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Obbligo di spreco.

di Dotturbo

Fra i tanti punti discutibili del vigente Codice della Strada, che il Ministro Bianchi ( il ministro a più basso gradimento, 3,5 punti su dieci dice La Stampa, del già poco gradito Governo Prodi) avrebbe voluto rendere( magari con le sue buone ragioni, ma non è di questo che vogliamo parlare in questo contributo), ancora più restrittivo sotto ulteriori aspetti, quello degli anabbaglianti obbligatori da tenere accesi di giorno su strade extraurbane ed autostrade (pena per i trasgressori, oltre alla multa, 2 punti patente decurtati) pare davvero gridar vendetta, in una contingenza come l’attuale (che peggiorerà in futuro), con i carburanti sempre più cari.

Si riportano qui sotto alcune considerazione e notazioni tecniche sulla base dei calcoli effettuati da Federconsumatori (da PVN:Il giornale dell’energia). "Se anche non serve ad illuminare la via e pare non incida positivamente sulla sicurezza stradale, viaggiare con i fari accesi di giorno, nel rispetto di quanto previsto dal codice della strada, aiuta senz’altro a far accendere anticipatamente la spia della riserva: a conti fatti, tra 500 e 800 km prima… Per un automobilista che in un anno percorra di media 20.000 km, tra benzina e usura delle parti coinvolte si parla di una spesa di 70 euro l’anno! Secondo Adusbef e Federconsumatori, dall’entrata in vigore del provvedimento le tasche degli automobilisti sono state alleggerite di almeno 6,3 miliardi di euro (solo per il maggior consumo di carburante), senza contare l’incremento delle emissioni di anidride carbonica, pari all’1,5% (0,5% annuo della riduzione necessaria per adempiere agli obblighi del protocollo di Kyoto).
Quando si accendono i fari, una parte dell’energia meccanica sviluppata dal motore per far muovere l’autoveicolo viene utilizzata per far girare l’alternatore che carica la batteria.

 
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