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Nuovi fondi per lenergia rinnovabile.

Le imprese piemontesi e le sedi delle istituzioni pubbliche potranno accedere dal mese di aprile ai bandi emanati dalla Regione per sostenere interventi per la produzione di beni strumentali per le energie rinnovabili e l'efficienza energetica, la produzione di energia da fonti rinnovabili e per il risparmio energetico. La dotazione finanziaria complessiva è di 140 milioni di euro.

L'annuncio è stato dato dalla presidente della Regione Mercedes Bresso e dall'assessore all'Energia Andrea Bairati nell'ambito della presentazione alle imprese, svoltasi il 28 marzo a Torino, delle informazioni operative sulle misure relative all'asse sulla sostenibilità e l'efficienza energetica inserite nel programma operativo predisposto dalla Giunta e finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR).

VAI AL BANDO

 

Informazione: una donazione.

di Eva Milano

Non c’è niente di meglio che vedere i bambini sorridere. Così la pensa Alfredo Mulé, del Sub-Priorato del Piemonte dell’Ordine di San Fortunato onlus. Un'organizzazione attiva nell'ambito della solidarietà con azioni concrete. Questa volta i beneficiari sono i bimbi svantaggiati di Torino e dintorni. Don Giuseppe Biancotti, della Parrocchia di San Clemente Willibrord del rito Vetero-Cattolico dell’Unione di Utrecht si è visto recapitare scatoloni di giocattoli, tavoli per la prima infanzia, una specchiera, un passeggino, un girello, una bicicletta e tre macchinine "primi passi": un bel carico, che la parrocchia di rito anglicano distribuirà nei prossimi giorni.

E' un bel segnale indubbiamente. Un'organizzazione di stampo cattolico e una parrocchia anglicana insieme per far sorridere i bambini. Bella lezione: l'importante è lo scopo, questo dovrebbe essere lo stile, quando si decide di fare qualcosa in cui si crede. Per conoscere il Sub-priorato visitate il sito: www.priorato-osf-to.it

 

BOICOTTARE LE OLIMPIADI CINESI?.

E meno male che tutte le guerre dell'antichità si fermavano di fronte al sacro fuoco di Olimpia e ai giochi che ne derivavano. Si stabiliva la famosa tregua e l'uomo si riappropriava, se pur per poco, della sua innata umanità o presunta tale...

Oggi viviamo nell'assurda contraddizione di chi, organizzando i XXI Giochi Olimpici, che come è arcinoto rappresentano un'icona di giustizia e di rispetto assoluto dei diritti umani, almeno per quel misero frangente, si presenta al proscenio del mondo in tutta la sua più reale e feroce veste contro i diritti umani. In effetti, se ne potrebbe persino sarcasticamente elogiare la longeva coerenza di pensiero e di azione e altresì la trasparenza niente affatto ipocrita, se non fosse per la poca eleganza nel gestire il problema tibetano.

Del resto il grande impero cinese sapeva benissimo che l'altra faccia della medaglia olimpica sarebbe stata quella dei diritti umani e di un suo modo, diciamo non troppo democratico, nel gestire l'impero che fu. E ora sta succedendo proprio quello paventato: dalla protesta dei giornalisti francesi durante la cerimonia dell'accensione del sacro fuoco di Olimpia, all'indignazione internazionale per quanto sta capitando in Tibet e ai tibetani.

Situazione che, dopo molte dichiarazioni all'acqua di rosa, rilasciate un po' da tutti i leader delle massime potenze mondiali - e come dimenticare gli enormi interessi economici in gioco con la Cina?! -  pare ora trovare una nuova via, non potendo, oltre misura, fare finta di nulla. E così le organizzazioni internazionali e alcuni leader politici forti, come sanno essere la teutonica Merkel piuttosto che il caleidoscopico Sarkozy, stanno iniziando a prendere delle misure concrete per fermare il triste spettacolo messo in scena sul tetto del mondo.

Tra queste misure, qualcuno, fra le righe del discorso tenuto dal presidente francese, ha intravisto la parola "boicottaggio", che nel caso dei Giochi Olimpici è sempre stato una mera rarità, perché alla fine è sempre prevalsa la concordia oppositorum. Molto però dipenderà prossimamente dal colosso cinese.

Si spera che questa volta, almeno questa volta, l'economia non l'abbia vinta! 

 

INFORMAZIONE: La ONCE.


Chiunque sia stato almeno una volta in Spagna sa cos'è la ONCE. E' la lotteria più diffusa, con chioschi e sportelli dislocati capillarmente su tutto il territorio nazionale. Forse però non tutti sanno che il nome, oltre a identificare il numero "undici" in spagnolo, è anche l'acronimo di Organización Nacional de Ciegos Españoles. Sorpresa! I ciechi che gestiscono la lotteria. In sostanza lo Stato spagnolo ha dato in concessione a questa organizzazione senza fini di lucro, tanti anni fa, la gestione del sistema dei "gratta e vinci" per finanziare le loro attività. Questo è stato il lungimirante inizio di un efficiente modello di welfare alternativo. La ONCE oggi è una struttura potente che si occupa di erogare servizi agli invalidi in molti settori. Dotturbo ha compiuto uno studio approfondito su questo modello in occasione del settantesimo anniversario della fondazione. Ci sembra interessante, lo trovate sul suo sito, pubblicato in tre puntate. Cliccando qui accederete direttamente alla prima parte.

 

sos kenya.


Vediamo chi si ricorda: qualche tempo fa avevamo pubblicato alcuni post inviati da Mirella Cravanzola, che ci inviava notizie dal Kenya nei giorni più caldi degli scontri che hanno contribuito a impoverire un paese già in difficoltà. Mirella torna in Italia e ci manda un ultimo saluto dal Kenya che sta ancora lentamente, molto lentamente cercando la via della pace.

