NOVITA'
latest

468x60

header-ad

Il difficile di dimenticare.

di Eva Milano

Gli anni difficili del "Cono Sur" dell'America Latina, Argentina e Cile torurati e sviliti dai regimi militari di Videla e Pinochet, tornano dolorosamente a galla. Ci sono voluti anni perché potesse riemergere almeno parte della memoria di quanto era rimasto sommerso. L'espressione di un dolore dalle dimensioni disumane, non poteva essere placata. La vendetta negata è il sapore amaro e indefinibile che resta alla notizia della morte di Pinochet, evento comunque incapace di restituire la pace. Il dolore, negli anni, ha trovato vari canali d'espressione, fino a cristallizzarsi in espressioni istituzionalizzate, come la protesta delle Madres de mayo a Buenos Aires, che da anni manifestano con puntualità ogni giovedì di fronte alla Casa Rosada.

 

La vita spericolata del ciclista.

Una pista ciclabile sulla Strada provinciale 174. La chiedono a gran voce i cittadini di Rivalta riuniti nei comitati RivaltaInBici e Rivalta Sostenibile. Peccato che finora nessuno si sia degnato di rispondere loro.   

Tutto ha avuto inizio qualche mese fa, quando su Rivalta Informa, pubblicazione a cura del Comune, si leggeva che la Provincia di Torino aveva approvato, in accordo coi Comuni interessati, un intervento di manutenzione straordinaria per la SP 174. Una legge nazionale, la 366 del 1998, "Norme per il finanziamento della mobilità ciclistica", prevede che le strade di nuova costruzione e quelle interessate da interventi di manutenzione straordinaria abbiano una pista ciclabile lungo il loro percorso.

I cittadini di Rivalta decidono allora di prendere in mano carta e penna e il 21 settembre scorso scrivono al presidente della Provincia, agli assessori interessati e ai sindaci di Rivalta, Orbassano e Beinasco. Domandano se è prevista la costruzione di una pista ciclabile protetta lungo la SP 174, chiedendo in caso negativo che venga costruita così come impone la legge. Nessuna risposta. Ma i nostri non sono tipi che si perdono d'animo facilmente e a fine novembre riscrivono agli enti locali interessati dal progetto. «Siamo ancora in attesa di risposte - spiega Lorenzo Pivetta del comitato RivaltaInBici -, ma se non arriveranno di sicuro non staremo con le mani in mano. Non escludiamo altre vie per far valere le nostre ragioni, comprese quelle legali: le leggi devono valere sempre e per tutti».

   

Stefano Zanotto

 

amarcord.

Il 3 dicembre 2006 si festeggiava l’anniversario: 100 anni di Toro, di rosso granata che ha ammantato la città; la bandiera granata orgogliosamente sventola al balcone, ma mi chiede pietà: è esposta alle intemperie ma soprattutto allo smog da quella sera in cui festeggiammo il ritorno del Toro nella serie maggiore. Tra me e me la contemplo: osservo che il rosso granata si è tinto di nero smog quasi a renderlo irriconoscibile. Vado sul sito internet del Comune di Torino e alla pagina qualità dell’aria, tra gli altri dati, osservo che da ormai oltre tre settimane vengono superati i limiti delle PM10 alla stazione Consolata: polveri sottili ed infingarde che s’infilano ovunque, polmoni compresi. La bandiera sventola e sullo sfondo una lunga coda di auto striscia serpeggiando.

Il puzzo mi stringe le narici, quando mi viene in mente un’immagine degli anni ’40, per intenderci quelli del Grande Torino e di capitan Mazzola: un torpedone alimentato a metano con due grosse bombole montate sul tetto, soluzione autarchica al bisogno di carburante di quegli anni. Proprio in quel periodo infatti, la Snam realizzava il metanodotto Cortemaggiore-Piacenza per alimentare le prime stazioni di rifornimento di metano che cominciavano a sorgere lungo la via Emilia. In quegli anni lungi dal pensare alle micropolveri e al benzene, si posero le basi per un’industria, quella dei veicoli a metano che ha portato l'Italia a disporre oggi di una tecnologia all'avanguardia nel mondo. Sicuramente il problema dell’inquinamento atmosferico è causato da molti fattori e non solo dal traffico: impianti di riscaldamento ed emissioni industriali fanno la loro parte.

