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Quando un computer si inchioda o semplicemente va a rilento, un bel reset rimette le cose a posto… quasi sempre. Le elezioni di ieri sono un bel reset: ripartirà la macchina?
In attesa del prossimo…
I giornalisti più accorti hanno capito già da lunedì che avrebbero dovuto inventarsi un linguaggio nuovo per raccontare l’Italia uscita dalle urne: ci stanno provando, con qualche invitabile scivolone all’indietro, ma si capisce che stanno facendo tutti gli sforzi possibili.
La gran parte dei loro colleghi no: continuano a parlare di “populismo”, “protesta” e altre cavolate del genere, attribuendo ai Cinquestelle la loro (di giornalisti allineati e assuefatti) visione della politica, le loro  comode categorie di interpretazione della realtà. Non hanno fatto alcuno sforzo per capire chi erano e da dove venivano costoro, per ascoltare che cosa volevano e adesso… continuano con le stesse sciocchezze che hanno scritto e detto in tutti questi mesi. Molti politici anche.
Vedere le facce stravolte degli arroganti “vincitori annunciati” trasformarsi in ghigni ammuffiti a mano a mano che scoprivano la voce del paese che usciva dalle urne, ascoltare i loro commenti imbarazzati prima e poi allarmati sono vere grandi soddisfazioni che si vivono una volta sola nella vita, anche se vorresti ripeterle spesso.
Vederli prima prendersi gioco dell’ingenuità di alcuni cinquestelluti con quei sorrisini ammiccanti… e poi il gelo calare su di loro quando hanno scoperto che gli Italiani i politici li preferiscono così: che soddisfazione! Tutto bello, drammaticamente bello.
Ieri la conferenza stampa di Bersani (“Siamo arrivati primi, ma non abbiamo vinto”), ha suggellato tutto questo e molto altro ancora. Dietro di lui il coro delle cornacchie (“era meglio Renzi”), delle lobbies, dei militanti delusi e incazzati, del centrodestra che ha risollevato la testa anche grazie a questo centrosinistra impresentabile e senza nerbo. Anche lui senza analisi, con frasi fatte e una visione della situazione politica inadeguata a spiegare, a capire, a proporre. Adesso cominceranno a blandire Grillo prima e i parlamentari cinquestelle poi, fanno così da quando erano ancora comunisti (loro lo chiamano scouting) e non hanno mai smesso, registrando anche qualche discreto successo nella compravendita di dignità.

Solo che – vista la situazione – se qualcuno potrà fare scouting - non credo che sarà il PD.
Intanto il 30% degli elettori ha scelto Berlusconi: sarebbe stato lo stesso se si fosse andati a votare l’anno scorso, quando sarebbe stato naturale fare? Chi sono i responsabili di questa bella trovata?

Cari politici: aggiornate le vostre analisi, cambiate il vostro modo di vedere, abbandonate la spocchia, metteteci un po’ di umiltà, ascoltate quello che l’Italia ha da chiedere. Non aspettate la seconda ondata di tsunami senza averci provato, quella potrebbe travolgervi del tutto e ferire un paese che voi avete già ridotto in ginocchio, senza dignità e senza futuro. Ma temo che anche stavolta farete finta di niente.

Mariano
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