"Prima di lasciare Nairobi stanotte ho pensato di inoltrarvi questo messaggio per farvi partecipi della nostra campagna a favore del post emergenza. Vi garantisco che i fondi che ci perverranno saranno interamente utilizzati per aiutare soprattutto i bambini e i giovani delle scuole a superare il trauma subito, programma gia' avviato e che dovrebbe durare almeno 3 mesi." Info: Amici del Mondo World Friends Onlus tel/fax 06 50917635 www.world-friends.it

SOS KENYA

Dopo 2 mesi di violenze mancano farmaci, cibo, case. C'è bisogno del tuo aiuto!

Dal 15 marzo al 6 aprile dona 2 euro con SMS al numero 48545

da cellulari personali TIM, Vodafone, Wind e 3 e da telefono fisso abilitato Telecom Italia oppure dona 2 o 5 euro chiamando il 48545 da telefono fisso Telecom Italia. Con il tuo aiuto potremo acquistare farmaci e cibo e fornire assistenza sanitaria, psicologica ed economica alle vittime delle violenze post-elettorali in Kenya.

GRAZIE

 

Work in progress.



Sta prendendo forma il
 
COORDINAMENTO REGIONALE DELLE LISTE CIVICHE
frutto di un'esigenza condivisa da parte di varie voci della società civile che fanno riferimento al nostro Gruppo


Insieme abbiamo messo a punto il nuovissimo
   
 

Incentivi regionali per nuovi impianti ecologici.


Un amico ci invia una breve comunicazione riguardante la riapertura dei termini per la presentazione di domande di contributo regionale per la realizzazione di nuovi impianti e l'incentivazione alla distribuzione di carburanti meno inquinanti (gpl e metano); procedura ottimale per i comuni di montagna....

La Direzione Turismo, Commercio e Sport, con D.D. n. 89 del 03.03.08, ha riaperto, fino alla data del 30 maggio 2008 i termini del bando di cui alla D.D. n. 290 del 18.09.2007, limitatamente alle risorse residue di 300.000,00 euro, per la concessione di contributi a favore dei Comuni e delle piccole e medie imprese per la realizzazione di impianti in zone carenti di servizio ed in altre aree territorialmente svantaggiate, così come definite dalla programmazione regionale ed in particolare dalla D.G.R. n. 57-1440 del 20.12.2004, ed alla diffusione della distribuzione di carburanti a basso impatto ambientale ( gpl e metano) mediante realizzazione di nuovi impianti o aggiunta di tali carburanti su quelli esistenti, siano essi ad uso pubblico che privato ( destinati, cioè, al rifornimento degli automezzi di proprietà dell’impresa)

La domanda di contributo, per un massimo di 100.000 euro, dovrà pervenire alla Direzione Turismo, Commercio e Sport - Settore Rete carburanti e Commercio su Aree Pubbliche – via Avogadro 30, Torino.

 

5 per mille.


Una firma di VALORE!

Sostieni i progetti in Mozambico e in Burkina Faso

Come puoi fare?
Sul modello unico 2008, il CUD, il 730 basta indicare il codice fiscale e apporre la firma nell’apposito riquadro.
Puoi destinarci il 5 per mille utilizzando l’apposita scheda anche se sei esonerato dall’obbligo della dichiarazione.

Con la dichiarazione dei redditi puoi destinare il 5 per mille delle tue tasse a:

c.f. 95574450011

SOLE Onlus opera da circa tre anni nel mondo del volontariato, dedicando le sue energie a finanziare progetti in Mozambico e in Burkina Faso. Tra i vari progetti, ricordiamo: “Donne e sviluppo in Mozambico”,”Mozambicando, donne in cammino 2006”, “Giovani protagonisti in Mozambico”. Da quest’anno, inoltre, è attivo il progetto “Karina” in Burkina Faso che ha come obiettivo la trasformazione di un’associazione di donne in una piccola impresa per la produzione, trasformazione e commercializzazione del burro di karitè.

SOLE Onlus realizza i suoi progetti:

  • organizzando mostre, convegni e attività culturali con lo scopo di diffondere la cultura della solidarietà, della pace e della conoscenza reciproca tra i popoli:

  • raccogliendo fondi tramite mostre-mercato, bomboniere solidali, promozione dell'artigianato africano e del commercio equo-solidale, donazioni;

  • promuovendo il sostegno a distanza dei progetti. 

 

 

c.f. 92017360014

Parole e Musica Onlus, promuove attività di solidarietà e cooperazione nelle realtà locali e internazionali finalizzati al sostegno di soggetti svantaggiati, assistenza sociale e/o socio-sanitaria, beneficenza e tutela dei diritti civili.

Dal 1992 siamo presenti nel villaggio di Yeral Fall in Senegal, dove abbiamo costruito una scuola e ogni anno inviamo medicine, integratori nutrizionali, vestiario e materiale didattico. Nell’ottobre 2007 abbiamo firmato un protocollo di partenariato con la ONG Belga Acquaved per le verifiche sul luogo del nostro progetto e operato per l’organizzazione di viaggi equo/solidali i cui utili sono messi a disposizione del villaggio per sanità e istruzione (attualmente sono 66 i bambini che frequentano regolarmente la scuola). Questo progetto si propone di contribuire a migliorare le condizioni di vita della popolazione residente nella regione di Louga (Senegal) e in particolare nel villaggio di Yeral Fall.

Per quanto riguarda la realtà locale i nostri soci volontari sono impegnati nell’inserimento dei Rom nel nostro territorio dando loro un aiuto, assistenziale (ricerca di un lavoro), medico, seguendo e facendo in modo che i bambini rom frequentino la scuola. Su questi progetti, aderiamo e collaboriamo con le associazioni Terra del fuoco, Nutripà e le comunità parrocchiali.

