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IL PRANZO DEI CRETINI 4

Una nuova puntata arricchisce la telenovela della mensa scolastica, naturalmente a carico dei cittadini ignari di cotanta incompetenza…
Lo scodellamento
Davvero non si stancano di superarsi, il portaborse fatto sindaco e i suoi accoliti che governano la città in cui abito. Dopo aver deciso senza sapere cosa facevano (leggi), minacciato mezzo mondo per tornarsene a casa con le pive nel sacco (leggi) e dopo aver scritto ai genitori dei giovani allievi della scuole una lettera incomprensibile (leggi), eccoli con l’ennesima trovata: lo sconto da scodellamento.
Ricordate la supercazzola di Amici miei, con lo scappellamento a sinistra? Dilettanti, quelli. Ma veniamo al dunque.
Dopo mesi di sciopero del panino, assemblee con genitori e insegnanti, ritiri di allievi dalle scuole locali per farli migrare altrove, minacce e blandizie con il solito stile paramafiosi dei nostri amministratori, lettere patetiche agli amministratori dei comuni limitrofi, ecco l’annuncio: il costo del pasto scende di 30 centesimi, passando da € 7,10 a € 6,80. Di conseguenza scendono le tariffe.
“Evviva” esclameranno giulivi i diretti interessati, magari per niente contenti dell’esiguità della riduzione, ma almeno felici perché possono toccare con mano che muoversi, organizzarsi e protestare produce qualche effetto. Speriamo che non scoprano la ragione dello sconto, sennò c’è il rischio che si incazzino per davvero.
La riduzione, infatti, è dovuta a un corso di aggiornamento per insegnare alle bidelle a scodellare correttamente il cibo, al momento della distribuzione nelle scuole. Dunque, in tutti questi anni, i genitori avrebbero pagato di più perché le bidelle non sapevano mettere la giusta quantità di cibo nei piatti dei loro frugoletti! Adesso, dopo un “corso d’aggiornamento”, il problema è stato risolto: le bidelle versano nei piatti la giusta quantità di cibo, lo spreco si è ridotto, le derrate alimentari necessarie lo stesso e dunque… tutti felici perché dal 1 febbraio 2014 il costo del pasto calerà di 30 cent. Chissà come saranno felici le bidelle di essere diventate il capro espiatorio della situazione caro-mensa!
Questo ha sostenuto l’assessora qualche giorno fa di fronte alla commissione consiliare e ai rappresentanti dei genitori (sparuti…), ovviamente accompagnata dalle tavanate di alcuni consiglieri che, dando aria alla bocca, hanno dimenticato di sottolineare che nulla è stato ancora fatto per migliorare la gestione di BIORISTORO, per dare una prospettiva industriale alla società, affinché cessi di essere un peso e diventi una risorsa per il Comune e i suoi cittadini. Questo glielo abbiamo detto noi, all’assessora, ma dubitiamo che qualcosa succederà: ce lo facevano intuire le facce perplesse che albergavano dalle sue parti e l’insistenza su questi importanti 30 centesimi come chiusura della controversia con i genitori “protestanti”.
Che dire poi delle storia dei non residenti? Pare che il Comune di Collegno abbia acconsentito a farsi carico – per i suoi cittadini che vengono a scuola a Grugliasco – delle differenza fra il costo della sua mensa e quello della nostra città. Ecco: bastava muoversi per tempo, così alle famiglie già in difficoltà, per via dei tempi non certo semplici, il Comune di Grugliasco non avrebbe aggiunto il tormento e le ansie di questi quattro mesi.
D’altra parte questi amministratori incapaci governano su mandato degli elettori che, in maggioranza, li hanno votati ed eletti. Il cerchio, per adesso, lo chiudiamo così, ma temo che non sia questa l’ultima puntata della telenovela.
Mariano
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