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PIEMONTE IN RIDARELLA

Di Pietro commissaria l'IdV, i grillini rivendicano l'auto di servizio 

Questo fine anno non manca di riservarci qualche notizia curiosa, di quelle che i giornalisti scrivono nelle vacanze, quando le redazioni sono vuote e la voglia di uscire a caccia di notizie vere cede il passo al piacere delle veline.
Ieri sui giornali ce n'erano due davvero simpatiche.
La prima raccontava di un emendamento presentato dei consiglieri regionali grillini per ottenere l'auto di servizio che porti qui e là anche i consiglieri regionali che abitano lontano. Siamo alla maratona per l'approvazione del bilancio, i consiglieri stanno in aula molte ore, e qualche colpo di sonno e di pazzia è ampiamente giustificabile, ma davvero mai nessuno della casta aveva osato pensare a una cosa del genere.

NATALE A TOPOLINIA

I topolini fanno festa, arriva la banda bassotti!

E' Natale anche a Topolinia e si sente: c'è un clima nuovo, tutti si vogliono più bene. Perfino il topolone che qualche mese fa affermava "I dipendenti del Comune sono pezzi di merda. Gliela farò pagare" adesso li guarda tutti con amore e tenerezza. E' Natale suvvia! Dobbiamo essere tutti più buoni, specialmente perché le elezioni si avvicinano e - viste le performances non proprio eccelse del passato - anche lui si pone il problema di dove recuperare i voti che gli servono per diventare il capo dei topolini.
In questo clima di santità nell'aria ha fatto la sua comparsa anche la banda Bassotti (nomen omen!). L'ha fatto a bordo di un camion rubato in giro. Talmente furbi da cercare di farlo passare per una strada che era più stretta del mezzo che ci volevano infilare. Risultato: camion incastrato e i ladri di corsa a piedi al mercato, inseguiti dalle forze dell'ordine che, però, nulla hanno potuto, vista la folla fitta come in una scatola di sardine. Circola già la diceria che a Topolinia anche i ladri siano un po' limitati, qualcuno sostiene che non è vero, si tratta di mancanza di lungimiranza, non sanno guardare avanti e prevedere le conseguenze delle azioni che compiono. In questo sono in buona compagnia.

LETTERA A GESU' BAMBINO

Caro Gesù bambino,

anche quest'anno sotto l'albero ci sono dei pacchi che potrò aprire solo la mattina di Natale. Fremo dall'impazienza, ma cerco di controllarmi, bisogna saper gestire i propri istinti. Non bisogna mica fare come quelli che in televisione sbraitano e insultano per impedirci di ascoltare cosa dicono gli altri... e fanno tutto questo mentre i presentatoti gongolano perché fanno audience!
Di pacchi ne abbiamo ricevuti tanti nel corso di quest'anno, dunque non ho particolari paure per il contenuto di quelli che tu mi hai lasciato sotto l'albero e per quelli che ancora mi porterai domani sera tardi.

APPELLO AI CREDENTI: MENO CHIESA, PIU' RELIGIONE!

Lo strabismo dei cattolici in politica e lo strapotere delle gerarchie

Tutti i leaders politici che vanno per la maggiore si definiscono "credenti": propongono idee e comportamenti che rappresentano la declinazione personale di convinzioni politiche pubbliche ed etica privata.
Lì dentro ci stanno anche le opinioni religiose e credo che sia un bene che vengano messe in evidenza, non fosse altro che per sottolineare come anche il leader debba e possa essere testimone della fragilità umana e del suo bisogno di spiritualità, di orientamento etico, di una visione della vita che trascenda l'oggi e il materiale.
Perfino Vendola parla della sua fede come di una componente insostituibile del suo essere di sinistra e di esserlo nel modo che propone, perfino lui dunque ricorda ai suoi sostenitori come alcuni valori fondanti la politica (e non solo quella) siano davvero comuni a tante culture e fedi religiose. Anzi, le sostanziano e le rafforzano, offrendo ai credenti spunti di riflessione e incitamento all'azione per anticipare qui sulla Terra quegli elementi di compassione e compartecipazione che sono proprie del regno dei cieli.

D'INVERNO NEVICA, MAREMMA MAIALA!