Organizziamo inoltre un concorso letterario nazionale, Racconti Corsari, con i contributi del Comune di Caselle (TO) e della Regione Piemonte, finalizzato a una raccolta fondi da devolvere in beneficenza. Quest’anno siamo alla IV^ edizione del concorso ed il ricavato dell’iniziativa sarà devoluto all’Associazione U.G.I. (Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini).

Per saperne di più http://www.paroleemusica.org/

 

LA NOTA SUL CONSIGLIO REGIONALE.

di Patrizio Brusasco

L'ultima seduta del Consiglio regionale del Piemonte, durata soltanto mezza giornata, si è caratterizzata per la messa a punto di un testo condiviso nell'ordine del giorno, in relazione alla drammatica situazione tibetana.

Non è trascorso molto tempo dalla visita ufficiale della massima autorità spirituale tibetana, il Dalai Lama, nel nostro capoluogo subalpino. E ancora le sue parole e le sue dichiarazioni, rilasciate all'interno dell'Auditorium della Rai, riecheggiano con messaggi di pace e di speranza per il mondo intero e in particolare per il suo Tibet.

L'ondata di violenza e di vessazioni di Lhasa, degli ultimi giorni, sembra confermare l'impossibilità di raggiungere un accordo pacifico sulla intricata e scottante questione tibetana. Il Tibet rivendica, se non l'indipendenza, almeno l'autonomia dalla grande Cina, la quale non ha la minima intenzione di perdere il controllo e la sua egemonia sul cosiddetto "tetto del mondo", pena la messa in atto di sistematiche violenze e repressioni, che valgono la morte di molte persone.

Non aiuta peraltro la particolare situazione internazionale, figlia della globalizzazione, dei mercati emergenti e della delocazione industriale occidentale; e tanto meno l'incombere delle Olimpiadi di Pechino del 2008 che difficilmente garantiranno il rispetto di elementari e basilari diritti umani. Al punto che durante l'Angelus di domenica scorsa, neppure il Santo Padre si è sentito di prendere posizione contro l'impero cinese, proprio ora che i rapporti con la Chiesa cattolica sembrano un pochino migliorati e il dialogo è ripartito su basi di rispetto reciproco. Fatto certamente scandaloso, che ha suscitato la perplessità degli stessi esponenti politici vicini al Vaticano, ma che ci fa capire quanto sia delicata la questione.

Anche il Consiglio regionale del Piemonte ha voluto dunque prendere parte al dibattito che ne è emerso, per via soprattutto dell'opposizione che ha visto nel Tibet la possibilità di "bloccare", secondo la consuetudinaria prassi,  i lavori consiliari; cosa che ha suscitato anche l'accendersi di alcuni animi, con il conseguente uso di parole triviali, molto in uso presso il classico Bar Roma.

Riteniamo che, pur solidarizzando in tutto e per tutto con il popolo tibetano, il Consiglio regionale debba in primis occuparsi delle molte questioni delicate che attanagliano il Piemonte e i piemontesi, lasciando magari agli organi nazionali e internazionali la responsabilità di particolari eventi mondiali. E' una scelta non solo di priorità, ma credo proprio di pertinenza, pur rimanendo tutta la comprensione e la vicinanza, in un simile momento storico, verso il Tibet e il suo popolo, la cui situazione non può più essere oscurata o procrastinata per quasiasi ragione al mondo, men che meno quella economica!

 

UNITI SI VINCE.


Arriva da Alessandria una nota, inviataci dai componenti della lista civica Crescere Insieme, in relazione ai riflessi del momento politico nazionale sulla città piemontese. Ve la trasmettiamo, aggiungendo la constatazione che il panorama descritto è rappresentativo della situazione generale e riporta una situazione reale che si riallaccia al dibattito proposto nel week end sulla scelta di schieramento dei partiti della sinistra, presentandone un riflesso quotidiano e concreto.

 

di M. Mantelli

Sembra essere questa la parola d’ordine della campagna elettorale appena partita. Forse le facce che vedremo non saranno molto diverse da quelle del 2006. L’unica novità: appariranno nuovi simboli. Perché ormai tutti sanno che per vincere con l’attuale legge elettorale è necessario avere i numeri, e averli alti per garantirsi il premio di maggioranza che va alla lista vincente. Il “nuovo corso” della politica italiana, dunque, è scandito dalla nascita di grandi aggregazioni - le principali sono il Partito Democratico e il Popolo della Libertà - che rappresentano solo in parte la continuazione delle precedenti coalizioni di centro-sinistra e di centro-destra. Quella che viene lanciata come la novità di questa stagione politica è proprio la lista unitaria: non più tante teste sotto lo stesso cappello ma un’unica testa con un unico cappello. Il che significa rinunciare alla propria identità e visibilità in nome di una maggiore forza elettorale. Ma se a livello nazionale è stata fatta una scelta molto apprezzabile, a livello locale, nel Consiglio comunale di Alessandria, purtroppo assistiamo ad uno spezzatino politico che non fa onore alla politica stessa.

 

Dopo le elezioni del 2007 i gruppi consiliari costituitosi erano dieci, equamente suddivisi cinque al centrodestra (Forza Italia, Alleanza Nazionale, Lega Nord, UDC, Lista Civica Prima Alessandria) e cinque al centrosinistra (Democratici di Sinistra, MARGHERITA, Lista Civica Mara per la nostra città, Rifondazione Comunista, SDI), ma gli scenari oggi sono cambiati; i primi sintomi di “poltronismo” legalizzato si fanno sentire!!! Oggi siedono sui banchi del consiglio ben tredici gruppi consiliari, sette per il Centro Sinistra e sei per il centrodestra e certamente qualcosa ancora accadrà nelle prossime settimane. Nel centrosinistra la nascita del Partito Democratico ha di fatto scombussolato la vita a qualcuno: se da una parte capisco chi ha fatto una scelta chiara uscendo e collocandosi al di fuori degli schieramenti (Gruppo Misto), dall’altra assistiamo al mantenimento di un qualcosa che non esiste più (DS e Margherita) da parte di chi si è visto togliere all’improvviso un ruolo, e aveva delle legittime aspettative; anche nell’altro schieramento, con la nascita del Popolo delle Libertà, non mancheranno delle sorprese. Tredici gruppi consiliari stanno a significare tredici capigruppo (alcuni rappresentano solo se stessi) su 40 consiglieri totali.

