richiede il reintegro del sottoscritto nel Nucleo Vigilanza Ecologica evitando un inutile quanto difficile passaggio di consegne con gli attuali assegnatari”.
Fuori dal linguaggio burocratico, il vice comandante lamenta l’impossibilità di operare e chiede di essere ridestinato al Nucleo da cui proveniva. Intanto i topi ballano: nessuno controlla e quelli già scovati sperano con questo bailamme di farla franca.

Due giorni dopo il suo Comandante chiede a tutti i dirigenti un incontro urgente: Natale si avvicina e ancora non hanno combinato nulla. La situazione si fa scottante, tanto che finalmente il sindaco, il suo vice, il segretario comunale e i dirigenti interessati al programma convocano una riunione il 28 di novembre dove ribadiscono che, per loro, la lotta all’evasione fiscale è davvero importante e che perciò bisogna attivare i corsi di formazione per gli addetti, collegarsi alle banche dati e far partire il servizio.  Si potrebbe pensare che tutto si vada sbloccando, che si tratti semplicemente di una delle solite manifestazioni di inefficienza della Pubblica Amministrazione… invece per due mesi non succede più nulla.

Bisogna arrivare al 18 febbraio 2013 perché il Settore Politiche Sociali (prot. 5613) mandi la richiesta di accertamenti su possibili assegnatari di case popolari, 11 (molti meno dell'anno prima, col vecchio nucleo!). Stavolta ci stanno bene attenti a fare le cose come da burocrazia perché sanno che si sono accesi i riflettori. Solo che il servizio è allo stesso punto di prima, allora il solito vice commissario responsabile scrive nuovamente al suo superiore, il Comandante della Polizia Municipale. Il problema è che non sono nemmeno ancora partiti i corsi per formare quelli che devono controllare, quegli stessi corsi che avrebbero dovuto partire a settembre 2012 (nel mentre il vigile "esperto" continua ad essere destinato ai cani).
Il vice commissario sente davvero puzza di bruciato e chiede nuovamente di essere trasferito ad altra mansione. Ponzio Pilato risponde senza rispondere, forse si sta occupando di suggerire al sindaco i finti poliziotti da mandare nelle scuole, come lo stesso sindaco dichiarerà a Repubblica (leggi), per fare finta di smentire subito dopo.

Sono passati altri due mesi da allora e non so se  sia successo qualcosa di nuovo. So che le vicende della demofurbetta e della sede delle primarie del sindaco sono cominciate molto prima della "riorganizzazione" del luglio scorso. Vedendo quello che è successo, sembra piuttosto evidente che si combinano almeno due fattori: incapacità  e malafede.
Comincio però a essere certo che il sindaco e la giunta hanno teso a smantellare il nucleo perché aveva toccato cose che non doveva toccare. Lo hanno fatto promettendo un miglioramento che non si è verificato - sapevano in anticipo che non si sarebbe verificato - e trasferendo i vigili esperti nel ramo a mansioni più innocue. La decisione viene di vertici politico-amministrativi della città, lo strumento è il comandante della Polizia Municipale, il danno lo pagano i cittadini onesti.

Mariano

PS Inutile dire che sono in possesso di tutti i documenti che ho richiamato in questo lungo post e che li ho ottenuti con una regolare richiesta di accesso agli atti.
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