Renzi: ecco la dimostrazione che berlusconi porta sfiga

Da quando è andato a cena ad Arcore il bel rottamatore non ne imbrocca più una! Lo conoscevamo come un giovane baldanzoso, molta teoria veemente e poca pratica nei fatti, certamente di belle speranze e di roseo futuro. I fini conoscitori lo definivano - al pari di altri illustri rottamatori, non tutti! - un bravo esecutore e un pollo di batteria dei partiti post-ideologici, ma in tutti noi illusi aveva acceso  la speranza che il PD si cambiasse dall'interno attraverso una resa dei conti traumatica che avrebbe portato a un ricambio generazione e culturale.

TOPOLINIA: MA COME LI FANNO I CONTI?

I topi ballano sulla tolda della nave che affonda

Strani topolini, quelli che governano la ridente città di Topolinia! Non contenti di distribuire incarichi professionali e terreni per edilizia pubblica senza gara, adesso si occupano anche di organizzare operazioni molto costose per i topolini. 
Ma i topolini sono occupati a cercare di sopravvivere alla crisi e non riescono ad occuparsene; se poi qualcuno di loro lo fa, allora scattano gli avvertimenti mafioseggianti, le ripicche, le vendette e le intimidazioni. Oppure il topolino può adeguarsi, diventare cliente e mettersi sotto la protezione del boss di turno; in parecchi lo fanno e solo alcuni di loro provano un leggero fastidio alla lingua dovuto al troppo leccare, del sapore parleremo un'altra volta.
Primeggia in queste pratiche Faccia da Bambi, oramai il più vecchio fra i capi di Topolinia. Non solo partecipa alla follia collettiva del comune nel Parco, ma ha anche smantellato alcuni servizi interni al comune in nome dell'economicità e del risparmio: poco importa se i topolini pagano di più per gli stessi servizi, i piccolini delle scuole non vanno più in gita e il trasporto in piscina costa più caro.
Fra un convegno e un bel discorso, fra una sparata sulla legalità e un aperitivo con trasparenza, non si fa mancare proprio nulla, neanche una bella chiacchierata sul tema del conflitto di interessi con il suo collega Steve Omnibus. Davvero non gli manca proprio nulla...

LA FIDUCIA DEL PALAZZO, LA SFIDUCIA DELLA GENTE

La distanza siderale fra il palazzo, la piazza e la case degli Italiani

Berlusconi ha ottenuto la fiducia e ha vinto la gara con Fini. Nessun rimpianto per lui, stagionato fascista e poi ministro picchiatore nella Genova del G8. Mi piaceva pensare che questo pronunciamento antiberlusconiano fosse il tentativo di redimersi dai peccati passati, quasi una riscossa della parte nobile che c'è in ognuno di noi. Non credo che quella di Berlusconi sia una vittoria di cui andrà fiero a lungo, spero che anche lui faccia la fine del domatore che sta nella gabbia un minuto di troppo confidando nella sua potenza e nella sua sicumera.
Il problema è che il paese sta davvero andando a puttane e non solo sul piano dell'economia. E' la società - sfibrata da troppi strappi, da contrapposizioni continue, da un clima di odio e di urli che rimpiazzano la civiltà della relazioni fra le persone - che non sta più insieme, che non riesce più a darsi strumenti per garantire un po' di pace e di tranquillità a persone preoccupate di arrivare alla fine del mese e di salvaguardare quel poco o tento benessere costruito negli anni. Tutti ce l'hanno con tutti, tutti danno la colpa agli altri dei loro fallimenti e delle inadeguatezze che emergono con drammaticità nei momenti più difficili, tutti sono convinti che bisogna fregare gli altri per stare a galla e che la serenità si conquista schiacciando gli avversari. Tutti pensano di meritare molto di più di quello che hanno e danno la colpa al  destino cinico e baro oppure ai raccomandati (dagli altri), nessuno si chiede se merita o no, ma la domanda se la pone ogni giorno per quanto riguarda gli altri.

CANCUN, UNA BELLA SORPRESA

Impegni concreti per frenare il riscaldamento globale.

