Chi grida più forte, chi esaspera le situazioni per sostituire le buone ragioni con le relazioni spazzatura. Chi vince, chi perde, cosa si vince e cosa si perde…
Grida & minaccia, che qualcosa ottieni!
E’ oramai diventato difficile immaginare un contesto con più di due persone dove non ci sia uno dei partecipanti che cerca con prepotenza, urla e minacce di avere la meglio sugli altri. Che di solito gliela danno vinta – non hanno voglia, coraggio, energie per combattere con gli stronzi urlanti – abbandonando il campo e rifugiandosi in nicchie appositamente create per garantire la sopravvivenza stentata alle persone miti.
E’ successo nella politica - sembrano spariti quelli capaci di ragionamenti più lunghi di un tweet o capaci di ascoltare le argomentazioni altrui per cercare, se possibile, una sintesi comune –, nell’economia, nei mass media, nella cultura, nello sport e anche nei rapporti famigliari. Stabilire relazioni si trasforma automaticamente un una specie di corsa a far vedere chi la vince, a gareggiare spietatamente con ogni mezzo con l’obiettivo non di prevalere, ma di annientare l’altro e gli altri, costruendo così l’illusione che potremo trionfare in solitaria e che il nostro Io elastico si potrà tendere fino a comprendere tutto il mondo che ci interessa.
Se non gridi, se non minacci, non ti calcola nessuno. Questo è il modello che si è affermato nel nostro paese e che è causa e generazione dei disastri di oggi. Il virus si è diffuso dapprima senza quasi che ce ne accorgessimo...
Sentenza della Corte dei Conti, tutti assolti con tante scuse?
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Una fiammata sui giornali, qualche pettegolezzo in paese e sembra che tutto
sia passato in campana. Erano bravi e innocenti amministratori di
Grugliasco,...