Le attenzioni renziane per l’istuzione: un primo bilancio del saldo fra detti e fatti
#staifresco!L‘ultimo giorno di Esami di Stato si commentavano in allegria le uscite renziane per quanto riguarda la scuola: qualità e centralità dell’istruzione, scuole aperte tutto il giorno, laboratori, riqualificazione dei docenti, nuova dimensione del rapporto scuola-territorio e così via.
Uno dei colleghi pensionandi (ce ne sono ancora, sempre meno, ma ce ne sono…), posando la tazzina del caffè stoppò la chiacchiera dicendo: “
Tutto ‘sto predicare di scuola si riduce a una mano di bianco. Come se fosse questo il mezzo per nascondere il disastro…”. Neanche i fan di Mr Bean – pure ben presenti fra i commissari - osarono contraddirlo, si cambiò discorso. Era il 2 luglio, l’inizio dei lavori per dare una mano di bianco alle scuole era annunciata renzianamente per il giorno prima.
Vediamo cosa è successo, soprattutto proviamo a dare qualche numero relativamente alla gragnuola di annunci e di hashtag densi di promesse e di trionfi. Efficace e ben documentato quello di Vendemiale sul Fatto (
leggi).
Ecco in sintesi il bilancio: 3,5 miliardi promessi dal Governo (2 per il 2014), 550 realmente disponibili, 400 milioni per
#scuolebelle e 150 per
#scuolesicure. Per
#scuolenuove si vedrà più vanti.
Per quanto riguarda il primo intervento
(#scuolebelle), sono stati ammessi 7700 interventi con uno stanziamento medio di 19.000 per intervento. I lavori avrebbero dovuto cominciare il 1 luglio per concludersi con le vacanze estive. Non risultava a fine luglio che che ne fosse partito qualcuno, in ritardo le procedure per le gare. Se va bene, quelle scuole cominceranno l’anno scolastico con i lavori di tinteggiatura in corso.
Per quanto riguarda il secondo intervento
(#scuolesicure), al bando sono stati ammessi 2.400 interventi (con importi molto diversi fra loro), così che i 400 milioni finiranno in una spesa media di circa 160 mila euro per intervento. Interessante osservare che il 75% della spesa va a scuole del sud. Circa le tempistiche, trattandosi questi di lavori “pesanti” e destinati a durare mesi, l’esecuzione era già prevista nel 2015 e in presenza degli allievi che, come peraltro succede spesso, dovranno adeguarsi a soggiornare in una scuola-cantiere.
Poi ci sono le lamentele, i finanziamenti che non arrivano, i furbacchioni, quelli con gli appoggi, insomma le solite faccende italiche. Anche se in misura davvero sproporzionata rispetto gli annunci e alle aspettative create da Renzi, qualcosa nella manutenzione degli immobili si muove.
Per tutto il resto, niente. Con buona pace dei gufi, ai insegnanti allievi e famiglie il sms di inizio anno scolastico (fra un mese scarso è già ora) non potrà essere che quello del titolo
#staifresco.
Mariano