Renzi dalla Merkel: quando la postura, le smorfie e gli sguardi dicono più delle parole…
Il parente povero

Avete presente la sindrome del “
parente povero”, chiamata anche della “
piccola fiammiferaia” o, in ambienti più colti, un variante del “
bovarismo”? Produce danni incalcolabili ai singoli e alla società perché genera una spirale di scontenti, di invidie, di aspirazioni destinate al fallimento e anche qualche gesto fuori dalle righe che, nel caso di personaggi pubblici, squalifica il ruolo e chi lo ricopre. Persone a volte di umili origini a volte nemmeno, insoddisfatte e frustrate che credono di meritare molto di più di ciò che hanno, sempre pronte a dare la colpa della loro condizione alla malevolenza altrui, al destino cinico e baro, alla sfiga. Gente che non si accontenta mai, che aspira sempre a qualcos’altro non per semplice ambizione, ma quasi come restituzione di presunti torti subiti; desiderosa di rivalsa per ciò che ha patito o per ciò che vorrebbe essere, ma che non riesce proprio a raggiungere per palese inadeguatezza personale.
Quando questi soggetti riescono a raggiungere una posizione importante, siccome non basta mai, eccoli desiderare di divenire parte di un mondo che non è il loro. Lo hanno sognato, coi suoi riti, le sue ricchezze, le sue gestualità e le sue magie.