Se le danno di santa ragione nelle aule che hanno visto la nascita dell’Italia democratica e l’approvazione della Costituzione… e sembra tutto molto, troppo lontano
Distanze siderali

In qualunque modo le si voglia leggere, le scazzottature parlamentari di mercoledì notte (
leggi) lasceranno un segno indelebile: è forse la prima volta che il paese ne ne sbatte, che non si preoccupa neppure di striscio del pericolo, delle pesanti responsabilità di chi ha ridotto così l’istituto principale della rappresentanza democratica. Troppo comodo dire
Renzi e basta: lui è l’ultimo anello di una catena che origina da molto lontano e che poggia le sua basi nell’idea (fascista e totalitaria) che il Parlamento rappresenti “
una perdita di tempo, “
un freno all’azione del governo, un inutile spreco di danaro pubblico”.
Non c’è bisogno di andare troppo lontano per ricordare che gli attuali parlamentari sono tutti “
nominati” dai responsabili delle liste. Il PD si trincera dietro le sue ridicole “
primarie”, del tutto equivalenti alle “
parlamentarie” dei M5S, ma chissà perché non altrettanto stigmatizzate dai giornali. Che la legge elettorale che li ha messi lì è stata riconosciuta come anticostituzionale e che, per questo, in qualunque paese del mondo si sarebbe rivotato un parlamento legittimo, prima di fare qualunque cosa, riforme costituzionali comprese.