 

Dramma economico annunciato.


di Paolo Turati

Adesso anche i pezzi grossi della nostra politica e della nostra economia stanno smarcandosi rispetto agli inviti all’ottimismo, di rito in casi di crisi economica imperversante.

Pur in netto ritardo rispetto al deteriorarsi sempre più grave della situazione Berlusconi annuncia ora, dall’ ex-opposizione, che l’ondata della crisi americana ci investirà, in effetti, in pieno; in area ex-governativa, Marini dichiara che la crisi economica è ormai il problema del nostro Paese e Veltroni (forse, il meno consapevole sotto un punto di vista meramente “tecnico”, dal momento che la sua specializzazione risiede, come fatto rilevare recentemente - con dubbio gusto - dal leader del Pdl, in un diploma di cinematografia) gli sta dietro con il pessimismo sempre più malcelato che i suoi consulenti economici (che sono, ahilui e ahinoi, quelli del Governo Prodi, compagine, in verità, solo corresponsabile della - da noi più grave che altrove - congiuntura economica) gli stanno trasmettendo. Lo stesso Marchionne ammette che, nella situazione corrente, in cui i mercati finanziari stanno condizionando sempre più le realtà economiche sottostanti, non può farci niente se il titolo Fiat crolla, magari rimbalzando ogni tanto un po’ (si noti che le azioni Fiat, con una situazione di bilancio mai così buona nella storia dell’azienda torinese, hanno dimezzato il loro valore in pochi mesi).

Il fatto grave è che i segnali della crisi e della sua gravità erano evidentissimi già un anno fa. Chi avesse letto i modestissimi interventi del sottoscritto (e ne avesse condiviso le pessimistiche valutazioni) a partire dalla metà del 2007, avrebbe avuto modo di prendere con tutta calma i dovuti provvedimenti per pararsi dall’urto.

Certo, ora che banche come la britannica Northern Rock (ricordate, le file dei correntisti che cercavano di recuperare il saldo dei loro conti correnti?) hanno dovuto essere nazionalizzate, colossi come la Carlyle Capital hanno perso in un sol giorno il 90% del proprio valore e, addirittura, banche d’affari ritenute inaffondabili come la Bear Stearns (la quarta banca d’affari americana), oltre a dimezzare il proprio valore in un giorno, hanno dovuto poi essere  rilevate in tutta fretta a prezzo praticamente zero da altre istituzioni, si spera, più solide( in questo caso J.P. Morgan), la drammaticità della situazione è sotto gli occhi di tutti.

E potrebbe essere ancora nulla, se il colosso federale americano dei mutui ipotecari(2.500 miliardi di dollari erogati) Fannie Mae (costituito negli anni Trenta con l'interessamento personale del Presidente F.D. Roosvelt per fronteggiare la Grande Depressione post 1929) non riuscisse a trovare partner internazionali che lo sostengano e necessitasse anch’esso (oberato da mutui a rischio come quelli Subprime e quelli appena leggermente più solidi come gli Alt-A) la nazionalizzazione.

 

LA NOTA SUL CONSIGLIO REGIONALE.

di Patrizio Brusasco

"Più soldi a Palazzo Lascaris": è quanto è stato richiesto finora segretamente dall'opposizione consiliare in cambio del via libera del centrodestra all'approvazione del bilancio preventivo 2008 della Regione entro i termini previsti di fine aprile. Richiesta che doveva rimanere sottaciuta fino a dopo le elezioni del prossimo aprile, ma che invece è trapelata come i peggiori segreti di Pulcinella.

Oggi i gruppi presenti in Consiglio regionale sono 17 e vengono finanziati con circa 9 milioni di euro l'anno; è pur vero che la presunta "torta" presenta fette affatto molto diverse, dipende infatti dal peso politico del singolo gruppo partitico e dai rapporti interpersonali all'interno dei gruppi, ma è altrettanto vero che un simile aumento, in questo preciso momento storico-politico nazionale, non è un buon segnale, anzi, e che, per usare un vecchio slogan, finisce con l'alimentare il fuoco dell'antipolitica, si chiami essa disaffezione alle responsabilità civili da parte dell'elettorato in genere o la rinnovata esplosione delle liste civiche che,  per niente affatto antipolitiche, cercano di colmare le lacune e le contraddizioni di una classe politica sempre meno rappresentativa agli occhi dei molti italiani, insoddisfatti dei loro referenti politici.

Tra le ormai tradizionali mille sospensioni dei lavori, per permettere ai capigruppo di trovare accordi più o meno mantenuti, il Consiglio regionale nell'ultima seduta è assurto dunque agli onori della cronaca con questa proposta "indecente", per parafrasare il celebre film, firmata dalla minoranza.

Nello specifico la richiesta è stata portata avanti dai consiglieri Angelo Burzi (capogruppo di Fi), William Casoni (capogruppo di An), Tino Rossi (capogruppo Lega) e Deodato Scanderebech (capogruppo Udc).

La maggioranza ha risposto alla richiesta di incremento del 20% dei contributi ai vari gruppi con una certa perplessità, mostrata anche dalla presidente della Giunta regionale Mercedes Bresso. Vero è anche che, al di là di più o meno velate ipocrisie, i gruppi hanno molte spese per il loro funzionamento e peraltro danno lavoro a molti collaboratori.  

I primi a essere avvertiti di questa intenzione sono stati il presidente del Consiglio regionale Davide Gariglio e il vice presidente dell'esecutivo piemontese Paolo Peveraro, nella veste anche di assessore al bilancio. 

