Le performances televisive del neopresidente del Senato ci consegnano l’immagine di un comunissimo furbetto opportunista italico
La volgarità del gesto
Il soggetto non mi è mai piaciuto: mi sembrava il furbetto levantino, attento a tenersi lontano dai guai, ma non troppo, sempre presente nei luoghi che contano e amico di tutti, di troppi. Un sorrisino freddo in volto, l’eloquio alla mano, ma con il dosaggio burocratico che serve e così via.
Non mi piaceva anche per come aveva interpretato la successione a Giancarlo Caselli alla carica di Procuratore capo a Palermo, dividendo la procura e favorendo la costituzione di fazioni fra i sostituti e non solo. Però alcuni colpi ben assestati alla malavita organizzata mi avevano fatto ricredere:
"Noi, speriamo che ce la caviamo!" (di nuovo)
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*"Noi, speriamo che ce la caviamo!" (di nuovo)*
L'entusiasmo per la sconfitta dell'estrema destra alle elezioni in Francia,
in Italia sembra voler insegn...