I giornali italiani in questi giorni sono impegnati a deliziarci sulle infinite conte dei parlamentari sul voto di fiducia di domani; non hanno avuto tempo e spazio per dare conto dei lavori della Conferenza sul Cambiamento Climatico dell'ONU di Cancun e dei suoi esiti, forse ritenendo il tema troppo elevato per la grettezza provinciale dei loro italici lettori.
Credo che ancora una volta abbiano perso un'occasione d'oro per spiegare ai loro lettori, cittadini italiani di media e buona cultura e forse anche un po' interessati alle cose del mondo, che sul nostro pianeta ci sono tante forze - politiche, umane, sociali, economiche - che hanno preso atto del riscaldamento del pianeta per effetto dell'abuso di combustibili fossili, per l'espansione degli spazi agricoli destinati all'allevamento animale, eccetera. Che, dunque, una sensibilità planetaria esiste e tocca anche i vertici politici, quegli stessi che dopo Kyoto non erano più riusciti a produrre iniziative comuni importanti per cercare di intervenire in modo drastico e rigoroso, adesso che forse è già tardi.

LE BANCHE E L'ECONOMIA REALE

Il ruolo delle banche nella crisi economica dell'Italia. 
Qualche osservazione empirica.

Come molti di voi sapranno, da sei anni mi occupo di un consorzio di 29 piccole imprese (in tutto circa 5/600 dipendenti) di cui mi onoro di essere presidente tuttofare. In tanti, quando lo vengono a sapere, mi guardano strano, considerando questa mia attività del tutto anomala rispetto alla sfera dei miei interessi, delle mie conoscenze e delle mie caratteristiche.
Hanno ragione i miei amici quando sostengono che dedico troppo tempo ed energie a tenere all'onore del mondo il consorzio, mentre dovrei invece dedicarmi di più e meglio alle cose che mi sono proprie... ma hanno anche torto. Infatti il consorzio - oltre che fonte di soddisfazioni e mal di pancia - mi permette di godere di un punto di osservazione privilegiato su un mondo, quello dell'attività economica privata, con il quale i miei amichetti di sinistra sovente ci azzeccano davvero poco.
Il modus operandi delle banche è un bel saggio di come va questo strano paese e di come non si dovrebbe fare....

UN PAESE A PUTTANE: IL MERCATO DELLE VACCHE

La compravendita dei parlamentari e il ruolo dei giornali

Il nostro paese deve essere davvero a puttane se oramai l'unica forma di economia che sembra eccitare i mass media è quella delle zoccole a casa di b prima, poi del mercimonio che si sta consumando in questi giorni e che porta alla ribalta comportamenti umilianti e peones imbarazzanti perfino da leggere nelle loro prodezze e giustificazioni.
I comportamenti umilianti sono noti e non è nemmeno il caso di commentarli più di tanto: in un paese dove si comprano e si vendono il corpo, le idee, le aspirazioni e i sentimenti come se fossero prosciutti, dove in tanti vorrebbero per le proprie figlie un futuro da veline, dove la prestazioni sessuali di maschi e femmine costituiscono il "servizio" più gettonato da chi comanda e fa tendenza... perché meravigliarsi? E' normale che anche alcuni parlamentari vendano ciò che hanno conseguito leccando culi a destra e a manca e che potrebbero perdere se non faranno la scelta giusta. Fa parte anche questo della degenerazione di un paese che il trasformismo l'ha sempre coltivato e premiato, fin dai primi anni della sua storia e poi per tutte le fasi che hanno accompagnato l'ascesa e il crollo di regimi e governi.

RENZI? DA ROTTAMARE!

Il rispetto delle istituzioni e la superbia del berluschini

Matteo Renzi - sindaco di Firenze e rottamatore democratico - non sa che differenza c'è fra l'andare a perorare la causa della sua città nelle sedi delle istituzioni e andare a cena a casa di Berlusconi. Insomma, Renzi pensa, esattamente come lui, che le istituzioni se le prende chi vince le elezioni, le gestisce come se fossero cosa sua e tratta come si fa fra boss.
Bisognerebbe che qualcuno dei giornalisti che lo osannano da mesi gli spiegasse che si va a casa degli amici, non delle controparti politiche,  che queste vengono visitate nelle sedi pubbliche che la struttura del nostro paese ha assegnato loro. Bisognerebbe anche che qualcuno spiegasse ai giornalisti che questo modo di fare un po' guascone - certamente simpatico e tanto piacioso, ma tanto più pericoloso quanto più sfalda ciò che resta del rispetto reciproco in questo paese - sottintende pratiche politiche esattamente identiche al tanto vituperato miscuglio di affari personali, politica e istituzioni di b e della sua corte.