Ora non resta che seguire gli sviluppi della vicenda e vedere se si farà o meno il paventato baratto.

 

GRAVE INDIZIO O PROVA PROVATA?.

di Paolo Turati

L'Indicatore dei consumi Confcommercio (Icc), segnalato sul sito della medesima organizzazione, indica a gennaio 2008, ininterrottamente -dopo il -0,9% di novembre e il -0,8% di dicembre 2007- da tre mesi, una flessione annua dell'1,1%, dato peggiore degli ultimi tre anni e maggiore variazione negativa. Il dato di gennaio dell'ICC seguita a segnalare uno sviluppo negativo della domanda di beni (-2,5%  rispetto all'analogo dato quantitativo dello stesso mese del 2007) a cui si contrappone, parzialmente, una crescita per i servizi (+2,1%).

Il perdurare delle tensioni sui beni alimentari e sugli energetici ha determinato una ulteriore accelerazione, soprattutto per la componente relativa ai medesimi beni (+3,1%), in presenza nel contempo (com’è purtroppo ovvio) di una fase inflattiva per i beni a rapido consumo (alimentari, appunto, ma anche giornali, sigarette e quant ’altro) ormai preoccupantemente a ridosso del 5%, mentre per i servizi la crescita risulta molto più contenuta (+1,1%, con picchi del 7,7%, quasi due punti e mezzo percentuali in più che a dicembre, per quelli relativi alle telecomunicazioni).

Il peggioramento in atto sul lato della domanda per consumi da parte delle famiglie è confermato dalla discesa dello 0,6% registrata in termini congiunturali dall'Icc nel mese di gennaio. Il dato riflette complessivamente una flessione dello 0,7% per i beni e dello 0,2% per i servizi: risultanza che si evidenzia come particolarmente grave per quanto attiene alla mobilità (quasi quattro punti percentuali in meno: ovvia conseguenza dell’aumento dei carburanti), ed in lieve ripresa (mezzo punto di crescita, dopo mesi negativi) per i beni a rapido consumo, della cui dinamica congiunturale abbiamo detto sopra.

Dunque, ci siamo? Siamo “finalmente” in recessione o, quantomeno, in “stagnazione”? A rigore, questi sintomi di deterioramento economico andrebbero confermati per almeno due trimestri consecutivi, ma la sensazione è che il rischio sia ormai tangibile. Quantomeno per l’Italia, unico

fra i Paesi maggiormente industrializzati a mostrare sin d’ora elementi (anche in ordine ai risultati societari: la Telecom Italia ne è un esempio lampante) la cui estrapolazione pare indirizzare più univocamente degli altri verso quella, malaugurata, congiuntura.

Ma perché noi forse sì e gli altri magari no?

 

ELEZIONI POLITICHE: DUE OPINIONI A CONFRONTO.

Da soli si può? Due opinioni diverse sulle scelte strategiche del Pd per le elezioni di aprile. Leggete le due campane e, se vi va, fateci sapere cha cosa ne pensate.

Partito Democratico: tanto partito, poco coraggio

di Alessandro Gily

La decisione del PD di presentarsi alle prossime elezioni politiche da solo, senza cercare nessuna alleanza con altri partiti, è sicuramente una decisione grave, che preconfigura già prima delle elezioni lo scenario politico italiano dei prossimi anni. I dirigenti del PD non possono ragionevolmente pensare che il loro partito abbia una base elettorale sufficiente per governare l’Italia da solo. Quindi il PD ha deciso, almeno per la prossima legislatura, di schierarsi all’opposizione, senza nemmeno tentare di sconfiggere alle urne il partito di Berlusconi e Fini. Credo che presentarsi alle urne senza nemmeno cercare una via per vincerle sia in generale sbagliato, tanto più per un partito che rappresenta un terzo degli elettori italiani, e che raccoglie l’eredità di partiti, la DC e il PCI, che hanno fatto la storia dell’Italia del dopoguerra. Il PD ha deciso di abbandonare l’idea prodiana dell’Unione, l’ampia alleanza di centro-sinistra estesa dai cattolici moderati fino agli ambientalisti e alla sinistra, che doveva catalizzare anche i voti delle associazioni e dei cittadini indipendenti. E probabilmente proprio il sostanziale rifiuto di accogliere nell’Unione il contributo di associazioni e indipendenti alle scorse elezioni è stato fatale per Prodi e il suo governo. Il PD ha ora deciso che la stagione dell’Unione è finita, probabilmente pensando che in ogni caso non si sarebbe riusciti a sconfiggere il centro-destra alle prossime elezioni; oppure l’idea prodiana viene sacrificata al solo scopo di rafforzare l’identità del neonato Partito Democratico. Qual è però per il PD la strategia alternativa a quella dell’Unione? Lasciare a tempo indefinito l’Italia in mano a Berlusconi e Fini, facendo del PD un partito di opposizione? Una soluzione per il PD puo’ essere quella indicata dal sindaco di Torino, cioè l’alleanza con Berlusconi. Certo, in questo caso sarebbe necessario almeno fare sì che l’alleanza avesse l’effetto di escludere dal governo la destra estrema, portando la barra su posizioni piu’ moderate e meno opportunistiche. Allo stato attuale e’ prevedibile invece che nella prossima legislatura l’Unione si formera’ nuovamente di fatto in parlamento: il PD e la sinistra continueranno a votare insieme, questa volta pero’ all’opposizione.

