Di Pietro commissaria l'IdV, i grillini rivendicano l'auto di servizio
Questo fine anno non manca di riservarci qualche notizia curiosa, di quelle che i giornalisti scrivono nelle vacanze, quando le redazioni sono vuote e la voglia di uscire a caccia di notizie vere cede il passo al piacere delle veline.
Ieri sui giornali ce n'erano due davvero simpatiche.
La prima raccontava di un emendamento presentato dei consiglieri regionali grillini per ottenere l'auto di servizio che porti qui e là anche i consiglieri regionali che abitano lontano. Siamo alla maratona per l'approvazione del bilancio, i consiglieri stanno in aula molte ore, e qualche colpo di sonno e di pazzia è ampiamente giustificabile, ma davvero mai nessuno della casta aveva osato pensare a una cosa del genere.
Come sarà loro venuta in mente una proposta così bislacca? Ma si consigliano con qualcuno o fanno tutto di testa loro? Che sia il prodotto di quella boria che almeno uno dei due non abbandona mai, forse neanche quando va a letto, convinto com'è di essere et mejo, comunque e sempre?
Fatto sta che trattasi di clamoroso autogol che va giudicato impietosamente soprattutto da chi ha visto in loro quel rinnovamento radicale che promettevano e che finora non si è ancora visto.
L'altra notizia è la lettera che Di Pietro ha mandato al segretario regionale IdV neoeletto, per comunicargli che lo depone dalla carica e nomina un commissario nella persona di un parlamentare lombardo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è l'arruolamento nel partito di un consigliere di FI di San Mauro, che non è nemmeno uscito dalla maggioranza, continuando ad appoggiare il sindaco berlusconiano senza alcuna vergogna. San Mauro è nei territori di un altro parlamentare dell'IdV, Cambursano, da molti dipinto come il vero vincitore del congresso che aveva esautorato lo storico segretario dell'IdV Andrea Buquicchio, con il consueto strascico di polemiche e denunce in Procura. La deposizione dell'incolpevole neosegretario Cursio suona più come un ridimensionamento del Cambursano e dei suoi metodi.
Dunque Tonino si muove, forse ha capito che c'è qualcosa che non va nel suo partito e che questo è un vero peccato. Proprio IdV potrebbe segnare la differenza culturale e politica in questo paese dove tutti sono uguali all'immagine sbiadita di se stessi. Praticare in primis gli alti valori di cui si è portatori è una strada obbligatoria per chi si candida a ripristinare la legalità , la concorrenza, la democrazia, la separazione dei poteri, la corrispondenza fra l'agire del politico e il robusto sistema di valori di cui deve essere portatore.
Buon lavoro e buon divertimento.
Mariano
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