In questi giorni di preparazione della campagna elettorale per l'elezione del sindaco della mia città, qualche stranezza locale potrebbe essere il segno dei tempi che cambiano
Il sistema attuale per l'elezione dei sindaci e dei consiglieri comunali è entrato in vigore nel 1992 e applicato per la prima volta nel 1993, dunque 24 anni fa. Praticamente da subito la figura del candidato a sindaco è diventata centrale, assumendo via via sempre più importanza. Ovviamente a discapito dei partiti e dei movimenti che presentavano e presentano le liste di candidati consiglieri.
Questo perché l'esecutivo - ovvero l'azione di governo di chi, eletto dai cittadini, rispondeva quasi solo a loro nell'esercizio del suo mandato - ha progressivamente assunto più rilevanza rispetto alla funzione di controllo, indirizzo e rappresentanza esercitato dai consiglieri comunali. A partire da quel momento, quindi, le campagne elettorali si sono progressivamente spostate dal confronto fra partiti al confronto fra candidati a sindaco, i loro programmi e le coalizioni di liste a sostegno di ciascuno di loro.
Sovente le coalizioni si sono costituite intorno a personaggi "rilevanti" che, accettando di essere candidati a sindaco, hanno svolto la funzione di catalizzatori di gruppi e liste, fino a portarli alla vittoria, pur in una condizione di debolezza. Gente che "ci metteva la faccia". La mia storia è anche questo, come quella di tanti candidati a sindaco i cui faccioni stavano sui muri della città.
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