In questi giorni di faticosa composizione delle liste dei partiti emerge con forza la sostanza di ciò che questo Parlamento ha prodotto per inchiodare il paese a un ceto politico senza pudore.
Che la legge elettorale fosse una porcata perfino peggiore del Porcellum lo sostenevano in tanti, alcuni insospettabili vista la contiguità col partito al potere. Che le elezioni - la massima espressione della democrazia - fossero ridotte a una affare che riguardava stretti ambienti politici, prodotti di una selezione al ribasso che affonda le sue radici nel ventennio scorso e che adesso disvela i suoi frutti marci, lo si sospettava da qualche mese. Che nessuno volesse "mollare l'osso" si sapeva.
Così nei mesi scorsi si sono a lungo criticate le storture più evidenti di una legge che mira a inchiodare ancora di più un paese già inchiodato da troppi anni, per mettere al sicuro le carriere politiche dei cerchi magici politicanti. Sostanzialmente il proporzionalismo, che porterebbe instabilità; le soglie di sbarramento comprensive di liste civetta, foriere di candidature non radicate e neanche molto coerenti con l'aspirazione meritocratica che tutti dicono di voler perseguire; le candidature plurime, che servirebbero a predeterminare ulteriormente la composizione del futuro parlamento per via del gioco delle rinunce a urne chiuse. Tutti handicap verificati e di cui ancora di tratterà a elezioni concluse.
Fare l'Europa? SI, si, ma le scuole medie si chiamano "Europa Unita " e non
"Unione Europea"
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*Bisogna "Fare l'Europa".*
OK, va bene! *Ma esattamente quale Europa?*
Come ho già ricordato, ci sarà bene un motivo se le scuole medie si
chiamano "Europa...