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UNA DONNA DA VOTARE

Elezioni europee, Elena si presenta e chiede il voto:
Per quale Europa?

A Elena voglio molto bene, quindi non sono obbiettivo nel valutare le sue notevoli capacità. Sono certo che è davvero una forza della natura, intelligente, umile e  sempre ben disponibile a darsi da fare per chiunque la chiami in causa. E’ persona che studia, si documenta e non parla mai a vanvera. A differenza di qualche altro gggiovane d’oggi, non vive di politica, va tutti i giorni a lavorare come amministratrice di condomini. Basta così con la presentazione del personaggio, ora la parola a lei.
Per quale ragione hai deciso di candidarti con la lista di Green Italia-Verdi Europei?
E' stato un prolungamento naturale della mia candidatura negli Ecologisti e Reti Civiche, di cui sono consigliere comunale a Grugliasco. D'altronde è da troppo tempo che le istanze ecologiste a livello nazionale si risolvono in proclami elettorali senza una realizzazione concreta. Era ora che in maniera compiuta si riportassero i temi “green” sulla scena politica.
Dove per “green” si intendono ovviamente i temi ambientalisti, ma anche quelli della “pulizia” e trasparenza dell'attività politica (anch'io ho sottoscritto la campagna “Riparte il futuro” contro la corruzione) a tutti i livelli, quelli della Green Economy, quelli del lavoro con standard minimi garantiti, sia in termini di stipendio che di sicurezza e garanzie sociali. Lo stiamo facendo partendo dal Parlamento Europeo, in cui i Verdi sono il quarto partito e vogliamo che questi temi tornino a far parte dell'agenda nazionale.
Quali sono gli aspetti di cui vorrebbe che l'Europa di occupasse maggiormente?
Innanzitutto, considerando l'attuale crisi in Ucraina, i temi dell'energia sostenibile, volàno economico che consente la creazione di nuovi posti di lavoro. E poi la ri-regolamentazione della finanza, attraverso la messa al bando dei prodotti finanziari a rischio, alla separazione delle banche di investimento da quelle commerciali e la creazione di una forte Unione Bancaria Europea.
Che governo vorrebbe per l'Europa? Quale politica economica e quale politica monetaria?
Vorrei gli Stati Uniti d'Europa, in cui i cittadini si sentono prima di tutto europei; quell'Europa sognata da Rossi e Spinelli e in cui Green Italia crede fermamente. In un'Europa di questo tipo non esistono gli stati “buoni” e quelli “cattivi”, non si va a due velocità. Per fare questo bisogna, da un alto, rafforzare il potere del Parlamento Europeo, unico organo realmente eletto dai cittadini, in modo che possa vigilare sulle lobbies e dare voce ai cittadini. Dall'altro, in un'ottica di questo tipo, sul piano economico, dobbiamo puntare all'abolizione del Fiscal Compact, istituire un fondo europeo di redenzione (simile a quello adottato nei confronti della Germania alla fine del secondo scontro mondiale) e strumenti di debito comune come gli Eurobond, con vincoli fiscali comuni chiari e realistici.
Quali sono i temi centrali della proposta ecologista europea?
Siamo convinti che per cambiare questa Europa sia necessario un Green new Deal, un nuovo patto sociale per lo sviluppo che grazie all'innovazione dia ulteriore impulso a quella green economy che in questi anni – nonostante la forte crisi – non ha dato segni di cedimento. Sono necessari allora investimenti non solo nell'industria, ma anche in un'agricoltura biologica e di qualità, un'economia pulita ed efficiente, che crea nuovi posti di lavoro, nel rispetto dell'ambiente e delle persone.
Lei sa che è difficile che la lista Green Italia superi in Italia lo sbarramento del 4%, non ritiene perciò che un voto alla sua lista sia un voto sprecato?​
Intanto, come già accaduto in Germania, dove hanno vinto, anche noi abbiamo fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro la soglia di sbarramento: se il sistema è proporzionale puro, la soglia è solo un modo per evitare che ci siano europarlamentari non vincolati alle lobbies dei due grandi schieramenti, Ppe e Pse. Speriamo di vincere questa battaglia, come quella che all'inizio ci ha visto esclusi dalla competizione elettorale. E poi non mi piace sentire parlare di “voto sprecato”. L'unico voto realmente sprecato è quello non dato, quando si delega ad altri. L'importante è che si voti consapevolmente, conoscendo i programmi e le persone che si scelgono. Green Italia è uno dei pochi partiti con liste “pulite”, senza condannati o indagati.
Se dovesse mandare un sms ai suoi amici e conoscenti per chiedere il loro voto, che cosa cu scriverebbe?
IL TUO VOTO CONTA. AIUTAMI A CAMBIARE L'EUROPA – VOTA GREEN ITALIA VERDI EUROPEI – SCRIVI GIARGIA
Perché non farlo?
Mariano















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