E' bastata una multa a far crollare il castello. Fra macerie e rovine, ciò che resta dei partiti di successo.
Riassumendo: il capo di gabinetto del sindaco di Torino (M5S) viene intercettato in una conversazione con l'amministratore della GTT - azienda pubblica di trasporti, indebitatissima, sull'orlo del fallimento e da tanto tempo feudo elettorale dei partiti del sistema Torino, democratici in testa - in cui gli chiede di cancellare la multa che un suo amico ha preso perché colto senza biglietto sull'autobus. L'amministratore delegato, invece di mandarlo a stendere, lo rassicura: lo farà.
Appena la notizia comincia a circolare, il capo di gabinetto del sindaco si dimette. Non si sa se perché adeguatamente sollecitato a farlo o per sua autonoma decisione dettata dalla vergogna, ma lo fa e toglie il disturbo. D'altra parte il suo ruolo è talmente delicato che non è proprio possibile fare finta di nulla o risolvere la questione con delle scuse. Dunque - insisto - se ne va.
Evviva, Torino è successo quello che sarebbe successo in qualunque altro paese dell'Europa, solo che...
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lunedì, ottobre 09, 2017
Ve lo ricordate il pensionato di "Amici miei"? Quello talmente gretto ed egoista da risultare straordinariamente simile a tanti di noi?
Talmente amorale da risultare credibile nel suo trattare le regole e i modi del vivere civile come una specie di opzioni da scegliere in base all'interesse personale e del momento. Di una grettezza così assoluta che permette al prossimo cinico di insinuarsi - facendogli credere ciò che non è - per fregarlo. Una volta presa la fregatura, nulla lo smuove, certo com'è che riuscirà con il prossimo "affare" a recuperare e vincere.
Intimamente convinto che l'interesse collettivo non è altro che la somma sbilanciata degli interessi individuali e che il suo, di interesse, primeggia fra quello di tutti gli altri, che finiscono perciò per diventarne dei satelliti. Se così non è, nessun problema: si aggiusta in qualche modo, qualcun altro pagherà l'errore o la svista.
Talmente amorale da risultare credibile nel suo trattare le regole e i modi del vivere civile come una specie di opzioni da scegliere in base all'interesse personale e del momento. Di una grettezza così assoluta che permette al prossimo cinico di insinuarsi - facendogli credere ciò che non è - per fregarlo. Una volta presa la fregatura, nulla lo smuove, certo com'è che riuscirà con il prossimo "affare" a recuperare e vincere.
Intimamente convinto che l'interesse collettivo non è altro che la somma sbilanciata degli interessi individuali e che il suo, di interesse, primeggia fra quello di tutti gli altri, che finiscono perciò per diventarne dei satelliti. Se così non è, nessun problema: si aggiusta in qualche modo, qualcun altro pagherà l'errore o la svista.
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