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DALLA CARITA' AL WELFARE... E RITORNO

Le statistiche descrivono solo in parte l'impoverimento della popolazione italiana. Civile, economico, culturale. Manca la Storia, quella che da il senso della direzione che sta prendendo il nostro mondo
Capacità di spesa in diminuzione, lavori sempre più precari e sottopagati, prestazioni e orari subordinati ai capricci dei datori, condizioni di salute dei "poveri" in picchiata, diritti anche peggio, istituzioni sociali sciatte e sfatte, servizi alla persona autoreferenziali e  buoni per pagare gli stipendi a quelli che ci lavorano. Degrado economico, povertà culturale e mancanza di speranza, tutti avvoltolati fra loro a segnare il senso di un'epoca strana, quella dell'abbondanza: di cibo, di cose e di informazioni. 
A volte l'impressione di una società "strappata" è appena mitigata dal persistere di qualche isola felice nel mare della bassa mediocrità, adeguatamente celebrata dai mass media nel tentativo di distogliere l'attenzione dal disastro di una burocratizzazione "stupida"che tutto complica e tutto rende difficile, a partire dalla vita dei poveracci. E' costruita nell'anarchia dei servizi pubblici, governati da politici di infima qualità, diretta da dirigenti senza responsabilità e gestita prevalentemente da persone che si ricordano dei doveri solo quando trattano quelli degli altri.

I REGALI DELLA SICILIA

Le elezioni siciliane - le campagne elettorali che le hanno precedute e i fatti che le seguono - sono un bel segnale di cosa è diventato questo paese

Se si volesse sintetizzare in poche parole la "morale" delle elezioni siciliane, si potrebbe affermare che:
a) i Siciliani hanno detto al PD che, all'imitazione, preferiscono l'originale e se lo sono votato. D'altra parte dopo Crocetta, e con Renzi che impazza, ci voleva del fegato...
b) i Siciliani hanno finto di credere che tutto fosse "pulito" e che il voto non fosse di scambio. Chi non aveva voglia di fare finta se ne è stato a casa, facendo vincere clientele e camarille, impastate con la proclamazione di valori di legalità, onestà e antimafiosità. Insomma, il solito e mica solo in Sicilia, quante volte anche in zone molto lontane da lì succede la stessa cosa: associazioni al soldo nutrite con fondi pubblici, diritti trasformati in favori, emarginazione di qualunque dibattito, fascismo strisciante.
c) i Siciliani hanno gratificato con tanti voti il M5S, ma non abbastanza da portarlo alla guida della Regione...