Fabio Santo

 

Montanaro: esiti del convegno sulle fonti energetiche rinnovabili.

Grande successo dell’iniziativa dell’associazione Clips, di Montanaro, un gruppo di ragazzi che hanno deciso di impegnarsi su più fronti, forti della consapevolezza dei propri mezzi e delle opportunità che essi stessi possono creare per il loro futuro. Sensibili alle tematiche ambientali, e persuasi di una crescente attenzione su scala internazionale verso un'alternativa alle forme energetiche non rinnovabili, hanno realizzato l'evento L’Alternativa C’è, cui hanno partecipato, in qualità di relatori, oltre agli ospiti "di casa", anche Mariano Turigliatto e Dida Neirotti.
L’argomento delle fonti energetiche rinnovabili, è stato analizzato sotto quattro differenti punti di vista passando da una panoramica generale al risparmio energetico domestico, e dalle leggi in materia di ambiente ai biocarburanti.
La carta vincente di questo incontro è stata la natura eterogenea dei relatori, che ha visto affiancare a esperti del settore quanti, per interesse o nell'ambito di un percorso di crescita professionale, sono venuti a contatto con questo tema di grande attualità.
Dal convegno è risultato evidente quanto in Italia ci sia ancora da fare in tutti i campi, dalla ricerca all’applicazione. Due esempi emersi durante l'incontro. Biomasse: se è vero che ci possiamo vantare di essere i terzi produttori di olio di colza al mondo, è anche vero che gran parte del prodotto non viene distribuito nel nostro territorio, ma all’estero. Settore abitativo: se è vero che ci sono certificati bianchi e aziende che classificano gli immobili, è anche vero che tutto questo è circoscritto all'ambito regionale o addirittura locale.
Le piccole realtà felici, come il Comune di Montanaro, incuriosiscono, ma non hanno forse rilevanza sufficiente per fare da traino. Quando poi si scopre che la FIAT produce e commercializza in Brasile autovetture che possono utilizzare indifferentemente ben quattro tipologie di combustibile si sfiora il paradosso.
Dal convegno è risultata chiara la mancanza di leggi efficaci in tema di risparmio energetico. Il cammino per avvicinarci agli altri stati Europei e mondiali, è ancora molto, troppo lungo, ma forse qualcosa si sta muovendo, anche se per scaramanzia è meglio non parlare della Legge Finanziaria ancora in fase di approvazione.
Rocco Di Giorgio

Appuntamenti.

l'agenda degli appuntamenti con mariano - gli eventi da non perdere 

Vi trasmettiamo l'invito del gruppo Kyoto dal basso per una giornata sul tema

EMERGENZA CLIMATICA E COMPITI DELLE ISTITUZIONI

giovedì 14 giugno dalle 9.30 alle 18.00

Assessorato Regionale al Turismo, via Avogadro 30 (zona Cittadella) -sala incontri- Torino

Paolo Degli Espinosa dell'Istituto Sviluppo Sostenibile Italia (autore del volume: Italia 2020. Energia e ambiente dopo Kyoto, 2007) introdurrà il tema: Una politica energetica per l'Italia

Interverranno: Andrea Bairati, assessore regionale all’Università, Ricerca e Politiche per l’Innovazione Monica Cerutti, presidente della Commissione Ambiente del Comune di Torino Silvio De Nigris, Assessorato all’Ambiente della Provincia di Torino Leonardo Libero, direttore di «Energia dal sole (EDS) », sul tema: La politica degli incentivi in Italia Roberto Palea, direzione nazionale del Movimento Federalista Europeo sul tema: Unione Europea e obiettivo 2020

Scarica il programma