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VOCI NEL DESERTO

In tutto questo chiacchierare vano di Europa, di Euro e di futuro del continente, Barbara Spinelli ci rinfresca la memoria. L’avranno letto i politici che decidono?

Processo alla Germania rimasta senza memoria
di Barbara Spinelli Repubblica del 15/11/13)
Aperta un'inchiesta sui surplus tedeschi, l'Europa richiama il governo Merkel al principio di solidarietà. Quello che salvò i tedeschi dopo il 1945
Conviene sempre guardarsi indietro e riscoprire da dove veniamo, quando una crisi economica, politica, anche mentale, tende ad avvitarsi e incancrenire. Conviene sapere come e perché ebbe inizio l'unificazione europea, dopo una guerra che devastò il continente. Come la Germania fu riaccolta dalle democrazie, rilegittimata, e potendo rialzarsi conobbe una formidabile ascesa economica. Come infine quest'ascesa ha toccato l'acme, nella grande crisi degli ultimi anni. Una crisi che minaccia l'Unione, la sua moneta unica, e perfino la sua pace interna.
Cominciò dopo il '45 con la saggezza del vinto, e anche dei paesi vincitori. Il vinto fu saggio perché seppellì il morbo nazionalista, la dismisura del suo desiderio di dominio sull'Europa: ne scaturì quella che in Germania viene chiamata Gedächtnispolitik, politica della memoria.

I PROFESSORI di B. Spinelli

Un articolo di Barbara Spinelli pubblicato su Repubblica del 2 gennaio invoglia e schierarsi e a dare voce al bisogno di legalità e democrazia…
Quando arrivano i Guidatori 
06-Rudolf-Mates--illus.-for-A-Forest-Story-by-Josef-Kozisek-(Czechoslovakia--1929)_900 Se guardiamo alla nostra storia postbellica, e ricordiamo come a ritmi regolari sia degenerata in storia criminale - non solo negli anni '92-93, ma fin da quando Pasolini cominciò, nel '72, a esplorare nel romanzo Petrolio l'assassinio di Enrico Mattei - è difficile non dare ragione alle parole di Ingroia, il magistrato che ha indagato i ricorrenti, clandestini patti fra Stato e mafie.
Evocando il proprio ingresso in magistratura, e l'odierno passaggio alla vita politica, ha detto, sabato scorso: «Quando giurai la mia fedeltà alla Costituzione pensavo di doverla servire solo nelle aule di giustizia. Ma non siamo in un Paese normale e in una situazione normale. Siamo in una emergenza democratica dovuta allo strapotere della criminalità organizzata e all'inadeguatezza della politica.E allora (...)è venuto il momento della responsabilità istituzionale e politica».