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SANITA' CHE SPRECA: COSA SUCCEDE ALL'ASL TO3?

Forniture di prestazioni biomedicali, uno dei core business delle ASL, facile terreno di esercizio per spiranti finanzieri creativi. Ecco cosa sta succedendo in alcune ASL piemontesi, fra cui la TO3.
Hanno cominciato a sollevare la questione il consigliere regionale del M5S Gianpaolo Andrissi, novarese, e i consiglieri comunali Giovanni Lava di Civica per Collegno e Carlo Proietti di Grugliasco Democratica. Il primo ha presentato interrogazione all'assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta (leggi), gli altri due ai rispettivi sindaci. Nel mentre, sui giornali si dava conto del sequestro di documenti negli uffici del dott. Flavio Boraso, direttore generale dell'ASL TO3, recentemente "promosso" a pieni voti dai sindaci dei comuni dell'ASL che dirige
Facile immaginare che della questione si tratterà ancora e a lungo. Perciò, anche se è davvero complessa, conviene entrare un po' più in profondità. Come ha fatto Giovanni Lava nel suo post, a cui rimandiamo i lettori interessati. Lì sono raccontati i meccanismi che, se fossero verificati, svelerebbero una colossale dilapidazione di soldi pubblici. Per sapere a che punto stanno le indagini amministrative innescate dalle interrogazioni, abbiamo sentito il consigliere Andrissi.
Consigliere Andrissi lei ha presentato in Consiglio regionale a nome del M5S una circostanziata interrogazione, ripresa anche dal Consigliere Giovanni Lava di Collegno  e da Proietti a Grugliasco che riguardava, oltre all'AOU Maggiore di Novara e l'ASL di Alessandria anche l'ASLTO3. Che risposte ha ottenuto?
Il lavoro accennato, che poi ha portato alle interrogazioni, ha riguardato i costi ed il modo in cui le tre Aziende sanitarie piemontesi acquisiscono alcuni beni e servizi necessari al funzionamento delle attività ospedaliere.
Per farla breve, le verifiche e gli approfondimenti svolti hanno messo in luce che anche l'ASLTO3 paga molto di più per avere quanto a livello di mercato è possibile ottenere a prezzi molto più bassi. I risultati del nostro lavoro sono stati comunicati alla direzione generale della sanità piemontese e, nelle sedi di competenza, io ho interrogato l'Assessore regionale alla sanità Saitta, il Consigliere Lava ha interrogato il Sindaco di Collegno in qualità di membro dell'Assemblea dei Sindaci dell'Azienda Sanitaria TO3 e il consigliere Proietti quello di Grugliasco che ha lo stesso ruolo.
Cosa hanno risposto?
Il Sindaco di Collegno, Francesco Casciano, si è ben guardato di farlo. Ha lasciato che lo facesse  l'Assessore ai Servizi Sociali che si è limitata a riprendere un comunicato stampa nel quale, in poche righe, l'ASLTO3 dice, all'incirca, che non è vero niente, che va tutto bene, anzi, la TO3, diretta dal dott. Boraso, è la “miglior ciliegia del cesto”. Stessa risposta l'ha data il sindaco di Grugliasco.
La risposta di Saitta è stata persino peggiore di quella data ai Consiglieri Lava e Proietti. L'Assessore regionale ha usato un tono arrogante, evitando di entrare nel merito dei rilievi mossi e, quando ha cercato di stare ai fatti, ha dato mostra di non sapere davvero di cosa stava parlando. Infatti, ha invertito i significati di due importanti entità economiche utilizzate nel tentativo di giustificare gli alti costi delle forniture di cui trattasi.
Dopo, cosa è successo?
Purtroppo, quando la politica dà mostra, come ha fatto in questo caso, di non voler nemmeno discutere nel merito di vicende che valgono centinaia di milioni di euro, come sarebbe invece suo primario dovere fare, non resta che rivolgersi alla magistratura, come ho fatto con l'esposto che ho presentato alla Procura della Corte dei Conti di Torino e del Piemonte.
Nei giorni successivi alla mia iniziativa, abbiamo avuto notizia che, con riferimento sempre all'ASLTO3, era in corso, da parte della Procura della Repubblica del Tribunale di Torino, anche una indagine di tipo penale.
Tutto questo quali esiti può avere?
Credo di poter dire, interpretando anche il pensiero dei due consiglieri, che le nostre iniziative miravano a fare in modo che i comportamenti fossero ricondotti a modalità più rispettose dell'interesse pubblico. Soprattutto quando, in un momento come questo, le risorse scarseggiano, il denaro pubblico deve essere gestito come dio comanda, girando alla larga dalle iniziative della cosiddetta “finanza creativa” che finisce sempre per scassare i conti pubblici. Purtroppo gli esiti delle iniziative del tipo di quelle di cui parliamo che sono già evidenti negli atti amministrativi, si scoprono solo a distanza di tempo quando i protagonisti hanno già decollato verso altri lidi.
Ha trovato altre difficoltà? Altri ostacoli?
I nostri buoni auspici, però, sono stati purtroppo ridicolizzati, almeno fino ad ora. Oltre al mondo della politica anche le OO-SS aziendali, con la sola esclusione della CGIL Funzione Pubblica che cerca di incalzarlo come meglio può, si sbracciano nel tessere le lodi del dott. Boraso che evita di rispondere nel merito del suo operato a Collegno.
Quali sono le prossime tappe?
Attendo con grande tranquillità gli esiti del lavoro della Polizia Giudiziaria e della Magistratura.
Leggendo le dichiarazioni del dott. Boraso, riportate dalla Stampa di martedì 24 aprile, consiglierei
- al Direttore di smettere di usare l'attuale incarico ricoperto alla TO3 di Collegno per fare campagna elettorale in vista dell'incarico di Direttore Generale della Città della Salute di Torino;
- a chi lo intervista di non limitarsi solamente a raccogliere le dichiarazioni del dott. Boraso, ma di documentarsi, almeno un po', magari presso la redazione del proprio giornale, magari di fare qualche domanda. Se non si fa così invece che i “cani da guardia” nei confronti di chi comanda, si diventa ornamenti da salotto. 
intervista raccolta da Mariano Turigliatto
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