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I PRENDITORI

A vederli schierati sul parco e in platea alle OGR tornava in mente il loro contributo al declino, nazionale e locale


C'è una differenza fondamentale fra un imprenditore e un prenditore: il primo investe - soldi energie, intelligenze, rischi - per realizzare un'impresa che produce beni e/o servizi che generano ricchezza. Innanzitutto per lui, poi anche per dipendenti e fornitori, indirettamente (attraverso le tasse) alla collettività. Questa commossa ringrazia, cerca di impiegarli al meglio e, quando occorre, interviene sul credito o con gli ammortizzatori per aiutare l'impresa quando va in difficoltà.
Il prenditore ricerca il massimo profitto con il minimo impegno: strutture e personale sono "risorse" da finanzializzare appena possibile, desertificando territorio e persone: non c'è bisogno di scomodare la delocalizzazione, fatta soprattutto di aziende che chiudono dall'oggi al domani senza vincoli, obblighi, magari affidandosi a un fallimento guidato (dopo aver messo in salvo i capitali) per non pagare i debiti con i dipendenti,  l'erario e  con l'INPS.