 

L'unica via

di Giovanni Lava

La scelta del Pd di andare da solo (da solo per modo di dire) credo fosse l’unica praticabile per poter coltivare qualche tenue speranza di vittoria il 13 aprile. Cosa che sta di fatto avvenendo. Lo schema Prodi, l’Unione da Mastella a Rifondazione, era non solo non ripercorribile nei fatti, ma anche improponibile dopo la cattiva prova di sé che l’alleanza di governo ha dato nei suoi pochi mesi di vita. Se ci troviamo nella condizione attuale con la possibilità concreta di lasciare per chissà quanto tempo l’Italia nelle mani di Berlusconi e Fini, lo dobbiamo al ritardo con il quale si è giunti ad imboccare con il Pd una decisa e moderna strada riformista, pur ancora tra alcune ambiguità e qualche confusione. Ma l’alleanza con la cosiddetta sinistra radicale non è proprio più riproponibile, almeno fino a quando le forze che la compongono non saranno in grado di decidere una volta per tutte se essere antagonisti senza se e senza ma, oppure essere forza di governo, isolando chi al suo interno di governo, qualsiasi governo, proprio non ne vuole sapere. Un’alleanza impossibile con quella sinistra che in questi giorni è arrivata, per esempio, a prendersela con i libri, organizzando proprio qui a Torino manifestazioni contro la Fiera del Libro, perché ospita Israele. Un fatto gravissimo, nonché pericoloso.

Se un rammarico si deve avere, è quello di aver imboccato questa strada con un ritardo di dieci anni. Era chiaro sin dalla caduta del primo governo Prodi che la strada delle alleanze onnicomprensive non conduceva da nessuna parte, una strada che ha riconsegnato il governo a Berlusconi già nel 2001 e rischia di farlo di nuovo nel 2008, senza nel frattempo aver portato a termine nessuna delle riforme di cui questo paese ha urgente necessità. Forse è giunta davvero l’ora di preoccuparsi non solo e non tanto di vincere una competizione elettorale, quanto di fare scelte politiche coraggiose capaci di rendere possibile il governo. Se questo paese sprofonda sempre più, probabilmente la causa principale sta proprio nella logica per cui l’importante è vincere, non importa con chi, come e perchè. Se un nodo il Pd deve ancora sciogliere definitivamente è quello se essere soltanto la somma delle fallimentari politiche di Ds e Margherita, oppure qualcosa di radicalmente nuovo, in cui per esempio possano sentirsi a casa loro anche le associazioni e i gruppi che quelle politiche hanno criticato da tempo.

 

Obbligo di spreco.

di Dotturbo

Fra i tanti punti discutibili del vigente Codice della Strada, che il Ministro Bianchi ( il ministro a più basso gradimento, 3,5 punti su dieci dice La Stampa, del già poco gradito Governo Prodi) avrebbe voluto rendere( magari con le sue buone ragioni, ma non è di questo che vogliamo parlare in questo contributo), ancora più restrittivo sotto ulteriori aspetti, quello degli anabbaglianti obbligatori da tenere accesi di giorno su strade extraurbane ed autostrade (pena per i trasgressori, oltre alla multa, 2 punti patente decurtati) pare davvero gridar vendetta, in una contingenza come l’attuale (che peggiorerà in futuro), con i carburanti sempre più cari.

Si riportano qui sotto alcune considerazione e notazioni tecniche sulla base dei calcoli effettuati da Federconsumatori (da PVN:Il giornale dell’energia). "Se anche non serve ad illuminare la via e pare non incida positivamente sulla sicurezza stradale, viaggiare con i fari accesi di giorno, nel rispetto di quanto previsto dal codice della strada, aiuta senz’altro a far accendere anticipatamente la spia della riserva: a conti fatti, tra 500 e 800 km prima… Per un automobilista che in un anno percorra di media 20.000 km, tra benzina e usura delle parti coinvolte si parla di una spesa di 70 euro l’anno! Secondo Adusbef e Federconsumatori, dall’entrata in vigore del provvedimento le tasche degli automobilisti sono state alleggerite di almeno 6,3 miliardi di euro (solo per il maggior consumo di carburante), senza contare l’incremento delle emissioni di anidride carbonica, pari all’1,5% (0,5% annuo della riduzione necessaria per adempiere agli obblighi del protocollo di Kyoto).
Quando si accendono i fari, una parte dell’energia meccanica sviluppata dal motore per far muovere l’autoveicolo viene utilizzata per far girare l’alternatore che carica la batteria.

 

Pallante a Ivrea.

Sala gremita, c'erano circa 150 persone mercoledì scorso per l'appuntamento organizzato dai Grilli Eporediesi al centro culturale "La Serra" dal titolo "Più PIL per tutti? Il futuro dell'economia locale". I Grilli si sono interrogati sui gravi problemi che affliggono le "civiltà occidentali", quali il progressivo aumento dei consumi e la gestione dei rifiuti, le emissioni di Co2 e gli obiettivi imposti dal protocollo di Kyoto, la continua crescita della domanda di energia ed il progressivo esaurimento delle fonti fossili, cercando di trovare alternative possibili.

Il compito di proporre al pubblico riflessioni e proposte su questi temi è stata affidata al moderatore dei Grilli Paolo ed ai relatori presenti al tavolo, in particolare Maurizio Pallante, scrittore teorico della "decrescita felice" già consulente del Ministero dell'Ambiente, ma anche Francesco Comotto sindaco di Settimo Rottaro (TO), Filippo Naluzzi imprenditore ES.C.O. dell'acqua ed i rappresentanti dei gruppi di acquisto solidale (G.A.S.) di Ivrea e Chivasso.

La riflessione inizia con una piccola provocazione: le code in automobile aumentano il consuno di benzina, e, di conseguenza, aumentano il PIL (prodotto interno lordo), ma creano benessere? Detto in altri termini, il PIL misura realmente, come ci insegnano stampa e TV, il benessere, la felicità di una popolazione? La riposta di Pallante è un deciso no, il PIL misura esclusivamente lo scambio di denaro, ovvero lo scambio di merci (e servizi), che non necessaramente ci servono, che non sempre sono beni.

