Che una parte degli Italiani fosse (diventata?) egoista, razzista e attaccata al poco che ancora resta non si scopre certo adesso. Ignoranza a piene mani, astuzia dello zotico scambiata per intelligenza, scelte al ribasso in tutti i campi, una vita leopardata come ambizione di un intero paese, influencer calciatori veline coi procuratori famelici al seguito, cafonaggine come tratto distintivo fra chi ce l'ha fatta da chi annaspa indietro. Questo e molto altro ci portiamo dietro dai vent'anni abbondanti di berlusconismo. Abbiamo dato a lui la colpa di tutto questo, ma che dire delle miserie di chi faceva finta di opporsi e ne sposava ogni giorno valori, stili di vita, comportamenti e concezioni del potere?
Intanto il paese si impoveriva: l'economia cominciava a languire, comandavano gli imprenditori, via lo stato dal libero mercato, la cultura e l'istruzione diventavano cose per fighetti e mammolette, le seconde e terze file si esercitavano a tenere basso il livello e, per evitare che la concorrenza le scalzasse, utilizzavano il potere acquisito per uccidere tutto quello che poteva minacciare la loro posizione. E' successo dappertutto: nell'Università , nel mondo delle imprese, nella politica, perfino nella moda, nel fashion.
Tutti ad arraffare, prima che qualcun altro si candidasse a farlo portandosi via il boccone. Tutti a concorrere al sistematico latrocinio delle risorse pubbliche. Quello stesso che duplicava il medesimo lavoro con appalti e affidamenti a terzi che svuotavano di competenze e attività gli uffici pubblici, trasformando i dipendenti in fannulloni sempre meno competenti e sempre più vessatori dell'utenza.
Intanto il paese si impoveriva: l'economia cominciava a languire, comandavano gli imprenditori, via lo stato dal libero mercato, la cultura e l'istruzione diventavano cose per fighetti e mammolette, le seconde e terze file si esercitavano a tenere basso il livello e, per evitare che la concorrenza le scalzasse, utilizzavano il potere acquisito per uccidere tutto quello che poteva minacciare la loro posizione. E' successo dappertutto: nell'Università , nel mondo delle imprese, nella politica, perfino nella moda, nel fashion.
Tutti ad arraffare, prima che qualcun altro si candidasse a farlo portandosi via il boccone. Tutti a concorrere al sistematico latrocinio delle risorse pubbliche. Quello stesso che duplicava il medesimo lavoro con appalti e affidamenti a terzi che svuotavano di competenze e attività gli uffici pubblici, trasformando i dipendenti in fannulloni sempre meno competenti e sempre più vessatori dell'utenza.
Scuole in rovina, popolate da docenti increduli, vittime e costretti al silenzio dai colleghi pavoni e, non sempre per fortuna, da dirigenti evanescenti quando non ossessionati dalla burocrazia. Imprese gestite da incompetenti, capaci di premiare i leccaculo e di stoppare qualunque possibilità di innovazione e sviluppo. Mass media piegati alla lode acritica del regime e pieni di allarme ansiogeno.
Socialità zero, non ci sono soldi, oppure in mano ai servi dei potenti di turno, sempre meno macchine da voti, ma ancora capaci di mantenere zoccoli duri fatti da anziani festanti e danzanti. I giovani? Si arrangino!
Perché, dunque, meravigliarsi dei seguaci e dei fan di Salvini? Le loro idee, i loro atteggiamenti, le loro aspirazioni sono il pus che cola, sarà ripulito presto. L'infezione non sarà così facile e veloce da curare. Se non lo si farà , si moltiplicheranno le pustole e la malattia, se ancora non lo è, diventerà cronica e degenerativa.
Mariano
Socialità zero, non ci sono soldi, oppure in mano ai servi dei potenti di turno, sempre meno macchine da voti, ma ancora capaci di mantenere zoccoli duri fatti da anziani festanti e danzanti. I giovani? Si arrangino!
Perché, dunque, meravigliarsi dei seguaci e dei fan di Salvini? Le loro idee, i loro atteggiamenti, le loro aspirazioni sono il pus che cola, sarà ripulito presto. L'infezione non sarà così facile e veloce da curare. Se non lo si farà , si moltiplicheranno le pustole e la malattia, se ancora non lo è, diventerà cronica e degenerativa.
Mariano