CASELLI PRESENTA IL LIBR0 ALLA TIVU'

"L'amministrazione della giustizia nel distretto di Torino" presentato da Gian Carlo Caselli
Ecco il video.


UN APPUNTAMENTO DA NON MANCARE!

Mi piacerebbe incontrarvi lì e approfittare dell'occasione anche per qualche augurio di buone feste.

Domani un video di presentazione del libro curato da Gian Carlo Caselli, intervistato da Paola Caramella

ASSANGE E LA GLOBALIZZAZIONE DELL'INFORMAZIONE

Wikileaks, internet, i giornali e la globalizzazione

I libri di storia del futuro segneranno da data del primo rilascio dei files, carpiti dalla diplomazia americana, come evento destinato a segnare una svolta nella storia del pianeta, delle relazioni fra i governi e fra questi e i poteri economici e sociali di tutto il pianeta. Il nostro ministro fantasma frattini ha parlato di "11 settembre della diplomazia", forse ha esagerato, ma non siamo molto lontani da lì.
Fino a ieri il web era sostanzialmente pensato e adoperato come una rete per trasmettere e ricevere dati di ogni genere, in qualche caso con l'illusione dell'anonimato o, comunque, dell'invisibilità. Da qui l'invasione del porno che ha praticamente traslocato tutte le sue attività sul web, ma anche della musica e dei video, supportati in questo dalle tecnologie di digitalizzazione e compressione. Poi il commercio elettronico, il social-web... fino al così detto web 2.0, vale a dire quello davvero interattivo, nel quale sono gli utenti ad alimentare la rete, a produrne i contenuti, ad utilizzarla per trovare sempre nuove forme di comunicazione interpersonale e fra gruppi. Non so se sia un luogo comune quello secondo cui Obama ha vinto le sue elezioni anche grazie all'uso sapiente del web 2.0, certamente deve aver influito parecchio anche solo nella raccolta di fondi per finanziare la sua costosa campagna elettorale.

BERLUSCONI: LA SAGGEZZA DEI VECCHI?

Aiuto! Ci stanno fregando perfino i luoghi comuni

Quando avevo quindici ani pensavo che a quaranta si fosse vecchi e a sessanta oramai inutili, pronti per la tomba. Poi - come sarà certamente accaduto a tutti voi e ancora accadrà ai ragazzi di oggi - l'età della rottamazione si è progressivamente alzata e oggi  (56 anni) penso di avere ancora parecchio da fare, dare e dire. E' così la vita.

Lo sconquasso sociale del trionfo dell'individualismo ha però prodotto un cambiamento epocale nel rapporto fra le generazioni e nel modo in cui ciascuno di noi sente e vive lo scorrere delle stagioni della vita. Mi dispiace dirlo, ma anche in questo caso berlusconi è un precursore e un'icona insuperabile.

LA RESURREZIONE DEI GIOVANI

Meno tette da show, più tetti per protestare


Appena uscito da cinque ore di autogestione -  un po' caotiche, non sempre coerenti e molto faticose - vedo il futuro meno nero.
Non sono persona dai facili entusiasmi, sono però allenato a vedere nel presente segni di futuro, cercando di non mischiarli con le speranze. Non sono nemmeno un nostalgico, mi dispiace che i ragazzi di oggi non abbiano le opportunità che abbiamo avuto noi ultracinquantenni e che non abbiano nemmeno la consapevolezza di quello che è venuto a mancare loro.
Sono anche convinto che potranno trovare la loro strada ed essere felici di ciò che hanno e di come sono riusciti a procurarselo, spero che impareranno che insieme è meglio che da soli, ma penso davvero che debbano trovare in autonomia la loro strada, senza sempre dover fare i conti con i nostri ricordi e rimpianti. oltre che le nostre lagne.