Gli sprechi di energia, di risorse, di prodotti contribuiscono ad aumentare il PIL ma non ci servono, anzi, spesso inquinano, sono dannosi, sono merci che non sono beni. Allo stesso modo la verdura coltivata nell'orto, buona, genuina e senza pesticidi, non aumenta il PIL ma aumenta decisamente il benessere, è un bene che non è una merce.

 

INTERNET: STUDENTI PIEMONTESI TESTANO IL PC DI NEGROPONTE.

Ecco un articolo Ansa che parla della nostra iniziativa riguardo ai computerini verdi, presentati all'Itis Majorana di Grugliasco lo scorso sabato. Un grazie particolare a tutti coloro che hanno reso possibile l'iniziativa, sottoponendo a varie sperimentazioni i pc. A Dario Zucchini, tecnico che si è preso cura dell'evento, il nostro speciale ringraziamento. E' sua la scheda tecnica dell'Olpc, che si può scaricare.

di Stefania Aloia

(ANSA) - TORINO, 7 MAR - Due esemplari del personal computer progettato da Nicholas Negroponte al Mit di Boston per i bambini dei Paesi in via di sviluppo sono stati testati dagli informatici dell'Itis Majorana di Grugliasco (Torino) e dagli allievi della scuola primaria del I Circolo di Rivoli.

I due pc sono stati acquistati negli Stati Uniti dal gruppo regionale Sinistra per l'Unione nell'ambito della campagna Olpc 'One laptop per child': per ogni computer comperato al costo di 150 euro se ne assicura un altro a un bambino povero del Terzo Mondo. Il laptop è stato presentato oggi, in anteprima nazionale con Firenze, all'auditorium del Majorana. "Chiediamo alla Regione Piemonte - afferma il capogruppo di Sinistra per l'Unione, Mariano Turigliatto - di attivare progetti pilota per l'utilizzo di questi pc in ambito didattico, con il coordinamento del Majorana, ottenendo così due risultati: aderire alla campagna di solidarietà e diffondere l'informatizzazione di massa, con la creazione di professionalità appositamente formate". "Anche nei Paesi industrializzati è ideale come primo approccio all'informatica per bambini dai 3 ai 10 anni", conferma Dario Zucchini, docente del Majorana.

Dopo improbabili soluzioni iniziali, il laptop definitivo è piccolo come un libro di testo, è maneggevole, ha un design che attira l'attenzione dei bambini e, per la connessione a internet, è dotato di due sistemi, il wireless e il mash, uno standard militare che crea una rete locale. Tra le note dolenti, la lentezza del sistema operativo e la scarsa autonomia della batteria. Per questo all'Itis di Grugliasco hanno messo a punto un progetto per alimentare il pc con un piccolo pannello fotovoltaico. "Ha un costo di 50 euro, quindi un terzo del valore del computer, ma può essere utilizzato anche per altro e ha una durata di 20 anni", dice Vito Rosiello, professore al Majorana. La campagna per ridurre il divario informatico tra i popoli del mondo passa anche per queste piccole iniziative.

 

LA NOTA SUL CONSIGLIO REGIONALE.

di Patrizio Brusasco

Forse non è stato un caso, o comunque sicuramente una fortuita coincidenza, se, nella seduta del Consiglio regionale del Piemonte di questa settimana, è stata presentata in Aula la Proposta di Legge n. 366 - Istituzione di un Fondo di solidarietà per il patrocinio legale alle donne vittime di violenza e maltrattamenti -, dopo una lunga incubazione legislativa (assegnata in sede di Commissione in data 1 dicembre 2006).

Firmatarie del pdl le consigliere regionali: Spinosa, Cotto, Pozzi, Valloggia, Barassi, Ferrero e Motta.

La proposta di legge n. 366 si propone di promuovere azioni di tutela della dignità  e dell'integrità fisica e psichica delle donne vittime di violenza, partendo dal riconoscimento che le forme di violenza di genere sono il primo ostacolo al reale godimento dei diritti individuali e alla parità fra i sessi. L'intento della proposta di legge è di istituire un fondo di solidarietà che permetta di accompagnare, sostenere e fornire un aiuto concreto alle donne vittime di violenza non solo nell'eventuale percorso in sede giudiziaria, ma anche a sostegno dei costi di assistenza legale che le vittime potrebbero dovere affrontare, ad esempio, per addivenire a una controversia giudiziaria. 

Nella lettura di alcuni dati si evince come anche in Piemonte si debba ancora fare molto per una reale parità di diritti e opportunità tra i due sessi; in particolare, poi, nella nostra regione, le donne tra i 14 e i 59 anni che negli ultimi tre anni hanno subito reati a sfondo sessuale sono state vittime per il 9% di molestie verbali, peril 4,1% di molestie fisiche, per il 3, 1% di atti di esibizionismo e per lo 0,6% di stupro o tentativo di stupro. 

E' necessario quindi che il fenomeno delle violenze di genere sia percepito nella corretta dimensione e che se ne parli, sia per far conoscere alle donne i loro diritti sia per consentire loro di prendere coscienza della violenza che subiscono.

Tutti d'accordo che su questi temi, come peraltro su moltri altri, c'è più bisogno di fatti concreti che delle tante parole che si spendono generalmente ogni 8 marzo!

 

A computer donato... si guarda in bocca.



Due piccoli pc portatili  verdi e bianchi sono arrivati dagli Stati Uniti pochi giorni fa. Sono quelli di Nicholas Negroponte, inventati per consentire ai bambini nei paesi in via di sviluppo di avere accesso alla tecnologia e alla comunicazione. Siamo riusciti ad averli e oggi li presentiamo all'Istituto Majorana di Grugliasco, dove  i piccoli portatili sono  rimasti  sotto le grinfie degli studenti  e dei professori che li hanno sottoposti a rigidi test, dure prove e strampalati esperimenti: oggi vedremo i pc  funzionare a energia solare!

Oggi c'è la Presenzione del Laptop di Nicholas Negroponte XO-OLPC

“A COMPUTER DONATO…SI GUARDA IN BOCCA!”

L'iniziativa avrà luogo all'Itis Majorana di Grugliasco (Torino)
Venerdì 7 marzo 2008 dalle ore 14 alle 16.30,
per tutti coloro che lo vorranno sarà data la possibilità di usare gli OLPC

cos'è un OLPC?
 

Una goccia nel mare: di ritorno dal Burkina Faso.

Noci di karité

di Dida Neirotti

Dopo dieci giorni di full immersion africana, di ritorno alla nostra quotidianità, si impongono alcune riflessioni. In un paese che è penultimo nella graduatoria degli indici di povertà, il calore e l'accoglienza delle persone nei nostri confronti sono state veramente eccezionali: aperti e disponibili hanno fatto di tutto per farci sentire a nostro agio, mettendo a nostra disposizione tutto (il poco) che hanno ma conservando sempre la loro dignità.

La situazione genrale del paese è disastrosa sotto tutti i punti di vista: per questo però un progetto anche piccolo come il nostro può effettivamente cambiare la vita di un certo numero di persone. Nella fattispecie la vita delle donne che producono con enorme fatica il burro di karitè può diventare più sopportabile con l'introduzione delle semplici macchine che saranno installate: l'obiettivo è infatti quello di trasformare questo gruppo, già ben strutturato e solidale, in una piccola impresa da cui ricavare anche un profitto più adeguato.

Ricordiamo infatti che ad oggi, quando va bene, le donne ricavano meno di un euro al giorno, che permette loro di comprare qualcosa da mangiare! La notizia del finanziamento da parte della Regione, che ringraziamo insieme a tutti i partner italiani e burkinabè, è arrivata durante il nostro soggiorno e si è scatenata una gioia incontenibile e subito dopo, sono cominciate le discussioni sulla realizzazione delle varie opere: le donne già si vedevano in un bel capannone pulito, con le macchine, la luce, l'acqua a produrre quel burro di karitè che per loro è fondamentale.

E noi pensavamo a tutti gli sprechi di casa nostra, a tutto il nostro superfluo, a tutte le beghe e le miserie che qui ci sembrano così importanti e non ci sentivamo tanto bene....ma non per un melenso buonismo ma perchè ci rendevamo conto che "un altro mondo è possibile" dovrebbe veramente diventare una linea guida per tutti.

Vorrei finire con una delle ultime frasi che ci hanno detto e che ci ha particolarmente colpito: "Noi burkinabè non abbiamo il mare ma abbiamo il sorriso".

 

Una dritta per essere informati.

Parla dei problemi dell'ambiente della nosta regione, va in onda su Quartarete il giovedì alle 19.30. Si chiama Antropos ed è anche sulla TV on demand MADEINITALY. Un buon modo per saperne un po' di più.

 

 

Fratello dove sei.

L'Argentina è il parente più prossimo dell'Italia dall'altra parte dell'oceano. Mariano ha avuto modo di entrare in contatto con questa realtà politica e sociale durante il viaggio intrapreso la scorsa primavera con la delegazione della Regione Piemonte, che aveva lo scopo di rinsaldare un legame che non è soltanto emotivo o di sangue, ma è anche fortemente economico.  Gli scambi commerciali tra il Piemonte e l'Argentina, infatti, sono molteplici e vanno assolutamente incoraggiati.

ARGITALIA è  un sito nato in Argentina da poco. Ci sono informazioni sulla storia, la politica e la cultura d'oltreoceano. Serve a stabilire un contatto, è un mezzo che ci tiene aggiornati sugli eventi e sul punto di vista di chi ci vive. Ed è scritto in italiano!

 

Si parte (tutti insieme)!.

di Fabrizio Giacone

Questa mattina ero in coda, come tanti altri, ad un semaforo.
Ho dato una sbirciatina alle auto intorno alla mia e ho constatato che eravamo tutti "single in auto".. cioè per ogni auto c'era uno e un solo passeggero: l'autista! E tutti quanti andavamo nella stessa direzione.
Mi sono chiesto allora cosa sarebbero le nostre strade (e l'aria che respiriamo) se su quelle auto ci fossero almeno 4 passeggeri. Anzichè 100 auto ce ne sarebbero 25, si troverebbe parcheggio, i tempi di percorrenza sarebbero ridotti di circa la metà, si produrrebbe un quarto dei gas di scarico e quindi l'aria cittadina (che in queste mattine si può quasi tagliare con il coltello, complici umidità e alta pressione) sarebbe un pò più leggera.
Ma come è possibile tutto questo?
Buona volontà, pazienza, coraggio, voglia di condivisione, mettersi al servizio di altri... in fondo non sono poi cose tanto difficili.

E qualcuno che dia il buon esempio: la provincia di Bolzano ospita, sul suo sito internet, un servizio chiamato Car Pooling. Di fatto è una tabella "offro - cerco" nella quale chi vuole può lasciare la propria disponibilità a fare da mezzo di trasporto collettivo oppure ricerca qualcuno che gli dia un passaggio, specificando il luogo di partenza / arrivo, l'orario di andata / ritorno, la data di validità dell'offerta (o della ricerca), i giorni della settimana in cui l'offerta è valida e se vuole / cerca passeggeri fumatori! Chi è interessato a condividere un tratto di strada può quindi mettersi in contatto con l'automobilista che ha dato la sua disponibilità e concordare le modalità. E' una specie di car sharing autogestito.
L'idea mi sembra buona... Non si può studiare qualcosa del genere anche da noi?

Penso soprattutto alle grandi aziende, oppure al Comune di Torino che ha 13000 dipendenti e molti vengono dalla stessa zona (se non dallo stesso palazzo) ognuno con la sua macchina! Idem dicasi di Regione e Provincia...
Se qualcuno deve dare l'esempio, almeno per una volta, che siano questi soggetti istituzionali!